venerdì 14 settembre 2018

“Frammenti di Lenzerheide” (Nietzsche), li qual vegnon “siccome lo caseo su li maccaruni”



















Il quadro che fa Nietzsche, in soldoni, è questo: la morale aveva le sue basi nella religione; quando quest’ultima, sotto la critica moderna, inizia a prender colpi, si corrode anche la morale. Questo provoca conseguenze nella società, di cui tutti sanno, ed è anche la classica critica conservatrice (“non c’è più religione” et similia).
In tutt’altri contesti, però, la cosa può essere diversa. Un giapponese, osservava F. Maraini, può “perdere la fede”, la credenza – non l’oggetto … – in una base religiosa per l’etica sociale, non per questo necessariamente perde la sua etica sociale. Il discorso sarebbe lungo, ma occorre sempre ricordarsi di queste particolarità, non secondarie.
Ma torniamo a Nietzsche. La morale cristiana offriva dei vantaggi sicuri e reali. Quando la spinta alla “veridicità”, essa stessa contenuta nella “morale cristiana”, venne rivolta contro quest’ultima, se ne scoprì la natura “teleologica”, orientata ad un fine, dice Nietzsche. Sorge allora il nichilismo: “Il nichilismo appare ora non perché il disgusto per l’esistenza sia maggiore di prima, ma perché si è diventati riluttanti a vedere un ‘senso’ nel male e nell’esistenza stessa. Una interpretazione è tramontata; ma poiché vigeva come la interpretazione, sembra che l’esistenza non abbia alcun senso, che tutto sia invano[1].
“La morale ha dunque protetto la vita dalla disperazione e dal salto nel nulla presso quegli uomini e quelle classi che sono stati violentati ed oppressi da altri uomini: giacché è l’impotenza nei confronti degli uomini, e non l’impotenza nei confronti della natura, che genera la più disperata amarezza nei riguardi dell’esistenza [ed è proprio così]. La morale ha trattato come nemici coloro che detenevano il potere, i violenti, i ‘signori’ in genere, dai quali l’uomo comune doveva essere protetto, cioè anzitutto incoraggiato, rafforzato. La morale ha quindi insegnato a odiar e a disprezzare nel modo più profondo quello che è caratteristica fondamentale dei dominatori: la loro volontà di potenza. […] Se il sofferente, l’oppresso perdesse la fede nell’avere il diritto di disprezzare la volontà di potenza, entrerebbe nello stadio della più nera disperazione [e cioè, lo stadio in cui siamo entrati da tempo, con la fase del nichilismo maturo]. […] La morale ha preservato dal nichilismo i disgraziati attribuendo a ciascuno un valore infinito, un valore metafisico, e inserendolo in un ordinamento che non concorda con quello della potenza e gerarchia terrene: ha insegnato la rassegnazione, l’umiltà ecc. Una volta che perisse la fede in questa morale, i disgraziati perderebbero la loro consolazione – e perirebbero. Il perire si presenta come un autodistruggersi [la contemporaneità, giusto?, non ne offre mille esempi, ben più pregnanti e diffusi che al tempo di Nietzsche?]. […]
Il nichilismo come sintomo del fatto che i disgraziati non hanno più nessuna consolazione; che distruggono per essere distrutti [e non ce la fanno, come Baudrillard illo tempore]; che, svincolati dalla morale, non hanno più nessuna ragione per ‘rassegnarsi’ – che si pongono sul piano del principio opposto, e, a loro volta, vogliono la potenza [la “ribellione delle masse” è, in parte, stata questo], costringendo i potenti ad essere i loro carnefici [e qui, come detto, riuscendoci in parte solo, nei paesi “occidentali” eh]. E’ la forma europea del buddhismo, il far no [diffusissimo eh, il “no” a prescindere: ha la sua ragione, dunque], dopo che ogni esistenza ha perduto il suo ‘senso’ [che, poi, è il problema principale, che il nostro caro mondo moderno alla fine della corsa non sa può risolvere, per principio].
La ‘miseria’ non è certo divenuta più grande: al contrario! ‘Dio, morale, rassegnazione’ sono stati rimedi a livelli di miseria terribilmente profondi; il nichilismo attivo fa la sua comparsa in condizioni relativamente molto più favorevoli. Già il fatto che la morale venga considerata come superata presuppone un notevole grado di cultura […] e quest’ultima  […] un relativo benessere. Una certa stanchezza intellettuale, che la lunga lotta delle opinioni filosofiche ha condotto fino al disperato scetticismo nei confronti della filosofia, contrassegna parimenti la condizione sociale tutt’altro che bassa di questi nichilisti. Si pensi alla situazione in cui apparve il Buddha. La teoria  del’eterno ritorno avrebbe presupposti dotti[2].

Tutto questo spiega tanti fenomeni che abbiamo sotto i nostri occhi.

Ma vediamo come, per Nietzsche, si può avere una reazione meno negativa, quale “specie d’uomo” possa meglio resistere a quest’onda venefica.
“Quali uomini si riveleranno allora i più forti? I più moderati, quelli che non hanno bisogno di articoli di fede estremi, quelli che non solo ammettono, ma amano una buona parte di caso, di assurdità, quelli che hanno pensato all’uomo con una notevole riduzione del suo valore, senza per questo diventare piccoli e deboli”[3].








Andrea A. Ianniello






[1] F. Nietzsche, Il nichilismo europeo. Frammenti di Lenzerheide, Adelphi edizioni, Milano 2006, p. 13, corsivi in originale.  
[2] Ivi, pp. 15-18, corsivi in originale, mie osservazioni tra parentesi quadre.  
[3] Ivi, p. 19, corsivi in originale.  














21 commenti:

  1. A proposito di FEDE, estrema !

    Discorso di Bergoglio alla celebrazione dei 25 anni della morte di Don Puglisi . - Palermo 15 settembre 2018

    Convertitevi al vero Dio di Gesù Cristo! Io dico a voi, mafiosi: se non fate questo, “la vostra stessa vita andrà persa e sarà la peggiore delle sconfitte".

    Il Vescovo di Roma che non identifica Gesù Cristo con Dio , e come se non bastasse già questo .

    Nessun riferimento all’anima , si perde solo la vita, ed è una sconfitta.
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    Discorso di Papa Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla) del 9 maggio 1993 ad Agrigento .

    “Questo popolo, popolo Siciliano talmente attaccato alla vita, popolo che ama la vita che dà la vita, non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria civiltà della morte lo dico ai responsabili convertitevi una volta verrà il giudizio di Dio”

    Credo non ci sia nulla da aggiungere

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    1. Beh però dire il “vero Dio di Gesù Cristo” non autorizza a dedurne quel che ne deduci, anche Gesù Cristo si rivolgeva a Dio come ad un “Tu”, in ogni caso è vero che le predicazioni papali degli ultimi tempi (e **non** parlo affatto solo dell’ultimo Papa) insistono sulla vita, ma questo è segno dei tempi, un clima che il Papato non può non seguire; alcuni direbbero subire: il discorso sarebbe lungo e **non** ho intenzione di farlo, perché richiederebbe molte spiegazioni e premesse condivise che condivise **NON** SONO, come ben sappiamo … Mi limito ad osservare gli eventi e testimoniarli, dove possibile … Niente di più, niente di meno. Non mi si facciano domande o richieste di posizionamento su eventi ancora in corso, **tranne** quei pochissimi “selezionati” nel blog, fra i quali non ci sono argomenti come quello qui detto nel commento.




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  2. io non deduco alcunchè...Trinità UNO E TRINO .
    Gesù Cristo nei Vangeli parlando in prima Persona si rivolge al Padre, o Dio, ma EGLI è appunto GESU' CRISTO , non un bergoglio qualsiasi .

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    1. Non sono interessato a questo tipo di polemiche qui. Mi limito a dire che far riferimento al Dio di Gesù Cristo non implica dire che Gesù Cristo non sia Dio, dal primo punto non si arriva al secondo se non attraverso una interpretazione forzata.

      Detto questo, ti prego niente più commenti di questo tipo: li cancellerò. Non sono interessato a polemiche.

      Non sono interessato a schierarmi.
      Non sono interessato a sovranismi o nuove destre.

      Tali temi esulano da questo blog.

      Ogni altro commento di tal genere sarà cancellato.

      Grazie




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  3. Vari film di “fantascienza” trattano del tentativo di alterare la storia, con varie modalità, per l’appunto “fantascientifiche”, ma tali tentativi falliscono sempre. Ogni cosa ha la sua causalità. E dunque ciò è vero anche per gli eventi, per il flusso d’eventi che caratterizza il mondo. Non è un gioco libero, ma necessitato. Così le mosse non sono tante, in specie nei finali di partita. Così non hanno molte mosse a disposizione: ecco perché vogliono tornare indietro, ad uno stadio di modernità meno “avanzata”, ma ciò **non è** la “traditio”, ed è importante notarlo. Ne “Il Regno della Quantità”, esaminando i “tempi ultimi” – non solo quantitativamente, bensì anche come clima e “sentimento” – molto ma molto lontani dal suo tempo, Guénon preconizzava che il segno della “Grande Parodia” sarebbe stato come la “Piccola parodia”, cioè il tentativo di tornare a fasi della modernità passate. Ed ecco il “sovranismo”, che altro non è se non neonazionalismo, che, però, avvenendo – in modo apparentemente avvenente – in un’**altra** epoca, non può avere il significato del nazionalismo e della sua stagione, stagione quest’ultima che andrebbe chiamata quella del “romanticismo politico”, per esser esatti, e che reagiva alla stagione illuminista: appunto la destra, che succede alla sinistra. Ma ciò non implica, per me, il prendere posizione a favore di questo evento, che, senz’altro, ha vasti spazi di manovra. Ed ha la sua ragion d’essere, come tutto.


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    1. E quindi non è necessario alcun prendere posizione, fuorché si sia costretti da “cause di forza maggiore”, oppure salvo che sia in gioco qualcosa di “systemico” ad un livello molto fondamentale, livello che sarà del tutto impossibile raggiungere finché, appunto, vi saranno “sovranismi” e cose simili, finché la “difesa” sarà l’unica ottica, finché certi temi andranno assieme con i temi del tipo “difesa” e “sovranismo” quando invece, in realtà, non hanno alcun legame diretto con essi ed invece solo una concomitanza indiretta ed esteriore.
      La “Grande Parodia”** non è** un pranzo di gala.











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  4. Un punto è d’importanza cruciale: nella storia questo genere di tematiche “finali” o “escatologiche” si è sempre – dico **sempre** – presentato legato a delle tematiche **sociali** che, in realtà, non vi sono collegate se non “per accidens” e **non** sostanzialmente. Oggi **non fa eccezione**, questo è il punto. Il caso di Lutero che chiama il papa “Anticristo” – e presto vien ripagato della stessa moneta – è sin troppo noto per insistervi su qui.
    Dunque **se** - e dico se – davvero stiamo assistendo all’inizio di una sorta di “condizionamento ‘mentale’”, psichico e “sottile”, in un determinato senso (nel senso di direzione), allora tutte queste tematiche di “difesa dell’Occidente” o di neonazionalismo, come tali, non han più alcun senso. Ed attardarcisi su significa mancare il bersaglio. Se, ovviamente, così non è, allora possono avere il loro senso: personalmente continuo a non condividerle, e rimango fuori tema su questo blog, ma è **altro** discorso.
    Ringrazio chi ha commentato in quanto ha consentito che si precisasse questo punto, d’importanza capitale, a quanto sembra, e che, di solito, non è mai – dico **mai** – ben compreso.



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    1. Cf.
      http://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/08/piu-volte-riportato-va-sempre-ricordato.html
      A tal proposito – di quanto detto qui su –, è un punto da **non** dimenticare ….







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  5. Appunto in attesa di pesti, terremoti, “terze guerre ‘mondiali’” a ripetizione – se ne sta concludendo l’unica **vera**, quella possibile, quella reale OGGI, e si sta concludendo con la SCONFITTA dell’ “Occidente” indecente (*) – non guardano quel che sta sotto i loro occhi, cf.
    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/08/in-attesa-di-peste-terremoti-eccetera.html
    Che c’è da “difendere” rimasto qui? La Fortezza Bastiani si è svuotata: se ne facciano una ragione, cerchino di comprenderlo, se possono – spesse volte capita, infatti, che una verità la si rifiuti per rimanere attaccati ad un’illusione perché “la gente” non vuole che la propria illusione sia distrutta, ed ecco la “difesa” dell’Occidente, **rifiutata** (rifiutata) da Guénon “illo tempore”, lor signori ci pensino un po’ su senza pregiudizi, se ne son capaci –

    (*) Ed è di oggi la notizia dell’accordo fra Turchia e Russia per Idlib … Allora? Le solite storia di “Terza guerra mondiale”? Certa gente non imparerà mai, come si è detto varie volte su questo blog: non accadrà nulla, l’Occidente perderà, chiuso nella “difesa” con i suoi neonazionalismi suicidi, che sì, reagiscono in modo comprensibile alle tendenze, altrettanto sbagliate, contrarie, ma senza risolver niente, anzi acuendo il problema; cf.
    http://associazione-federicoii.blogspot.it/2015/02/apocalisse-cap-16-leufrate-liraq-e-le.html
    In apparenza, sono due tendenze opposte, in realtà cooperano – con “operazione A TENAGLIA” – alla fine, quella vera, **non** quella dei film, fine senza eroi.


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    1. Ed allora giungiamo pure alla risposta al problema postomi: e dove sono i Gandalf? Gli Aragorn? Non possono esserci, perché **manca lo spazio di manovra** perché vi siano. Ecco la risposta. E manca perché tale spazio è **già** occupato da delle altre forze, che ***credono*** di poter risolvere la situazione con la difesa dell’Occidente, ecco perché, ecco rivelato l’ “arcano” della situazione attuale. Non vi è nulla di arcano, ma semplice logica. Una logica terribile rigorosa, un nodo scorsoio, è vero, e tuttavia nulla interviene per modificarne il filo.
      Anzi la corda.




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  6. In attesa che certe cose si compiano, dunque, **non** si deve far nulla. E’ l’avversario che deve passare dall’ “implicito” all’ “esplicito”, se vogliamo: dal “bâtin” allo “zâhir”, dallo “yin” allo “yang”, **non** altri. Ci stiamo capendo … Si spera … In sede pubblica è difficile dirne qualcosa in più senza esser mal intesi. Questo, però, **non** significa stare “con le mani in mano”, ma sicuramente implica il non avere un comportamento troppo esplicito.
    Qualcosa da fare ci sta, ma in tutt’altra direzione, cf.
    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2017/08/benedetto-da-norcia-o-della-decadenza-e.html




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  7. PS. Tra l’altro, se ben ricordo, Incànus disse che si sarebbe fatto vivo dieci anni dopo il 2012, per vedere come stavano andando le cose. Vediamo se si rifarà vivo e se riconfermerà quanto detto senza cambiamenti – il silenzio sarebbe solo conferma – oppure ci saranno cose nuove.
    Tra l’altro ….

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  8. Non voglio entrare in polemica , anche perchè non esiste alcuna polemica !( Solo fraintendimenti )
    Nazionalismi , sovranismi o qualsiasi altra forma di "conservazione" dei Principii ( e non valori) mi faranno sempre sperare (almeno rimane quella, la speranza ), poi nel concreto sono abbastanza disilluso .
    Diciamo che spero che gli ultimi "ismi" facciano palesare qualcosa , anche perchè qualche " illuminato di seconda fascia" sta iniziando a perdere le staffe in pubblico , sono segni anche questi...
    Il quadro che mi sono fatto è questo :
    Lotta tra Drago e Grande Prostituta, anche se ancora sono bagatelle , tuttavia come ben dici , qualcosa si dovrà pur esplicitare ... prima o poi !

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    1. Va bene, in tal caso, son d’accordo, con la noterella – a pie’ pagina – che, personalmente, d’illusioni no me sono fatte, ma mi fa piacere che qualcuno si spazientisca … sarebbe ben ora … o, come dico per scherzo, sarebbe “Ben Hur” …
      Tieni conto che, inoltre, le puntualizzazioni fatte non riguardavano direttamente te, ma erano in generale: “parlare a suocera perché nuora intenda”, come suol dirsi …

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    2. La potenza dell’illusione non è uno scherzo, è una forza reale, e “devia” un’altra forza, sempre reale, ma sottile, concreta e ben determinata, cf.
      http://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/09/del-vajra-sparse-considerazioni_16.html






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  9. Sul System attuale, cf.
    http://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/01/e-dunque-fintantoche-non.html




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  10. Abbiam visto che non accade nulla, che mancano i Gandalf o gli Aragorn, perché **manca lo spazio**, il qual è occupato da chi **crede** di poter fare.

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  11. A proposito di un argomento "tangente", anche gli evoliani si sono accorti dell'uso strumentale di Evola: http://www.azionetradizionale.com/2018/09/25/la-grande-trappola-evola-ideologo-dellinternazionale-sovranista-di-bannon/

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    1. Mi fa piacere, questo fu segnalato già nel mio interevento nel libro con F. Franci su Evola, della Vozza editore, nel 2011 ...

      Comunque meglio tardi che mai, diceva qualcuno ...




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  12. E i critici della democrazia da “destra”, che fine hanno fatto? Ah ah, è bastato un po’ di “gialloverde”, un po’ di populismo, e tutto va bene? Da ridere, ma ecco perché di questo gente qui non mi son mai fidato né ai mi fiderò. Esser critici del cosiddetto “establishment” per ragioni di principio, è una cosa; esserlo perché non se ne fa parte. è **un’altra** …



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