1.
Riguardo alle “Porte solstiziali”: quella di giugno è la “Porta degli uomini”, che segna l’inizio
della parte discensiva
del ciclo annuale.
2.
Le due
Porte solstiziali han due significati differenti. La Festa dei
“Fuochi di San Giovanni (Battista)” è sempre stata festeggiata,
al contrario la Festa del solstizio d’inverno è stata assorbita
dal Natale.
Mi ha sempre più interessato il solstizio invernale piuttosto che quello estivo, ovvero i
“Fuochi di S. Giovanni”, che sono ancor oggi una festa popolare, tra l’altro spesse volte oggi
considerata “tipica del mondo celtico”, cosa inesatta, visto
che nel Sud d’Italia, ancora negli anni Trenta del secolo
scorso, li si vedevano ben diffusi. La Seconda Guerra Mondiale, anche per ovvi motivi,
ne segnò il declino. Oggi, al contrario, stanno riprendendo l’usanza, ma con
senso ben diverso, non più “popolare”/folkloristico, ma su imitazione del
mondo anglosassone, imitazione spesso viziata da motivi politici “neopagani” e/o “di destra” del
tutto estranei al significato della festa, sul cui significato “pagano” c’è ben poco da sottolineare o aggiungere.
Spesso tale senso si acuiva con il “bagno di S. Giovanni”, tra l’altro occasione coloratasi di simbolismo erotico, che fa parte dell’elaborazione tardiva delle varie “leggende sul Battista”, famose soprattutto nel decadentismo. Difatti, è una giovane donna che ne chiede la testa (una “prostituta”, una “donna scarlatta”, per fare un inciso sulla questione di A. Crowley, scarlatto: colore della passione e del delitto passionale, non del delitto a “freddo”); e sul significato anche erotico di questa richiesta molti hanno sin troppo facilmente speculato. Non è che non vi sia, ma il senso più antico non aveva niente a che spartire con il lato erotico, che vi si è aggiunto: il senso più antico, infatti, alludeva al sacrificio annuale del sole per poter rigenerarsi. Il passaggio al simbolismo erotico nasce dal legame fra il sole e la vitalità, che ci sta, chiaro, ma la degenerescenza nasce sempre dal ridurre il tutto alla parte, ad una parte di significato chiaramente che si ritrova all’interno del simbolo in se stesso sin dall’inizio, ma che è e rimane parte.
Spesso tale senso si acuiva con il “bagno di S. Giovanni”, tra l’altro occasione coloratasi di simbolismo erotico, che fa parte dell’elaborazione tardiva delle varie “leggende sul Battista”, famose soprattutto nel decadentismo. Difatti, è una giovane donna che ne chiede la testa (una “prostituta”, una “donna scarlatta”, per fare un inciso sulla questione di A. Crowley, scarlatto: colore della passione e del delitto passionale, non del delitto a “freddo”); e sul significato anche erotico di questa richiesta molti hanno sin troppo facilmente speculato. Non è che non vi sia, ma il senso più antico non aveva niente a che spartire con il lato erotico, che vi si è aggiunto: il senso più antico, infatti, alludeva al sacrificio annuale del sole per poter rigenerarsi. Il passaggio al simbolismo erotico nasce dal legame fra il sole e la vitalità, che ci sta, chiaro, ma la degenerescenza nasce sempre dal ridurre il tutto alla parte, ad una parte di significato chiaramente che si ritrova all’interno del simbolo in se stesso sin dall’inizio, ma che è e rimane parte.
La degenerescenza
s’inaugura sempre
dalla riduzione
del tutto ad una sua parte,
da una riduzione
dell’amplitudine
del significato dei simboli. Questa è
legge sicura, questo è un segno certo.
Il significato delle due feste, quindi, è
opposto.
Va, infatti, ricordato questo: che il solstizio d’estate segna il
punto più alto del corso apparente
del sole. Da quel punto preciso a seguire, il sole non può che
scendere.
L’altra porta solstiziale, al contrario, segna l’inversione
positiva del cammino del sole nel cielo. “L’ora più oscura è
quella che precede l’alba”, dice un adagio popolare. “Quando la
luna è piena non può che cominciare a calare”, dice un adagio
cinese che parafrasa l’Yijing
[I-Ching].
Tale senso si chiarisce ancor più qualora si
pensi al “demone meridiano”. Si reputava che a mezzogiorno
(solare, ovviamente, non “legale”), con il sole che martella,
come Thor, ma non i giganti, bensì le teste della gente - e ne
fa impazzire taluni ... - si liberasse, in quell’aria immota e
silente dove nessuna creatura della natura osava fiatare e si poteva
soltanto stare sotto un albero, si pensava, dunque, che un demone si
liberasse: il demone “del mezzogiorno”, del metà del giorno, “meridiano” appunto.
Era un demone “panico”, affine a Pan. E quindi
era cosa buona e giusta togliersi di torno, perché il suo corteggio
di satiri e ninfe non era quanto di più salubre. Ma, in tal caso,
dal simbolismo anche erotico - che si denuncia dal corteggio “panico”
di satiri e ninfe -, si è passati poi ad un senso più sottile. Il
demone meridiano è il demone tîs
akedhìas,
accidiæ,
dell’accidia “mediterranea”, così diffusa nel Mediterraneo, e
che colorò delle sue scure pennellate l’autunno del mondo antico.
Il legame fra S. Giovanni Battista > Salomè ci
riporta alla questione “donna scarlatta” > Grande Babilonia.
3.
Venendo al nostro tema, la “donna scarlatta” -
nome che Crowley dava alle sue medium,
quelle che si distinguevano per ricettività - è la “prostituta
famosa” dell’Apocalisse
di Giovanni, capitolo 17.
Molti siti web riprendono la vecchia idea che si
tratti di Roma, la Roma pagana, ma attribuiscono tale caratteristica
alla Roma papalina e vaticana. Che “la lupa perda il pelo ma non il
vizio” non ci piove. Da qui a farne la “prostituta”, la “donna
scarlatta” con la quale “tutti i re si sono prostituiti”
(allusioni dell’Apocalisse
di Giovanni ad Ezechiele
16), però ce ne corre.
La “prostituta” è una potenza precedente
al Cristianesimo – su questo l’ Apocalisse
di Giovanni è chiara -, ed è chiara l’allusione di Giovanni
Evangelista ai culti orgiastici, propri di Babilonia (di qui la
qualifica della Prostituta con “babilonese”). Un legame c’era
pure con i culti del Vicino Oriente, soprattutto Adone (il “Signore”,
alla lettera, l’ “amato dalle donne”). Diciamo che
l’“erotizzazione” del simbolismo del taglio della testa di
Giovanni il Battista nasce da una “contaminazione” con culti come
quello di Adone, che avveniva in Siria, vicino alla Palestina, e
quest’ultima poté facilmente esserne influenzata per mezzo del
Libano, con il quale la Palestina sempre intratteneva rapporti. E’
una contaminazione di significato: è vano cercare legami
“materiali”. Le idee non si possono rinchiudere.
Ora, la Prostituta siede su di una bestia, dalle
dieci corna e dalle sette teste, che sono anche colli, e qui
l’allusione a Roma è chiara, ma non se ne può dedurre né che
l’Impero Romano “in se stesso” fosse sempre male, come fanno
taluni, né che la Roma cristiana sia tale Prostituta. Roma potrà essere
anche un ibrido fra Israele spirituale e le Genti (Kittìm [dai Kittìm, ed altri popoli, vengono le “genti”: “Testo ebraico e traduzione italiana della “Parashàt’ di Noah”, articolo online]), ma rimane che essa non
è necessariamente ipso facto la “prostituta di
Babilonia”.
Infine, Giovanni Apostolo parla di un “ottavo re” - si legga con attenzione il testo - “diverso da tutti quanti gli altri”. Quest’“Impero” che è “diverso da tutti quelli che l’hanno preceduto” si caratterizza da dieci corna: “12 Le dieci corna che hai viste sono dieci re, i quali non hanno ancora ricevuto un regno, ma riceveranno potere regale, per un’ora soltanto insieme con la bestia. 13 Questi hanno un unico intento: consegnare la loro forza e il loro potere alla bestia” (Ap. 17).
Infine, Giovanni Apostolo parla di un “ottavo re” - si legga con attenzione il testo - “diverso da tutti quanti gli altri”. Quest’“Impero” che è “diverso da tutti quelli che l’hanno preceduto” si caratterizza da dieci corna: “12 Le dieci corna che hai viste sono dieci re, i quali non hanno ancora ricevuto un regno, ma riceveranno potere regale, per un’ora soltanto insieme con la bestia. 13 Questi hanno un unico intento: consegnare la loro forza e il loro potere alla bestia” (Ap. 17).
Ed arriviamo al punto, poco notato, ma che è un
“segno”: “15 Poi
l’angelo mi disse: ‘Le acque che hai viste, presso le quali siede
la prostituta, simboleggiano popoli, moltitudini, genti e lingue.
16 Le
dieci corna che hai viste e la bestia odieranno la prostituta, la
spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la
bruceranno col fuoco’” (ibid.,
sottolineature mie).
Che le “acque” siano i popoli (le “Genti”, sì, quelle), è anche cosa
comprensibilissima (Populus,
in Geomanzia, khatt
ar-raml,
affine agli esagrammi dell’I-Ching,
appartiene all’elemento Acqua). Ora ecco il punto vero: i
“dieci re”, mandati dalla Bestia, che hanno potere “per un’ora
sola” - cioè solo e soltanto per mandare la Bestia direttamente,
e non più indirettamente,
al comando dell’intero
globo – “dieci re” che, a
rigor di logica,
dovrebbero sostenere,
amare
la prostituta di Babilonia, invece
la odiano, la divorano
dopo averla “denudata” (spogliata degli ornamenti,
di ciò che la rendeva “attraente”), e i suoi resti “duri”,
non eduli, saranno semplicemente bruciati.
La cosa
non quadra con la logica. Come stanno, allora, le cose?
4.
Qualche sito - numericamente
assolutamente minoritario
- si chiede, quasi sottovoce, se
davvero sia l’America la “Grande Prostituta”. Qualcuno si
risponde: nooooooo! Ma qualcun altro si risponde un po’ impaurito:
e se fosse così?
Diciamo chiaramente che la prostituta di Babilonia
non è, non è stata né può essere una nazione qualsivoglia, perché è una
“potenza cosmica”, ma che essa è, piuttosto, ciò che sta
dietro l’attuale sistema ormai in
crisi gravissima ed irreversibile. Ed è proprio questa potenza cosmica la “Prostituta”, che seduce con le sue
attrattive cioè gli “ornamenti”, dei quali i “dieci re”
spogliano la prostituta stessa. Quest’ultimo fatto vuol dire che
essi (“dieci re”) monopolizzeranno
tutto ciò, e lo sotrarranno alla Prostituta. Ora dunque poiché nelle vene della prostituta, nonostante i suoi
belletti, scorre nero petrolio, verde denaro e giallo oro, è
possibile che la questione di ciò che nel Medioevo si chiamava “aqua
diaboli” (olio di pietra ovvero
petrolio) vi sia connessa, come - d’altro canto - vi è
sicuramente direttamente connessa la questione dell’oro e delle
riserve auree.
Ora l’oro è simbolo del sole, ma pure del sole meramente vitale, ovvero che “soddisfa i desideri”, soddisfacimento del quale l’oro è facilmente simbolo. Infatti, nello Shrîmad-Bhâgavatam al Kali-Yuga si connettono il gioco d’azzardo, la macellazione incontrollata d’animali e – non certo per caso - la prostituzione, ma soprattutto l’oro e la sua brama, che genera questi ed altri mali.
Ora l’oro è simbolo del sole, ma pure del sole meramente vitale, ovvero che “soddisfa i desideri”, soddisfacimento del quale l’oro è facilmente simbolo. Infatti, nello Shrîmad-Bhâgavatam al Kali-Yuga si connettono il gioco d’azzardo, la macellazione incontrollata d’animali e – non certo per caso - la prostituzione, ma soprattutto l’oro e la sua brama, che genera questi ed altri mali.
Ciò che sta
dietro all’attuale sistema ha
attualmente ancora il suo centro
negli Usa,
questo è certo. Ma è molto ma molto indebolitosi.
Quindi c’è sì, davvero, un legame,
ma non certo
diretto.
Ora quel che sta succedendo lo si può
riassumere come segue.
La “Bestia”, per assumere direttamente il potere, deve in qualche modo “togliere di mezzo”, ma dall’interno, la Prostituta. Il che spiegherebbe questo loro comportamento.
La “Bestia”, per assumere direttamente il potere, deve in qualche modo “togliere di mezzo”, ma dall’interno, la Prostituta. Il che spiegherebbe questo loro comportamento.
Combattere la prostituta per noi, che siamo nati
nel suo
mondo, alla fin fine non è difficile: basta che non apri la porta. E sei solo
tu che puoi aprirla. Tale potenza
cosmica ti può sedurre
acciocché tu l’apra, ma non può
costringerti. Che poi molti amino aprire quella porta è indubbio, ma è altro discorso...
E se viene una tigre che abbatte
la porta? Tal eventualità
ovviamente non balena nel modo più assoluto in certi cervelli, le
cui idee sono ferme a cinquant’anni
e più
fa.
Se queste considerazioni posseggono una parte di
verità, si spiega la tendenza sempre più pronunciata a chiudere le
decisioni in àmbiti sempre più ristrette, ad intaccare le “libertà
civili” e via dicendo.
E il web? E’ il necessario, temporaneo sfogo.
E il web? E’ il necessario, temporaneo sfogo.
5.
Un’ultima notazione va fatta riguardo al
linguaggio delle Sacre Scritture. In esse si chiama “re” il
potere temporale, qualunque sia la
forma per mezzo della quale funziona.
E’ importante sottolinearlo. Di solito la
democrazia vien vista come “femminile” - di qui l’evidente
legame fra gli Usa e la
“Prostituta babilonese” - mentre la monarchia è “maschile”.
Tali caratterizzazioni non devono farci cadere nella trappole:
monarchia = bene, democrazia = male. O viceversa.
Per esempio, l’oligarchia, la degenerescenza
della democrazia, è femminile anch’essa, mentre la tirannide, la
degenerescenza della monarchia, è anch’essa maschile. In altre
parole: la distinzione “maschile/femminile” non
è in se stessa un “giudizio di
valore”: c’è la forma buona e quella cattiva di ambedue. Essa si
riferisce solo e soltanto al modo di esercizio del potere: più
indiretto
(= “femminile”) o al contrario diretto
(= “maschile”).
IN ALTRE PAROLE, QUESTA CATEGORIE NON SONO “POLITICHE” IN NESSUN SENSO, SON FUNZIONALI, PRENDONO NOTA DELLA FUNZIONE, ATTIVA O PASSIVA.
IN ALTRE PAROLE, QUESTA CATEGORIE NON SONO “POLITICHE” IN NESSUN SENSO, SON FUNZIONALI, PRENDONO NOTA DELLA FUNZIONE, ATTIVA O PASSIVA.
Il passaggio dall’epoca “prostituta” a
quella “bestia” è precisamente
il cambiamento di modalità
- non
di finalità - nell’esercizio della dominazione globale.
Un’ultima considerazione, doverosa. Anch’io
penso che la “prostituta” non può durare per sempre, ed anch’io
sostengo che ad un certo punto è meglio che le cose si chiariscano
piuttosto che continuare confuse. Ma non
è che la prostituta crolli perché si vada verso un “ritorno alla
Tradizione”!
Sta in questo punto preciso l’opera di
seduzione, dove la lotta esteriore alla POTENZA della “PROSTITUTA” di fatto viene inevitabilmente a saldarsi
con l’opera della Bestia. Ed è precisamente qui che la cecità di troppi è un errore molto grosso.
Poiché è chiaro: cadere in questa trappola
significa di fatto favorire la Bestia. E a poco
servono le giustificazioni a
posteriori. Ciò che si è fatto si è
fatto.
P.S.
E’ interessante sottolineare il simbolo
dell’O.T.O. (almeno nella versione della Loggia “scarlet
woman”, cioè la “prostituta di
Babilonia”, perché la “donna scarlatta” non è altro che
questa potenza cosmica (non
è un individuo, ovviamente)).
Tale simbolo è una stella invertita, ma non il
ben noto Pentagramma, stella “a cinque punte”, ma l’Eptagramma,
stella “a sette
punte”.
Ovviamente sempre invertita.
Nessun commento:
Posta un commento