mercoledì 27 marzo 2024

(Link sul blog gemello) “Sudiciume condiviso da migliaia è pulito” (detto “molussico”, di G. ANDERS) o “bombette alla panna”: NON È necessaria la “reductio ad Hitlerum” per poter “azionare” le “bombe” (1)

 

 

 

Cf

https://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2024/03/sporcicia-condivisa-1.pdf

 

 

 

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4 commenti:

  1. Qualcuno si accorge che “c’è il pericolo” della “terza guerra mondiale” quando da un bel po’ ci siamo dentro! Ora il problema è ormai la quarta, con uso del nucleare … le “linee rosse” non ci sono più perché il “katèchon” non c’è più dall’ottobre dell’anno scorso … due più due fa quattro. Né cinque né tre.


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  2. Sottovalutano il Mar Rosso (perché?), in ucraina lo scontro diretto fu evitato nell’ottobre 2022. ma, come detto altrove, non è facile di nuovo evitarlo, è sempre più difficile. La Russia deciso inviare navi di guerra in Mar Rosso, di qui la possibilità di scontro diretto: la differenza con il caso ucraino è che qui vi è “volontarietà” e non “casualità” tipo un missile che va oltre un certo confine o cose simili. Cioè non vi è quel margine di “scusa” che può consentire in non coinvolgimento diretto. Stavolta il coinvolgimento sarebbe diretto. Non ci vuol nulla eh, con la genti “macchiniche” al “comando” (apparente) del mondo non ci vuol nulla che ciò accada. Né vi son certo dei Kennedy o dei Krusciov in giro: e qui la totale decadenza della “decisione politica” – di cui si parla in “Impolitiche Conversazioni” – si nota nella sua tremenda, enorme ampiezza! I “verdognoli” (“v” minima) si son fatti bene i loro conti! Non appena le cose paiono mettersi un po’ meno peggio, plaf!, ecco che “qualcosa” interviene, cosicché le cose immediatamente peggiorano …! caso? No! Volontarietà “verdognola” … Al punto in cui siamo – dalla IIIª guerra mondiale alla IVª (con uso del nucleare, perché questo è ora, chi non l’ha capito – cioè la stragrande maggioranza – vive nei sogni: chi non l’ha capito non ha capito un acca) –, al massimo sono possibili diversioni (e mancano ancopra due torri all’apertura completa … particolare interessante: ah, fu detto quando l’Occidente supera una certa linea va incontro a certe conseguenze?, si è realizzato … solo che “certe” forze hanno fatto di tutto perché su “superasse” la “linea” …). Oppure, in “alternativa” a “diversioni” – come sempre dicevo altrove – qualcuno d’importante dovrebbe lasciarci le “pennette” ma oggi ciò è impossibile: il “partito trasversale della guerra” (opportunamente “verdastro-manipolato” ed ovunque diffuso tal “partito” - che lascia il mondo “a mal partito”!) è molto più forte oggi di chi vi si oppone, oggi al lumicino (il resto, la stragrande maggioranza, vale zero, non esiste semplicemente, gente “meccanica” in senso gurdjieviano, che questi possano “fare” qualcosa è chimerico, e i fatti stan qui a dimostrarlo “al di là di ogni ragionevole dubbio”, le chiacchiere stanno a zero e questi chiacchierano solo).






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  3. Nel settembre del 2019 scrivevo: Beh, se fin ora niente di grosso è successo sarà che ho sbagliato calcoli e, mi si creda, lo dicevo con un certo sollievo! Magari avessi sbagliato! E invece non avevo sbagliato, invece i calcoli era giusti, solo un po’ sfalsati. Per questo dico; un po’ prima o un po’ dopo non è decisivo. Come “intorni”, come momenti, come “fasi”, ci siamo, son calcoli giusti. Quel che tanto ha gettato discredito sui calcoli di tal genere si è proprio la “fissa” di un’eccessiva precisione: il cosmo è vivo, non è meramente meccanico, segue la “fuzzy logic” e non la logica matematica! Ne discende che ci son sempre “margini” dio adattamento. Invece certi apparenti “decisori” appaiono macchine … Non il cosmo …
    A Brussel ultimamente han deciso “boots on the ground” e possibile uso del nucleare “tattico” (altra illusione che non sto manco a spiegare perché la cosa è più che chiara ed evidente, ma non ai “decisori”) – ovviamente dicono “possibile” ma non son in grado di dominare i meccanismi che portano alla sedicente “possibilità” – quando tu hai detto “P. **non deve** vincere” = uso di tutto, nessuna “linea rossa” (che sono saltate sin dall’inizio). Evidente anche questo ma i “popoli” dormono …
    Ma in “Impolitiche” si è detto che si sarebbe giunti a questo punto (e per cause politiche profonde), tutto nero su bianco. Era stra chiaro sin dall’inizio …
    Il punto – che poi è una delle tesi suggerite in “Impolitiche” – si è che “democrazia” non serve a niente negli “stati d’emergenza” per tre motivi, il primo ricollegabile al secondo, e il terzo di natura diversa: 1) non è più rappresentativa (la “crisi di rappresentanza” che lascia spazio libero ad oligarchie – a loro volta manipolabili da forze “dietro le quinte”) – per svolgere il loro compito); 2) si basa sulla “dittatura della maggioranza” e schiaccia il dissenso, non lo elimina fisicamente, ma lo mette ai margini, lo comprime, cosicché, di fatto, l’effetto è lo stesso: irrilevanza del dissenso (il punto 2) è diretta conseguenza del punto 1)): in tal modo le oligarchie, senza cambiare formalmente le leggi o alterandole solo senza rimetterle in questione, si sono assicurate il dominio del globo intero; 3) **È LENTA**! Quest’ultimo punto è quello decisivo: è la porta che permette ogni cosa, ogni cosa! Le decisioni democratiche sono **lente**, farraginose, deboli, proprio per questo del tutto incapaci di opporsi all’uso della “bomba” ma pure al semplice rimettere in questione una linea inerziale che porta verso l’uso degli cosiddetti “ordini” nucleari che **NON SONO** dei semplici “mezzi” (come Anders argomentava “illo tempore”). L’arma nucleare non è “un’arma” ma, diceva Anders, qualcosa di “anarchico” cioè cui è difficile “dare forma” e che, dunque, potenzialmente **non** si può controllare. Con l’arma nucleare chi scarica tutto e per primo pseudo “vince” e cioè non vince – non solo perché il suo avversario comunque gli scarica tutto lo stesso –, perché poi dovrà gestire una Terra infetta per migliaia di anni dalle conseguenze della radioattività (lo scenario “post apocalittico” sul quale tanto hanno “almanaccato” gli scrittori di fantascienza).
    Tornando alla “democrazia”, le sue lente decisioni **non servono** nelle situazioni di emergenza: è questo il meccanismo che si è detto sin dall’inizio, stati emergenziali che – poi – porteranno allo “stato d’eccezione” (siamo su questa “pista” da praticamente una decina di anni e di questo si discute in “Impolitiche” tra l’altro). Come ho detto, nel dicembre 2019 avevo scritto: Ma forse me so’ sbagliato … Eh no! Ahimè no!






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  4. Questa relazione inversa tra democrazia e velocità è l’oggetto di un vecchio saggio di P. Virilio (un autore paragonabile a Baudrillard, la parte “critica” – ma **realmente** critica! – degli “intellettuali” occidentali così sempre lesti a mettersi l’elmetto e dire: Armiamoci e partite”, per dirla con Totò …) intitolato, significativamente, “Velocità e politica”, da me citato in qualche vecchio post. Ma vediamo di recuperarne qualche passo … se sarà possibile, chiaro.






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