“Torniamo a Jules Verne. La sua angoscia prima di morire [simile a quella di B. Saunière?] può essere meglio compresa, se si pensa ch’egli forse prese parte ad un’opera il cui obiettivo finale era la riabilitazione degli dèi decaduti. Non ridiamo di una simile idea, e stiamo attenti a non farci avviluppare dal mantello fin troppo confortevole della ragione e del positivismo. Persone note per il loro buon senso e razionalismo, come Anatole France, han creduto alla possibilità d’ipotesi del genere. E una volta di più, è necessario porsi la domanda cui alcuni ricercatori nazisti credevano di aver dato risposta: esistono forze sepolte insieme ad antiche credenze che non attendono altro che essere risvegliate, simili a Dracula nella sua tomba [però attenzione, che NON parliamo di MERI “vampiri” qui]? Verrà il giorno in cui il valletto del principe-vampiro potrà rigenerare il suo signore grazie al sangue di una vittima. Nelle antiche civiltà, i sacrifici offrivano agli dèi (o a forze fantasmatiche altrettanto venerate e che assomigliano a quelle che vengono chiamate “larvae”) il sangue e l’ energia vitale [non basta il sangue, quel che davvero conta è “l’energia vitale”] capaci di consentirne la manifestazione [qui la parola-chiave: manifestazione …]. […] Quanto alla Società Thule e al nazismo, potremmo vedere nell’olocausto una riattualizzazione di questi sacrifici offerti a quelle che siamo soliti chiamare forze occulte”, M. LAMY, Jules Verne e l’esoterismo, Edizioni Mediterranee, Roma 2005 (prima edizione originale francese del 1984), Prefazione di M. Bizzarri (del novembre 2004), pp. 213-214, corsivi miei, mie osservazioni fra parentesi quadre.[1]
Lamy cita pure von Sebottendorf – e Dietrich Eckart, che (nel 1923, tanto per ricordare al centralità di tale data [2]), affermò che Hitler avrebbe danzato al suo ritmo – e la Thule Gesellschaft, nel sottocapitolo in ivi, pp. 188-189, intitolato: “RUDOLF VON SEBBOTTENDORF, DALLA ROSA+CROCE ALLA SOCIETA’ THULE”. Peccato però che faccia riferimento solo al testo di R. von Sebottendorf, Prima che Hitler venisse – ripubblicato in italiano nel 2004, ovviamente “munita” di studio introduttivo “minimizzante” di R. Del Ponte (la “destra” urge) –, cioè un testo dove qua e là si vede che si va oltre la politica, però poco esplicito sulle vere “fonti”, come invece l’altro di cui s’è detto, quello sulla “Frammassoneria” turca (in realtà, parte dei Bektashi). [3] Ma occorre notare questo passaggio di von Sebottendorf, appunto, dalla Rosacroce – deviata – occidentale che, tutto sommato, sta “sotto” il tenebroso affaire di Rennes-le-Château, alla “Thule” che, però, non ha fatto che “tipizzare” (nella direzione della “politica”) alcune “tendenze” già ben presenti prima, e da tempo. Il punto è la presenza dei “verdi”, che occorre guardarsi dal semplificare come solo “orientali” – non è così – però effettivamente più “orientali”, con i quali “legò” più Hitler e quelli a lui vicino, piuttosto che il “nucleo originario” – ben descritto da G. galli – afferente, invece, ad un’ “ariosofia” legata con la Golden Dawn ed altri “polloni” della “Societas Rosicruciana in Anglia” (peraltro citata, per certi “legami”, anche dallo stesso Lamy). È intervenuto qualcos’ “altro”, che ha fatto sì che “IL” Piano – all’ EPOCA eh – fallisse … temporaneamente …
Nella pagina seguente, cf. ivi, p. 215, Lamy evoca il “Grande Monarca” chiedendosi, però, se la vicinanza di Verne a tali ambienti, compromessi o implicati nell’ affaire, non debba portare ad “una gigantesca Notte di Valpurga”, ibid., corsivi miei. Qui – ormai da molto tempo – abbiamo già dato la risposta.
Di certo, Guénon ben vide che questa storia del “Grande Monarca” poteva essere usata in senso inverso”, ed anche ben vide – ne Il Regno della Quantità – come “certi temi”, che nel sec. XIX erano diffusi in ambienti “scelti”, poi, dopo, sarebbero divenuti sempre più centrali.
Andrea A. Ianniello
[1] Passo interessante, anche cf. ivi, pp. 96-97.
[2] L’anno seguente – il 1924 – sarebbe apparsa, ed in Italia, la forma originale, poi aumentata e rivista, de Il Re del mondo di Guénon, sulla rivista “Atanòr”, forma originale ripresa nel testo, curato sempre da M. Bizzarri: R. GUÉNON, Il Risveglio della tradizione occidentale. I testi pubblicati in Atanòr e Ignis, Atanòr, Roma 2003, pp. 41-57 (vent’anni fa, ormai!). Siamo in un “nodo” storico: si stavan sviluppando questi cambiamenti di “quadro” che – dopo ulteriori modifiche – avrebbe fornito la possibilità per l’ascesa di Hitler. In Bevor Hitler Kam, come già segnalato, vi son passi “strani”, che non son affatto “politici” come – nella parte finale delle “voci” di un particolare “Indice di persone e cose notevoli” – i passi su Mosè (cf. R. VON SEBOTTENDORF, Prima che Hitler venisse, Arktos, Carmagnola (TO) 2004, edizione originale: 1987). Questo si ricollega con un altro problema: “Mosè è un egiziano, non predestinato, ma solo per caso ebbe accesso ai segreti dei faraoni, li rubò e con essi fuggì? È una domanda che a un giovane di Los Angeles, o a un postino di Parigi, oggi poco importa [diciamo che importa: zero], ma a una certa parte dei circoli iniziatici europei, alla vigilia del nuovo secolo (1900) [alla vigilia del XX secolo, si noti] interessava molto, e continueranno ad avere lo stesso interesse sino ai nostri giorni [SI NOTI]”, G. GIANNINI, I figli degli dèi. Genesi “Capitolo VI”, Editrice New Style, stampato a Crema 1998, p. 32, corsivi miei, mie osservazioni fra parentesi quadre. E qui ha visto bene Galli, cf. G. GALLI, Hitler e l’esoterismo, OAKS Editrice, Sesto San Giovanni (MI) 2020, pp. 84-85, dove Lord Rothschild, pur essendo ebreo, è trattato dallo stesso Himmler con tutti gli onori e i riguardi: “episodio singolare” (ivi, p. 84) ed apparente contraddizione. Infatti, se l’ “ebreo” era visto come il “nemico” della “sapienza originaria” degli “arii” – l’ “ariosofia” d’origine “blavaskijana” –, tuttavia la parte “kabbalistica” del Giudaismo era fatta rifugio, ricovero, di una sapienza originaria che gli ebrei avrebbero – sempre in base alla vicenda di Mosè – “preso”, “rubato”, “trafugato” agli antichi Egizi. Ed era questa componente quella che consentiva, secondo gli “ariosofi”, ai giudei la “dominazione del mondo”, chiaramente la “dominazione” solo nelle loro teste, NON È certo così che funziona! Ma questa è la “tesi” dei famosi, famigerati, Protocolli dei Savi di Sion, un falso elaborato in Russia, guarda caso! Siamo sempre lì, ancor oggi: la Blavatskij era ucraina e i Protocolli (fasulli) erano russi: sempre di lì viene un male profondo. Qualcuno (Incànus) avrebbe detto che ciò accade perché lì c’è una delle “sette torri”, può darsi (tra l’altro: quando avremo notizie da “I.”?, si spera presto) … Tra l’altro, sempre in questo libro di Galli – cui su si è fatto appena riferimento – si parla pure di Lamy, dove Galli però non crede alla presenza del “Drago Verde” (chiaramente anch’esso strumento e maschera, però d’ “influenze” reali), e su questo il suo, pur grande, acume si ferma. Quanto all’origine “non giudea” di Mosè, si tratta di una “spia” molto importante: il vero sapere NON è il “sapere tante cose”, ma sapere DOVE cercare, quali sono gli INDIZI che son SPIA di “altro”. Sta tutto qui. Questa è una “spia rosa”, per così dire … Come i viaggi in Tibet e la presenza di una colonia cosiddetta “tibetana” – vera O presunta (o vera E presunta, come accade spesso) – a Berlino prima della fine della Seconda Guerra Mondiale anch’essa è una “spia” … verde … Peraltro, il “Piano” fallì all’epoca proprio perché “Hitler ‘ruppe’”, per causa dell’ “inimicizia” fra questi due elementi, ed oggi è in corso – questo sta succedendo – il tentativo di una “parte” di “ridurre” l’altra, pur facente parte dello **stesso** mondo … Chiaro che dovrà esserci l’ “unità”, prima …
[3] Cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2023/05/rarita-biblio.html.
Anche – anche se – in apparenza – non vi è direttamente ricollegato – cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2020/06/quando-il-cosiddetto-impossibile-invece.html.
PS. L’Introduzione di M. Bizzarri – del 2004 – dunque precede la pubblicazione dell’interessante suo testo – del 2005, cioè l’ anno seguente l’Introduzione di Bizzarri al testo di Lamy di cui qui su – sull’ “affaire” tenebroso di Rennes-le-Château e i “Cainiti” (sul cui “marchio” vi sarebbe da dire, per esempio se ne parla de La Lettera Apologetica di don Raimondo di Sangro …) … Ma, proprio sul testo del 2005 di Bizzarri – interessante, ben fatto – vi son dei punti errati: la parte finale, soprattutto. Qui sarebbe, però, realmente opportuno precisar bene come funziona il “quadro” di riferimenti … Per ora, basti dire che il nocciolo sta nel non aver ben focalizzato cosa sia la “Grande Prostituta” dell’ Apocalisse di Giovanni.
Qui sopra: ben descritto da G. galli, va cambiato in:
RispondiEliminaben descritto da G. Galli (G maiuscola, un refuso)
Quanto ai “Protoccoli” famigerati: sono un **falso** evidente. Va detto a chiare lettere, il che, però, non esaurisce del tutto il problema **storico** della loro genesi, in parte risolto, ma, come detto, non del tutto.
Né il sangue né alcune forme di energie afferenti al campo vasto della sessualità, “lato sensu” intesa, sono sufficienti alla bisogna, per una PIENA “EVOCATIO” delle “FORZE NASCOSTE”, delle “FORZE OCCULTE”.
RispondiEliminaCi vuol di più, per il “salto qualitativo”, ed ecco: qui sta la questione delle “sette torri” … “Hic et nunc”, quant’è vasto il loro processo di attivazione? In quanto solo **partendo da esse** (“sette t.”) diventa possibile l’afflusso “superiore alla media” necessario per il “plain evocating process” … ED allora, i conti tornano. Cosa mancava al centro occulto *dietro* il nazismo, e che quest’ultimo tentò di “riempire” per mezzo del “sangue”? Mancava la **piena** “disponibilità” della potenza “conservata” – “from time imemmorial”, “ab immemorabili” – nelle “sette t.” …
Ed i CONTI TORNANO.
Cf.
RispondiEliminahttps://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2023/06/jung-e-hitler2-1.pdf
Va sempre precisato che un conto è una presenza “generica” di “esoterismo” – ed “occultismo” – in “politica” cosiddetta, che c’è sempre stato (indiretto, però), un altro conto è la presenza precisa e diretta (e poi: “presenza” di cosa, precisamente, poiché ci sono forme diverse, per non dire opposte), ed ancora un’altra cosa è la presenza nel capo di un governo, e con un’ “agenda” precisa e chiara, uno scopo che sia, esso stesso, di un “certo” tipo. Fare queste differenza È DECISIVO; sennò si fa “la notte in cui tutte le vacche sono nere”, ma NON TUTTE le vacche sono nere … Si fa un gran pasticcio, in cui “tutti va con tutto” – come oggi accade quasi sempre – dunque niente va con niente, si confonde ogni cosa in un gran polverone, così si rimane come prima … Eh no. Tra l’altro, così l’effettivo “elemento agente” sarà mascherato dal polverone, così non sarà giammai individuato …
RispondiEliminaVa ribadito che il problema dell’ “energia” da usarsi, per “certe” cose (come detto qui sopra), è decisivo.
LARGO NAUTA, O NAUTILUS …
RispondiElimina@i
G. galli qui sopra va cambiato in: G. Galli.
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