“E se io fossi venuta a te, o giovane, per
annunciarti, come la profetica Sibilla, la gloria futura? Tu sei l’unico essere
vivente fra tutti questi morti. […] Che importa che le tue ali non sono bianche
come quelle dei cigni, ma nere e tenebrose? […] Io amo tutti i ribelli, amo le
aquile solitarie più che i bianchi cigni. Sii ancor più forte, più inesorabile.
E devi esserlo fino alle estreme conseguenze. Mentisci senza vergogna; meglio
mentire che rassegnarsi. Non temere l’odio. Esso è la forza tenebrosa delle tua
ali. Vuoi che facciamo un patto? Tu mi darai la forza, io ti darò il dono della
bellezza: vuoi, Giuliano?”.
D. Merezkovskij, Giuliano l’Apostata (La morte degli dei), Edizioni A. Barion, Sesto
San Giovanni (Milano) 1932, p. 129,
corsivi miei.
“Tutti
hanno scritto, nel corrente 1984, sul
mondo totalitario, ma obnubilati dalla tecnologia e dalla scienza hanno trattato le estensioni umane in
superficie. I veri profeti non sono
agrimensori. Essi comunicano con il
nucleo centrale”.
Nota di V.
Dimitrijević in A. Caraco, Post Mortem, Adelphi Edizioni, Milano 1984, p. 130, corsivi miei. Ecco un altro “1984”, non quello di Orwell …
Come ho detto e ribadito più volte, oggi non siamo in presenza del “ritorno” al
cosiddetto”totalitarismo” né a repliche del passato, quanto invece a qualcosa
di mai visto prima. I “difensori” della “libertà” del XIX sec., divenuta oggi
solo individualismo becero, si quietino, le cose stanno andando per tutt’altri
sentieri … E non sarà “l’era dell’individualismo e della ragione” (Aurobindo)
divenuta era “infrarazionale del ciclo” (Id.),
ed era delle masse, che ce ne porterà mai fuori.
“– «Perché? Come? Queste domande sono così utili
che non ce le rivolgeremo mai troppo frequentemente» –. Napoleone Bonaparte”.
C. F. Coppola, La guerra lampo di Adolf Hitler, Danzica a Parigi, Editrice Fiorentino,
Napoli 1983, p. 6, corsivi in
originale.
“«Si può dire, in modo paradossale, che la
Guerra Mondiale scoppia perché i dittatori fascisti che la vogliono non sanno
di che si tratta; la scambiano per un’altra cosa». Giorgio Bocca («La 2a Guerra Mondiale» a cura di Enzo Biagi)”.
Ivi,
p. 156, corsivi in originale.
“Si resta dolorosamente pensosi a meditare
sulle intelligenze, sui gruppi attivi, sulle affermazioni umane dedicatesi
corpo e anima al perfezionamento costante, atavico di un così affilato
strumento di guerra, soltanto di guerra. La Germania è affogata per questo, su
questo. Terminiamo. Sun-Tzu affermò che la migliore vittoria è quella senza
morti, definendo così la piena, globale padronanza di un avversario sull’altro;
Clausewitz, che la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi. La
guerra-lampo fu una spada lucente, ma unica e sola fra gli altri mezzi violenti
– il dominio del mare o quello del cielo, il blocco economico e le
interrelazioni commerciali e gli affari, le ideologie, la propaganda eccetera.
E quella spada lucente non fu al servizio o al seguito di una politica
intelligente e serena”.
Ivi,
p. 157, corsivi miei.
Il 4 giugno del 1940, cioè settant’anni
fa, le truppe tedesche marciavano a
Parigi, sotto l’Arco di Trionfo. Accadde,
dunque, il cosiddetto “impensabile”,
un po’ com’è accaduto recentemente per il coronavirus, anche se, quest’ultimo,
è più cigno bianco che vero cigno nero (come s’è detto più volte) … L’anno scorso, in relazione
sempre al settantenario – ma dell’inizio della Seconda Guerra Mondale – si è
condiviso un passo da Rauschning, cf.
In quest’ultimo post vi
sta il passo da Rauschning con il piano di Hitler a Parigi, già nella seconda
metà degli Anni Trenta del secolo scorso.
Qui s’integra con una
serie di link, sia di Hitler a Parigi, dove ci sarebbe andato il 25 di giugno (la
giornata si ritrova descritta in A. Speer,
Memorie del Terzo Reich, Mondadori Editore,
Milano 1995, pp. 206-210[1][i]),
sia delle truppe che marciano, come previste da Hitler nello scritto di
Rauschning.
Per l’esattezza, poi, questa
possibilità – ma nella forma ricordata da Rauschning, e cioè l’entrata di
truppe nascoste in Francia, per farvi poi un rovesciamento dall’ interno – era già stata intravista da
A. Machen.
German Tank Panzer Division parades on streets of Paris in France. HD Stock Footage
https://www.youtube.com/watch?v=j_EuUcVD_pU
Paris 1940 - Deutsche Besatzung – German Occupation – l’Occupation allemande, film: color/bw
https://www.youtube.com/watch?v=qHxkmSiKu4I
German Troops In Paris: World War II (1940) | British Pathé
https://www.youtube.com/watch?v=txlve5Ws07E
Fall of Paris
https://www.youtube.com/watch?v=_1rO0_lZFBk
German troops decorated and troops pass in review along Avenue Foch, Paris, durin...HD Stock Footage
https://www.youtube.com/watch?v=ggQ2JLwNEfs
Germans entering Paris
https://www.youtube.com/watch?v=VcrxENPArDE
German troops in Paris, Adolf Hitler at the Eiffel Tower and the French and the ...HD Stock Footage
https://www.youtube.com/watch?v=06oTChN3kSw
Pix
https://i.pinimg.com/736x/6a/80/af/6a80af2745b654859880c0d0e8f52585--eiffel-tower-in-paris-eiffel-towers.jpg
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http://www.revisionistphotos.com/photos/hitler-paris.jpg
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https://i.redd.it/5zte8o3npwa11.jpg
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https://allthatsinteresting.com/wordpress/wp-content/uploads/2015/02/hitler-paris.jpg
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http://www.eyewitnesstohistory.com/images/hitlerparis1.jpg
https://ww2gravestone.com/wp-content/uploads/2017/02/paris-world-war-ii-1940-nshortly-after-german-forces-occupied-paris-FFRRYC-1.jpg?f0589e&f0589e
https://www.doppiozero.com/sites/default/files/imagecache/rub-art-preview/berlin07_2.jpg
https://i.ytimg.com/vi/YyKyuYq6l7c/maxresdefault.jpg
https://ragingfluff.files.wordpress.com/2014/03/hitler-eiffel-tower-copy.jpg
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh74iu9ZZVV0n0Mql8ldDo_Fc4bvK12UVfgovWes_-al_PtFWkYR1wZYpc-GDrgnqwvTMg9TZfpR2MLlzztKw0tAnCAerxy5Uqao7JCm7VYZjip7B8tdOn6ePH8NSjfz4Idz-0GTunSYW8/w1200-h630-p-k-no-nu/Adolf_Hitler_in_Paris_1940.jpg
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqCXbfDKkxmaVj-8nL3PODLY0w4Z60rFnuv7kG7DCCxd51rTY8rWo_N9zZbyI6yk5Rm8iGnzi94qehSZ7KY44AXwNOpr-YSeglBwt6ADSwseKN4i_rBtC-sYpKp1-UfxLBK4ih6HcJhB8/s1600/visite-hitler-paris.jpg
https://ww2gravestone.com/wp-content/uploads/2017/02/8576972-Hitler-s-troops-marching-through-Paris-Arc-de-Triomphe-in-1940-0-300x231.jpg
https://atistoria.ch/media/reviews/photos/original/95/73/3f/hitler-84-1363634873.jpg
PIX 2
https://historydigestblog.files.wordpress.com/2016/06/2guerr233.gif
https://i.pinimg.com/originals/b4/31/b3/b431b38e5f104f5e250d8f592ec62129.jpg
http://www.accadevaoggi.it/immagini/giugno/truppe-tedesche-entrano-parigi.jpg
http://giornale.laprovinciadicremona.it/resizer/600/315/true/1433593087255.jpg--iniziato_lo_sbarco_in_normandia__ma_le_truppe_tedesche__contengono__le_forze_d_invasione.jpg?1433593090000
http://www.storiologia.it/apricrono/storia/foto49.jpg
Andrea A. Ianniello
[1]
Passi dalle memorie di Speer son citati qui, cf.
https://allthatfezz.blog/2018/03/11/hitler-a-parigi-1940/.
In questi passi
(solo alcuni dei quali son nel link suddetto), Speer accenna al proposito – che
dunque Hitler già in quel periodo manifestava – di totalmente distruggere
Parigi, proposito che fu fermato in quel momento dall’intenzione del dittatore
tedesco di far sì che Berlino divenisse “più grande e più bella che pria”, ma
che ritornarono nella fase calante della sua (di Hitler) parabola. E’ nota la
sua intenzione di distruggere Parigi quando le truppe tedesche avrebbero dovuto
lasciarla, intenzione fermata da varie influenze: vi è stato chi ha parlato di “un
congetturabile incontro tra Gurdjieff e l’esoterista Ernst Jünger a Parigi,
dove il russo si era trasferito, può aver contribuito, nel 1944, a salvare la capitale
francese dalla distruzione progettata da Hitler”, G. Galli, Hitler e la
cultura occulta, RCS Libri, Milano 2013,
p. 11. L’ipotesi non è affatto peregrina. In ogni caso, Galli ha ragione quando
parla della fase tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale come della “seconda
Guerra dei trent’anni”, terminata nel 1945, poi sostituita da un ordine globale
che ha iniziato a crollare nel 2011.
Ed oggi è terminato, è terminato il NWO (ci si ricordi la relazione, “strana”,
con gli anni che terminano con “1”, 1991, 2001, 2011, quindi l’anno prossimo
dovrebbe aver un suo senso in e con direzioni che, ovviamente, “stupiranno”
i perenni “gonzi”, ma che, leggendo tra
le righe, saranno comunque un “cigno
bianco” e non un vero “cigno nero”
…).
Per l’opinione
di Hitler su Parigi – e precisiamo che siamo sempre nel suo periodo di massimo
fulgore, fra il luglio 1941 e il luglio 1942 – cf. H. Picker, Conversazioni di Hitler a tavola,
Edizioni Res Gestae, Milano 2015, pp. 266-267. Ci sono tante opinioni detta da
Hitler, di quelle che poi sarebbero state citate qua e là, come quelle su
Mussolini, favorevoli, e contrarie alla corte italiana, o su Stalin (“Stalin, un genio”, ivi, p. 78, corsivi in originale), o su tanti argomenti “sparsi”.
Ecco cosa pensava degli italiani del Sud, per lo meno al tempo in cui sono
state annotate le minute delle conversazioni a tavola (cioè fra il luglio del
1941 e il luglio dell’anno seguente): “La
frugalità degli italiani del sud Hitler accenna poi alla straordinaria
frugalità degli abitanti dell’Italia meridionale, dove almeno un milione di individui
vive esclusivamente di esca, di frutta e simili. Le città marinare dell’Italia
meridionale non sanno cosa sia una carestia, anche perché il mare, oltre al
pesce, fornisce molluschi, conchiglie e tanta altra roba che soddisfa
pienamente le modeste esigenze di quella gente. Ma proprio questa frugalità
nasconde un grande pericolo. Infatti la maggioranza della popolazione tende a
prendere tutte le cose con calma e perde facilmente la voglia di fare qualche
cosa, giacché si accorge di poter vivere benissimo anche senza affaticarsi”, ivi, p. 177, corsivi in originale. Un
tempo davvero era così, ma non son più stati “frugali”, tuttavia i difetti li
hanno conservati. Questo “perdere facilmente la voglia di fare qualche cosa” è
proprio tipica.
[i]
Interessante osservare cosa scriveva Jünger nei giorni decisivi (4 giugno e 25
giugno), dove non c’ètraccia d’alcun interesse per tali eventi, cf. E. Jünger,
Giardini e strade. Diario 1939-1940. In
marcia verso Parigi, Guanda Editore, Parma 2008, pp. 142-143 (4 giugno) e
pp. 179-182 (25 giugno). Interessante l’ultima nota per quel dì: “Un pensiero
che ci sfugge è come un pesce che si sgancia dall’amo. Non dovremmo dargli la
caccia; continuerà a nutrirsi in profondità, e tornerà su più robusto”, ivi, p. 182.
In questo blog vi è una
recensione di un libro di Jünger, sull’ LSD,
cf.
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