lunedì 2 maggio 2016

Un interessante passo da “SATANA E LA SVASTICA”, di P. Levenda, ovvero: “LA BANALITÀ DEL MALE”





Il passo che si riporterà si presterebbe a molte considerazioni, che ognuno, però, lascerà per sé … 

Si tratta di un’osservazione “personale” fatta da un ricercatore a riguardo del nazismo, quando ha avuto per le mani i Documenti … 

Molto interessante questo “sentire” di chi si ritrovi di fronte i Documenti, non le ricostruzioni, i Documenti. “Andar per Archivi” - quasi come il famoso “andar per funghi” - spesso dona queste sensazioni, però, trattando des Dritten Reiches, le cose son un po’ diverse … Le “sensazioni” rischiano davvero di essere “particolari” assai … 

Ma veniamo al passo in questione. 



“Mentre facevo ricerche sull’Ahnenerbe presso i National Archives [Washington D. C. (*)] nella sezione Documenti tedeschi requisiti, sentii gli addetti parlare dell’atteggiamento diffuso tra gli americani [e non solo …] in materia di nazismo. Erano sconfortati dalla superficialità con cui le persone comuni parlavano del Terzo Reich e deploravano il fatto che molti ricavavano le proprie conoscenze storiche da Hollywood. ‘Là fuori credono che il Partito nazista sia una specie di parto della fantascienza’ borbottò uno. Gli altri mormorarono in segno di assenso. Trovai decisamente acuta la constatazione di quegli oltremodo indaffarati custodi di collezioni tra le più importanti della storia culturale del Novecento, e quel pensiero mi accompagnò a lungo.
Fantascienza. Ecco come molti di noi oggi pensano alla guerra, filtrata com’è dall’occhio creativo di registi e produttori dei programmi televisivi nazionalpopolari rivolti a una cittadinanza che ‘si informa’ solo con le notizie preconfezionate degli show e dei film girati per la televisione. E’ come se l’Olocausto fosse uno scenario di secondo piano, certo non decisivo per i racconti di Darth Vader quanto gli ufficiali delle ss in uniforme nera, stivaloni e saette d’argento. […] Spulciando i documenti, però, si ha una reazione emotiva più complessa. Naturalmente non si può negare il brivido perverso che sale quando si vede la prima svastica, quando ci si rende conto di avere per le mani i veri documenti del Terzo Reich. ‘Mio Dio’ pensi. ‘Eccomi qua. Di fronte alla storia’. Capisci di essere improvvisamente più vicino al Terzo Reich, e non è una sensazione piacevole. E’ come se le pagine stampate fossero gli escrementi della Bestia; come se leggendo quelle righe ti assalisse la sensazione di non esser solo nella foresta. H. P. Lovecraft, il brillante seppur razzista padre dell’horror gotico, dipingeva nello stesso modo il famigerato Necronomicon (**), lasciando intendere che solo a pronunciarne le atroci parole si sarebbe evocato un inimmaginabile Male. Ma poi, dopo giorni e giorni sul lettore di microfilm, studiando pagina per pagina i documenti, i diari, i rapporti e le pubblicazioni ufficiali del nazismo, lentamente capii che stava crescendo in me l’indifferenza, generata da un orrore che nascondeva le acque, poiché era un orrore che in parte provavo per me stesso. Perché in quelle pagine io scoprivo gli escrementi della Bestia burocratica: migliaia di pagine di noiosa corrispondenza, procedure routinarie, note di ringraziamento, moduli ufficiali, educate richieste, rapporti di spesa. Erano i contenuti di qualunque archivio di qualunque grande società, era l’archivio di una qualunque grande società per cui avevo lavorato. Io riconoscevo le persone che avevano curato quelle pratiche; riconoscevo le loro preoccupazioni, ansie, paure. Cominciavo a identificarmi con chi aveva scritto e ricevuto quelle lettere, tenuto in ordine quegli archivi, compilato meticolosamente quei moduli. E poi, in modo quasi surreale se si considera l’incessante e abbagliante susseguirsi delle pagine ingrandite sul lettore di microfilm, incappai in una parola, sepolta in un rapporto, una lettera, una richiesta di fornitura.
Dachau.
Auschwitz.
Koncentrationslager.
Campo di concentramento.
E mi sentii mancare il respiro. Perché stavo leggendo carte scritte da gente come me, gente che lavorava per una grande organizzazione burocratica; gente che pensava, studiava, insegnava nelle università. Scrittori. Gente che s’interessava di argomenti bizzarri, insoliti, filosofici, psicologici: di occulto. Gente che si era specializzata in ciò che lo storico dell’occultismo James Webb chiama ‘sapere rifiutato’. Gli uomini dell’Ahnenerbe.
E mentre compilavano i loro moduli, scrivevano le loro lettere e archiviavano i loro rapporti, milioni di esseri umani venivano orribilmente, incredibilmente torturati e uccisi dai loro colleghi. Ciò che Hannah Arendt definì ‘la banalità del male’ (***) non mi si era mai presentata con tanta chiarezza come in quei giorni in cui sedevo davanti al visore di microfilm quasi fosse uno specchio magico del passato, e guardavo gente come me che faceva casuali, fugaci riferimenti ai campi della morte” (P. Levenda, Satana e la svastica. Nazismo, società segrete e occultismo, Oscar Mondadori 2014 (ed. originale del 2005), pp. 155-156, corsivi in originale). 
Va sempre precisato, tuttavia, che “swastika” in sanscrito è di genere maschile. 


NOTE

(*) http://www.archives.gov/research/captured-german-records/foreign-records-seized.html e http://www.archives.gov/research/alic/reference/military/ww2-records-in-archives-globally.html.
(**) Su “Wikipedia”, vi è un link sul Necronomicon: https://it.wikipedia.org/wiki/Necronomicon, http://www.alquier.org/HPL/azif/index.html, http://www.reocities.com/clorebeast/nechist.htm, http://www.reocities.com/clorebeast/necgloss.htm#irem.
(***) http://www.filosofico.net/are1njklasddt2.htm.


PS. http://www.esotericarchives.com/dee/index.html. 





15 commenti:

  1. Interessanti gli scritti di Dee, sopratutto la 'Tabula bonorum angelorum invocationes', ho visto che ci sono dentro i 24 saggi dell'Apocalisse che Guénon cita ne "Il Re del Mondo".
    Una domanda: Crowley, Golden Dawn &Co sono associati alla "magia enochiana" e all'invocazione di questi "angeli", che però evidentemente sono di natura esattamente opposta, visto anche i disegni che ne faceva Crowley che assomigliano molto ai "grigi" extraterrestri (ne parla anche il libro "Extraterrestri. Le radici occulte di un mito moderno", di Pennetta – Marletta).
    Si tratta in questo caso di quelle vestigia di dati tradizionali che non possono più fungere per ciò che erano stati ideati, e che perciò scaturiscono l'effetto opposto? Ricordo pure una frase di Guénon che diceva più o meno che oggi "chi volesse evocare un angelo finirebbe per evocare un demone".
    Te lo chiedo per sincerarmi della natura di Dee e Kelley, che mi sembrano autentici, e di quello che ne è venuto molto dopo che mi sembra di natura completamente diversa.

    Mi è venuto in mente il decimo capitolo 'Esoterismo' de "La Quarta Via" di Ouspensky, quando commenta e analizza il Padre Nostro. Dice in particolare che la costruzione di queste preghiere era fatta per meditare (in senso occidentale) su un'idea o un qualcosa, insomma per tenere ferma la coscienza su di un tema. Mi ha ricordato anche il libretto "Preghiere e Meditazioni" di Mére.
    Mi pare che le "invocationes" di Dee siano la stessa cosa.
    Ora, Dee nelle sue "invocationes" seguiva delle tecniche e dei processi legati a una scienza tradizionale legata anche a una tradizione specifica, oggi non si dovrebbe andare oltre (in base a quanto detto sul discorso di San Benedetto in un altro post)?

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  2. “Una domanda: Crowley, Golden Dawn & Co. sono associati alla ‘magia enochiana’ e all’invocazione di questi ‘angeli’, che però evidentemente sono di natura esattamente opposta, visto anche i disegni che ne faceva Crowley che assomigliano molto ai ‘grigi’ extraterrestri (ne parla anche il libro ‘Extraterrestri. Le radici occulte di un mito moderno’, di Pennetta – Marletta). Si tratta in questo caso di quelle vestigia di dati tradizionali che non possono più fungere per ciò che erano stati ideati, e che perciò scaturiscono l’effetto opposto?”.
    Certo che sì, è così.


    “Ricordo pure una frase di Guénon che diceva più o meno che oggi ‘chi volesse evocare un angelo finirebbe per evocare un demone’. Te lo chiedo per sincerarmi della natura di Dee e Kelley, che mi sembrano autentici, e di quello che ne è venuto molto dopo che mi sembra di natura completamente diversa”. E’ così, in ambedue le cose chieste.


    “Mi è venuto in mente il decimo capitolo ‘Esoterismo’ de ‘La Quarta Via’ di Ouspensky, quando commenta e analizza il Padre Nostro. Dice in particolare che la costruzione di queste preghiere era fatta per meditare (in senso occidentale) su un’idea o un qualcosa, insomma per tenere ferma la coscienza su di un tema. Mi ha ricordato anche il libretto ‘Preghiere e Meditazioni’ di Mère. Mi pare che le ‘invocationes’ di Dee siano la stessa cosa”. Certo, sì.


    Ora “Dee nelle sue ‘invocationes’ seguiva delle tecniche e dei processi legati a una scienza tradizionale legata anche a una tradizione specifica, oggi non si dovrebbe andare oltre (in base a quanto detto sul discorso di San Benedetto in un altro post)?”.
    Nessun dubbio che “di dovrebbe ‘andar oltre’”, **nessun dubbio**, ma il punto vero è che, “de facto”, risulta **impossibile farlo**, con le tendenze ormai in atto da molti decenni (si veda come Guénon, che detestava quelli che chiamava “i difensori dell’Occidente”, sia stato forzosamente intruppato fra questi ultimi oppure alternativamente a “sostegno” delle deviazioni del mondo islamiche, due grosse forzature in ambedue i casi). E - tra l’altro - con l’impoverimento delle classi medie, le tendenze di svolte “a destra” pseudo “identitaria” (maschera delle “destre” che han sostenuto le **ristrutturazioni sistemiche** per **decenni**, decenni, e mo’ fanno quelli che stavano altrove …), le tendenze di svolte “a destra” pseudo “identitaria” sono fortissime, il che, naturalmente, favorisce **un ancor più netto slittamento** della situazione verso la scivolosa dissoluzione.

    Quindi **manca la sostanza** “su ed in” cui prender ricetto per poter agire.
    Per poter fare sul serio.
    Per poter “andar oltre”, ma **realmente**: diverse prospettive - nell’ “età senza prospettive” -, nuove visioni - nell’ “età che cucina sempre le stesse pietanze finché le pietanze sono soltanto cenere e polvere” -, eccetera, eccetera.
    Ci vorrebbe, condivido, ma **chi** lo fa, “hic et nunc”? I “quattro gatti” rimasti nella Fortezza Bastiani?
    Certo però che, se “Deus lo volt” (https://it.wikipedia.org/wiki/Deus_lo_volt), con o senza volt, watt, sempre - cioè - con una qualche, seppur mini minima “Centrale elettrica” …, ben sapendo che l’ “invocatio” sarà sempre “fallace”, profondamente strutturalmente insufficiente (come s’è detto, è il “punctum dolens” di tutta la situazione presente, è ciò che c’inchioda allo stallo), se “Deus lo volt”, **anche** i presenza di un’invocazione presente sì, ma in misura insufficiente, dall’ “Alto” puòssi decidere di procedere comunque, in qualche modo “turando le falle” con delle possibili “modalitadi” che non sappiamo né c’interessa discettare quali esser possano …

    Il problema è, “OGGI” (Ruskin), uno ed UNO solo: se “Si” deciderà **comunque** d’agire, pur in presenza di una invocazione insufficiente, palesemente, dolorosamente, chiaramente insufficiente ...







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  3. "Deus lo volt" collegato al post sulla "Centrale elettrica" è semplicemente geniale, mi ha fatto ridere di gusto!
    Quindi, in pratica, c'è pieno di motivi per "invocare": per ottenere nuovi "strumenti", per far sì che questi possano generare la tanto attesa "rivoluzione culturale" (posto il cambiamento qualitativo che sta per giungere) in modo da allargare la compagnia dei "quattro gatti", e in ultimo per predisporsi a questa decisione dall' "Alto" nel caso che fosse positiva...

    È molto vero che questo "ritorno identitario" tura le menti, soprattutto quelle che in teoria dovrebbero essere più propense alla spiritualità. Se non ci fossero, il "vacuum" da loro riempito potrebbe essere riempito con altro!
    Personalmente ho avuto "il buon karma" di essere "identitario" diversi anni fa, ai tempi del liceo, per cui ben mi sono accorto a posteriori della natura "vitale" di questo fenomeno, anche se a 16 anni un po' tutti i moti interiori sono di natura "vitale". Il problema è che adesso vedo persone non proprio sedicenni riporre le loro ultime speranze, esempio recente, negli ultranazionalisti austriaci.

    "Il problema è, 'OGGI' (Ruskin), uno ed UNO solo: se 'Si' deciderà **comunque** d’agire, pur in presenza di una invocazione insufficiente, palesemente, dolorosamente, chiaramente insufficiente ..."
    Toglie il fiato, in effetti, la visione di questo immenso naufragio cosmico, qualora dovesse accedere...
    Ma forse proprio questa prospettiva ispira ancora di più a "fare ciò che va fatto senza badare al frutto dell'azione".

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  4. Un po’ d’ironia non ha mai ucciso nessuno … ehm … ehm … Veniamo ai punti in quistion deh …

    ‘Quindi, in pratica, c’è pieno di motivi per “invocare”: per ottenere nuovi “strumenti”, per far sì che questi possano generare la tanto attesa “rivoluzione culturale” (posto il cambiamento qualitativo che sta per giungere) in modo da allargare la compagnia dei “quattro gatti”, e in ultimo per predisporsi a questa decisione dall’ “Alto” nel caso che fosse positiva...’ - Il punto è il “cambiamento qualitativo” - a.k.a. “rivoluzione culturale” ed occorrerebbe “andar oltre” i “quattro gatti”.
    Chiaro che ci vuol un minimo di base, per quanto insufficiente, ma il problema è che “oggi” abbiamo grosse difficoltà **nonc erto** nel “massimo”, ma nel **minimo**. La lunga stasi ventennale seguita da un “illiquidirsi” e “liquefarsi” della società, il ritorno di forme di religione molto “legalistiche e chiuse”: tutto ciò milita contro una soluzione che sia uno scioglimento ma non un dissolvimento.

    Il dissolvimento è inevitabile, certo, ma ci vuole anche l’altro lato, l’ “altra” cosa.

    ‘È molto vero che questo “ritorno identitario” tura le menti, soprattutto quelle che in teoria dovrebbero essere più propense alla spiritualità. Se non ci fossero, il “vacuum” da loro riempito potrebbe essere riempito con altro! Personalmente ho avuto “il buon karma” di essere “identitario” diversi anni fa, ai tempi del liceo, per cui ben mi sono accorto a posteriori della natura “vitale” di questo fenomeno, anche se a 16 anni un po’ tutti i moti interiori sono di natura “vitale”. Il problema è che adesso vedo persone non proprio sedicenni riporre le loro ultime speranze, esempio recente, negli ultranazionalisti austriaci’.
    Normale che si sia “identitari” per stanchezza verso un mondo perso nel narcisismo post moderno, ma occorre sempre vedere “chi” propone di esserlo!
    Quegli stessi ambienti che ci han portato qui!

    Ed allora, non stona qualcosa??


    Toglie il fiato, toglie il fiato: nessun dubbio.
    Se “laggente” sapesse di che cosa “davvero” è in questione e perché dall’ “Alto” si vuol sempre “dare un’ultima ‘chance’”, beh “quel ‘raddrizzamento finale’ cui abbiamo varie volte alluso, si verificherebbe per questo solo fatto”, direbbe un Guénon …

    Ma viviamo nel mondo del “virtuale”, dove la realtà si sussume “via” le “proprie passioni”: tu devi següire le tüe passiòòòni e la realtà, la realtà … essa è al proiezione di “te stesso”, si “pensa” oggi …

    Per dir meglio, “laggente” è stata indotta a pensarlo …

    Non riescono ad avere un’idea chiara ed esatta del sistema che ci dà (poco) da mangiare (e tante illusioni da comprare), cosa che, in definitiva, è non troppo difficile, figuriamoci di cose metafisiche …
    Non pretendiamo troppo dalla “gente”, quel che è mancato, e che continua a mancare, è una “élite” non nel senso economico che oggi ha …

    Certo che occorre agire senza badare ai “frutti” dell’azione, il bene è premio a se stesso e la buona azione deve comunque maturare. Ma la Legge del Tempo è la Legge del Tempo e la giustezza dell’azione non necessariamente può cambiarla, al contrario, per quanto buona l’azione stessa possa essere, è l’azione “giusta” che non può non assumere, accettandola, la Legge del Tempo … Non il contrario.


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  5. Quindi se passa il "kairos" passa anche l'opportunità di fare l'azione "giusta". Ergo il problema è vedere se "Si" deciderà, al momento del "kairos", di agire comunque nonostante che l'azione "giusta" da parte di un numero maggiore di quattro gatti non ci sia stata.

    Una domanda: ciò che rende qualitativamente "gatti" i quattro "gatti" è che mantengono questa "apertura verso l'Alto"?

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  6. ‘Quindi se passa il “kairos” passa anche l’opportunità di fare l’azione “giusta”. Ergo il problema è vedere se “Si” deciderà, al momento del “kairos”, di agire comunque nonostante che l’azione “giusta” da parte di un numero maggiore di quattro gatti non ci sia stata’.
    Sì, è così.
    Il problema è vedere se “Si” deciderà.
    Ti faccio osservare che, sin ora, non “Si” è **mai** - mai - deciso in tal senso, in larga parte perché manca la “massa critica” **minima** necessaria per l’azione “giusta” e per la retta “invocatio”.
    Il punto è che - se si dovesse attendere il numero **minimo**, si potrebbe attender in pratica per molto, ma molto, ma molto ma molto tempo ancora.

    A questo punto, la “de-cisio”, è l’ “o-casio” non le possiamo decider noi. Se “Si” decide di procedere, nonostante non l’assenza, ma certo l’insufficienza (che, poi, era ciò che Aurobindo avrebbe voluto, in pratica), oppure si rimanda, in attesa di aver la massa critica “minima” necessaria. Ma, in tal caso, tutto si rimette in questione, la soluzione “soprassatura” perde la sua sovra saturazione, e sarà necessaria tutt’un’altra situazione. Si vedrà, ma nient’affatto tra mille anni, piuttosto alquanto a breve, nel giro di pochi anni.

    ‘Una domanda: ciò che rende qualitativamente “gatti” i quattro “gatti” è che mantengono questa “apertura verso l’Alto”?’
    Certo chiaro, ma - oltre all’ “apertura verso l’Alto” - ci vuol l’invocazione di una discesa, l’aspirazione di un cambiamento **qualitativo** vero, non una semplice permutazione del già esistente. Dunque, trattasi di un nucleo all’interno del nucleo, già non troppo grosso, di quelli che mantengono l’ “apertura verso l’Alto”.



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  7. Occorre poi sottolineare un punto: nessuno, oggi, può fermare l’ “emersione” di “certe” forze, le “porte caspie” son aperte, ormai (cfr. http://associazione-federicoii.blogspot.it/2016/01/il-cavallo-di-rincorsa.html).

    Non ne discende che un’azione in senso contrario, un’azione “giusta”, sia inevitabile **senza** una “decisione” dall’ “Alto”.

    Ed è importante ricordarlo.


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  8. «Ti faccio osservare che, sin ora, non “Si” è **mai** - mai - deciso in tal senso, in larga parte perché manca la “massa critica” **minima** necessaria per l’azione “giusta” e per la retta “invocatio”.
    Il punto è che - se si dovesse attendere il numero **minimo**, si potrebbe attender in pratica per molto, ma molto, ma molto ma molto tempo ancora.»
    Ci sono dei criteri, e se sì quali, per comprendere quale sia il livello di "massa critica" necessaria? E per discernere quando una "invocatio" è retta?

    Se ho capito bene, Aurobindo voleva che "Si" agisse nonostante il numero insufficiente? Sarei curioso di trovare i passaggi in merito, se ce li hai a portata di mano potresti indicarmeli?

    «ci vuol l’invocazione di una discesa, l’aspirazione di un cambiamento **qualitativo** vero, non una semplice permutazione del già esistente. Dunque, trattasi di un nucleo all’interno del nucleo, già non troppo grosso, di quelli che mantengono l’ “apertura verso l’Alto”.»
    Cosa fa sì che in alcuni ci sia l' "apertura verso l'Alto" senza l'attiva invocazione? Forse non si vuole sostenerne l'onere (perché immagino ci sia un onere da pagare, e che non sia di certo una passeggiata fare queste cose) o sottrarre tempo ad altro? Sia ben chiaro, non sto parlando in termini di colpe/meriti, né sto dicendo che non sia legittimo o che "sbaglino", è che vorrei comprendere le cause di questa insufficienza.

    «Non ne discende che un’azione in senso contrario, un’azione “giusta”, sia inevitabile **senza** una “decisione” dall’ “Alto”.»
    Nel senso che può darsi un'azione in senso opposto, ma di effetto minore in quanto non "spinta" dall' "Alto"? Ma quest'azione sarebbe depotenziata, cioè ridurrebbe di una misura più o meno grande l'efficacia. Il che a pensarci bene è uno scenario da te non escluso, se non vado errando.
    Ma allora a farla non sarebbero i "quattro gatti"? Il che mi porterebbe alla conclusione che una certa forza d'azione ci sarebbe, ma che senza l' "intervento dall'Alto" a dare la soluzione finale non si otterrebbe quella trasformazione che si vorrebbe.

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    1. Comunque non smetto di dare per scontato il tempo che impieghi a rispondere alle mie domande, considerando pure che il tempo è prezioso.
      Grazie infinite!

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    2. ‘Se ho capito bene, Aurobindo voleva che “Si” agisse nonostante il numero insufficiente?’- Sì. - Nei suoi scritti “privati”, gli “Aforismi e pensieri”, non vi è una frase specifica ma un’atmosfera per cui, **nonostante lui fosse ben consapevole che l’epoca del “sopramentale” (come lo chiamava) fosse lontana”**, voleva che si agisse comunque. Vi son anche delle frasi più specifiche, da ricercarsi. Ma il punto dirimente è questo:

      Che cosa fa sì che l’aspirazione di taluni divenga “invocatio” vera: Che sia una invocazione non di continuare sulla vie finora tenute o di mero “Ritorno” al passato, ecco al “conditio sine qua non”, sinora non soddisfatta, e senza cadere nel “New Age” o in altri modi del genere. Se tu vuoi solo “mantenere”, per quanto la tua aspirazione sia sincera, essa non si volgerà verso l’ “Adveniens”, e quest’ultimo **non può in alcun modo** esser come la copia delle cose del passato. Sembra una piccola cosa, ma è invece ben poco diffusa. Al massimo, se l’uomo di oggi ha “fame di cose celesti” - dunque “apertura verso l’Alto” - o ritorna alle vie tradizionali, oppure si volge verso il caos del “New Age” ed altre cose del genere. Il punto è se “Si” vuol “agire” comunque, anche in presenza del fatto che una tale “consapevolezza” non raggiungerà mai la “massa critica”. Quest’ultima si “misura” non in base al mero numero quantitativo, ma in base all’esercitare un’influenza: oggi praticamente nulla o poco più di nulla, davvero poca cosa.

      Queste son cose, come detto, che non possiamo esser noi a decidere, **nessun uomo o gruppi d’uomini** hanno il potere di farlo. Qui vi è la “libera” decisione divina. Chiamiamolo “fattore ‘X’”. Vale l’equazione: “IF X THEN Y”, dove “Y” è l’azione “giusta”, che può esser fatta benissimo, nessuno ce l’impedisce, ma ha delle conseguenze molto minime (ciò che fece Aurobindo fu: “io mi ci provo ‘a rega’, Dio decida come vuole”, ma gli effetti son rigorosamente sottoposti alla Legge del Tempo, che è altamente restrittiva nella nostra epoca). Insomma, puoi fare la tua “Rivoluzione d’ottobre” (spero sia colta l’ironia ben pepata …), ma poi perdi alla fine, salvo che … Talvolta piove … Ma non siamo noi i “padroni del Tempo”, se stamo a ccapimo??
      ‘Nel senso che può darsi un’azione in senso opposto, ma di effetto minore in quanto non “spinta” dall’ “Alto”? Ma quest’azione sarebbe depotenziata, cioè ridurrebbe di una misura più o meno grande l’efficacia. Il che a pensarci bene è uno scenario da te non escluso, se non vado errando.’ Esatto in ambedue i casi. “Personalmente”, non escludo un bel fico secco di nulla, questa mania di “escludere” che ci fa capire che siamo ben rinserrati nella nostra piccola mente, la “mentuccia” come la chiamo, la mentuccia un po’ bertuccia …

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    3. Fermo restando che non possiamo escludere un bel nulla, è chiaro che - senza quel “fattore ‘X’” - tutto sarebbe depotenziato. Ed è stato tentato - da versanti diversissimi - per **tutto il XX secolo**, anche da Guénon, a suo modo.

      Il XX secolo è stato anche eroico nei suoi tentativi, il risultato è stata la gigantesca cristallizzazione da cui siamo usciti solo per entrare nel fango di una liquidità, davvero una trappola di liquidità ma non solo economica*!!, in cui versiamo e siamo.

      E certo, se versiamo, ci versiamo, liquido nel liquido, potrà mai cambiar davver??

      ‘Ma allora a farla non sarebbero i “quattro gatti”? Il che mi porterebbe alla conclusione che una certa forza d’azione ci sarebbe, ma che senza l’ “intervento dall’Alto” a dare la soluzione finale non si otterrebbe quella trasformazione che si vorrebbe.’
      Allora, la forza “positiva” - la corrente verso l’Alto -, nelle fasi finali del Ciclo umano, s’indebolisce al massimo, ma NON È CHE SIA SPARITA! Non commettiamo quest’errore: C’È SEMPRE! Dunque agisce, “HIC ET NUNC”, ma con un massimo di debolezza tuttavia, in quanto manca “il fattore ‘X’”. Dunque, all’inizio del Ciclo umano vi era lo stesso la forza “negativa” - la corrente verso il Basso -?? Certo in quanto la completa sparizione della forza “negativa” comporterebbe l’immediata uscita dalla manifestazione corporea.

      Ci sono e ci vogliono ambedue, “solo” (ma si fa per dire eh, è un solo stra super gigantesco …) che oggi prevale sin troppo quest’ultima, la forza “negativa”.


      Quel che ti confonde è che ci son due livelli, quello dell’ “apertura verso l’Alto” e quello dell’ “invocatio”: è quest’ultimo che manca della forza necessaria, non meramente numericamente. Ma tanto l’uno che l’altro necessitano del “fattore ‘X’”. E la mancanza di quest’ultimo incide **PESANTEMENTE** sui risultati finali.

      Se tiri d’arco “sai” esattamente quando la freccia centrerà il bersaglio, lo sai esattamente anche se non è una conoscenza “razionale” nel senso che possiamo dire che è così ma non abbiamo attualmente un linguaggio adatto a spiegare tali “sensazioni”, chiamiamole così giusto per capirci. Lo stesso per il “fattore ‘X’”. Lo “sai” e “sai” se c’è. E mo’ non c’è.

      O non c’è ancora …

      Chiaro che tu puoi comunque scegliere di tirar d’arco lo stesso …

      MA **NON** FARAI CENTRO …


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    4. «Quel che ti confonde è che ci son due livelli, quello dell’ “apertura verso l’Alto” e quello dell’ “invocatio”: è quest’ultimo che manca della forza necessaria, non meramente numericamente. Ma tanto l’uno che l’altro necessitano del “fattore ‘X’”. E la mancanza di quest’ultimo incide **PESANTEMENTE** sui risultati finali.»
      Quindi visto che quest'ultimo manca la forza generale, si ottiene la situazione attuale per cui a livello individuale le vie ancora funzionano ma nessuna modificazione dell'ambiente generale ne scaturisce. Alla fine era semplice.

      Chiarissimo l'esempio del tiro con l'arco.

      Pondererò un altro po' sui voltaggi divini e poi tornerò alla carica.

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  9. “Quindi visto che quest’ultimo manca la forza generale, si ottiene la situazione attuale per cui a livello individuale le vie ancora funzionano ma nessuna modificazione dell’ambiente generale ne scaturisce”.

    Esattamente così. Esattamente così.


    “Alla fine era semplice.”

    LA VERITÀ È **SEMPRE SEMPLICE**, **MAI** complicata, ma la sua semplicità non è “semplicismo”, è una semplicità **INFINITAMENTE** COMPLESSA, sfaccettata e ricca d’aspetti, come stando su di un pavimento di crystàl che dia sur un mare infinitamente profondo, il cui termine non è visibile. SEMPER SIMPLEX VERITAS TAMEN PROFUNDISSIMA AC SINE FINIBUS.

    Rimane vero: “Vedere un mondo in un granello di sabbia e un paradiso in un fiore selvatico, tenere l’infinito nel palmo della mano e l’eternità in un’ora” (William Blake). L’Eterno è sempre “hic et nunc”, non vi è Tempo. Ma il paradosso è che vi è la Legge del Tempo: si può superarla, ma non forzarla rimanendo sul suo stesso piano, “su” ed “in” quest’ultimo tale Legge è legge.

    “To see a world in a grain of sand
    And a Heaven in a wild flower,
    Hold infinity in the palm of your hand
    And Eternity in an hour.”

    La Via che non hai preso è sempre la Via che hai scelto.

    Come dice l’Antico Detto (attribuito a Zoroastro):
    Scire.
    Potere.
    Audere.
    TACERE.


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  10. Cfr. un vecchio libro, W. GERSON, “Le Nazisme société secrète”, Editions J’ai lu, **1969, dove si rivela molto della **Thule Gesellschaft, ricerche poi approfondite da R. ALLEAU nel suo libro sulle origini occulte del nazionalsocialismo (Mediterrane, Roma 1989, ripubblicato recentemente).

    Nel libro di Gerson vi è centrale Trebitsch-Lincoln - il “lama dai guanti verdi” (ed ovviamente von Ungern Sternberg) ...


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