Ho più volte riportato questo passo di Guénon, che, però, va sempre ricordato. E non è solo la “filosofia” che oggi non sufficit, ma, invece, la Traditio in se stessa.
La crisi è interna, poi si è sviluppata fuori.
Tra l’altro, o la Traditio sa incidere – concretamente – sul flusso degli eventi, o è
destinata a continuare a recedere, come, ormai, sta facendo da qualche secolo.
Tra l’altro, altra
considerazione utile, si è che oggi il colo modo d’influenzare resta quello “mentale”,
molto debole, ma che comunque
occorre continuare a fare, in quanto è l’unico che rimane
Ma ecco il passo. L’antefatto
è il passo immediatamente precedente, dove parlava degli “eletti”, nel senso di
élite intellettuale, ovvero spirituale,
non in altro senso. Era l’occasione,
per Guénon, di precisare che non intendeva il termine secondo l’accezione “profana”
comune.
“Se costoro, per via
della ‘realizzazione’ interiore a cui son giunti, non possono più venir sedotti,
le cose vanno diversamente per quelli che, non avendo ancora che alcune
possibilità di conoscenza, sono propriamente soltanto i ‘chiamati’; onde l’Evangelo
dice che ‘molti saranno i chiamati, ma pochi gli eletti’. Noi entriamo in un’epoca in cui sarà particolarmente difficile ‘distinguere il grano dalla mala erba’, effettuare
realmente quel che i teologi chiamano ‘la discriminazione degli spiriti’; ciò, per via di manifestazioni disordinate che s’intensificheranno
e moltiplicheranno, e altresì per il
difetto di conoscenza in coloro, la funzione
normale dei quali dovrebbe essere di guidare gli altri, mentre oggi troppo spesso non sono che ‘guide cieche’.
Si vedrà allora se, in tali condizioni, le sottigliezze dialettiche saranno di
una qualche utilità e se una ‘filosofia’, sia
anche la migliore possibile, basterà
per arrestare lo scatenamento delle ‘potenze
infernali’”[1]. Ovvio che
non bastano, ci vuole un potere reale. Ed oggi questo manca anche a
coloro i quali dovrebbero essere i “difensori”, non certo dell’Occidente”, ma
della “Terra Santa”. Questo ancora non era del tutto prevedibile negli anni
Venti del secolo scorso, ma è il nostro presente. Ed ecco perché la crisi è
così grave, “quale non c’è mai stata né mai ci sarà d’eguale”, per dirla sempre
con l’Evangelo. Vi è questa gigantesca bassa marea.
Son dei termini ancor
più chiari oggi che nel – lontano, oh quanto lontano – 1927 …
Poi invitava a non scoraggiarsi,
alla fine ogni disordine doveva comporsi: condivido. Condivido altrettanto, se
non di più, non avendo noi ancor
superato quel momento “lì”, a non sottovalutare
il nemico …
Di solito si pone l’accento
sulla prima cosa. Si sottovaluta la seconda. Ma noi non ci scoraggeremo se e solo se non sottovaluteremo il
nemico, la cui astuzia è grande. Ti copri
qui e ti colpisce lì …
Quindi si prega di
vendere la pelle dell’orso solo
quando sia stato – prima – ucciso.
Andrea A,
Ianniello
[1] R. Guénon,
La Crisi del mondo moderno, Edizioni Mediterranee,
Roma 1972, pp. 159-160, corsivi miei.
Cito volutamente la vecchia edizione, con la Prefazione di J. Evola, ma, comunque,
meglio dell’ultima edizione “rivista”, dove si vuole “arruolare” arruolare
Guénon tra i “difensori dell’Occidente”, criticati dallo stesso Guénon in ivi, p. 341 e sgg. Parlava della
possibilità che gli “orientali occidentalizzati” potessero portare alla fine l’Occidente
moderno, cf. ivi, pp. 138-139, ma questo per la seguente ragione: “il mondo occidentale non corre pericolo che per
colpa sua e solo per via di quello di cui esso è stato causa”, ivi, p. 139, corsivi in originale. Gli “orientali
occidentali” non sono “cattivi”, ma
solo l’effetto, comprensibile, del male occidentale. il problema è che questi
ultimi,ben lungi dal rappresentare il pericolo paventato dai “difensori dell’Occidente”
inesistente, si son dimostrati inadatti
alla bisogna, pur nelle manifestazioni più “dure” dell’Oriente
occidentalizzato, e cioè il maoismo e il khomeinismo, diversissimi, ma entrambi
legate al risveglio del “fondo” delle masse, da scagliar contro l’odiata
società borghese. Su Mao Zedong, pur se non fonte attendibilissima (S. Zizek),
e però capisce – come oggi capita più spesso di quel che non si creda – cose che
tanti “paludati” noti studiosi stentano anche solo ad ammettere lontanamente, cf.
http://www.lacan.com/zizmaozedong.htm.
http://www.lacan.com/zizmaozedong.htm.
L’errore di
Zizek, tuttavia, sta nel mantenere il punto di vista marxista “classico” e, su
questa base, criticare Mao: ma se lo scopo era proprio quello di risvegliare il
“fondo oscuro” delle masse? Mica realizzare la rivoluzione marxista! Senza contare
il (non molto) famoso appello di
Mao alle società segrete, perché appoggiassero la prima rivoluzione maoista? Su
questo tema, cf. l’ “Appello alla Ko
Lao Hui”, Società segreta cinese anti mancese, apparso il 12 luglio del 1936, in
S. Schramm, Il pensiero politico di Mao Tse-tung, Oscar Mondadori, Milano 1974,
p. 209.
Ma torniamo a
Guénon. All’epoca – all’ epoca – si poneva
la questione seguente: “Il solo
problema che si pone é: Attraverso lo spirito moderno l’Oriente subirà una
crisi passeggera e superficiale,
ovvero l’Occidente trascinerà nella sua
caduta l’intera umanità? Attualmente
sarebbe difficile rispondere a ciò sulla base di dati certi”, R. Guénon, La Crisi del mondo moderno, cit., p. 139, corsivi miei. Si tenga conto
che l’ “attualmente” si riferiva al tempo in cui fu pubblicato il libro: si era
negli anni Venti del secolo scorso
(edizione originale francese: 1927)!
La risposta oggi è nota. Tutto il mondo è stato trascinato. Non si può – né di deve – “far finta” che ciò non sia successo, né “far
finta” che si possa cassare quanto avvenuto quasi non fosse mai stato. Il “tradizionalismo”
è definito – è definito – dal “unto
cieco”, dalla cecità su questo preciso punto. Se ammettessero questo,
dovrebbero rimettere in questione loro stessi. Dunque, continueranno,
felicemente, a “far finta” di …
Sia detto per
inciso, “personalmente” – vale quanto vale, eh – non ho mai creduto che l’Oriente,
supposto intemerato e puro, avrebbe potuto far qualcosa in ordine al quadro
concettuale: gli “Orientali occidentalizzati” conquistano l’Occidente moderno. La
ragione per cui non c’ho mai creduto? Perché, in tal caso, la decadenza dell’Occidente
moderno non avrebbe potuto portare al Regnum
Antichristi, in quanto l’ “invasione
orientale”, con la quale molti si baloccano (il “pericolo giallo” d’inizio
secolo XX, ecc., ecc.), per di più attribuendolo a Guénon – il che dà da
pensare – l’invasione orientale (degli “Orientali occidentalizzati”, per dirla
con Guénon) avrebbe posto termine – posto termine – a tutta la decadenza
occidentale. che bisogno ci sarebbe stato, allora, del Regnum Antichristi? Domanda
retorica … Dunque: delle due l’una: o
si deve manifestare il Regnum Antichristi, ed allora l’invasione degli “Orientali
occidentalizzati” ha un suo senso,
oppure, al contrario, si deve manifestare il Regnum Antichristi; nel
qual caso, l’invasione degli “Orientali occidentalizzati” non avverrà mai, pensavo illo
tempore. E “qualcosa” interverrà per
fermarla, com’è poi stato, sia in Cina sia in Iran. I fatti mi han dato ragione,
ma la fonte del ragionamento sta in Guénon. Il problema non era cronologico –
né lo è – ma era logico: due quadri di riferimento generali del destino del
mondo, due quadri che si escludevano. Ma oggi non stanno forse pian piano
sostituendo l’Occidente? Ed è vero che sono “Orientali occidentalizzati”? E’ vero
questo, ma scopo di costoro è appunto sostituircisi = “prendere il posto di”
qualcun altro, e non distruggere quel posto … Vi una piccola, piccolissima differenza di poco
conto, una quisquilia, che sarà mai …
Moltissime visualizzazioni di questo post.
RispondiElimina“il colo modo” qui sopra va cambiato in: “il solo modo”.
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