“«Il Saggio troverà la nostra pietra anche nel letame mentre l’ignorante non potrà credere di trovarla neanche nell’oro», dichiara il Cosmopolita. Con quest’ abbassamento volontario, l’ «Alta Scienza» non occupa forse, scegliendo di chiamarsi «la scienza dei folli» e assegnando alla lama maggiore del Tarocco, chiamato il «Matto», il «Folle» o l’ «Alchimista», un posto paradossale tra il «Mondo» e il «Saltimbanco»[1] che crea l’ illusione del gioco? I pretoriani non hanno forse mascherato il Cristo da buffone di carnevale [NB]? Non si son forse giocati ai dadi le vesti del «figlio dell’uomo» e quest’esempio della sovversione totale dei valori [attenzione: TOTALE, sovversione TOTALE verso la quale sempre più andiamo e siamo] non ci prova forse che questo mondo è stato già sovranamente giudicato [lo è stato già, NESSUN DUBBIO al proposito]?”, R. ALLEAU, Aspetti dell’alchimia tradizionale, Atanòr, Roma 1989 (edizione originale francese: 1 9 5 3), p. 73, corsivi e grassetti miei, mie osservazioni fra parentesi quadre.
« “È possibile pensare per migliaia di anni, è possibile scriver biblioteche intere, inventare teorie a milioni e tutto questo nel sonno, senz’alcuna possibilità di risveglio. Al contrario, queste teorie e questi libri inventati e scritti da gente addormentata, avranno semplicemente l’effetto di trascinare altri uomini nel sonno, e così di seguito.
“Non vi è niente di nuovo nell’idea del sonno. Fin dalla creazione del mondo è stato detto agli uomini che essi erano addormentati e che dovevano svegliarsi. Per esempio, quante volte leggiamo nei Vangeli: ‘Svegliatevi’, ‘vegliate’, ‘non dormite’. I discepoli del Cristo, persino nel Giardino di Getsemani, mentre il loro Maestro pregava per l’ultima volta, dormivano. Questo dice tutto. Ma gli uomini lo comprendono? Essi considerano ciò una una figura retorica, una metafora. Non vedono affatto che deve esser preso alla lettera. E di nuovo è facile capire perché. Per prenderlo alla lettera occorrerebbe svegliarsi un po’, o per lo meno tentare di svegliarsi. Mi è stato sovente chiesto, seriamente, perché i Vangeli non parlano mai del sonno, mentre se ne parla in ogni pagina. Ciò dimostra semplicemente che la gente legge i Vangeli dormendo”», P. D. OUSPENSKY, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Astrolabio Editore, Roma 1976, p. 160.
@i
[1] Come A. Bullock chiamava Hitler, il “Saltimbanco” – sbagliando, vero – però il nome merita una menzione. Attenzione che il “Saltimbanco” NON È il “Folle” …! Non confondiamo!
I pretoriani non hanno forse mascherato il Cristo da buffone di carnevale Non si son forse giocati ai dadi le vesti del «figlio dell’uomo»
RispondiEliminaQuesta è l'interpretazione letterale e mi sembra strano che Alleau ( di scuola Guenoniana) si sia limitato soltanto a questa spiegazione .
Anche questo è un simbolismo tradizionale .
E' il "gioco cosmico" che rimette in movimento "il Tempo" , ovvero che gli conferisce altra qualità .
Del resto si trova un simbolismo analogo nel Mahabarata , la partita a dadi ( truccati in questo caso) tra Pandava e Kaurava.
Anche qui ...oltre i dadi altro elemento in comune sono gli "Ksatriya" .
Ricordo la partita trucceta (e no ci viviamo dentro una partita truccata? Non è forse oggi tutto “truccato”? Casualità? Non credo). Sennonché il “giocarsi ai dadi” è un qualcosa in più, non è il “complotto” in cosiddetto “alto loco” con los copo di far fuori quei legittimi eredi considerati “avversari” - quando è il contrario invece! - ma è la “sovversione **totale** dei valori” che corrisponde **alla** “fine del Cyclo” e **non** ad **una** fine del Cyclo ... cioè ad una fase intermedia dello stesso ...
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