mercoledì 26 luglio 2023

“A.” [leggi: Appunto, nel senso di (un) appunto]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il vento l’ha portata nel suo ventre [frase tratta dalla Tabula Smaragdina (“Tavola di Smeraldo”) di Hermès Trismegistus]. Proprio come con la Luna, fecero del vento una lettura letterale e si sforzarono in seguito di controllare il clima, trattenendo le masse d’aria con “muri d’onde” alzate su continenti interi, analoghe al confinamento magnetico dei flussi di particelle nei grandi acceleratori. I primi esperimenti, nel 1975 e 1976, sfuggirono al controllo per vari mesi [sembrerebbe siano migliorati oggi …!]; il secondo, nel 1983 [40 anni fa, ormai!], ebbero migliori risultati, ma il segreto su di essi non fu mai levato, sebbene fossero circolate voci nelle università. La contropartita sociale della dominazione dei venti si tradusse nel tentativo di controllo dell’opinione pubblica [“tentativo”, direi, del tutto riuscito, anche usando un “NO-a-TUTTO”, una negazione incosciente che rafforza – il meccanismo di “rinforzo” di cui parlò Vallée illo tempore – ciò cui pretende opporsi, “NO-a-TUTTO” usato come strumento di controllo cibernetico delle pubbliche opinioni, processo “negazionale” di “supporto” a quello della parcellizzazione, del processo di sparizione, di dispersione dell’opinione e del suo controllo, mantenendo i centri di controllo lontani però, centri che si eserciteranno sul vuoto spinto del caos di parole, immagini, messaggi volutamente contraddittori (con effetto “estraniante”, indebolente, “impossibilitando” così OGNI REALE opposizione)], ciò che Virgilio chiamava fama volans, così mobile e fugace come la brezza [ed è questa un’efficace immagine della “pubblica opinione”, cioè della doxacrazia che, sbagliando, si usa chiamare “democrazia” oggi]”, FULCANELLI, Finis Gloriæ Mundi, Edizioni Mediterranee, Roma 2007, Presentazione di M. Bizzarri, p. 87, corsivi in originale, miei osservazioni fra parentesi quadre. Chiaramente, trattasi di testo “pseudo epigrafo”.

 

 

 

Andrea A. Ianniello

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

martedì 4 luglio 2023

Prefazione di G. Galli (al testo di Lord BEAVERBROOK “Un Nazista sul trono d’Inghilterra”, prima edizione inglese **1937**)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si riporta qui la Prefazione di G. Galli al testo di Lord BEAVERBROOK, Un nazista sul trono d’Inghilterra. L’abdicazione di re Edoardo VIII, OAKS Editrice, Sesto San Giovanni (MI) 2017.

Questo libro di Lord Beaverbrook rimane, a oltre un secolo di distanza, la migliore ricostruzione dell’abbandono del trono, nel 1936, da parte di Edoardo VIII. Ma resta sullo sfondo il contesto cruciale, cioè il rapporto tra certi circoli politico-esoterici d’Inghilterra e di Germania, contesto per il quale rimando all’edizione, molto ampliata, di Hitler e il nazismo magico, appena pubblicata [riedizione del 2017] da Kaos (capitolo IV della seconda parte, “Gli interlocutori di Rudolf Hess” [occorre appena notare che, proprio qui – e la questione ha rilevanza oggi, vista la recente “ripresa” del “piano” nell’ attuale contesto, un contesto del tutto differente da quello della Seconda Guerra Mondiale, sia detto a chiare lettere – non si molto ancor oggi!!]). Lord Beaverbrook sottolinea che il suo maggior alleato per evitare l’adbicazione fu Winston Churchill, che mise a rischio la sua carriera politica ed il suo progetto di fermare Hitler pur di mantenere sul trono il filo-hitleriano Edoardo VIII. Tutti i particolari son contenuti in una biografia autorizzata della statista, in più volumi, nel terzo dei quali lo storico William Manchester osserva che “una certa illogicità cominciò a farsi strada nel ragionamento di Winston” (Churchill, l’ultimo leone. La solitudine 1932-1938, ed. Frassinelli, pag. 256).

Siamo di fronte a un apparente mistero. Churchill vuol combattere Hitler, eppure ritiene “importante per il nostro Paese” (Manchester) che il filo-nazista Edoardo rimanga sul trono. Ma vi è una tesi che può spiegare il suo comportamento. Churchill sapeva che il filo-nazismo del re non era un’isolata stravaganza. Il sovrano poteva essere il punto di riferimento di circoli della tradizione esoterica [“magistica”, occulta, per dir meglio] collegati a quelli del Terzo Reich (Wally Simpson era un’esperta di magia sessuale, “magia rossa”, e un rapporto dei servizi segreti inglesi informava che Edoardo seguiva una terapia con Alexander Cannon, occultista ed esperto di magia nera [ed ecco, di nuovo, la “contiguità” della “magia sessuale” con la “magia nera” tout court, di cui s’è accennato]). Churchill, amico del re, che definiva “personalità amata e senza eguali”, riteneva di poterlo controllare e condizionare [per la comune, probabile, appartenenza a circoli massonici o “massonizzanti”?, potrebbe darsi, ma NON SOLO questo?], finché fosse rimasto sul trono ed in Inghilterra. Esiliato e frustrato, il suo filo-nazismo si sarebbe accentuato ed avrebbe potuto esser sfruttato dal Terzo Reich. E, infatti, Manchester ricorda: “fece la sua apparizione in Germania, marciando attraverso una strada fiancheggiata da nazisti con il braccio teso e rispondendo al loro saluto con lo stesso modo. La foto ritoccata di questa scena che mostrava Edoardo con il braccio destro lungo il fianco, fu pubblicata in tutto il mondo” (cit., pag. 273). Si giunse al punto che nell’autunno 1940, quando si temeva l’invasione dell’Inghilterra, mentre Edoardo (ora duca di Windsor) viveva nella Francia occupata, Churchill lo nominò governatore delle Bahamas e lo spedì laggiù, perché si sospettava che Hitler volesse riportarlo sul trono in una Londra conquistata. È in questo contesto e con questi precedenti che Lord Beaverbrook era interessato ad incontrare Hess, come fece [punto importante], dopo il suo arrivo in Inghilterra (maggio 1941). Gli appunti di Hess, una sorta di verbale anche di quest’incontro, son pubblicati per la prima volta in Italia in Hitler e il nazismo magico (pag. 236 e sgg.) [intende l’ultima edizione all’epoca della pubblicazione del libro di lord Beaverbrook, cioè il 2017]. Credo che la ricostruzione di questo contesto confermi l’opportunità della pubblicazione del libro di lord Baverbrook”, ivi, pp. 5-6, corsivi in originale, grassetti miei, mie osservazioni fra parentesi quadre.

 

 

 

 

 

Andrea A. Ianniello


 

 

 

 

 

 

 

lunedì 3 luglio 2023

“DRACO VIRIDIS” [“vìridis”]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Secondo C. Miccinelli, vi sarebbe (stata) una “super loggia” massonica fondata da don Raimondo di Sangro, nel mentre accettava la “reprimenda” di Carlo di Borbone (Carlo VII di Napoli, futuro Carlo III di Spagna) sulle logge massoniche. Vi sarebbe stata, quindi, una loggia “superiore” – chiamata “Rosa d’Ordine Magno” – fondata da don Raimondo di Sangro. Che sia così o non lo sia, è tema che va oltre quest’intervento. Quel che c’interessa è un dettaglio, invece.

«IL “segreto” Personale del Principe di Sansevero è invece universale. È lì, sotto gli occhi di tutti, ribadito tra le statue della misteriosa Cappella gentilizia […]. Vero rompicapo […], la Cappella Sansevero […], nella sua complessa chironomia petrea, gronda significati simbolici celati in artifici iconografici, in statue pregnanti di gaia scienza con allegoria d’alto valore cabbalistico […]. Ma come leggere l’intero complesso, se ogni tentativo d’interpretazione coerente […] spuntava le sue armi dinanzi alle incongruenze presenti qua e là? La chiave dell’enigma, manco a dirlo, si trova nella lettera allo Tchioudy, amico, massone ed alchimista: “… nel Veritiero Tempio (fermo il Dragone Verde 90 ruota la Lancetta SON) e (nascerà a e w) Sepolcrale de’ mie’ Antenati”. Dunque, per la corretta lettura del Monumento, è necessario far ruotare di 90° (nell’originale il 90 è inserito in un compasso disegnato) i punti cardinali: eccetto l’Est», C. MICCINELLI, “La Superloggia inquietante. Il Tempio massonico del Principe di Sansevero”, Abstracta, Anno I°, giugno-luglio 1986, pp. 70-71, corsivi in originale. In nota ad “eccetto l’Est”, nota laterale, si legge: “Nella simbologia cinese l’Est è indicato come Dragone Verde”, ivi, p. 71. Nel XVIII secolo questa nozione di simbologia cinese poteva essere ben nota, grazie a quanto reso noto in Occidente da taluni missionari gesuiti sugli “usi de’ Chini” e sulle “lor superstizioni”, siccome “diceasi” illo tempore. Ma vi è la possibilità – dato il contesto “rosicruciano” – di un senso diverso, e ben più vasto ed “ermetico”, del “Dragone Verde”? Personalmente, direi senz’alcun dubbio di sì.

Vi son anche altri interessanti articoli nel detto, vecchio numero della rivista in questione, come, per esempio, uno di Cattabiani sull’obelisco della Minerva a Roma – parlando sempre di “luoghi” e spazi sacri, o sacralizzati – ed uno su A. Osman Spare, su di un tipo di “magia sessuale” (che, a sua volta, è una vera “fissa” dei nostri tempi – e non solo! –, praticata da chi non si direbbe mai, e cose simili, tutte potenzialmente generanti dipendenze tanto gravi quanto del tutto inutili ai fini della “crescita spirituale”), però quella di Spare era d’un tipo particolarmente “dissolvente”.

Infatti effettivamente Spare “teorizzava” il “sentiero della mano sinistra”, cosiddetto. 

Chiaramente di “magia sessuale” ve ne possono essere di vari tipi, di gravità differente, mai “buona” – il vero “tantrismo” dovrebbe [dovrebbe …!] poi essere una cosa ben diversa, tuttavia, spesse volte, nella storia, è degenerato in cosiddetta “magia sessuale” –; di livelli di gravità differenti, si diceva: vi è una relazione, piuttosto evidente, tra forme varie di “magia nera” e sessualità. Ciò è ben noto nella storia [1], ed è bene che “laggente” ne stia lontana, però va detto che tale relazione tra sessualità, lato sensu intesa, e “magia” (cosiddetta) non si equivale immediatamente sempre con il “sentiero della mano sinistra”, checché ne pensino alcuni. Per Spare, invece, si equivalgono di fatto, e ciò è molto sbagliato, pur essendo la “spia” di certe correnti nascoste della storia – correnti esistite SEMPRE – correnti che, si predicavano “NASCOSTAMENTE” – per dirla con Guénon – nel XIX secolo (al quale Spare, 1886-1956, appartenne in parte), ma che cominciarono a “venir fuori” nel sec. XX. Si dice, per esempio, ne parlò Galli, che Wally Simpson (la consorte di Edoardo VIII d’Inghilterra [Hannover-Windsor, poi divenuti, nel corso del Secondo Conflitto Mondiale, solo Windsor]) ne fosse una praticante. Chiaro, “si dice” … anche se questosi dice” non è affatto “peregrino”, come suol dirsi (il termine “peregrino” è un altro che, come “disastro”, sempre viene dall’astrologia, peregrino essendo un astro che non si trova né nella sua “casa” né in una casa “contraria” rispetto alla sua “natura”, natura astrologica, chiaro).

Ma sulla questione Edoardo VII forse ci si ritornerà su.

 

Si tratta, in ogni caso, sempre della dimensione “lunare” [2], insomma, di quella della “Dea bianca”, riscoperta – sempre nel corso del XX sec., ma con radici nel XIX – da R. Graves nel noto suo testo. Su tale dimensione “lunare”, va precisato: “A differenza del suo maestro Crowley [si è parlato in un commento – non so se sia sopravvissuto – del libro sul “discepolato” fra Crowley e Dion Fortune, cosa che Wilson dava già come assodata in quel tempo in cui scriveva], Dion Fortune non dà mai l’impressione di essere un’esibizionista, avida di crear effetti [invece Crowley oh sì!, tant’è che spesso è difficile distinguere quando “le spara” grosse o quando è serio]. Lo straordinario materiale dei suoi libri, e la maniera sobria, aderente ai fatti, in cui esso è presentato, la fanno quasi unica tra gli scrittori d’occultismo. Persino uno scettico deve ammettere che ella scrive come chi sa quello di cui parla e senza il linguaggio ampolloso e romantico della maggior parte degli occultisti [linguaggio che costituisce una vera “pestilenza” nel campo dell’ “occultismo”, poiché inficia tutto e rende scarsamente credibili]. E ciò che ella dice qui a proposito della tentazione del “sentiero della Mano Sinistra” spiega molte cose sulla vita dei maghi [come, per esempio, le loro ascese rapide, seguite da rovinose cadute, come osservato da Wilson nelle biografie di molti “maghi” noti, Croelwy compresovi]. Nella Cabala, il mondo della magia — Yesod, la luna [e siamo, in questa fase, sotto il “segno del ‘Cancro’”, dominato dalla luna] — si trova ad un livello più basso [punto importante] rispetto al mondo dell’intelletto e dell’immaginazione, Hod, o di quello delle vitali, creative forze della natura, Netshah [NON parliamo, dunque, né della “mente” (“Sephirah Hod”) né della VERE forze della natura (“Sephirah Netshah”), ma delle forze “lunari”, fra le quali vi è la sessualità lato sensu intesa, senza dubbio, ma sarebbe più giusto dire: un suo aspetto, importante ma non unico, ed inoltre non è la capacità d’ “illusione” come tale (cioè NON è l’ “origine” della “forza dell’illusione”), ma la possibilità di diffonderla “per mezzo” di forze “sottili”, di “correnti”, questo sì]. Certe persone possiedono naturali capacità ‘magiche’, ma a meno che obbediscano all’intelletto ed all’immaginazione, esse tenderanno ad essere usate al servizio di emozioni negative [punto importante, da sottolinearsi]: cattiveria, invidia, ecc. Il risultato è degenerazione del carattere [come si vede accadere in molti seguaci dell’ “occulto”, compresovi – se non in primis – per A. O. Spare, tra gli altri]. La maggior parte delle persone possiede facoltà magiche [vero]. La maggior parte delle persone ne è, fortunatamente, inconsapevole [vero]”, C. WILSON, L’Occulto, una storia della magia attraverso i secoli, Casa Editrice Astrolabio/Ubaldini Editore, Roma 1975, p. 471, corsivi e grassetti miei, mie osservazioni fra parentesi quadre. Non sempre i giudizi di Wilson son condivisibili, ma, in tal caso, lo sono, e l’osservazione risulta giusta.

 

 

Andrea A. Ianniello

 

 

 

 

 

 

[1] “Robert Graves mi fece osservare che parecchi giovani si servono di una forma di stregoneria inconscia per sedurre le ragazze; anche questo è correlato con l’ipotesi che sto proponendo, che, cioè, da quando l’uomo è divenuto un residente in città, esiste una stretta connessione tra i suoi latenti poteri ‘psichici’ e la sua sessualità. Il sesso può destare un grado di forza di volontà e d’intensità che raramente può essere trovato in altri scomparti della vita civilizzata. […] Anche Bartók ne coglie un po’ nel suo balletto Il Mandarino miracoloso, in cui una prostituta alletta un mandarino nella sua stanza, dove questo è attaccato da due briganti; essi lo soffocano, lo pugnalano e infine lo impiccano, ma egli si rifiuta di morire finché il suo desiderio sessuale non è stato soddisfatto. Il mandarino è ritratto come un uomo silenzioso, impassibile, il cui desiderio è espresso soltanto dai suoi occhi ardenti: è un uomo spinto da un’enorme volontà, è l’immagine archetipica del mago [nero, dettaglio NON privo di valore … ]. È quest’associazione della magia col sesso ad aver realmente creato il concetto di ‘magia nera’ [“dettaglio NON privo di valore]. E questo è stato il secondo stadio della degenerazione della magia [ESATTO: degenerazione]”, C. WILSON,  L’occulto, una storia della magia attraverso i secoli, cit., pp. 156-157, corsivi in originale, grassetti miei, mie osservazioni fra parentesi quadre. Da quest’ “associazione” nasce la magia “nera” in molte sue espressioni, ma NON in tutte, le sue “espressioni”. Anche qui, le cose sono meno univoche, meno superficiali di quanto possano apparire.

 

 

[2] Cf.

https://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2022/12/museo-tradizioni-popolari-mostra-giugno-1981-roma-copertina.pdf.