domenica 27 gennaio 2019

Segnalazione di dieci anni fa













Si sa che la “magia” è un termine molto fraintendibile oggi, per molti motivi. Parliamo allora di relazione col mondo “sottile”, relazione che può essere cosciente o non, poi, tra l’altro, e che può dar luogo a molti diversi casi e a differenti eventualità.
Ora è altrettanto chiaro che al scienza “quantitativa” si è costruita solo e soltanto al prezzo di tagliar vi qualsiasi legame col “sottile”, negli ultimi decenni, tuttavia, facendoli ritornare – tali legami “sottili” – ma dal solo punto d vista “psicologico”, come dicesi oggi.
Diamo tutto ciò per assodato. Ma chi volesse dedurne che tali legami col mondo “sottile” – evidentemente indiretti – siano stati assenti alla gestazione della tecno-scienza moderna e postmoderna, ed a quel System di relazioni economico-tecnologiche che prende il nome di capitalismo, sbaglierebbe. La “tentazione dell’occulto”[1] ha, in realtà, spesso attraversato il XIX secolo, dopo la sua metà sempre più mascherandosi ed insieme sempre più palesandosi. E, in tal senso, è interessante segnalare questo libro, di dieci anni fa: La chiave di Salomone. Magia, incantesimi, rituali, sigilli, invocazioni e talismani, Sergio Fanucci Communications, Roma 2009.
La prefazione è di S. L. McGregor Mathers, quello della Golden Dawn, ed è datata “Londra – ottobre 1888”[2]. Si tratta di un membro di quel gruppo di massoni che fondò, come s’è detto, la Golden Dawn, che tanta influenza esercitò non solo sull’occultismo moderno, ma pure sulla politica e, ripetiamolo, nascostamente su di un legame che è il “ganglio” vitale della Grande Prostituta, del System. Da me detto altrove il “Gran Lerevenant”, o il “Dybbuk”, il quale raccoglie, “stocca”, del materiale morto … Vi è un legame fra tutto ciò.  
Ricordiamoci che la moglie di McGregor Mathers era la sorella di Henry Bergson[3], cosa che Guénon non mancò di notare …[4]

Oggi non è certo epoca per “evocazioni”, in ogni caso, e spesso l’interesse per questo genere di cose spinge chi vi sia interessato semplicemente ad affogare in cose di ultima categoria, la “bassa magia”, come si diceva un tempo. Dunque attenzione. Molta.
Si nota, comunque, in quest’ondata di “occultismo moderno” precedente la seconda metà del secolo scorso, la rilevanza che vi aveva il concetto di “razza”, variamente inteso. Per cui, quel che si ha è una mescolanza d’idee moderne con altre precedenti.
Ed è da tale “mescolanza” che sorge quel potere che oggi domina la Terra. Chiaro che non vien detto, ma non sarebbe neppure capito, però; infatti, a livello di dibattito pubblico che è strillo, ed è di bassissimo livello, cosa cavolo può mai importare un tale legame … Domanda retorica, ovvio …
Tra l’altro, un tal “legame” lascia molti problemi sul tavolo: cosa n’è di quest’antico “patto” in questo momento? Nel qual mentre la scienza “materialistica” è sempre meno tale, non può esser sostituito da dell’ “altro”, per cui questo vecchio patto è sempre meno vincolante?
Ed avrebbe la stessa forma del passato? Oppure un’altra forma, più adatta ai “nostri” tempi? …
Ai poster l’ardua risposta … Dei poster recenti ….









Andrea A. Ianniello







[1] Cf. G. Pareti, La tentazione dell’occulto. Scienza ed esoterismo nell’età vittoriana, Bollati Boringhieri editore, Torino 1990.   
[2] Cf. La Chiave di Salomone. Magia, incantesimi, rituali, sigilli, invocazioni e talismani, Sergio Fanucci Communications, Roma 2009, p. 16. Siamo nel XIX secolo che fondò il capitalismo come sistema, ma, in quel tempo, non era possibile che la natura di costruzione surrettizia e di “villaggio Potëmkin”, il simulacro agitato da vita elettrica, nella tradizione di un’altra opera del XIX secolo, divenuta famosa: M. Shelley, Frankenstein, Feltrinelli, Milano 2013, il cui titolo originario era: Frankenstein, o il moderno Prometeo, non certo casualmente. E qual è l’incubo costante della modernità? Che le cose, le macchine, si “autonomizzino” e si muovano di vita propria, paura che hanno pur sempre muovendosi nella direzione in cui si dà sempre maggiore autonomia alle macchine stesse. E non possono che farlo, per di più, per cui la contraddizione è solo apparente. Ora, però, se ci si pensi bene – fuori da tutte le superfetazioni e le maschera postevi su dal mondo moderno stesso – cosa significa una tale paura? Ha un significato chiaro, ed evidente, in relazione al discorso che si sta facendo qui …
Si parla di Shelley in un libro di non pochi anni fa, cf. G. Galli, La politica e i maghi, RCS Libri e Grandi Opere, Milano 1995, p. 254, 256-257; su Lovecraft afferma che, come Pound, ha “interesse per l’occulto, ma nessuna iniziazione […]. Ma vi è una differenza: l’interesse di Pound è interesse verso una cultura con la quale si sente in sintonia, mentre per Lovecraft è esattamente l’opposto”, ivi p. 290. In realtà, Galli, nelle pagine successive, si vede come Lovecraft fosse piuttosto vicino, ma sempre solo dal punto di vista teorico, ad una corrente di occultismo “negativo” presente in America, nel New England in particolare: “In una lettera del 1930 presenta quella delle colonie [americane] come una tradizione di magia nera, per giungere a fare propria l’interpretazione di Margaret Murray sul fenomeno della ‘stregoneria’ […]. Lovecraft faceva risalire l’arrivo dei suoi avi materni alla seconda metà del XVIII secolo, dunque antenati e magia nera sarebbero giunti quasi contemporaneamente dall’Europa”, ivi, pp. 291-292, corsivi miei. Altre lettere, citata da Galli, attestano, di nuovo, la vicinanza di Lovecraft ad un modo di pensare diffuso all’epoca (il “vero problema” non sono gli ebrei, ma i “neri”), ma pure vicinanza a certi ambienti – da lui conosciuti solo in maniera teorica, conviene precisarlo – che avevano un legame con l’ “occulto”, e si perviene così a notare l’esistenza di una relazione fra certo tipo di “occultismo” e certo tipo di “razzismo”, nel paese dove il capitalismo ha dominato più di ogni altro paese al mondo, nel paese che ha dato il dominio mondiale, “globale”, al capitalismo stesso.
[3] Cf. https://it.wikipedia.org/wiki/Henri_Bergson. Su Moina (Mina) Mathers, la sorella di Bergson, appunto, cf.
https://en.wikipedia.org/wiki/Moina_Mathers.  
[4] Per chi volesse approfondire certi temi cf. le opere di Guénon sullo spiritismo, la prima, e Considerazioni sulla via iniziatica dove parla di magia, la seconda, e però approfondendo solo alcuni passi; se ne ha la possibilità, per far prima, può consultare una raccolta di passi dalle varie opere del detto autore: cf. R. Guénon, Pensieri sull’esoterismo, RL Gruppo editoriale, Santarcangelo di Romagna (RN) 2011, le voci sono: “Magia”, “Magista” e “Mago”, pp. 139-141.   














5 commenti:

  1. Ieri sera conversavo con un amico di qualche anno più picolo di me - lui ha 19 anni - della cosiddetta intelligenza artificiale. Lui mi diceva che la paura oggi è che gli algoritmi siano diventati autonomi nel senso che si aggiornano costantemente da soli, con una mole di dati per cui gli uomini stessi che ci lavorano non riescono a starci al passo.
    In effetti dal connubio tecnoscienza moderna-mondo sottile potranno uscirne ancora faville... ironicamente parlando ovviamente.

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    1. Tieni conto del fatto che il “System” è sempre più autoregolantesi – che poi era lo scopo della “cibernetica”, da “kybernètes”, il “pilota”, l’**auto**-pilota …
      E questo era lo scopo, si dalla prima metà del XIX sec., il sogno dei Taylor, prima degli Ure e dei Babbage, un mondo di macchine che “liberi” l’uomo dalla necessità del lavoro per vivere, peccato che tal “System” tenda, come nell’ “apprenti sorcier” del fumetto “Fantasia”, ad autonomizzarsi …

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    2. Si pensi al romanzo “Frankenstein”, tra l’altro. Vi è una “forza” in tutto ciò, che si autonomizza. Va distinta – ma le due “metà” non sono separate (“clavis”) – dalla forza dell’illusione, che tocca piuttosto il mondo umano, cf.
      https://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/09/del-vajra-sparse-considerazioni_16.html …




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    3. Questo mondo illusorio come può prender forma ed influenza al livello **sociale**? Per mezzo del reticolo elettromagnetico che sostiene la tecno scienza moderna, o postmoderna, per dir meglio.
      Ma da dove trae la sua forza detto “reticolo”? Dal campo magnetico della Terra. Campo che, dunque, va incontro a dei cambiamenti per questo stesso fatto, dei cambiamenti che la stessa tecno scienza registra ma non sa comprendere. Oggi senza elettronica “digitale” non si saprebbe vivere, non è un fenomeno casuale questo …
      Il “reticolo” ha alterato il “Drago” del flusso di energie “sottili” del tipo più vicino al mondo corporeo (energie di tipo “eterico”, si sarebbe detto in un linguaggio vetusto), con conseguenze interessanti sul e nel mondo …




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  2. Su altri temi, cf. ultimo commento (del 27 gennaio, ore 08:30) al post
    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2019/01/la-gestione-della-brexit-non-fa-che.html




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