mercoledì 12 gennaio 2022

Reazioni “depotenziate”, però al tempo stesso **eccessive** … “sindrome autoimmune di reazione psicologica collettiva” (**con “rinforzo” indotto**)

 

 

 

 

 


 
 
 
 

 

 

Si tratta di una parte dell’articolo originale – del 1936! (oh quant’acqua è passata sotto i ponti!, eppure l’essenziale ancor manca!) – che, poi, sarebbe divenuto, con alcuni cambiamenti, il capitolo sul “tradizionalismo” de Il Regno della Quantità di Guénon.

Accade infatti che si giunga fino all’applicare il nome di «tradizione» a cose che, per la loro stessa natura, sono nettamente antitradizionali: e così si parla di «tradizione umanista», laddove l’umanesimo […] altro non è se non quella negazione del super-umano, che è alla radice stessa dello spirito moderno in tutte le sue forme. E non vi è da stupirsi se in queste condizioni si finisca col parlare di […] «tradizione democratica»! Al punto di confusione mentale cui è giunta la gran parte dei nostri contemporanei [e Guénon non viveva nell’epoca dei “social”!], l’associazione delle parole più contraddittorie sembra non presentare più nulla che possa […] anche soltanto indurli a riflettere [le cose sono di gran lunga peggiorate negli ultimi tempi, in tal senso, cioè nel senso di associare termini del tutto contraddittori tra loro senza percepirne, neanche alla lontanissima, la natura reciprocamente disgiuntiva]. 

Reazioni paralizzate 

Ciò ci conduce ad un’altra importante osservazione: quando alcuni, avendo constato le forme più visibili [dunque anche quelle più superficiali] del disordine moderno, vogliono «reagire», il mezzo migliore per paralizzare questo loro bisogno di reazione non è forse dirigerlo verso qualcuno degli stadii anteriori e meno spinti della stessa deviazione, là dove un tal disordine non era ancora tanto visibile e si presentava […] sotto apparenze più accettabili [questa la tattica usata, e funziona benissimo, basta girarsi attorno]? Non basta dichiarasi sinceramente «antimoderno» […], quando si resti pur sempre inficiati dalle idee moderne in qualche forma più o meno attenuata epperò senza dubbio più difficilmente riconoscibile, ma pur sempre corrispondendo di fatto all’una o all’altra delle tappe che tali idee hanno percorso lungo il cammino [un lungo cammino …] conducente fino al punto critico attuale”, R. GUÉNON, “tradizione e tradizionalismo[sic] in Precisazioni necessarie, Il Cavallo alato editore, Padova 1978, pp. 103-104, corsivi in originale, grassetti miei, miei commenti fra parentesi quadre.

En passant, si nota qui il cap. 15, in ivi, pp. 83-87, intitolato: “orientamenti: fine di un mondo”, che – con pochi cambiamenti –, di fatto, è la Prefazione dall’edizione de La Crisi del mondo moderno, di Guénon, Mediterranee, Roma 1972, p. 17 e sgg. Fa parte anche della – pessima – riedizione del 2015, che tenta di “evolizzare” Guénon, rendendolo un “difensore dell’Occidente” – i “tradizionalisti” spesso lo sono (non tutti, è una galassia dove le contraddizioni sono “al disordine del giorno”, l’ultima, cangiante, mutevole apparenza che ha preso il crescente, “onni sommergente” disordine) –, e cioè quelli criticati nel libro stesso …

Questo per la serie delle notevoli incomprensioni, che però impallidiscono rispetto ad altre: come ho già detto, la fase dell’ “antitradizione” è trapassata, da molto tempo, credere che ora ci sarebbe il passare alla fase della “contro tradizione” occulta la vera e propria deviazione del “tradizionalismo” che, mercé quell’utile, valida tattica di cui parlava Guénon NEGLI ANNI TRENTA del SECOLO SCORSO; ed oggi è ben oltre. E si prepara a “prendere il potere” (ma di nuovo, niente “stato d’eccezione” in senso tecnico, però ci si avvicineranno), con lo scopo di far giungere al Grande Stallo.

Naturalmente le reazioni sbagliate si sprecheranno, ci sarà chi, credendo di “opporsi”, farà l’opposto, ci saranno ogni sorta di mezze misure, il caos di oggi si replicherà ma su d’un altro piano. Ma saranno le “destre” cosiddette “estreme”, “sovraniste”, “neo nazionaliste” – lo stadio meno avanzato della deviazione di cui parlava Guénon – che verrà usato per poter giungere alla “parodia” dell’ Imperium tradizionale (tipo quello di Federico II, per dare un’idea, dunque, non a caso, ci si è, in questo blog, soffermati sull’aspetto strutturale di teologia politica dell’ Imperium e sul percorso di costruzione dello stato moderno che, con buona pace di Cacciari ed altri, è virtualmente finito, e che dovrà esser sostituito da qualcosa di “strano”), e NON degli stati moderni; ma su ciò già son stato assai chiaro in un post precedente. Si prepara, per dirla con J. Robin, il “falso ritorno” del “Gran Monarca” “parodizzato” secondo varie forme (l’ affaire di Rennes-le-Chateau avendo fatto d’apripista). Per tutto ciò, le “idee moderne” servono zero, sottozero, ma una “destra” neo nazionalista, in tutto il mondo – di fatto – dominante sempre di più, può essere molto ma molto utilissima. In vista della formazione di tutto “ciò”

A buon intenditor

 

 

[PS Per costoro, i “tradizionalisti”, “tradizione” sarebbe, in sostanza, l’occidente post secondo conflitto mondiale, in poche parole: allucinazione totale. Con grande sforzo, vanno un po’ indietro: e per loro è l’Ottocento! Qualcuno, pochi, giunge al Medioevo, per gli “evolomani” è l’antica Roma. Poi ci sono i sognatori, che sognano di passati remotissimi dei quali – passati – si fanno un’idea spesse volte caricaturale]

 

 

 

Andrea A. Ianniello

 

 

 

 

 

 

5 commenti:

  1. Opening Credits, cf.
    https://www.youtube.com/watch?v=3RvDWaHo8Vs






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  2. “Saranno le destre … che verrà usate … “ (qui sopra), va corretto in:
    “Saranno le destre che **verranno** usate …”


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  3. Significativo assai: questo post - fra quelli che son rmasti e non cancellati - è il numero . . . 666! “Numerus omen” . . .

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    1. Avemdo cancellato un post - di ripubblicazioni - dell’anno scorso, per ragioni aritmosofiche, questo presente post **non è più** il numero 666 . . .

      PS. Che possa essere il prossimo (il numero 666, intendo), **non** è, in sé stesso, un problema.








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    2. Dunque il presente post è il numero 6 6 5 . . . e **non** il numero 6 6 6 . . .

      PS. In alcune fonti antiche, inoltre, il numero della bestia **non è** il 666, ma è invece il 616; si ritrova pure questo numero, infatti.



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