Tra l’altro, è interessante sottolineare come de Fontbrune (che ha – mal – interpretato le predizioni nostradamiche, e cui, al riguardo di queste interpretazioni, rispose illo tempore J. Robin, autore che ha scritto di R. Guénon in un vecchio numero della rivista francese “Elements”), stavolta non stravolgendole, interpreta certe indicazioni cronologico temporali delle “Profezie sui papi” attribuite, a torto o a ragione che sia, a San Malachia O’ Morgoir (o Malachia di Armagh, località quest’ultima dell’Irlanda del Nord, un dei posti dove sin ora s’è arenata la diplomazia per una Brexit ordinata); e de Fontbrune ha interpretato le indicazioni di Malachia a partire dal motto attribuito a Sisto V: “Axis in medietate signi”, cioè come metà del tragitto esaminato dalle “Profezie” dette.
Da tale interpretazione
si giunge alla data del **2026** (che all’epoca di pubblicazione (1986) del
libro citato qui su sembrava lontana un’eternità), in armonia con quanto detto
in questo post, cf.
@i
PS.
Due “cosettine” vanno spiegate, semplicemente, sull’ “ha poca l’isse”, ma
proprio poca …
1) Il concetto “apocalittico” è che il mondo, tutto, è nelle mani delle “forze del
male”. Di queste fa parte la “Grande Prostituta”, istituita da queste forze del
male per “dominare” il mondo col suo
consenso, attenzione a questo punto. E’ il punto decisivo.
2) Nello specifico, nell’ Apocalisse di Giovanni, accade che sono i seguaci della “bestia” ad odiare la “G. P.” e a volerla distruggere
(Ap. 17, 16).
Il che farebbe pensare: ma che fine han fatto le forze davvero “tradizionali” (non “tradizionaliste”)? Sono fuori gioco in
realtà, tremendo judicium Dei, il “silenzio
di Dio”, e via dicendo. Ma questa è la realtà dei fatti, oggi, non in assoluto,
oggi. Dunque, la “G. P.” non basta più, la sua realtà è passata (lo vedi nella
situazione di oggi, con la crisi della cosiddetta globalizzazione, che altro
non è se non l’estensione all’intero globo del System). Solo quando la “G. P.”
sarà “caduta”, qualunque cosa si
voglia intendere con tal termine, si potrà manifestare la “bestia”, e su questo
l’ Apocalisse di Giovanni è molto ma
molto chiara. Non si può dirlo più chiaro di così.
Il problema sono i “tradizionalisti”
che detestano la “G. P.” ora ch’essa è in fase calante.
Essi combattono una simia philosophiæ, essi combattono le
ombre. Non son preparati a fronteggiare questo cambiamento, di qui tutto il livore, fuori tempo massimo, contro un “edonismo”
che è, e sarà, sempre di meno individui, perché il System, tutto, è in crisi e l’uscita proposta nel 2008 è stata illusoria, né poteva, poi, esser altro:
basti leggersi i vari post su questo tema in questo blog. Ed è inutile
ripetersi: chi vuol vedere, vede; chi non vuole, affar suo, ognuno può
scegliere come crede.
Chiaro che, se uno
combatte le ombre, si espone al pericolo di essere manipolato, ma, di nuovo,
non ci si può far nulla. Le cose vanno per la loro strada, mai, nella storia, c’è
stato un “momento inerziale” di tale forza e di tanta potenza come oggi, mai la
necessità ha più vinto la libertà.
Per davvero cercare capire
le cose “dovete imparare a guardare al di là dell’ omote e scorgere l’ oku, ossia
dovete guardare attraverso la superficie per riuscire a vedere ciò che vi è
nascosto dentro. I samurai dicevano: ‘Non farti influenzare dal colore dell’armatura
del tuo nemico’. Nel Giappone feudale gli ufficiali di altro grado indossavano
armature molto più colorate rispetto a quelle dei soldati di fanteria. Trovandosi
ad affrontare un avversario dotato di un’armatura così colorata, un samurai
avrebbe potuto fare l’errore di credere che le sue capacità combattive
corrispondessero alla sua tenuta. E tale pausa mentale sarebbe potuta essergli
fatale. Quando studiate un avversario [l’avversario si studia, non ci
si limita ad osservarlo …], dovete essere in grado di scorgere le sue vere
capacità invece della sua forza apparente. Nel campo militare o in quello degli
affari, quest’informazione viene fornita da vari servizi segreti. Nel combattimento
individuale, dovete esser il vostro servizio segreto, ma le regole sono le
stesse. […] I leader si vestono n modo tradizionale, i seguaci si vestono in
maniera più licenziosa. I seguaci pensano che i loro abiti siano innovativi. In
realtà, non fanno ce copiare un gruppo più esiguo di persone. Lo fanno per
sentirsi speciali, e questo è il primo segnale di uno spirito debole”[1].
Data della fine del “Cyclus des Kapitalismus”, termine del ciclo due centennale delle “MAGNÆ CONJUNCTIONES” (Albumasar) / I.E.: “Iuppiter/Saturnus”). E cioè, la data è la congiunzione fra Giove e Saturno in Capricorno all’inizio del 2020, che termina il ciclo di **duecento anni** delle “MAGNÆ CONJUNCTIONES” nei segni di Terra. Quando cambia l’ “elemento” delle Congiunzioni, cioè ogni 200 anni, cambia un’ “era astrologica”, secondo Albumasar. Ogni grande Congiunzione dura 20 anni, cambia elemento invece ogni duecento anni, dunque.
RispondiEliminaCome cambia: come s’è detto quivi su: 1980, Aria, Libra, come se presagisse e preparasse; 2000, Terra di nuovo (Toro), ed è il ventennio finale di un elemento. Poi cambia elemento, e, alla fine (dicembre) dello steso anno in cui termina il grande ciclo duecentennale del “Kapitalismus” (NB: Marx era del segno del Toro …), si ha la “Magna Conjunctio” in un segno d’Aria: Acquario.
Eh sì, allo 0° di Aquarius, e cioè quel grado che – secondo il post citato nel post qui sopra (cf.
http://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/04/su-duna-non-sud-duna-ri-cor-renza.html) – darà inizio al “Regnum Antichristi”, che, però, probabilmente sarà posticipato, nella sua piena realizzazione. Per cui, la “Magna (et bevi [ah ah]) Conjunctio” fra “Iuppiter et Saturnus” in Acquario alla fine del 2020 sarà l’**anuncio** delle cose a venire … si legge tra le righe ? … ?
PS: Alcuni link, forse utili, ma che Van sempre interpretati “cum grano salis”, cf.
https://astrologyresearch.co.uk/2020-the-sequel-to-1984/,
https://mauricefernandez.com/the-saturn-pluto-conjunction-and-the-transits-for-the-year-2020/.
Dico “cum grano salis” perché tanti astrologi, come da costume, si spingono sempre a trarne delle predizioni troppo particolareggiate, spesso non confermate dalla realtà concreta, quando invece il quadro generale rimane valido, è solo che un determinato quadro generale può dar luogo ad esisti diversi, ecco tutto, pur rimanendo, nella sua sostanza, inalterato.