Da che la statua di
Marc’Aurelio è stata posta in un luogo coperto[i],
più non si ha un modo, anche solo in
parte, “oggettivo” per poter “misurare” l’ effettivo andamento del Kali-Yuga.
Ma – forse – ne rimane uno, e questo è il tema del
presente post. Non sarà, tuttavia, un post molto breve – e me ne scuso – anche
se ho cercato di “riassumere” – o “abbreviare”, avrebbe detto Leonardo –, per
quanto sia stato possibile. Vi son temi che si rifiutano di comprimersi al di
là di una certa soglia, oltre la quale non possono che cominciare a
distorcersi. Vi son temi che non
possono esser riassunti “in due parole”.
Si è, però, cercato di “sunteggiare” o semplificare, nella misura del concretamente
possibile. Con il limite detto qui sopra.
Ed iniziamo col
ricordare un vecchio testo, che
viene a proposito, però, nella nostra
situazione presente. E questo tal
testo dovrebbe – il “condizional”
è d’ obbligo – consentire di poter “datare” il Regnum Antichristi, o, almeno, il suo
inizio …
Un
antefatto.
Vi è la famosa visione
di Jeane Dixon relativa alla nascita di colui che lei chiamava “il figlio del
Faraone”, che a sua volta, sarebbe stato Akhenaton, il faraone che iniziò un
nuovo culto. Dall’iniziale visione positiva, la stessa Dixon passò poi ad una
visione negativa, ed identificò questa nascita con quella dell’ “Anticristo”. Veniamo
a questo vecchio testo, dove, tra
l’ altro – udite, udite –
si può leggere una siffatta “perla” di sedicente “saggezza”: “Molti autori identificano la bestia
apocalittica col marxismo, forza operante di separazione”[1].
Come no!, e s’è visto! Le cose son andate precisamente all’ inverso: la fine del marxismo ha poi
“aperto” un cammino “apocalittico”, e quest’ultimo ben diverso da quello che i sedicenti “veggenti” si aspettavano:
un cammino di lenta dissolutio, in
luogo dell’ “explosion” che invece
alcuni si andavano immaginando …[2]
Ed han ricevuto, invece, una cosa che non si attendevano, ma neppure nei loro
incubi più lontani: la perenne implosione …
Come diceva il testa della canzone “Gesualdo da Venosa”, di F. Battiato (del 1995):
“Io, contemporaneo della fine del mondo/ non vedo il bagliore,/ né il buio che segue,/ né lo schianto,/ né il piagnisteo”. Spesse volte, infatti, si realizza quella possibilità che non si vede o non si crede possibile. Che non è finita, non è ancora finita: per niente.
Come diceva il testa della canzone “Gesualdo da Venosa”, di F. Battiato (del 1995):
“Io, contemporaneo della fine del mondo/ non vedo il bagliore,/ né il buio che segue,/ né lo schianto,/ né il piagnisteo”. Spesse volte, infatti, si realizza quella possibilità che non si vede o non si crede possibile. Che non è finita, non è ancora finita: per niente.
Ma qui non è questione di solo “misurare” quel
che han detto certi individui, illusi dagli “specchi distorcenti” del dominio
“sottile”, come avrebbe detto Guénon.
Qui di seguito si vedrà
quel che può esserci di “buono” nonostante le illusioni cui son soggiaciuti[3].
E torniamo così a Jeane
Dixon (Medford, Wisconsin, il 5 gennaio del 1904, Washington D.C., il 25
gennaio 1997).
La
“visione” di J. Dixon.
Ma veniamo al punto. “E’
[…] interessante mettere in relazione la nascita dell’Anticristo con la
profezia che la veggente Jeane Dixon ha espresso una decina di anni fa
[rispetto alla data di pubblicazione
di questo libro].
‘All’alba del 5
febbraio 1962, poco dopo le sette e un quarto, è nato in una località del Medio
Oriente, l’uomo che sconvolgerà l’umanità, che fonderò una nuova religione
diversa dal Cristianesimo, capace di avvicinare razze e popoli diversi. Comincerà
ad espandere la sua influenza a coloro che gli son vicini e formeranno il primo
nucleo di fedeli. Si metterà silenziosamente al lavoro assieme ad essi finché
avrà compiuto 29 o 30 anni [ovvio riecheggiamento evangelico], allorché la
forza e l’impatto della sua stessa presenza nel mondo comincerà a dare i suoi
frutti. Aumenterà progressivamente l’influenza e le sue dottrine si
diffonderanno usufruendo della macchina propagandistica degli Stati Uniti, il
che gioverà alla sua causa in maniera impensabile.
Compirà anche frequenti
viaggi in Nord America a causa della stretta collaborazione che gli sarà
offerta dai dirigenti degli Stati Uniti.
Il potere di quest’uomo
aumenterà immensamente fino al 1999 [anche queste date, la Dixon le rivedrà =
le date non c’entrano con la cosa
“vista”]. Allora ogni forma
d’ostruzione [errore per “istruzione”] cristiana sarà quasi sparita e la
gioventù sarà pronta alle dottrine che saranno diffuse. L’Anticristo
conquisterà tutta la terra e saprà mantenerla in soggezione con le armi più
aggiornate’”[4].
Nulla
di tutto ciò è successo. Assolutamente
nulla.
Anche se molte cose
sembrerebbero “tarate” più sui guru,
in gran voga negli Usa fra i ’60 e i ’70 dell’ultimo secolo dello scorso
Millennio, piuttosto che una effettiva visione del futuro (gli anni Settanta,
tra le altre cose, furono gli anni dei “culti”, soprattutto negli Usa, fase
dominata da Nettuno in Sagittario). Insomma, è ricollegabile, di nuovo,
all’epoca in cui avvenne la “visione”, piuttosto che essere un’effettiva
“visione ‘nuova’”, e cioè del **futuro**.
Ma vedremo che non è del tutto così. Per ora, rimaniamo
al fatto che nulla di quanto
predetto dalla Dixon si è avverato … per lo meno nella forma in cui lei l’ha espresso …
Dalla qual cosa se ne
potrebbe dedurre che la Dixon ha “toppato” alla grande, come quella marea di gonzi, ed ottusi, che consideravano il
marxismo l’ “Anticristo”, cosa che fa semplicemente ridere, e che dimostra la totale, assoluta incomprensione di che
cosa sia il male “radicale”, che non è meramente il male “umano”: gli uomini, da
soli, son perfettamente in grado di far tanto male, le dittature le hanno fatte
gli uomini, e così le persecuzioni.
Il male “radicale” – o
“diabolico” – ha un’ altra qualità.
Ma torniamo a noi, e non perdiamo di vista il fil rouge.
La chiave di volta – eventuale
– sta nell’analisi astrologica che segue
la citazione di questa nota visione della Dixon.
“Conoscendo la data
esatta di nascita dell’Anticristo, molti cultori han cercato di tracciare un
quadro astrologico della nascita di questo personaggio, trovando, in effetti,
in quel preciso momento un cielo con
qualcosa di eccezionale, e che sembrerebbe riflette il destino di un uomo
destinato a rivoluzionare il mondo. Degno di nota ci è parso lo studio
dell’astrologo Massimo Frisari, che ha tracciato in modo organico ed efficiente
il quadro astrologico dell’Anticristo e che di seguito elenchiamo.
‘Il 5 febbraio 1962 una
rarissima congiunzione di ben sette pianeti aveva luogo nel segno
dell’Acquario.
Le posizioni planetarie
erano, infatti, le seguenti:
Luna:
transitava [nel]la seconda metà del segno dell’Acquario.
Sole:
era circa a 16 gradi dell’Acquario.
Mercurio:
era circa a 16 gradi dell’Acquario.
Venere:
era a circa 18 gradi dell’Acquario.
Marte:
era a circa 2 gradi dell’Acquario.
Giove:
era a circa 18 gradi dell’Acquario.
Saturno:
era a circa 3 gradi dell’Acquario.
Urano:
era a circa 29 gradi del Leone.
Nettuno:
era a 13 gradi dello Scorpione.
Plutone:
era a 9 gradi della Vergine.
Lilith:
era a 11 gradi della Vergine.
Le cose da considerare
dal punto di vista astrologico sono:
Marte e Saturno sono
strettamente congiunti [tipica
figurazione “malefica” secondo
l’antica astrologia, per esempio, un Tamerlano aveva probabilmente una tale configurazione
astrale].
Sole e Mercurio sono
perfettamente congiunti. Venere e Giove sono perfettamente congiunti [tipica figurazione “benefica”, come capacità di
affascinare].
Plutone e Lilith [la
“Luna nera”] son congiunti.
Giove è congiunto sia
al Sole che a Mercurio.
Sole è congiunto sia a
Giove che a Venere.
Nettuno è in aspetto di
quadratura [negativo ma che, in una serie di aspetti “acquariani” così forti,
non può se non esaltarne la portata “rivoluzionaria”] al gruppo
Mercurio-Sola-Venere-Giove. Inoltre è sestile [buon aspetto] a Lilith-Plutone
congiunti in Vergine. La Luna è congiunta al gruppo Giove-Sole-Venere-Mercurio
[indice di gran successo e popolarità]. Grazie allo studio delle posizioni
planetarie del presunto giorno di nascita dell’Anticristo, perveniamo a
rivelare questa eccezionale personalità.
I fortissimi influssi
dell’Acquario ci confermano che l’Anticristo, chiunque esso sia e qualunque sia
lo scopo della sua venuta sul nostro pianeta, sarà un uomo veramente
“rivoluzionario”, porterà nel mondo le sue idee ardite e sconvolgenti. Parlerà
di libertà, dell’amore universale, di eguaglianza dei popoli e delle razze,
vorrà contribuire ad una sorta di miglioramento sociale collettivo, operando
una continua predicazione. Sarà un uomo tutto d’un pezzo assolutista nel
pensiero e nell’agire; rifiuterà ogni compromesso coi suoi nemici spirituali,
non perdonerà chi gli sarà contro, si vendicherà in modo violento [Marte e
Saturno, più le quadrature di Nettuno: ideologia spinta all’estremo]. Sarà
soprattutto un uomo ambizioso al quale premerà più di ogni cosa giungere alla
meta prefissa e con ogni mezzo.
Nel tema natale è pure
presente una certa dose di crudeltà [Marte
con Saturno, e Plutone con Lilith]
che potrà manifestarsi in episodi imprevisti e drammatici. Egli parlerà in modo
convincente, equilibrato, ma non sarà sincero: tuttavia molti gli crederanno e
lo seguiranno abbagliati dalle sue parole e dal suo magnetismo personale [Luna
congiunta con Giove e Venere]. L’Anticristo sarà una specie di nuovo profeta
che insegnerà il male presentandolo sotto una dottrina nuova e mai vista e
mascherandolo con belle parole e pochi insegnamenti giusti. Tuttavia i suoi
discepoli saranno numerosissimi, troveranno in lui una nuova fede, un sorta di
rivelazione, un qualcosa che può sembrare una nuova religione.
Quest’uomo lotterà con
tutte le sue forze per degli ideali ideologici e la sua incoerenza sarà quella
di predicare l’amore, l’amicizia, la pace universale ma di agire in tutt’altra
maniera: la sua battaglia ideologica [ideologica,
va sottolineato] sarà violenta e sanguinaria. L’ammasso irregolare di pianeti
in un sol segno son l’evidente sintomo che ad una personalità eccezionale si
accompagnerà un destino eccezionale, tutt’altro che tranquillo e lineare ma
caratterizzato da periodi di grande ascesa e dalla caduta finale’”[5].
Ora però, al di là del
“tipo” di ritratto fatto,
seguivano una serie di predizioni sulle date, tutte false, tutte inficiate dall’idea di base, errata: che questo fosse il giorno di
nascita dell’Anticristo. Naturalmente l’ “Anticristo” non è nato quel giorno. Ed allora? Tutto da buttare? No se, però, lo reinterpretiamo da un tutt’ altro
punto di vista.
Un
diverso punto di vista.
Non
consideriamo, allora, la data come quella di nascita
dell’Anticristo, ma, invece, la data in cui nasce(va) “l’ età dell’ Acquario”, che qui, però, sarà concepita
in termini e in maniera ben diversa
da quella resa nota dalla famosa canzone “The Age of Aquarius”[6],
tratta dal famosissimo musical “Hair”[7].
“Ho già avuto occasione
di segnalare […] qualcuno degli errori che s’incontrano abitualmente a proposito
della dottrina dei cicli […]. Da allora in questo dominio gli errori non han
fatto altro che accrescersi, come ben dimostra l’articolo intitolato ‘I figlio
dei fiori dell’Acquario’. A proposito degli Hyppies [sic!] l’autore scrive
ciò: ‘Non si fa più politica ma si fabbrica una religione nuova del “tutto è
permesso”[ii].
Si ricerca nella Gnosi e nella Kabbalah tutta una escatologia astrologica che
fa entrare l’umanità nell’era dell’Acquario’. Ciò che non vien detto è che per il cabalista
l’ Era dell’Acquario è quella del ‘Principe del Mondo’.
Alcuni degli hyppies si
paragonano ai primi cristiani che convertirono il mondo pagano per costruire un
‘mondo nuovo’, posto sotto il segno dei Pesci. Gli hyppies dicono di essere il
‘popolo nuovo dell’era dell’Acquario’. […]
Vediamo innanzitutto
quest’ ‘Era dell’Acquario’ di cui Paul Le Cour s’è fatto profeta e che i suoi
discepoli, gli hyppies, considerano il tempo del ‘tutto è permesso’.
E’ certamente vero che
l’era dei Pesci sta terminando e che il punto vernale [il “grado zero” della
“casa zodiacale” dell’Ariete, dove inizia la primavera, in latino ver] si avvicina al segno dell’Acquario,
implicando un graduale cambiamento della prospettiva spirituale dell’umanità. Solamente bisogna aggiungere ciò
che i ‘figli dell’Acquario’ dimenticano
o ignorano: 1) E’ detto nel Vangelo che la prossima ‘fine dei tempi’ sarà immediatamente
preceduta dall’ avvento dell’ Anticristo:
‘Ma prima sarà
necessario che giunga il figlio della perdizione’ [per l’esattezza, la II Tessalonicesi di Paolo; tra l’altro, i
primi scritti del Nuovo testamento non
sono i Vangeli, ma le Lettere paoline].
E’ anche per tale ragione che i cabalisti identificano l’ era dell’ Acquario con il regno del ‘Principe del Mondo’, regno d’altronde effimero poiché secondo l’ Apocalisse [di Giovanni] non durerà che 42 mesi
[e cioè i “tre anni e
mezzo” famosi] (e non mille
come annunciarono i dirigenti nazional-socialisti [molto interessante questa osservazione,
in quanto si ricollega con ciò che tantissimi non amano vedere: il periodo nazional-socialista con il Regnum Antichristi, senza però, e questo è decisivo, che Hitler fosse l’Anticristo
lui même, non lo era, né che il periodo nazista sia il Regnum Antichristi stesso, ma una sua prefigurazione per il senso,
non per le forme concrete che prese, le quali sono irriproducibili, come qualsiasi situazione storica: molto
importanti queste precisazioni]). Qualunque sia, l’Era dell’Acquario a cui ci
trascina il turbinio della vita moderna è ormai vicina, solo qualche decennio
ci separa da essa [diciamo che solo in parte ciò si è realizzato, i decenni si
son espansi]: è forse per accelerare il prossimo avvenimento che gli hyppies
hanno rigettato la morale cristiana per adottare quella del ‘tutto è permesso’?
In ogni caso bisogna vedere in ciò uno stadio avanzato di quella disgregazione
della civiltà moderna di cui R. Guénon aveva segnalato le prima avvisaglie
nella ‘Crisi del mondo moderno’.
I poveri hyppies si
fanno dunque molte illusioni quando pensano di rappresentare l’avanguardia
della futura umanità, mentre in realtà non son altro che i prodotti tarati di
un mondo corrotto […], sempre più materializzato ed ateo [e questa è uno dei classici errori di base: se solo fosse
stato questione di “materialismo” ed “ateismo”, allora non sarebbe durata tanto]:
‘Quando Cristo tornerà troverà ancora fede sulla terra?’ [dal Vangelo di Luca].
2) La prossima fine
dell’Era dei Pesci non somiglierà affatto
a ciò che si è potuto vedere nei tempi antichi [e questo punto è quello decisivo]. In effetti il cambiamento
dei segni zodiacali precedenti, dal Toro all’Ariete (2.300 a.C.) poi
dall’Ariete ai Pesci (130 a.C.) si è effettuato in maniera insensibile, senza che il
passaggio da un segno all’ altro fosse caratterizzato da un cataclisma. Ora,
se si vuol credere ai Libri Sacri di tutte le tradizioni, la
prossima fine dei tempi, che deve coincidere con la fine dell’Era dei Pesci, sarà
cataclismica, poiché ‘Le potenze del
cielo vacilleranno’. E San Giovanni annunciò nell’ Apocalisse che al di là di questa fine dei tempi vedeva ‘dei nuovi
cieli ed una nuova terra’. Si è letto
bene: ‘nuovi cieli’: non vi sarà
più questione, all’inizio del nuovo
ciclo, d’una qualsivoglia ‘Era
dell’Acquario’!”[8]. In
altre parole: l’ “Era dell’Acquario” è proprio
questa fase di passaggio, in quanto, dopo, inizia
un nuovo ciclo. Si è capito bene? Davvero? … non credo.
A questo punto, riassumendo,
in breve: “l’ età dell’ Acquario” è l’ “intercapedine”, cioè la
fase di passaggio tra la fine del “Grande Anno” – che coincide, ma non si equivale – alla fine dell’età dei Pesci, e all’inizio
del Nuovo Ciclo. Insomma è
qualcosa di simile al sandhya, il
“crepuscolo”[9] ciclico,
che “lega” due cicli, anche di grandezza e durata differenti, in quanto – se,
da un lato, è impossibile che non vi sia una discontinuità – la discontinuità
non può mai essere assoluta. Se lo fosse, sarebbe, infatti, la fine dell’ ultimo ciclo, e non di cicli diversi ed intermedi, seppur di durata ed
importanze ben diversi, come s’è già detto.
Se
così è, dunque, quella data del 1962, l’ eccezionale congiunzione in Acquario, designa non la nascita di un individuo – che non sappiamo quando
sia –, essa, al contrario, in questa interpretatio,
denota l’ inizio dell’ “età dell’Acquario”, nel senso qui
sopra detto.
Se
così è, allora diventerà
interessante quando Plutone passerà in Acquario. Perché? Perché la teoria
astrologica sostiene che una configurazione diventa “attiva” quando uno dei
pianeti membri – di quelli “lenti”, il cui “aspetto” dura molto tempo – passa
su di un grado centrale in quella stessa configurazione. Si chiama “transito”.
E Plutone in quanto
astro “infero” ha un ruolo importante. Va, però, detto che Plutone, in
Acquario, è in “caduta”, e cioè al minimo della sua forza: la “plutocrazia” è
al suo minimo di forza … Ricordiamoci però che sarà il “Regno dell’Anticristo”
che potrà realizzare quel “controllo dei dati” e il “nessuno potrà vendere o
comprare se non …” dell’ Apocalisse
di Giovanni: ma questo implicherà che il sistema della Grande Prostituta sarà
passato, ma non la dimensione di dominio che vi è dietro: essa cambierà forma,
né i vari “uomini forti” saranno d’aiuto contro di ciò: basterà che si mettano
d’accordo, e lo faranno.
Dunque allora: quando
accadrà che Plutone passi sui primi gradi dell’Acquario? Ecco la domanda chiave.
Studiamo in modo
distinto i pianeti lenti: prima Plutone, poi Nettuno e, infine, Urano, in
ordine inverso a seconda della lentezza del loro moto – apparente, ovvio – ovvero visto
dalla Terra. Dal più lento al meno lento. I pianeti lenti “denotano” le
“epoche” molto di più dei pianeti
“veloci”, che si muovono, nelle loro celesti “rivoluzioni”, ben più rapidamente, come vuole il loro nome,
peraltro.
a)
Plutone. Ora, in base alle effemeridi, Plutone passerà
brevemente in Acquario nel 2023, per, poi, tornare, con il classico moto
“retrogrado”, ai gradi ultimi del Capricorno, per poi passare definitivamente
nel 2024, e raggiungere infine il 2° grado dell’Acquario, dove c’è Marte e Saturno
– nella figurazione del 1962 –, nel
2025: in tal modo, si renderà definitivamente “attiva”, in senso astrologico,
la carta del lontano 1962. Plutone sulla congiunzione fra Marte e Saturno: dal
punto di vista astrologico, si tratta di una congiunzione molto “malefica”. Ora
però, il termine “malefico” non è affatto detto debba intendersi alla lettera,
come “previsione” di chissà quali eventi negativi, com’è invece costume,
spesso, in astrologia.
Potrebbe invece come
segnalare un inizio, un inizio di un qualcosa di “malefico”, ovviamente malefico
da un certo punto di vista. Questo sarebbe l’inizio del periodo famoso dei “42
mesi”, vale a dire dei tre anni e mezzo. Ed inoltre darebbe anche una
spiegazione interessante, diversa da tutte quelle correnti, poiché queste
ultime suppongono che il periodo dei “3 anni e ½” sia continuo. Mentre il gioco della “retrogradazione” darebbe piuttosto
ad intendere che vi sia una fase di prima preparazione, poi con una pausa, e
solo dopo questa pausa vi è la piena implementazione, che durerebbe, questa sì,
tutti e tre gli anni: dunque il “½”, in altre parole, sarebbe distinto dai “tre
anni”.
Come si sa, Saturno è
il “mediatore” tra i pianeti “lenti” e quelli “veloci”. Ora però, nella carta
del 1962 Plutone è in Vergine e, in quest’anno, Saturno è in Capricorno: esso
sarà dunque “trino” alla posizione di Plutone nella carta del ’62, il che
potrebbe parlarci di “preparazione” per il futuro, o anche previsione dello
stesso.
Saturno passa sul nono
grado del Capricorno – trigono a Plutone nella sua posizione del ’62 – due
volte: prima fra aprile e maggio di quest’anno e poi nella metà di dicembre di
questo stesso anno.
Di sfuggita – ma,
comunque, ha la sua importanza, su cui però qui non ci si può soffermare per
esigenze di spazio e di coerenza espositiva – va sottolineato che i pianeti,
che nella carta del ’62 sono in Vergine, ricevono, dato che Nettuno è in Pesci,
un’opposizione da parte dello stesso Nettuno: e ciò è già accaduto nell’anno
scorso (2017) e sta riaccadendo questo stesso anno.
b)
Nettuno. Nel ’62 era al 13° grado
dello Scorpione; se oggi Nettuno è in Pesci – come s’è detto – diventa di una
certa importanza quando Nettuno passi su questo stesso grado, in posizione di
“trigono”. Questo è accaduto da febbraio all’inizio di marzo di quest’anno, e
riaccadrà nella seconda metà di ottobre, tutto novembre e gran parte di
dicembre, sempre di questo stesso anno, 2018. Va qui, però, precisato che si
sta cercando “l’esatto grado”, che è un po’ andarsi a cercare il classico “pelo
nell’uovo”, in quanto la teoria astrologica sostiene che una congiunzione
“esatta” comprende anche i due gradi prima
e dopo il grado preciso: in altre
parole, occorre ragionare per “intorni” e non
per periodi troppo precisi.
La teoria astrologica,
poi, è ancor più complessa, in quanto sostiene che i pianeti “veloci” non è che non esistano, ed essi hanno il valore di una sorta di “canale” che
fa sì che certi eventi si dirigano in determinati momenti del tempo, mentre i
pianeti “lenti”, invece, a loro volta determinano dei periodi più vasti. Come
si vede, la cosa non è affatto semplice.
Qui si sta semplificando, con il semplice scopo di avvicinarsi a degli
“intorni”, a dei periodi, senza
poter individuare momenti precisi: sia detto con chiarezza.
Potremo chiamar tutto
ciò: “l’ombra degli eventi futuri”.
c)
Urano. L’ unico astro in contrasto con l’ “ammasso”, “stellium”, nel
linguaggio astrologico, è Urano in Leone. Ma si osserva che, in realtà, sebbene
il segno del Leone sia opposto a quello dell’Acquario, l’effettiva posizione di
Urano, nella carta del ’62, non “impatta” alcun altro astro in Acquario = non
“equilibra” proprio niente. Non solo questo, ma c’è anche quest’altro fatto: che
Urano è nel cosiddetto grado “anaretico”, o grado d’ indebolimento, il 29°. Secondo l’astrologia, poi, il passaggio da
un segno zodiacale ad un altro – in questa immaginaria fascia zodiacale “tropicale” – avviene in maniera
“discreta”, e cioè per mezzo di un discontinuum.
In altre parole, non esiste un continuum zodiacale, ma si passa da un
segno ad un altro in maniera “netta”. Prima del grado zero del segno
successivo, però, si pensa che il segno precedente, e cioè al 29°, si
“indebolisca”: ecco il grado “anaretico” o grado d’ “indebolimento” finale.
Urano di trova dunque su tale grado:
e ciò significa che la forza che può esercitare per bilanciare lo stellium in Acquario è minima.
Non solo, ma Urano è
anche “trigono” alla posizione che aveva nella carta del ’62 – 29° grado del
Leone – proprio in questo nostro periodo del 2018, da fine aprile alla prima metà
di maggio. Vi ritornerà la seconda settimana di novembre e i primi giorni di
dicembre. Inoltre, ancora una volta vi passerà nel 2019, l’anno prossimo, dalla
seconda settimana di febbraio ai primissimi giorni di marzo. E, stavolta, il
passaggio sarà definitivo.
Possiamo considerare,
però, questo transito come quello della “riflessione” – seria e non
“isterica” – sul tema del Regnum Antichristi, la cui “ombra”, come
s’è detto, si sta già profilando: sappiamo, però, bene che ci devono essere
tutta una serie di cambiamenti nel mondo come qui si è detto tante e tante volte. Nondimeno ci si può
iniziar davvero a pensarci su. E, per riflessione non “isterica”, intendo qui che non
si deve proiettare su tali temi le proprie impressioni.
O fissazioni. Cosa molto, ma molto difficilissima.
Tutto il corso della
storia, infatti, milita contro una
cosa del genere, in quanto, nel corso della storia, i temi detti “apocalittici”
son stati precisamente quelli dove le proprie fissazioni od ossessioni hanno
avuto libero sfogo. Ecco, tutto ciò non
serve proprio a niente. E infatti, questo
è il dazio da pagarsi: liberarsi dalle proprie fissazioni od
ossessioni. Se così non si farà,
alla fine, si mal intenderà. Ricordiamoci allora:
Tutto
il corso della storia, infatti, milita contro
una cosa del genere. Non
è uno scherzo, né un pranzo di gala, non è un’esercitazione pittorica, men
che meno è una festa oppure un pranzo di gala; ma non è neanche un atto di violenza, come vorrebbero in tanti, in troppi, ancor oggi.
“‘Nel Cuore del mondo v’è un Re che dorme,
Signore dei sogni e dei regni, Signore delle vocazioni, degli archi e delle
necessità, Signore infine dei cammini, delle vie e delle dimore. La Città d’oro
in cui dimora è oggi molto lontana, fuori dal tumulto del mondo. Egli vi
riposa, inaccessibile e sordo, poiché è il Re della Pace. Il suo Nome è
sconosciuto, per lo meno il suo nome autentico. Tutte le tradizioni che lo
conoscono, e sono molte, lo conoscono col falso nome che a lui piacque un
giorno lasciargli.
Sarebbe
anche nefasto chiamarlo col Nome temibile che realmente gli appartiene, così
come tentar di svegliare il Re che dorme prima del giorno stabilito.’”[10].
…
Andrea A.
Ianniello
[1]
Il nostro futuro secondo la profezia
dell’Apocalisse, a cura di C. Marchiaro, Casa Editrice MEB, Torino 1980, p. 61. Si noti la data di
pubblicazione.
[2]
Su questo cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.it/2018/03/qualche-considerazione-sulla.html,
nota n°6. E’ il tentativo di riforma che l’attuale Papa sta tentando, e lo
scacco che sta ricevendo, il punto vero, e che dimostra come la Chiesa sembri
non riformabile, altro che un “ultimo Papa” consapevole della fine, che si
rinchiude, o rinuncia: più il precedente, Benedetto XVI, sembrava così. Oggi è,
piuttosto, il tentativo di andar avanti, e che viene bloccato, a “precipitare” la crisi, e non l’opposto. Quel che si realizza è sempre quel che nessuno prevedeva. Ed è sempre così.
Detto con altre parole, l’ “apocalissi”
non ha mai avuto un gran mercato in
“politica”. L’apocalisse pone termine alla storia, non ha proprio alcun diritto
di cittadinanza nella storia. E, nel caso in cui la storia dovesse davvero vedere
i suoi “giorni finali” (che, come s’è detto in questo blog, sono e saranno ben diversi da tutte le prefigurazioni che, nella
storia, ci si è fatto), precipita la situazione molto di più una riforma
che non procede piuttosto di un rinchiudersi. Ma, tornando al punto in oggetto,
spesso le interpretazioni più letterali si rivelano essere le più distanti da
come, poi, si svolgeranno gli
eventi.
Si veda, per esempio,
come Flavio Giuseppe interpreterà la famosa – in quell’epoca – profezia, che, in
quel tempo di solito, era interpretata in senso
contrario a come, poi, si svolsero gli eventi effettivamente. Mai un ebreo “praticante”, mai avrebbe potuto immaginare, anche nel
più lontano dei suoi sogni – o incubi
– che il “salvatore” promesso potesse poi esser un imperatore romano,
Vespasiano;
cf. http://www.gesustorico.it/htm/fontinocrist/giuseppeflavio.asp.
cf. http://www.gesustorico.it/htm/fontinocrist/giuseppeflavio.asp.
[3]
In un libro che segue delle altre
illusioni, ma dove, comunque, c’è del “buono”, si possono leggere quelle
che l’autore che verrà riportato a breve considera essere le “leggi” della
“profezia”:
“1. La Legge del Compimento inaspettato.
L’esito che
realizza la profezia è quello che nessuno ha mai previsto.
2. La Legge dell’Aspettativa Tradita.
L’interpretazione
più ovvia si rivela sempre quella più lontana dal vero.
3. La Legge dell’Interferenza Pregiudiziale.
Idee preconcette
e profezia non si armonizzano.
4. La Legge dell’Autocompimento.
Le profezie
tendono in modo inesorabile al compimento.
5. La Legge dell’Esattezza Decrescente.
L’esattezza di
una profezia decresce in ragione del quadrato del tempo che ancora deve
trascorrere prima del suo compimento.
6. La Legge delle Funzioni che si escludono.
Profetare ed
interpretare sono funzioni che si escludono.
7. La Legge del Disegno Profetico.
La chiaroveggenza
del futuro è in grado di determinarlo.
8. La Legge dell’Impossibilità Inesistente
(corollario della Quarta).
Se un evento può accadere, accadrà; se non può accadere,
potrebbe farlo”, P. Lemesurier, Le profezie che guidano il mondo, Armenia Editore, Milano 1985, p. 38, corsivi in originale. In
questo libro si supponeva che le “profezie” fossero un sorta di self-fulfilling prophecy, ma collettiva, un “copione” capace di
influenzare in modo decisivo la vita dell’umanità – e che tal copione trovi sempre dei gruppi che
vogliano realizzarlo, non riuscendoci
però. Non riuscendoci mai.
Un altro spunto:
“Non c’è da sorprendersi […] se la cronologia della Grande Piramide prevede, a
partire dal periodo 2000-7, almeno una ventina d’anni di ‘blocco’ nel
progredire della ‘civiltà’”, ivi, p.
272. Ancora sulla Dixon, che prima “andava di fretta” e poneva gli eventi a
breve, poi, di seguito, è stata più ragionevole, dunque “– invertendo
l’iniziale tendenza –”, ivi, p. 270,
sosteneva che vi sarebbe stata “tra il 2020 e il 2030 la nefanda impronta di
una ‘falsa filosofia’”, ibid., ovviamente, proveniente “da Oriente”, ibidem. In
ogni caso, la visione del periodo fra il 2020 e il 2030 come quello “centrale”
non è cosa da poco, considerato sia la serie di visioni “frettolose” che la stessa Dixon ebbe,
sia le tendenze a risolvere tutto in poco
tempo, tipiche degli anni Sessanta
e Settanta del secolo scorso.
[4]
Il nostro futuro secondo la profezia
dell’Apocalisse, cit., pp. 67-68, i miei commenti sono fra parentesi quadre.
Si citava, poi, come possibile luogo di nascita dell’Anticristo, sia il Mar
Rosso o il Mar Nero, seguendo così Baschera, cf. ivi, p. 71, sì quello
stesso che si è citato più volte,
in questo blog.
[5]
Ivi, pp. 68-70, corsivo in originale,
maiuscole in originale, i miei commenti fra parentesi quadre.
[6] Cf. https://it.wikipedia.org/wiki/Aquarius/Let_the_Sunshine_In.
Si osservi che,
nella canzone, Marte sta con Giove, mentre, nella configurazione astrale del
febbraio del 1962, Marte sta con Saturno …
[7] Cf. https://it.wikipedia.org/wiki/Hair.
[8]
G. Georgel, Le Quattro Età della storia, introduzione alla concezione ciclica della
storia, I Cerchio Editore, Roma 1982,
pp. 62-64, corsivi miei; questo libro è, a sua volta, è una ripubblicazione
dell’originale francese, che è del 1975.
La prima edizione, sempre francese, infatti, è del 1949, tant’è che questa edizione presenta la Prefazione sia alla
prima edizione, del 1949, ed anche la Prefazione alla seconda edizione. Tra
l’altro, vi è una serie d’interessanti osservazioni cui si può qui solo
accennare: vi si può solo accennare, in questa
sede, in quanto l’approfondirle ci
porterebbe inevitabilmente troppo lontano.
Ma vanno lo
stesso “annotate”. Per esempio, quando Georgel cita una lettera di Guénon, laddove
quest’ultimo gli dice che, sebbene l’andamento di ogni singolo “ciclo” (= Manvantara) sia discensivo, l’andamento dei Manvantara
– settenario – non lo è altrettanto, e si susseguono sette discensivi e sette ascendenti, cf. ivi, p. 41. Noi
saremmo però al termine del settimo, il più “basso”, il più “concreto” e il più “materializzato”, sempre
secondo Guénon, dei cicli. E, personalmente, non ho alcun motivo di dubitarne.
Anche sulla
divisione ternaria del Kali-Yuga, dunque le “età zodiacali”,
note alla “storia”, – del Toro, dell’Ariete, ed ora dei Pesci –: “In una
precedente opera abbiamo dimostrato l’esistenza di cicli storici e cosmici di
2.100 anni che regolano l’evoluzione ed il parallelismo di tre grandi civiltà
mediterranee successive: egizio-caldea, greco-romana e franco-inglese. Abbiamo
constatato che l’attuale civiltà franco-inglese s’evolve regolarmente con fasi
analoghe a quelle della civiltà greco-romana”, ivi, p. 156, ove pone il termine dell’attuale ciclo intorno al 2030, data accettabile, cf. ivi,
p. 157. Vale a dire: dopo il 2030 …
La divisione
“ternaria” ci parla anche delle “tre funzioni del ‘Re del Mondo’” però
applicate allo “svolgimento ciclico”: cf.
ivi, pp. 157-159. “E’ proprio la
potente figura di Cesare che dominerà durante l’insieme di quest’ultimo ciclo
di 2.160 anni di cui stiamo vivendo gli ultimi lustri, poiché l’eroe fondatore
dell’Impero d’Occidente è Giulio Cesare, e i grandi imperatori di Roma e
Bisanzio, quelli del Sacro Romano Impero Germanico, come pure quelli della
Santa Russia, Napoleone I e Guglielmo II, tutti si considerarono i successori e
gli eredi di Cesare, di cui alcuni giungeranno perfino a portare il nome di
‘Kaiser’ in tedesco e ‘Czar’ o ‘Zar’ in russo! Cesare era prima di tutto il
supremo sovrano temporale del mondo mediterraneo, ed il suo titolo
supplementare di Pontefice Massimo non ne fa tuttavia un capo religioso, simile
in ciò al confucianesimo, non era nient’altro che un rito sociale e non
comportava nessuna prerogativa sacerdotale […]. In tal modo il ciclo di Cesare,
o dei grandi imperi temporali (Augusto, Traiano, Costantino, Giustiniano, Carlo
Magno, Carlo V, Pietro il Grande, Napoleone, Guglielmo II, Hitler ecc. …), che
va dal 330 a.C. al 2030 d.C. circa, si pone nel suo insieme sotto il segno del
Mahanga [funzione “regale”, una delle tre
funzioni sottoposte al “Re del Mondo”, quest’ultimo identificato, nel Medioevo, con il mitico “Prete Gianni”]. Questa
predominanza del Mahanga durante il ciclo attuale è simboleggiata d’altronde
dal celebre giudizio di Pilato durante il processo del venerdì santo [e, in
questo tempo pasquale, non è di scarsa
importanza il ricordarlo], i cui principali attori incarnano precisamente o
rappresentano le tre funzioni polari del Re del Mondo, cioè: il Cristo Re, capo
supremo […], il Sinedrio, che rappresenta l’autorità religiosa […] e infine
Pilato, legato di Tiberio Cesare. Ora, chi presiede in questo giudizio che
riguardava essenzialmente un puto particolare della religione ebraica, il
messianismo; chi presiede il tribunale? Cesare stesso, nella persona del suo
ministro Pilato. La conclusione è formale: il Sinedrio, cioè la gerarchia
religiosa del popolo ebraico, riconosce la predominanza del potere temporale,
cioè del Mahanga”, ivi, pp. 158-159,
note mie fra parentesi quadre. Non a
caso, dunque, questo blog è dedicato a Federico II, il quale, però, come
detto più volte, segnala un inizio della trasformazione della sovranità. Infatti, ogni età di 2.160
anni può essere divisa, a sua volta, in tre parti. Non solo, m questa
predominanza della “funzione” guerriera nasce da Oriente: “Durante questo periodo nell’altra estremità dell’Asia, la
Cina era unificata sotto lo scettro di colui che è stato chiamato il ‘Cesare
cinese’, Che-Houang-Ti [Shihuangdi],
che aveva organizzato il Celeste Impero nel 221 a.C., cioè 175 anni circa prima
della ‘fondazione’ dell’Impero Romano da parte di Cesare. Meglio ancora, per
una curiosa coincidenza, si noterà che quest’impero è durato 2.133 anni (se lo
si arresta alla rivoluzione del 1912) o esattamente
2.160 anni se si va fino alla fine
dell’indipendenza cinese, al momento dell’invasione comunista del 1948 che
ridurrà la Cina sotto l’influenza sovietica (almeno temporaneamente [dagli anni
Settanta del secolo scorso, si sa, la Cina è di nuovo indipendente])”, ivi, p. 159, corsivi in originale, mia
nota fra parentesi quadra. Una ultima nota, sempre di natura “pasquale”: Ponzio
Pilato era di Capua, di famiglia sannita, la gens Pontia, e “pilatus”
voleva dire che usa la pila, che non è una batteria elettrica, come oggi, ma la lancia. E si consideri … la
lancia di Longino … Siamo, in effetti, ad un “nodo” dai molti echi
… Su Pilato: “Un altro personaggio con
un nome sabello, anzi sannita, è
Ponzio Pilato, il più famoso (o famigerato) di tutti i governatori provinciali,
prefetto della Giudea dal 26 al 36 d.C.”, E. T. Salmon,
Il Sannio e i Sanniti, Einaudi
editore, Torino 1985, p. 402,
corsivo mio.
Sulle “età”
zodiacali, ancora: “La storia universale è ancora moto giovane in confronto
degli sviluppi geologici e cosmici. L’influsso delle costellazioni, il loro
stile macrocosmico diventano particolarmente convincenti nei grandi
svolgimenti. Ma solo in pochi casi ne abbiamo una qualche conoscenza, che
comunque diventa tanto più vincolante quanto più la approfondiamo – Toro Ariete,
Pesci ed ora tocca all’Acquario. Sono esperienze singolari – noi non conosciamo
che una parte dei segni zodiacali e finora nessuno di essi è apparso una
seconda volta. Certo, conosciamo il decorso di piccole unità, di unità
propriamente umane, che chiamiamo civiltà e che Spengler ha ordinato in un
sistema. Pr molte ragioni si rafforza intanto il dubbio che proprio la nostra
non rientri nello schema, giacché essa sfugge alla disposizione ciclica,
circostanza quest’ultima che potrebbe essere una conseguenza di
un’accelerazione millenaria. Con ciò non s’intende dire che il movimento che al
tempo stesso ci entusiasma e ci spaventa [il primo verbo va oggi coniugato al
passato prossimo, l’altro invece rimane al presente] non sia in nessun modo
subordinato ad un ciclo [lo è, però ad un ciclo superiore rispetto a quello dei
segni] e corra […] secondo una progressione lineare verso l’ignoto.
Probabilmente nell’universo non esiste movimento che non ruoti intorno ad un
centro [vero, ma son cerchi di magnitudine, di ampiezza ben diverse]. Questa
convinzione è stata propria della teologia […]. Per contro, l’idea di una
progressione lineare è problematica. Se ora noi ci troviamo su un’orbita nuova
o, detto altrimenti, subiamo un mutamento che non ha precedenti nella storia
del nostro mondo e delle nostre civiltà, dobbiamo pensare che tale mutamento
stia accadendo al di fuori della nostra coscienza. Nella misura in cui questa
coscienza definisce la sua posizione come posizione di comando, il viaggio
diventa incerto, insicuro, ambiguo. Al di fuori della coscienza non significa
ancora che il mutamento avvenga anche fuori dell’esperienza. L’esperienza
interiore è in relazione con la coscienza come la massa di un iceberg lo è con la parte emergente di
esso. Ma noi possiamo penetrare con la coscienza nella parte interiore. A
questo riguardo, nel nostro secolo [il XX] sono stati compiuto viaggi di
scoperta che non hanno nulla da invidiare a quelli compiuti nelle profondità
marine [Nettuno]. […] Qui riposa l’esperienza non soltanto dei decorsi storici,
ma anche di quelli geologici, non soltanto delle esplorazioni temporali, ma
anche di quelle extratemporali. Molto di ciò che si è formato nelle religioni
ed anche nei miti sono in questo modo ha potuto entrare nel ‘saputo’. Rendere
attiva questa esperienza è oggi il compito più importante”, E. Jünger, Avvicinamenti. Droghe ed ebbrezza, Multhipla edizioni, Milano 1982, pp. 267-268, corsivo in
originale, i miei commenti son fra delle parentesi quadre.
[9]
Qualcosa di simile, ma non lo stesso, il sandhya essendo iniziato con il 1999-2000-2001, mentre “l’età di
passaggio” dell’ “Acquario” sarebbe iniziata in questa visione nel 1962. Ovvio che c’è anche una sorta di
“riecheggiare” nel 2012, che ha però, avuto ben
altro significato da quello ad esso attribuiti dai soliti ingenui. O gonzi …. Infatti, il 2012 ha segnato la fine del sistema
economico com’era prima.
Ma – dell’ inizio del sandhya – ebbi “modulo” parlarne in un vetusto scritto, del 1999,
di ben diciannove anni fa: Lettera aperta sull’Opera di Guénon.
[10]
H. Montaigu in C Levalois, Princìpi Immemorabili della Regalità, Il
Cerchio Iniziative Editoriali, Rimini 1991,
p. 112.
[ii]
“La fascinazione che sprigiona da Tolkien proviene dal suo completo ripudio di
questa tradizione sinistra [R. Graves e C. G. Jung son citati prima]. La sua
fiaba non celebra il consueto signore della favola moderna, Lucifero, ma San
Michele o Beowulf o San Giorgio [vero, ma il punto vero è se chi legge questa
fiabe di Tolkien non abbia un’idea limitativa di questi “eroi solari”]. E accetta
il destino di sconfitta che è inevitabile
per l’ eroe solare [e com’è, allora,
che chi segue tali cose si situi fra i vincitori? Forse, forse ha sbagliato
l’obiettivo, forse “il male” è
diverso da come la pensan costoro?]: vincitore è l’Anarca [fino ad un “certo” punto], come già nel
Giardino, ma tanto maggior è dunque la purezza di chi lo combatte. Si è con lui
agli antipodi di Powys che esalta un venturo Messia dell’ era dell’ Acquario, goffo, violento, puerile,
svergognato, che oltraggia l’ordine dei sessi, della religione e della famiglia
stessa. Si è agli antipodi di tutto ciò che in qualche modo si rifaccia anche a
meno sinistra dottrina, anche soltanto a quella ‘provvisoria accettazione delle
energie e della passioni pericolose’ che Keats suggeriva”, E. Zolla nell’Introduzione
a J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Rusconi Libri,
Milano 1982 (prima edizione: 1977),
p. 7, corsivi miei, miei commenti fra parentesi quadre. Il “messia”, insomma,
come l’han pensato, e continuano a
pensarlo, tanti, dev’essere un “uomo d’ordine”, che sostiene la religione e la
famiglia: insomma, il conservatorismo che ha vinto dalla fine degli anni
Settanta e con gli anni Ottanta: strano che abbia sostenuto proprio ciò che
credeva di criticare. Ma non passa per la più lontana anticamera di costoro quel
che già illo tempore Guénon
criticava: così, al massimo, si rallentano le cose, ma non è possibile
cambiarne il verso.
Tra l’altro, Urano in Toro passa sul 29° grado – d’ “indebolimento” – tra il 2025 e il 2026, dunque rafforzando l’idea dell’indebolimento dell’unico astro che si oppone allo “stellium” del 1962 in Acquario, e “significando” il 2025(26) con il suo passaggio di Plutone sullo stesso grado importante della figurazione astrale del 1962, di qui sopra.
RispondiEliminaInteressante “coincidenza”, direi ….
Anche Nettuno passerà in Aries fra il 2015 (30 marzo - 22 ottobre) e il 2026 (27 gennaio - 22 marzo 2038, lunghissimo transito), atro movimento celeste di cui tener conto.
RispondiEliminaTra l’altro, è interessante sottolineare come de Fontbrune (che ha – mal – interpretato le predizioni nostradamiche, e cui, al riguardo di queste interpretazioni, rispose “illo tempore” J. Robin, autore che ha scritto di R. Guénon in un vecchio numero della rivista francese “Elements”), stavolta non stravolgendole, interpreta certe indicazioni cronologico temporali delle “Profezie sui papi” attribuite, a torto o a ragione che sia, a San Malchia O’ Morgoir (o Malachia di Armagh, località quest’ultima dell’Irlanda del Nord, un dei posti dove sin ora s’è arenata la diplomazia per una Brexit ordinata); e de Fontbrune ha interpretato le indicazioni di Malachia a partire dal motto attribuito a Sisto V: “Axis in medietate signi”, cioè come metà del tragitto esaminato dalle “Profezie” dette.
RispondiEliminaDa tale interpretazione si giunge alla data del **2026** (che all’epoca di pubblicazione (1986) del libro citato qui su sembrava lontana un’eternità), in armonia con quanto detto in questo post.
Vi è una data – per identificare l’inizio dell’ “Età dell’Acquario”, che è quello detto qui sopra!, non quello detto di solito! – cf.
RispondiEliminahttps://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/10/cacciari-caserta-europa-inizio-o-fine.html,
la nota n°7 a pie’ pagina. Vi è una data … ed assai recente …
A buon intenditor …
Tutto ciò va ricollegato alla congiunzione in Acquario, sempre ricordata qui sopra. E sempre: A buon intenditor …
Un interessante link, non sempre son d’accordo, ma è interessante: “The Aquarius Stellium of 2021 as the Centre of a Continuum: Drawing on Ripples from 60 Years in the Past and Sending Ripples 60 Years into the Future” cf.
RispondiEliminahttp://willowsweb.blogspot.com/2020/12/the-aquarius-stellium-of-2021-as-centre.html
La comparazione fra lo stellium del fabbraio del 1963, che annunciava in embrione l’età dell’Acquario e lo stellium del prossimo ventun dicembre c.a., che inizia questa stessa età (come di ambedue le cose si dice nel post qui sopra), “Parallels Between the Aquarius Stellium of February 1962 and the Aquarius Stellium of February 2021”, cf.
Eliminahttp://willowsweb.blogspot.com/2020/02/parallels-between-aquarius-stellium-of.html
PS: Ma **non** ci si rifaccia (please) agli hippie, **non è** - né **mai** sarà - la mera replica del passato, e, tanto per esser chiari, poiché anche il nazismo era di tipo “acquariano” ...
Post ormai di ben tre anni fa . . .
RispondiEliminaIn “Maitreya e il New Age” è detto chiaramente della data 2025 …
RispondiEliminaPer la precisione sul riferimento al 2025: cf. “Su ‘Maitreya’ e il ‘New Age’”, pp. 74-75 – dove si citano le **fonti** della data in questione.
EliminaRibadisco ancora una volta che un post va sempre letto *assieme* ai commenti, che siano essi mere osservazioni che correggono errori di battitura, oppure – più importante – commenti che, in seguito a domande o anche **senza** di esse, forniscono qualche chiarimento interpretativo.
Ma per avere l’ “attacco” Ufo cosiddetto, che è falso **non** perché sia falso in quanto attacco (come pensa Greer, che, però, almeno capisce cosa sia un “governo ombra” che **non è** il “deep state” di cui favoleggiano in tanti, in troppi) ma perché gli “Ufo” non son tali, il che è modo diverso … occorre che siano avvenuti (tempo non casualmente: **passato**) dei cambiamenti cosmici (nell’ambito “sottile”, e dei quali si tratta nel fondamentale “Maitreya e il New Age”), cambiamenti cosmici che, sembra evidente, non ci sono ancora …
RispondiEliminaPS. Darò poi il rif. (in “Ps. Maitreya e il ‘New-Age’”) laddove vi è il riferimento al “cambiamento cosmico” di cui, qui sopra (nel tal commento presente), si dice ….
Certe forze ha come scopo quello di agitare, poi di controllare, le pubbliche opinioni … ecco lo scopo. Quel che si dice in “Mai. e il New A.” è che lo scopo è proprio questo: controllare le pubbliche opinioni, **non** i governi. I governi son crescentemente fuori gioco: e così dev’essere. Tutto lo sviluppo a partir dagli anni Settanta (“piano 1975”, sottocapitolo dell’altro) stava proprio nel cardine dell’indebolire gli stati. Oggi si va sempre più verso un controllo vastissimo, tuttavia “macchinico”, fatto dal digitale, senza nessuno Stalin, nessun Hitler in cima: di qui le tonnellate d’incomprensioni che oggi vediamo. Esse nascono dall’esser rimasti con e teste nel Novecento: ma non è così. Tutto lo sviluppo dagli anni Settanta è su di un’altra direzione: indebolire gli stati ed accrescere il controllo digitale, fatto da macchine senza un “kybernètes” in cima, basato sull’utopia dell’autoregolazione cibernetica sistemica. Ne parlava Baudrillard fra i Settanta e gli Ottanta del secolo scorso: lettera morta in politica, il che non significa che le cose non siano cambiate davvero, effettivamente, ma solo che la politica è divenuta un insieme chiuso ed autoreferenziale, che non può uscire dal “circolo chiuso” che gli è stato segnato attorno (come il giovale yezide secondo Gurdjieff), il che – a sua volta – non fa che confermare che l’annullamento della politica moderna è *stato* - ora siam oltre anche questo – uno dei loro scopi precisi.
RispondiEliminaLo scopo è, dunque, quello di agitare, poi di controllare, le pubbliche opinioni. E ciò vedo sia oggi pochissimo capito.
Una sorta di “Grande ‘Influencer’”? No, è un termine disadatto allo scopo, fa sì che si pensi che basti l'uso dei “social” per ottenere questo risultato: non è così, non è così affatto.
____
Sull’altra questione – l’altro fattore – che, poi, è anche uno degli scopi dell’ “evocazione collettiva”, cf. sempre “Su ‘Maitreya’ e il ‘New Age’”, ma stavolta p. 73 e p. 86.
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