giovedì 1 giugno 2023

1923-2023 – “100 anni fa”, 2 – Una pagina dimenticata di THOMAS MANN

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si parla di Mann – anzi: lo stesso titolo è tratto da uno scritto di T. Mann – in cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2023/03/dunque-pubblicato-infine.html.[1]

 

 

 

 

 

 

Premettiamo questo: Th. Mann è un rappresentante – romanziere, ma era qualcosa in più – della fase della cosiddetta “rivoluzione conservatrice”, il quale – precisamente novant’anni fa, nel 1933 fatidico – ruppe col regime nazista su di una cosa decisiva: l’uso “politico” di Nietzsche, sul quale (uso) Mann non era per niente d’accordo (qualcosa si trova in “Impolitiche Conversazioni”, nell’ Introduzione, proprio in relazione a Nietzsche, ma non vi era né tempo né spazio – nella piccola pubblicazione – per trattare più approfonditamente quest’ormai dimenticato episodio). Il perché, il “per come” del dissidio – pur essendo decisamente “a destra” – ci porterebbe troppo fuori strada. Lo segnalo soltanto. La “posta in gioco”, però, era piuttosto alta – come i seguenti eventi avrebbero avuto modo e tempo di dimostrare –, ed anche di questo, molto brevemente, si accenna (solo accenna) nella Prefazione già ricordata. 

Dieci anni prima dello “storico” dissidio, vi è un libro, anche dimenticato, sempre di Mann, ed un episodio, anch’esso poco noto, che merita d’esser qui ricordato, sempre nell’ambito delle considerazioni sulla “centralità” del 1923, 100 anni fa, nel quadro del riposizionamento, anche “occulto”, che si verificò allora.

Nel 1923, Thomas Mann, che in quell’epoca era uno dei più noti scrittori d’Europa, scrisse un saggio intitolato Esperimenti nell’Occulto, in cui descrisse la sua partecipazione alla seduta della medium Willy Schneider, una diciannovenne aiuto-dentista [si noti la menzione di tal nome, MOLTO importante: Willy Schneider, nota medium di Braunau-am-Inn, la stessa città natale di Hitler [2], cosa interessante: qualcuno ha infatti ipotizzato che, in quel luogo, vi sia una sorta di – ancestrale o ereditaria – PARTICOLARE “sensibilità medianica”]. Durante la seduta, Mann resse i polsi della Schneider e descrive i suoi strani contorcimenti e i suoi sudori simili a quelli di una partoriente — o dell’oracolo delfico. Poi cominciarono a volar fazzoletti e campanelli attorno alla stanza; una scatola armonica fu fatta suonare e i tasti di una macchina per scrivere vennero battuti dalle dita-spiriti d’una ‘guida’ chiamata Minna. Mann scrive: “Qualsiasi trucco meccanico o gioco di prestigio era umanamente impossibile”. Egli scrisse da scettico senza pregiudizi, che non aveva mai avuto alcun interesse nell’occulto prima della sua esperienza e che non ne ebbe in seguito. Si limitò semplicemente a descrivere quello che aveva visto, e la sua personale teoria fu che i fenomeni erano causati dalla mente della medium, che in qualche modo trasformava i suoi sogni (la Schneider era in stato di trance) in realtà oggettive. In considerazione della natura assolutamente indubitabile della testimonianza di Mann, ci si sarebbe immaginati che i giornalisti di tutto il mondo avrebbero preso a congetturare sulle cause di quei fenomeni. Nessuno lo fece — almeno, nessuno estraneo ai circoli ‘spiritistici’. Se i testimoni fossero stati il Papa e l’Arcivescovo di Canterbury, sarebbe stato lo stesso. Si trattava di cose che “non quadravano”, e un qualunque scandalo di divorzio coinvolgente un membro dell’aristocrazia “fa più notizia” di un fatto indigeribile. Il problema sta nel ‘far quadrare’ questi fenomeni — come Einstein riuscì a far quadrare il moto browniano e l’equazione di Fitzgerald evolvendo la teoria della relatività. Il tentativo di spiegazione personale di Mann è espresso nelle seguenti parole: “È stato Hegel a dire che l’idea, lo spirito, è la fonte prima di tutti i fenomeni; e forse la psicologia super normale è più idonea di quella normale a dimostrare la sua affermazione”. Si potrebbe allargare questo concetto dicendo che gli esseri umani non hanno idea della misura in cui sono inconsciamente coinvolti nei fenomeni della loro vita [PUNTO DECISIVO che, tra le altre cose può spiegare gli “Ufo”]. Possiamo accettare la nozione che la mia mente subconscia mi fa dimenticare un ombrello in una casa in cui desidero tornare, ma non che essa potrebbe, in determinate circostanze, farvi volare l’ombrello attraverso l’aria. Se le forze che facevano fluttuare San Giuseppe [da Copertino] come un pallone e che gettarono un disco di feltro sulla faccia di Thomas Mann fossero ‘telecinetiche’, o se San Giuseppe e Willy Schneider in qualche modo fornissero l’energia per agenti extraumani, è una materia sulla quale è impossibile azzardare un’opinione in questo studio [né chi scrive vuol discutere tal tema qui]. Ma non ci può essere alcun dubbio che quelle forze abbiano potenzialmente il controllo di ogni essere umano”, C. WILSON, L’Occulto. Una storia della magia, Casa Editrice Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma 1975, pp. 225-226, corsivi in originale, mie osservazioni fra parentesi quadre. 

 

 

 

Andrea A. Ianniello

 

 

 

 

 

 

[1] In tal libro (A. A. IANNIELLO, “Impolitiche Conversazioni”. Due conversazioni con Paolo Broccoli, Saletta dell’Uva, Caserta 2023 [*]) si fa riferimento ad un testo di Cavalli, noto studioso italiano del “carisma” in senso “weberiano” – cioè “avalutativo”, vale a dire che il carisma non è né bene né male, quindi può esser sia bene che male: non si fa una valutazione “a priori” né positiva né negativa –, eccone la copertina, cf.

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBT7_gTVD80MXKKak-WqqiRbQOTx3GKoj9CMucqGebl9rhobZ3V3o9vtphVF3igLTkjjO7TvOkW62dDDtUIXDWUnLDXQONYVyTIVBWrO59SP33zR_MhLQU0ykrWD0hcH6lA8hBuuMYRMU1rjuU7QMJD60uf2lEO90FTqHRxaaFr10x/s1600/Luciano%20Cavalli.jpg.

Copertina di: L. CAVALLI, Carisma. La qualità straordinaria del leader, Gius. Laterza & Figli, Roma-Bari 1995.

 

 

[2] Cosa notata sia da Galli (nei suoi testi) che da Pauwels e Bergier, nel loro testo, che si va qui di seguito brevemente a riportare: «Hitler nacque a Braunau sull’Inn il 20 aprile 1889, alle 17,30, Salzburger Volstadt 219. Città di frontiera austro-bavarese, punto d’incontro di due grandi stati tedeschi, essa fu più tardi per il Führer una città simbolo. Vi è legata una singolare tradizione: è un vivaio di medium. È la città natale di Willy e Rudi Schneider [la prima è proprio quella che osservò T. Mann], le cui esperienza psichiche [come si diceva una volta] erano considerate sensazionali una trentina d’anni fa [ricordiamoci che la prima edizione risale al 1960, per i tipi della Gallimard]. Hitler ebbe la stessa nutrice di Willy Schneider [notizia probabile ma non certa]. Jean de Pange scriveva nel 1940: “Braunau è un centro di medium. Uno dei più conosciuti è la signora Stockhammes che nel 1920 sposò a Vienna il principe Gioacchino di Prussia. Da Braunau uno spiritista di Monaco, il barone Schrenk-Notzing, faceva venire i suoi soggetti, uno dei quali è precisamente il cugino di Hitler”», L. PAUWELS – L. BERGIER, Il Mattino dei maghi, Oscar Mondadori, Milano 1979, pp. 353-354, corsivi miei, mie osservazioni fra parentesi quadre [**].

La questione ci porterebbe troppo lontano: basti qui qui solo farvi riferimento in maniera generale. Nondimeno rimane vero che la cosa – questa particolare relazione – non è MAI stata DAVVERO spiegata in modo adeguato.

 

 

[*] Copertina, cf.

https://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2023/05/impolitiche-conversazioni-copertina.pdf.  

Copertina di: 

A. A. IANNIELLO, “IMPOLITICHE CONVERSAZIONI. Due conversazioni con Paolo Broccoli, Edizioni Saletta dell’Uva, Caserta marzo 2023 (la “Saletta dell’Uva” fa parte del complesso di San Leucio, sito nel comune di Caserta). 

 

[**] “Nel 1943, dopo la caduta di Mussolini, il Reichsführer riunisce in una villa nei dintorni di Berlino i sei più grandi occultisti di Germania per coprire il luogo dove il Duce è tenuto prigioniero”, ivi, p. 373. Nondimeno, per quanto possa sembrare “strano”, una tale pratica non sarebbe sorprendente da parte del gruppo “occultista” del Partito nazista, gruppo che NON COINCIDEVA PER NIENTE con l’insieme del Partito, che, in grandissima parte, non sapeva quasi niente di queste cose, forse alcuni presero sempre di più a sospettarlo, molto probabile, ma rimane certo che lo stesso Hitler fece di tutto per nasconderlo. Per questo si oppose decisamente alla pubblicazione di R. von SEBOTTENDORF, Prima che Hitler venisse («Storia della Società Thule»), Arktos, Carmagnola 2004, Introduzione di R. Del Ponte il quale, come si conviene alla “destra”, “minimizza”, ma tante “voci” presenti nel testo – dopo i vari capitoli dedicati alla storia della “Thule Gesellschaft” – nell’ “Indice dei riferimenti a persone e cose citati nel testo” (cf. ivi, pp. 172-247) non hanno alcun senso in termini meramente “politici”, ma sono il “segno” di quell’ “ariosofia” cosiddetta che, in effetti, era solo per gli “happy few” e non “per tutti”. Detto in poche parole: il problema non sussiste, ma è solo una classica “giustificazione di cosiddetta ‘destra’” che non vuol dire altro che si continua a non capire che ci son piani e livelli diversi. Vero si è che questi livelli non si mescolano, ma nemmeno si escludono! Il problema vero è, poi, quello di come, quando e perché connetterli o ricollegarli. Hic rosa, hic salta! In ivi, p. 173, viene citato il testo di von SEBOTTENDORF: “L’antica Framassoneria Turca, Lispia, Casa Editrice Teosofica”, corsivi in originale, di cui cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2023/05/rarita-biblio.html. 

Alle pp. 205-206 vi è la voce sulla hakenkreuz, la “croce uncinata”, che solo dopo sarebbe stata chiamata lo “swastika”, il che non è certo esatto, ma, di nuovo, che cos’ha ciò a che spartire con temi strettamente politici? Niente. (Tra l’altro, sarebbe von Sebottendorf ad aver scelto la hakenkreuz come segno distintivo e simbolo dell’allora nascente Partito nazionalsocialista, e prima del 1923, diec’anni prima di Bevor Hitler Kam, che è del 1933) Si potrebbe continuare, ma ci fermiamo qui. “Vero” o “non vero” – dal punto di vista dell’esattezza “storica e documentale” – ha qui, sì, la sua importanza, ma minore: quel che conta è il “segno”, il signum.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4 commenti:

  1. Il primo link in effetti dà sul terzo link, per errore. Di conseguenza, si riporta qui il link in forma corretta, cf.
    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2023/03/dunque-pubblicato-infine.html





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  2. Giungla di fiere oggi mascherate da simulacri, e cioè da eventi digitali, da spettacoli, mentre il mondo affonda si sente solo: clap, clap, clap. Nel silenzio totale.

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  3. Lo scopo era affondare l’Italia, chiaro, ma perché “non ha molto senso”?
    Ha senso, molto senso perché la G.P. deve essere sostituita da questa parodia dell’ “Imp. Rom.”.
    E indipendenza non è accettata oggi (come dico in “Impolitiche Considerazioni”) - nel sistema di oggi non si può “dare” indipendenza, salvo sia marginalità.
    Infatti oggi la “chiave di volta” è sempre la dipendenza - come si dice sempre in “Impolitiche Considerazioni”, tra le altre cose.


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  4. Il “grand’uomo della folla”, il “leader populista” di cui parlava – “illo tempore” – Cavalli, beh Berlusconi è stato un antesignano del “tipo”.


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