domenica 29 agosto 2021

Ripubblicazioni, 6 bis. (Con i Commenti originari)

 

 

 

 

 

 

 

 

Le “critiche” alla Traditio, fatte dalla “modernità”, non giungono ai livelli di certe affermazioni correnti oggi; ma capir queste cose significa individuare il discrimen vero fra “tradizionalismo” e conoscenza, tra la vecchia mentalità moderna e le cose di “nuovo conio”, e noto che qui molti fallano e cadono.

 

Ed ecco, dunque, la confusione: “Brividi” di “realizzazione” a chi manco capisce che cos’è lo stato nazione e che ha dato inizio alla modernità, ma è ridicolo. E poi costoro si mettono a difendere lo “stato nazione” ritenendolo “tradizione” .... non se ne rendon conto, ma è l’abc!, se non sai l’abc come leggi le altre lettere? Lo stato nazione non  affatto “tradizione”!

 

Se non sai della base, come t’interessi della cima?

 

 

Misuriamo qui una chiara débacle di tutto il “tradizionalismo” e la caduta degli ultimi, ed apparenti, ostacoli: la Fortezza Bastiani è vuota.

Prendiamone coscienza … E’ come nei racconti di Iskènder (o Iskèndar [o Iskànder]), l’ Alessandro Magno mythicus, quando accade che le “stirpi di Gog e Magog” – tenute a distanza da dei suoni – si avvicinano sempre di più alla “Grande Muraglia” quando sentono che il detto suono – prodotto da della arpe “eolie” (vale a dire arpe messe in moto dal vento, il cui dio greco è, appunto, Eolo) – si affievolisce, fino a tacere.

Si scopre che un gruppo di gufi, o di civette, o di barbagianni (insomma, un rapace notturno), ha fatto un nido dove stavano le arpe eolie sui bastioni della “Grande Muraglia”.

Insomma è un suono che impedisce al “male” di sciamare sulla Terra.

Il suono si è interrotto. Ecco ciò che sta pian piano accadendo. Non è quindi che un tal “suono” sia svanito in una volta sola, ma pian piano. Ed dunque, quest’oggi la Fortezza Bastiani è vuota.

Doveva succedere”, qualcuno in vena di pieno spirito da XXI secolo ci dirà. Sempre saputo, mai, ma proprio mai, ne ho dubitato: tutti i tentativi novecenteschi son falliti. Nessuno meglio di me lo può sapere. Quindi nessun dubbio, e nessuna sorpresa.

Ma – ed ecco “il punto – il rilievo di qui sopra può esser accettato se e solo se si sappia che “non è un pranzo di gala”, come si dice. Oh, per carità, nessuna delle scemenze dei “complott®isti”, né, più seriamente, nessun Gandalf né Aragorn: la Fortezza Bastiani è sguarnita. Il libro, meglio del film, a tal proposito, dà l’idea della “fuga del tempo”, che si allunga in un presente monotono, che pare senza fine, e, come diceva Baudrillard, che ha ben colto questa vera e propria mutazione, anche “antropologica” (Pasolini), “la ruota della bicicletta sembra ferma, tanto va veloce”. Così è.

 

La famosa “Ora miracolosa”, il momento delle decisioni, che – forse – tanti han vissuto, in quel romanzo si fa incerta speranza, volta in “metafora kafkiana”, come dice qualcuno. (*)

A questo fenomeno, unico, Guénon diede, illo tempore, un nome: dissoluzione.

Non esplosione, ma dissolutio. Concetto molto simile all’ “implosione” di Baudrillard: sistemi esplosivi – moderni, ormai alla frutta, od oltre – e sistemi implosivi, post moderni. Senza esser però al di là del moderno, anzi: son frutto del moderno.

Il moderno termina in una maniera, e con delle modalità, che la modernità non sa, non può capire e che, anzi, si rifiuta di accettare.

Di qui tanti problemi dell’oggi, problemi del tutto inutili, poiché mal posti. Basta cambiare il punto di vista e si rimette a fuoco l’insieme.

 

 

 

 

PS. Qui la “Grande Muraglia”, che è cinese nella struttura come nella concezione (**), non è quella “originaria” ma, invece, una sua successiva identificazione. Nelle leggende di Alessandro Magno, invece, essa è il Muro Caspico, la muraglia che sta intorno al Caspio.

Quelle terre furono quelle dei Khàzari, l’unico popolo che si “convertì” al Giudaismo (***), e che, dal punto di vista “etnico”, era d’ascendenza turco-slava – sembrerebbe però che la classe guerriera fosse d’origine turca, la classe amministrativa e che maneggiava la scrittura era d’origine giudaica, e la classe dei lavoratori e dei commercianti era d’ascendenza slava; sembrerebbe eh, perché le cose sono assai disputate e qui non si prende posizione a favore di alcuno. Vi sono varie querelle fra studiosi, a tal proposito, insomma.

Questo comunque non significa dire che le “stirpi di Gog e Magog” fossero khàzare, che sarebbe un’enormità (tra l’altro, anche i Goti furono identificati con le “stirpi di Gog e Magog”). Però attesta un interessante legame con certi luoghi, dove poi è nato l’uso del petrolio, perfettamente noto al Medioevo e chiamato aqua diaboli, perché sgorgava dal sottosuolo, in “Azerbaijàn”, il luogo dove si raccoglie il fuoco, azar o “azer”, nelle lingue iraniche.

Fuoco che sgorga da sottoterra, come in quelle terre sempre si è saputo.

 

 

 

 

 

 

Andrea A. Ianniello

 

 

 

 

 

(*) Cf.

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_deserto_dei_Tartari_(film).  

 

 

(**) Cf. A. Waldron, La Grande Muraglia. Dalla storia al mito, Einaudi edizioni, Torino 1993.

 

 

(***) A tal proposito, cf. Yehudàh ha-Lewì, Il re dei Khàzari, Bollati Boringhieri, Torino 1991.

 

 

 

 

Link originale:

http://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/10/b-vividi-ma-senza-lividi-e-con-pochi.html

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Commenti

 

 

Il sangue...nelle sue varie “forme” … argomento vastissimo e profondissimo.

Riguardo la “fratellanza di sangue”, credo sia importante sottolineare come ancora oggi nelle consorterie malavitose , questo sia uno degli elementi centrali , almeno della parte “rituale” … sono retaggi antichi, forse oggi solo “folklore”, ma non dimentichiamo ciò che Guénon scriveva sul folklore.

 

Sì argomento vastissimo. E cose antichissime, che oggi rimangono solo come “folklore”, ma il folklore è, oggi la traccia di quanto un tempo aveva ben altro senso, come Guénon diceva.

 

 

 

E i critici della democrazia da “destra”, che fine hanno fatto? Ah ah, è bastato un po’ di “gialloverde”, un po’ di populismo, e tutto va bene? Da ridere, ma ecco perché di questo gente qui non mi son mai fidato né ai mi fiderò. Esser critici del cosiddetto “establishment” per ragioni di principio è una cosa, esserlo perché non se ne fa parte è **un’altra** …

 

Sui Khazari, una interessante connessione, provata a livello scientifico (il Dna mitocondriale lo conferma) con i curdi/yezidi.

E gli ashkenaziti sono i diretti discendenti dei khazari.

Riguardo la “dissoluzione” è triste ma devo dartene atto è la “gìusta versione” , mio malgrado me ne rendo conto minuto dopo minuto, e mi sono fatto una mia personalissima idea sul “percorso” della “Tradizione”, almeno per ciò che riguarda l’exoterico.

Tralasciando l’Oriente ( Leggasi Taoismo e Buddhismo), per quanto riguarda l’Induismo anche, tuttavia nella sua parte exoterica, devozionale, popolare (è un ossimoro quello che sto scrivendo, ma è soltanto per farmi capire) è simile alla paganitas Occidentale (la matrice è UNA), a questa paganitas, segue il Cristianesimo, a questo l’Islam , in ognuna di queste “religioni” vi è una “classe” sacerdotale, tranne nell’Islam , semplifico, ma nell’Islam non esiste un clero “canonico”, ogni “muslim” è sacerdote di se stesso( forse ho azzardato troppo, ma in estrema sintesi, questo dovrebbe essere).

Questo secondo me ha molta attinenza con la “dissoluzione estrema” .

 

Interessante connessione scientifica, se provata. Sì gli “ashkenazìm” son discendenti dei Khàzari, come sosteneva Arthur Koestler, ashkenazi anche lui, anche se **non** sono i “popoli di Gog e Magog”, anche questo sostenuto da Koestler e che rientra nelle varie “identificazioni” dei “popoli” in questione con alcuni popoli concreti, con tenie concrete, come i Goti, dai quali sarebbero venuti i “cagot” cosiddetti (fra i “popoli” – termine generico – aggregatisi ai Goti, nelle loro migrazioni) …

Mi fa piacere che si riconosca che sia la “giusta versione”, ma la formulò “illo tempore” Guénon, dopo una vita di delusioni eh, **non dimentichiamocene**, e fra molte incomprensioni: era costumo – in altri tempi – prendere in giro Guénon a fronte di una “effervescenza ‘tradizionale’” poi risoltasi solo in spuma, senza la forza di una vera onda. Ahi loro, nei fatti, a distanza di tempo – che è necessario per “testare” seriamente una formulazione teorica – ha dimostrato la sua validità.

Sull’Islamismo: diciamo che non c’è un clero **sacerdotale** ovvero “mediatore”, in un qualsiasi modo, ma c’è solo un clero nel senso letterale del temine (“clero”, da “clericus”, chi ha studiato, nel Medioevo nelle Università, poi i seminari dal Trento in poi) e, per di più, limitato all’interpretazione della Legge sacra, presente nel “Corano”, ma solo “in nuce”, necessitante di un’interpretazione, appunto. Fatta questa precisazione sì, son d’accordo, questo fatto è stato – sempre a distanza di tempo, che permette di “testare” le cose – un “tallone d’Achille”, nessun dubbio.