(Insomma, tenta pure di “cavalcare la tigre”, ma **ricordati** che **non è** un gattino …!!)
“Sia nel judo che
nell’aikido, l’idea di utilizzare le armi, la forza e la strategia
dell’avversario al fine di sconfiggerlo o di difendersi, è fondamentale. In
entrambe le discipline vi è questo interessante adattamento […] che ricorda la
famosa espressione asiatica, ‘cavalcare la tigre’. Dal Siam proviene un assioma
particolarmente espressivo:
Quand
l’elephant tombe, ne te mets pas dessous pour le soutenir; mais quand il est
tombé, tu peux pousser pour l’aider à se relever
(Herbert, 233: Quando l’elefante cade, non metterti sotto per sorreggerlo; ma
quando è caduto, tu puoi spingerlo per aiutarlo a rialzarsi.)”[1].
Andrea A.
Ianniello
[1]
O. Ratti – A. Westbrook, I segreti dei Samurai. La antiche arti marziali, Edizioni Mediterranee,
Roma 2007 (edizione originale del 1977),
p. 463, corsivi in originale.
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