venerdì 21 giugno 2013

“Asherah/Atirat” - Una questione controversa -

Molto spesso, le questioni dette “controverse” lo sono solo a causa di concause aggiunte, d’interessi e proiezioni che provengono da una mentalità storicamente più tarda, e che si “proiettano” nel passato. E’ un po’ come per i presepi napoletani, dove gli abitanti dell’epoca di Gesù vestivano e mangiavano come il popolo di Napoli del Seicento/Settecento; e tutti, spesso, commettiamo quest’errore.

Di conseguenza, si attribuisce ad Abramo un “monoteismo” che non poteva in alcun modo avere, essendo che il “vero” monoteismo principia con l’epoca esilica - dal 587 al 521 a.C. - dopo la fine della monarchia in Israele, che termina nel 515 a.C. Dunque appare propriamente come tale nel “fatale” periodo del VI sec. a. C., detto da Jaspers “epoca assiale”, e con la teologia di Ezechiele, che, tra l’altro, facendo nascere il concetto di “popolo di Dio” e del “sacerdozio comune”, poneva in essere un contrasto fra sacerdozio ministeriale e ciò che, in futuro, si sarebbe detto “laicato”, da laòs, in greco: popolo nel senso di popolo-che-viene-a-far-parte-dell’assemblea. Ed “ekklêsìa” significa esattamente assemblea: questo contrasto è durato sino ad oggi, e i tentativi di sua soluzione non sono stati soddisfacenti. Se noi riconosciamo che siamo in presenza di due strata hitorica differenti, quello del sacerdozio come ministero rituale e liturgico, e quello di sacerdozio detto comune, venuto dopo, forse facciamo un passo avanti. I due livelli non sono in se stessi inconciliabili, ma va riconosciuto che appartengono a due strata diversi. Va poi precisato che, dunque, non è certo per coincidenza o per mera casualità che Gesù si oppose al gruppo sacerdotale, anzi che fu quest’ultimo, e non i Farisei/Perushìm - dai quali Saul/Paolo, tra l’altro, proveniva... - fu quest’ultimo gruppo, quello sacerdotale, a farlo crocifiggere... 

Ma torniamo a noi. Dunque non fa problema che Abramo era enoteista e così una gran parte dell’epoca monarchica ebraica, e non pienamente monoteista. Infatti, il Deuteronomio ha preso la forma attuale solo retrospettivamente, anzi, come ben si sa, proprio la parte inizia del Genesi è molto tarda. 

Chi è l’“enoteista”? Di certo non è l’enologo... Scherzi a parte, è colui che crede che, pur essendoci una serie di deità indipendenti, tuttavia Uno Solo è il Dominante. Ma riconosce alle altre deità una loro distinta personalità. 

Fuor di dubbio che una forma femminile del sacro sia di necessità in una religione, che la Asherah degli inizi, ma senza più una personalità distinta!, sia “rientrata” nelle forme divine femminili adorate nel tempi successivi. Fuor di dubbio che gli “angeli” siano spesso assimilazioni di deità precedenti, ma il punto è che tutte queste forme del sacro sono al servizio dell’Unico. Questo in un’ottica monoteistica, mentre, in un’opttica enoteistica, le altre forme, pur essendo già subordinate, non sono ancora peròal servizio dell’Unico”!

Il cambiamento, allora, non è tanto relativo alle forme del sacro, ma al loro ruolo funzionale

Pertanto che si usi tutto ciò vuoi per difendere l’idea di “dea” un po’ “new age”, vuoi per proiettare il monoteismo già nel tempo di Abramo o della monarchia, semplicemente non è corretto. Usiamo la storia cme proiezione e “clava” in nome della “questione del giorno”, forzando il passato ad essere presente, errore metodologico tanto fondamentale quanto diffuso. 
Ma allora, come si spiega tutto ciò, il problema rimane... Il tutto si spiega dicendo che certi concetti sono stati elaborati nel tempo e nella storia. Stabiliamo un punto: ammettiamo che le religioni non provengano dal flusso temporale, ma, quando vi si manifestano, ecco che divengono anche un fenomeno temporale, ergo storico: piaccia o non... Basta accettare questo e lo scandalo sparisce e, da scandalo effettivo, diventa presunto... 

Una ultima precisazione: il Giudaismo vero e proprio inizia con l’epoca esilica, prima essendovi l’Ebraismo in senso stretto.

Tutto questo per dir che, chi volesse venire al “nocciolo dei problemi” senza perdersi nella “questione del giorno” o nello scandalismo che lascia il tempo che trova, dovrebbe concentrarsi sull’epoca esilica: è il nodo vero. ghe cos’accadde? Che cosa intervenì che modificò così profondamente l’Ebraismo precedente? Eco le domande-chiave... 

Ora una serie di link utili: Douglas Hamp, “Ancient Israelite Hypostasis”, thesis

Michael Heiser, “Are Yahweh and El distinct deities in ‘Dt’ 32, 8-9 and ‘Ps.’ 82?”

Jacques Berlinerblau, “Official religion and popular religion in Preexilic Ancient Israel”

Paolo Merlo, “L’Asherah di YHWH a Kuntillet ‘Ajrud. Rassegna critica degli studi e delle interpretazioni”

Jewish Encyclopedia, Articolo su “Asherah”

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P.S.

Un autore qui sopra citato, M. Heiser, è un critico di Sitchin, la qual cosa è interessante, poiché oggi è ben più facile trovare siti a sostegno delle vedute di Sitchin, che contro: sarebbe ora di rimetter la Bilancia un po’ più in pari... 
Non è mia intenzione l’entrare in polemica, solo ri-bilanciare un po’ la cosa. Allego, quindi, una serie di link utili a tal proposito:

Sito di Michael Heiser
Michael Heiser, “Genesis and Mesopotamia”
Heiser contro le vedute di Sitchin sugli “Elohìm” 
Heiser contro le vedute di Sitchin sui “Nephilìm”
Heiser contro le vedute di Sitchin sugli “Annunaki”
Heiser contro le vedute di Sitchin sul “12° pianeta”
Heiser analizza i testi dai quali Sitchin presume vi sia “Nibiru”

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P.S. 2

Fonte online sui testi Sumeri, dove uno può controllare, se ne ha tempo e voglia: “The Electronic Text Corpus of Sumerian Literature” 








 

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