“IMMOBILIS IN MOBILI” **non** “IN MOBILI MOBILIS”
Itinerario Uno
[2010]
“Le Sette Torri del diavolo”
[Aggiunta, del 2024: Questo era lo “status quaestionis” NEL 2010, ma, OGGI – NEL 2024 – alcune cose andrebbero riviste, soprattutto la “quaestio” più importante si è quella delle ultime due torri, ed in particolar modo dell’ubicazione dell’ULTIMA delle “7t.” …]
Introduzione
La questione delle “Sette Torri del diavolo” è stata diffusa in Occidente da RENÉ GUÉNON. Precisamente, la FONTE che gli diede l’occasione di poter parlarne fu la recensione che fece ad un libro di SEABROOK, Advenures in Arabia, recensione su “Etudes Traditionelles” del 1935. (*)
Cosa sono le “SETTE Torri del diavolo” [7t.].
Esse son definite “luoghi di diffusione delle influenze ‘sataniche’ nel mondo”.
Dicendo questo, si parte da due presupposti: 1) esistenza delle “influenze sataniche”; 2) NATURA DIVERSA del satanismo “effettivo” dal “satanismo” del mondo della comunicazione, comunemente spesso chiamato “acido”, se commisto a rock duro e droghe, o “satanismo” tout court se commisto a pratiche sessuali devianti.
Tanto i punti 1) che 2) possono, al massimo, esser dei luoghi di “applicazione” – o di “reclutamento”, ma son lontani dall’effettivo satanismo. Quest’ultimo è l’inversione dei valori normali: [NON è dunque] la “deviazione” e neppure la “degenerescenza”, che pure possono costituire DEI PASSI verso QUELLA direzione.
Ma quest’ultima [DIREZIONE] non sarà DAVVERO presa se non quando vi sarà un effettivo “contatto” con questa tenebrosa dimensione.
Se così è, allora vi debbono essere dei luoghi che, come i santuari – ma, di nuovo, all’inverso –, dove si vanno concentrando – e/o si son concentrate – tali “influenze” per, poi, essere “distribuite” all’intero mondo.
TALI CENTRI SONO SETTE.
PERCHÉ SON SETTE CENTRI.
Son sette perché anche le forme tradizionali “regolari” si possono raggruppare attorno al settenario, a sua volta ricollegabile ai sette pianeti – sino a Saturno, cioè visibili ad occhio nudo – come ai centri del corpo sottile umano (i chakras, ma tale applicazione dovrà esser fatta dal lettore), e via dicendo. Chiaro che si tratta di uno stesso modello, ma stavolta parodizzato e vòlto verso una direzione malefica.
Di seguito, si parlerà delle LORO UBICAZIONI, e se ne darà la corrispondenza con gli astri.
Fonti
René Guénon parlò ulteriormente dell’ubicazione delle “Sette Torri”, in alcune sue lettere private, rese pubbliche da Jean Robin.
Marco Dolcetta si è, invece, chiaramente espresso su tale questione nel dvd, uscito con “l’Unità” nel 2005, intitolato: “Le Sette Torri del diavolo, gnosi e terrorismo dei luoghi sacri” per l’appunto. (**)
In tal dvd Dolcetta sviluppa l’idea che LA SERIE delle “sette torri del diavolo” separi il mondo islamico e quello cristiano.
Quando quest’ULTIMO supera quest’IDEALE linea, si attivano le sette torri. Il che ha una sua validità, ma non è il punto centrale, poiché dette torri non si attivano mai soltanto quando “l’Occidente” va a “superare” tale confine ideale …
(Marco Dolcetta, autore di due libri interessanti sul nazismo, ha curato la recente [AL TEMPO!] biografia di Licio Gelli.)
Dolcetta riporta le ubicazioni date da Guénon, con qualche piccola variazione.
Qui di seguito si riporteranno le ubicazioni come suggerite da Guénon e si darà la corrispondenza planetaria delle stesse, partendo da sud e giungendo a nord, e dando sempre la corrispondenza planetaria.
Ubicazioni
TORRE UNO
Presso gli “uomini leopardo” del Sudàn attuale, i Nuba (ai quali Leni Riefenstahl fu molto interessata); Terra. (Sono i cosiddetti “Monti Nuba”)
TORRE DUE
In “Niger”, nel senso antico del termine, dove magia di origine egizio-berbera si è mescolata con quella dei paesi neri; Luna. Monte Idoukal, sui Monti Aïr – ; il Monte Idoukal è la massima elevazione del Niger, monte Bagzane (2022m) – Interessante notare le intrusioni di materiali vulcanici nella zona:
(http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/6f/G06_s65_63158.jpg)
TORRE TRE
Siria, nel senso antico del termine comprendente zone dell’attuale Libano: tale torre Dolcetta la pone correttamente in relazione ai Drusi; Mercurio.
E’ la zona del Jabal ad-Drūz (o Jabal al-Druze,
http://en.wikipedia.org/wiki/Jabal_al-Druze)
TORRE QUATTRO
La Torre centrale, relativa al Sole, tra gli Yezidì del Kurdistàn, laddove degli antichi frammenti delle tradizioni babilonesi si sono “mescolate” con quelle mazdaiche, islamiche e cristiane. In realtà, si tratta – di nuovo – dell’uso dei termini antichi mascherati con quelli moderni, parliamo della Persia antica, che comprendeva anche parte dell’attuale Iraq. Un legame particolare si ha con il monte Sinjàr, tra l’Iraq e la Siria attuali. Si tratta della cima del Monte Sinjàr
(http://en.wikipedia.org/wiki/Sinjar_Mountains), laddove si trova il tempio dei “Chermera”, (i) “40 uomini” in curdo.
TORRE CINQUE
Guénon la situava nel “Turkestàn”, di nuovo una nozione geografica che non coincide affatto con l’attuale stato del Turkestàn ex-sovietico, ma interessa zone molto vaste, che penetrano anche in Cina, il cosiddetto Turkestàn cinese; Marte.
Indizi concordanti sembrano portare verso il Turkestàn cinese, attuale Xinjiang (“Nuovi Territori”), la zona di Kuqa.
TORRE SEI
Alla “foce” del fiume Ob, un luogo di nuovo molto vasto, nella Siberia occidentale attuale; Giove. Si tratta di luoghi del Golfo dell’Ob
(http://it.wikipedia.org/wiki/Golfo_dell%27Ob%27), tratto iniziale meridionale.
TORRE SETTE
La più difficile da situare, sarebbe dalle parti dell’isola di Balvy, oltre la foce dell’Ob ed in pieno Mar Glaciale; Saturno non poteva che esser dedicato a tale torre.
Osservazioni finali
Da sottolineare come TUTTE le regioni menzionate son ricollegabili a ricchezze dal sottosuolo, spesso petrolio, ma NON solo. Altra cosa davvero interessante: è come se vi fosse un cuneo nella zona delle steppe, difatti solo la Torre Cinque s’inoltra molto verso est, mentre, sia verso il nord che verso il sud (rispetto alla Torre Centrale, la QUATTRO), le altre Torri si SPINGONO piuttosto verso l’ovest che verso l’est.
Questo fa pensare alla “cultura dei kurgàn” – i “tumuli funerari della steppa” – ed alla cultura delle steppe ed allo “stile animalistico”, come alla teoria che in questa zona sia nata l’etnia portatrice delle lingue indoeuropee, per, dopo, muoversi sia verso il sud-est che verso l’ovest-nord-ovest, però senza dimenticare la spinta verso est. Ed infatti, si sa del tocarico, una lingua indoeuropea di ceppo occidentale (il gruppo del centum [pr.: kentum], mentre il gruppo indoeuropeo orientale vien detto del satem) che si parlava alle porte della Cina.
Vi è quest’interessante immagine di monaci buddhisti della zona del Turkestàn cinese, probabilmente quello di pelle chiara è un tocarico
(http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b8/Central_Asian_Buddhist_Monks.jpeg) – D’altra parte, si vede anche ad occhio nudo che caratteri di tipo “mongolide” si estendono fin dentro alle steppe europee, mentre dei caratteri di tipo “europide” o “caucaside” si estendono fino alle porte della Cina nord-occidentale. (***)
Note
(*) Per l’esattezza, il passo è il seguente: “Ma la parte forse più interessante [del libro di Seabrook], all’insaputa dell’autore, il quale, malgrado ciò che ha visto, si rifiuta di crederci, è quella riguardante le ‘sette torri del diavolo’, centri di proiezione delle influenze sataniche nel mondo; che una di queste torri sia situata presso gli yezidi del resto non dimostra affatto che siano essi stessi dei ‘satanisti’, ma solamente che, come accade per molte sette eterodosse, possono essere utilizzati per facilitare l’azione di forze che ignorano. A questo proposito, è significativo che i sacerdoti regolari yezidi si astengano dall’officiare qualsiasi genere di rito in quella torre, laddove alcune specie di maghi erranti vengono spesso a trascorrervi parecchi giorni; che cosa rappresentano esattamente questi personaggi? In ogni caso, non è affatto necessario che la torre sia abitata in modo permanente, se non è altro che il supporto tangibile e ‘localizzato’ di uno dei centri della ‘contro-iniziazione’, ai quali presiedono gli awliyâ esh-Shaytân; costoro, attraverso la costituzione di questi sette centri, pretendono di opporsi all’influenza dei sette Aqtâb o ‘Poli’ terrestri subordinati al ‘Polo’ supremo, sebbene tale opposizione possa peraltro essere soltanto illusoria, in quanto la sfera spirituale rimane necessariamente preclusa alla ‘contro-iniziazione’” (R. GUÉNON, Scritti sull’esoterismo islamico e il Taoismo, Adelphi 1993, pp. 121-122, corsivi in originale).
NB [Aggiornamento del 2024]. Riportato in cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2024/10/reminder-22-30-anni-fa-ripubblicazione.html
(**) Dolcetta fa riferimento anche a questa fonte: cf.
http://www.edizioniorientamento.it/Le%20sette%20torri%20del%20Diavolo.pdf
(***) Per “The Silk Road” (1980), “Across the Taklamakan Desert” cf. https://www.imdb.com/it/title/tt1042119/)
Per usar desueto termine: “Conciossiaché” - Con cià sia che -, terminiamo la “riemersione” di vecchio material ... Ovviamente, sarà possibile riportar de’ vecchi, desueti ma non inconsueti - si spera però mansueti - link ... Deh!
RispondiEliminaQualche aggiornamento, cf.
RispondiEliminahttp://www.superzeko.net/doc_incanus/IncanusDieciAnniDopoUnNecessarioAggiornamentoSulleSetteTorri.pdf