domenica 24 marzo 2024

“Aquariana” 10. Alcune Frasi (significative) di S. Hutin – Per il cinquantenario di J. Evola (1898-1974) - 3 –

 

 

Aquariana” 10. Alcune Frasi (significative) di S. Hutin – Per il cinquantenario di J. Evola (1898-1974) - 3 –

 

Per me Edgar Allan Poe rimane un genio. Una volta ancora si è dimostrato che il principio ingegnoso del suo racconto, La lettera rubata, è di una psicologia esatta.

I più astuti “investigatori” che avevano operato a casa mia, dalla mia missione in Russia, s’erano tutti lasciati fregare dal rinnovato espediente di Mr Dupin, troppo semplice perché potessero scoprirlo”.

T. LEGRAND, Le sette teste del drago verde, Graal Edizioni, 2017, pp. 8-9, corsivi in originale.

 

«È possibile che il mistero sia un po’ troppo semplice», disse Dupin.

«Per amor del cielo! Chi ha mai udito un’idea simile!»

«Un po’ troppo evidente.»”.

E. A. POE, La lettera rubata in I delitti della Rue Morgue, Libri dell’altritalia, un supplemento ad “Avvenimenti” del 12 agosto 1992, p. 96.

 

Prendono in considerazione solo la propria idea d’ingegnosità e, cercando di svelare cose nascoste, pensano soltanto a come loro avrebbero potuto nasconderle. Sono nel giusto solo nel ritenere la loro ingegnosità una fedele rappresentazione di quella della massa; ma di fronte a un preciso malfattore con una più raffinata intelligenza, chiaramente son travolti. Questo capita sempre quando la capacità supera la loro, ma capita spesso anche quando è inferiore. Non cambiano mai il loro sistema d’indagine; al massimo, quando son sollecitati da emergenza insolite […] esagerano esasperando i loro abituali metodi, ma i principi restano invariati”.

Ivi, p. 106. Ma questo è il “difetto di fabbrica” di tutti i discorsi sui “complotti”, che attribuiscono sempre a coloro che ricercano la loro stessa mentalità, e non si trovano mai, quando invece la prima cosa – ma proprio la prima – da farsi, sarebbe partire dall’assunto che, se han tenuto nascosto, se hanno intessuto una trama sì forte, così lunga, ergo non sono come gli altri uomini, cioè ragionano diversamente (vale a dire che hanno altre “priorità), “dunque” non si può né si deve attribuir loro la nostra stessa mentalità! Ciò è chiaro ed evidente ma, come La lettera rubata, sta sul tavolo, e quindi non la si nota: sta troppo sotto il naso …!

 

Serge Hutin è stato già riportato in questo blog[1]. Ma vi son altri passi significativi (oltre a quelli relativi ai “TRE LIVELLI” delle “società segrete”, sui quali, eventualmente, si ritornerà[2]).

Ricordiamo la profezia che nel 1789 si attribuì al conte di Saint-Germain[3]. È la contessa d’Adhémar, dama d’onore di Maria Antonietta, che parla:

«Signore, voi potreste render dei grandi servigi ai nostri sovrani, se lo voleste».

«E se non lo potessi?».

«Come dite?».

«Sì, se non potessi […]. Il tempo del riposo è finto; i decreti della Provvidenza devono seguire il loro corso».

Prima, nel corso della conversazione, Saint-Germain aveva già detto:

«Ve l’ho già scritto, non posso nulla, ho le mani legate da qualcuno più potente di me [NB]; vi son periodi nei quali è possibile indietreggiare, altri nei quali, quando la decisione è stata presa, si deve eseguire: noi siamo in quest’ultimo».

Sarebbe, dunque, un errore credere che le società segrete superiori [i “TRE LIVELLI di cui s’è qui su accennato[4]] siano totalmente libere di dirigere gli eventi del mondo secondo la loro fantasia [ed in effetti: È COSI’]. Anche al livello più alto della direzione occulta degli eventi mondiali – quello al quale apparteneva Saint-Germain [NB][5] – i governanti segreti del mondo devono rispettare i piani stabiliti [NB] per l’evoluzione umana secondo le varie tappe del ciclo [NB]. Se abbiamo ben compreso il senso delle enigmatiche parole del conte [credo e penso proprio di SI’!], è rigorosamente impossibile per loro modificare l’articolazione generale [NB] di questi piani. Al massimo, è loro concesso, e non a tutte le tappe [NB], di ritardare o affrettare gli avvenimenti [precisamente] e di tentare [NB] che i mutamenti avvengano col minimo di fatti negativi [NB]. Cosa che non è sempre possibile [noi siamo – secondo “Inc.”[6] – precisamente in una fase in cui è molto difficilissimo che anche questo “mini minimo” si ottenga, e, se pur lo si ottiene, lo “SI” ottiene con **estrema difficoltà**, per TANTI motivi, fra cui la scarsezza delle persone disponibili “alla bisogna”, sia “quantitativamente SIA (peggio) “qualitativamente … “chi ha orecchie per …”]. […]

Nel 1601, l’elemosiniere del vescovo d’Aix-en-Provence, fece una strana scoperta nel cimitero della città: «Uno strumento di vetro formato da tre quadrati, e nessuno degli assistenza sapeva a cosa potesse servire quello strumento». Quell’oggetto faceva vedere delle cose che non esistevano, «delle foreste, dei castelli, degli arcobaleni variopinti, e tante cose simili». Un tal apparecchio appare inconcepibile quando si sanno le conoscenze tecniche dell’epoca in cui venne fortuitamente trovato. Quali esseri ne avevano fatto uso prima di abbandonarlo inspiegabilmente? Senza dubbio degli esseri umani. Ma terrestri? Ne possiamo dubitare e pensare che si trovino tra noi esseri dall’apparenza umana ma le cui conoscenze, comprese quelle tecniche, oltrepassino […] quelle degli uomini del tempo nel quale si manifestano.

Vogliamo, inoltre, ricordare che il maestro Philippe de Lione, del quale abbiamo già ricordato il ruolo segreto alla corte dell’ultimo zar, affermava che uomini venuti da altri mondi, relativamente vicini o molto lontani, possono benissimo muoversi tra noi. […]. L’americano Philip José Farmer, autore di libri di fantascienza, ha scritto un […] singolarissimo romanzo, Inside-Outside [del 1966, uscito in Italia nel 1990 sotto il titolo di L’inferno a rovescia], e la sua formula è la seguente: potenze super-umane dirigono, dalla sommità della piramide dei governanti visibili ed invisibili [NB: visibili ED INVISIBILI], l’evoluzione dei sistemi stellari e planetari di tutti gli esseri che in essi vivono, uomini compresi. Se le cose stessero così, il punto di vista umano, tanto limitato, sarebbe incapace d’afferrare le linee d’insieme [NB: le linee d’insieme] dei cicli stellari e planetari, come una cellula del nostro organismo è incapace di comprendere l’insieme [sempre il punto di vista dell’ insieme] delle strutture che forma [NB]”, S. HUTIN, Governi occulti e società segrete. Dietro le quinte della storia, Seconda edizione riveduta ed aggiornata, Edizioni Mediterranee, Roma 1996, pp. 160-161, corsivi in originale, grassetti miei, mie osservazioni fra parentesi quadre[7].

Andrea A. Ianniello

 

 

 

 



[2] Ma da una fonte diretta francese.

[3] Cf. Conte di SAINT-GERMAIN, La Très Sainte Trinosophie, Edizioni Mediterranee, Roma 1978, preceduta da una Nota bibliografica di R. Alleau, interessante.

[4] E qui si parla del “TERZO LIVELLO” (e superiore) delle società segrete … 

[5] E cioè qui, di nuovo, si parla del “TERZO LIVELLO”, cioè di quello superiore, delle società segrete … Ovviamente, oggi i “livelli” si moltiplicano a iosa, così dimostrandosi che non si è capito il punto: trattasi, comunque, di una sorta di “classificazione” ovvero di una “semplificazione”! Serve a far orientare, a dare dei punti di riferimento.

[6] Peraltro, in relazione alla possibilità d’ “intervento” solo per “fermare il peggio”, come si è detto in “Impolitiche Considerazioni” (2023), nell’ottobre.-novembre del 2022 siamo arrivati ad un passo dall’uso del nucleare. E le forze “dietro le quinte” (“D. G.”) continuano a premere per andar avanti nella deriva nucleare … In ogni caso, quel che fu messo in atto – da **“chi” poteva**, chiaro – chiamasi “diversione delle forze” ma non è affatto detto si possa rifare: quel che si potrebbe chiamare “principio di Saint-Gerrmain” sta sempre lì, come rupe bronzea, come “Sfinge tra i ghiacci” (Verne), a denotar certi limiti consustanziali. Tra l’altro, questo romanzo – La Sfinge dei ghiacci (1897) – di J. Verne fu consapevolmente considerato da quest’ultimo il “seguito ideale” de Le avventure di Gordon Pym di Poe (del 1838, a sua volta). Ecco le parole finali di detto ultimo testo, nella Nota finale: «“Questo l’ho inciso nella montagna, e la mia vendetta è scritta sulla polvere della roccia”», E. A. POE, Le avventure di Gordon Pym, Oscar Mondadori, Milano 1981, p. 219, corsivi in originale. Si tratta del “dio degli sconfitti del ‘Kali Yuga’” (M, Serrano) che cerca la sua vendetta …

[7] Si parla di Philippe di Lione in ivi, pp. 133-134. Sarebbe interessante riportare queste frasi, ma ci porterebbe a necessari approfondimenti, per i quali ne manca il tempo, come per tante, ma tante, cose … In ogni caso, si parla di lui nel succitato testo di “Legrand” (ovviamente uno pseudonimo). Ma vi son altri passi, anche molto interessanti, nel testo di Hutin al quale si è fatto qui su riferimento.

 

 

 

1 commento:

  1. Se dunque ci dev’essere qualcosa che, al momento, manca – eche sarà portato innanzi dall’ “A.” – “ergo” ciò vuol dire che, perché si giunga poi alla piena manifestazione della “falsa invasione”, ci dev’essere un’ “evocazione” che, appunto, l’ “A.” porterà. Il che dimostra, per l’ennesima volta, che **non** si tratta di mere forze “materiali” cosiddette …






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