sabato 28 maggio 2016

Nikolaj Aleksandrovič Berdjaev da Wikipedia, e “A Short Story of the Anti-Christ” di Solovëv, link









“A Short Story of the Anti-Christ”
- di Vladìmir Solovëv



6 commenti:

  1. Grazie per la segnalazione della Short Story, non ne ero a conoscenza!
    L'ho trovata la più verosimile di tutte le rappresentazioni dell'Anticristo che ho letto finora, c'è di tutto: l'uomo di genio che è "fondamentalmente buono", ma che si perverte; l'umanità riunita; la sua politica nient'affatto "à la Orwell", anzi ("He was a vegetarian himself, prohibited vivisection, and instituted strict supervision over the slaughter-houses; while societies for the protection of animals received from him every encouragement." Cose oggi molto in voga); il ritorno in auge del mondo sottile simboleggiato dalla figura di Apollonius, e così via.
    La progressione dei quattro anni di step dell'impero mi ha ricordato le descrizioni del periodo 2023-2026 fatte da Barbault e di altri basati sul "Barbault Planetary Cyclic Index". Certo non sarà una stima puntuale ma il racconto credo offra una buona visione del "quadro di riferimento" a venire per quel se ne può scorgere oggi.
    Alla fine della storia si dice che il "Principe" è scappato, pensavo che ciò non potesse accordarsi col fatto che nel ciclo futuro non potrà passare niente di "negativo" di questo ciclo. Come si armonizzano le due cose?

    La cosa che mi ha colpito e che mi ha apprezzato è stata questa:
    "In this manner, the unification of churches took place in the midst of a dark night on a high and deserted spot."

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  2. Probabilmente quelle di Solovëv - al netto delle **inevitabili** differenze politiche (pur interessanti, come il “pan-mongolismo”) - son le più **convincenti e realistiche** visioni dell’Anticristo che ci provengano da scrittori e/o pensatori e/o registi. Appunto perché quella, indicata da Solovëv. è la vera direzione dell’Anticristo, ma, ma, ma …
    Ma non è che, per opporcisi, per opporsi alla deriva (“drifting”, a tal proposito cfr. Brian Eno “Spirits Drifting” https://www.youtube.com/watch?v=QY5q2i41Hx4, da “ANOTHER GREEN WORLD” ****1975: quel che, allora, era “rivoluzionario e destabilizzante” oggi è fatto proprio dal “System” ... e tutti gli “alternativi” son rimasti **spiazzati**, ma pure i “tradizionalisti” ...) per opporsi alla deriva in voga oggi si debba esser super carnivori e difensori di forme tradizionali la cui **forma** appunto, molto ma davvero molto realisticamente necessita di “riforme” per un semplice fatto storico, al di là di come la si possa pensare.

    Il ritorno in auge del mondo sottile **è** la caratteristica comune dei “nostri” tempi, in effetti.
    ‘La progressione dei quattro anni di step dell’impero mi ha ricordato le descrizioni del periodo 2023-2026 fatte da Barbault e di altri basati sul “Barbault Planetary Cyclic Index”.’ E: ‘Certo non sarà una stima puntuale ma il racconto credo offra una buona visione del “quadro di riferimento” a venire per quel se ne può scorgere oggi’.

    In definitiva, è un racconto, un’ “intuizione giusta”, ma è chiaro che le cose - sebbene in quella direzione - chiaramente prenderanno al forma che possono concretamente prendere nella situazione “de facto”.


    ‘Alla fine della storia si dice che il “Principe” è scappato, pensavo che ciò non potesse accordarsi col fatto che nel ciclo futuro non potrà passare niente di “negativo” di questo ciclo. Come si armonizzano le due cose?’. Vi è un’ “intercapedine” fra le due cose: prima fallisce il tentativo di falso (**per noi**, ovviamente) “salvataggio del mondo”, e solo dopo vi è il taglio netto: **deve**, infatti, fallire questo progetto di “riforma interna e congiura di palazzo globale”. E, finché non fallisce, non si potrà, in alcun modo, passare oltre …

    ‘La cosa che mi ha colpito e che mi ha apprezzato è stata questa:
    “In this manner, the unification of churches took place in the midst of a dark night on a high and deserted spot.”’ Una **vera** unificazione può avvenire solo e solo grazie ad una tremenda pressione dall’ **esterno**, in caso contrario è “appeasement” o buone relazioni, magari anche un’alleanza, ma ognuno rimane diverso, ognuno sta in buone relazione con gli altri ma continua a camminare sul suo proprio sentiero. L’unificazione, come concepita da Solovëv, è ben più profonda, invece, e può avvenire solo e soltanto mercè una costante tremenda pressione esterna.

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  3. Per tornare alla “visione realistica” che Solovëv ha dell’Anticristo, ricordiamoci una serie di “cosettine” sgradevoli. Per tutto l’Ottocento il “tradizionalismo cattolico” o “ultramontanismo” ha combattuto contro la “modernità” identificata con il “liberalismo” e questo faceva sì che quest’ultima fosse qualificata come “Anticristo”: dietro vi si vedeva l’Anticristo.

    In una sola parola: l’Anticristo era identificato con l’essere nemico della Chiesa, cattolica in particolare. E quest’ “orientamento”, se si può chiamar così …, è passato a “pie’ pari” nel Novecento, cambiando qualche casacca, se del caso.

    Dunque la lotta contro il comunismo e contro tutto ciò che attentava al potere temporale della Chiesa ed anche alla possibilità di praticamente svolgere il proprio compito di predicazione, la libertà di culto ecc. ecc. Cose che arcisappiamo arcibenissimo ….

    Ora però, dopo che i “nemici” della Chiesa, nel senso ottocentesco, sono spariti, la situazione si è complicata secondo modalità **del tutto imprevedibili** da parte di quelli che così la pensavano, e la pensano, al punto che continuano a ripetere sostanzialmente le stesse cose, cercando altri “nemici” (relativismo, indifferentismo, ecc. ecc.), nemici che però rifuggono dal loro mirino, né riescono a cambiare la situazione davvero.
    In una parola: le cose si sono ancor più complicate. E, soprattutto, **l’Anticristo non si è affatto manifestato** quando loro lo attendevano **né** nelle forme cui loro pensavano.

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  4. Al massimo, possono dire di aver “tardato” la venuta dell’Anticristo, ma è una giustificazione debole.
    Vi sarebbe il caso di capire dove l’analisi è stata sbagliata, e in tronco.
    E infatti, l’analisi è sbagliata.
    In tronco.

    Forse le cose son ben diverse da come le pensano.
    Forse l’Anticristo è ben diverso da come lo immaginano.
    In questo, Solovëv fornisce degli spunti per un’immagine molto diversa da quelle classiche, riecheggiate dai vari films, e le cui radici sono nella “mostrizzazione” - parolaccia che significa il dare vesti di “mostro” - dell’Anticristo, avvenuta soprattutto nel corso del Medioevo e corrente nei sermoni, negli scritti, nelle illustrazioni ma, stranamente, poco presente nei dipinti. Anzi, fra questi ultimi si trovano alcune delle - poche - immagini dell’Anticristo che sfuggono alla presa dell’Anticristo “mostro” che, di degenerescenza in degenerescenza, doveva portare all’Anticristo “horror” e “satanista” di qualche film (su questo conviene d’esser chiari: l’Anticristo **non è** “satanista” nel senso **volgare**).
    Penso alla raffigurazione dell’Anticristo piccolo, sulle cosce di Satana, ma “lui même” **non** “satanico”, che si trova a Torcello, ed all’Anticristo della Cappella di San Brizio, Orvieto, che qualcuno ha definito “The Renaissance Antichrist” (J. B. Riess, 1995, cfr. https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/51UmBdCkQuL.jpg; a sua volta, per la fonte dell’immagine sulla copertina del libro di Riess, cfr. https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/f5/Signorelli-Antichrist_and_the_devil.jpg).

    Non dunque essere “contro” la Chiesa e il suo “potere temporale” - o, almeno, questa è stata soltanto una fase, e solo **temporanea**, e **meno grave**, come la pensava, **unico e praticamente solo** (“onore al merito”, come suol dirsi) René Guénon (**unico e praticamente **solo****) -, ma invece il voler “salvare” l’umanità, ovviamente “malgré elle même”.

    Ma, se così è, chiaramente molte analisi mostrano la corda, inutile insaponarla; se così è, allora si son fatti grossi errori; se così è, ci dobbiamo attendere cose ben diverse dalle solite, trite, classiche immagini dell’ “Anticristo” che ancora vanno per la maggiore, in una non maggiorata ma invece minorata (mentalmente) stanca ripetizione di formule ben arcinote, formule che non aiutano a comprendere la situazione per com’essa è davvero.

    In tutto ciò, una riflessione - seria - su Solovëv andrebbe consigliata a tanti. O almeno a molti.

    O forse a nessuno ….

    Vabbeh facciamoci un regalo: non consigliamo.

    Sconsigliamola proprio.

    Lasciate stare, forse è meglio ….

    Chi vuol capire, capisca.

    Chi non vuole, va bene lo stesso.


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  5. http://www.lulu.com/shop/e-fortunia/apocalyptica-una-fanzine-per-la-fine-del-kali-yuga-parte-quinta-iv/ebook/product-21129320.html



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  6. https://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/2014/01/12/cardinal-john-newman-quote-about-the-antichrist/


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