E così, la gestione
della “Brexit” ha dimostrato, fino a ieri, il suo fallimento, ma esso è solo il
segno di un male ben più profondo. Churchill si rivolterebbe nella tomba, anche
se queste tendenze ci son sempre state
nel partito Conservatore, solo che, stavolta,
hanno vinto, in questo tempo sono dominanti. E’ il quadro de “L’Ora più buia”,
il film dell’anno scorso, solo che, stavolta, l’esito è l’opposto di quello di
tanti anni fa.
Lo “zombie” del potere
di oggi, appunto, cf.
Certo si è che l’economia
globale, di colpo in colpo, rischia un accumulo di fattori negativi che un
qualsiasi fattore di coagulo può scatenare. Di solito, un fatto secondario, cui
nessuno pensa.
Sulla “Brexit” in
questo blog, cf.
Vi sono delle
riflessioni piuttosto interessanti che possono farsi con relazione ad un
interessante link, il seguente: cf.
https://austincoppock.com/2019-yearly-the-road-we-travel/,
autore A, Coppock.
Vediamo che cosa si
dice.
In
primis, parlasi di cicli
astrologici, di lunghezza ed estensione differenti. Prima di parlare dei cicli
dei pianeti lenti, più piccoli, si parla di un Gran Ciclo astrologico, quello –
classico, da Albumasar (787-886), di duecento anni – delle congiunzioni tra
Saturno e Giove nei segni dello stesso elemento
(Terra, Aqua, Aër, Ignis). Ora, nel periodo 1803-2020 si
son avute le congiunzioni fra Saturno e Giove nei segni di Terra,
sostanzialmente, con eccezioni. Questa è stata l’epoca dello scatenamento della
rivoluzione industriale, di quelle tematiche di cui s’è detto varie volte in
questo blog, delle due Guerre mondiali – sempre più, correttamente, viste come la Grande Guerra Civile Europea e
Mondiale (1914-1945) –, cosa solo in parte vera, perché – se per “guerra
mondiale” intendiamo un conflitto che ridisegna l’equilibrio geopolitico
mondiale –, c’è stata prima la Guerra dei Sette Anni (1755-1763), giustamente
definita da Churchill la prima guerra davvero mondiale. Se intendiamo un conflitto “mondiale” sempre come
ridisegnare gli equilibri mondiali, anche l’attuale Terza Guerra mondiale “a
pezzi” lo è, perché sta ridisegnando
gli equilibri mondiali.
Vi è, poi, la
congiunzione “media” – come il Nodo lunare “medio” – ch’è, cioè, una media matematica, e la congiunzione reale, quindi effettiva. La prima si è
già verificata nel 2000, ma l’effettiva si verificherà nel 2020. Dunque
l’autore del link sopra citato non erra
nel considerare il nostro periodo, dal 2000 al 2020, un’età “di passaggio”,
dove si credeva di poter “piantare tenda” ed abitarci, quando, al contrario, è
solo ancora di passaggio.
Dal 2020 in poi le
congiunzioni di Saturno e Giove avverranno nei segni d’Aria, e la prima sarà in
Acquario. Ed ecco ciò che, qui, c’interessa di più, e subito. Infatti, qui se
n’è parlato, ma in relazione al moto dei pianeti lenti, cf.
sul quale ciclo, dei
pianeti lenti, si ritornerà fra poco.
La cosa interessante
sta nel fatto che questa congiunzione, che darà inizio al ciclo di 200 anni nei
segni di Aria, e che avverrà in Acquario, coincida, più o meno, con questa serie di spostamenti dei pianeti lenti,
dei quali si dice nel link appena qui su riportato.
Interessante come
questo cambiamento di segno, intendo della congiunzione duecentennale fra
Saturno e Giove, sia spesso coinciso, nella storia, con l’avvento di un
conquistatore, per esempio Alessandro Magno, riporta Coppock, o Gengiz Khan; o
Napoleone, per l’inizio del ciclo delle congiunzioni duecentennali nei segni di
Terra, avvenuta nel 1803. Qui Coppock sbaglia, nel dire che sia oggi Internet
il “conquistatore” che porta verso un mondo “multipolare”, parola oggi di gran
voga. Né son più nel giusto quelli che, pensando – giustamente – all’Anticristo,
vi vedranno un “conquistatore”, dimostrando così di aver capito zero del tì estì, del “che cos’è” l’Anticristo.
Quindi è vero che ci
sarà l’Anticristo, ma non sarà un conquistatore, ciò essendo dovuto alle particolarità del “nostro” periodo
storico, dove si concludono altri – e più
vasti – cicli, punto
d’importanza dirimente.
Arriviamo ai pianeti lenti, dunque, in secundis.
Qui – fra molti
discorsi che si potrebbero fare, ma non c’è tempo per farlo – punterei l’attenzione
sul passaggio fra Urano in Ariete ed Urano in Toro, quest’ultimo che, oltre a
denotare questo risveglio non solo dei terremoti – ma anche del vulcanismo – vuol dire anche problemi
sulle Borse (non solo a causa
della “Brexit”, ovvio) come un cambiamento dei flussi della liquidità, peraltro
unica scelta che hanno le lobby
dominanti il mondo per mantenere il controllo. Ma ciò significa che il nucleo
centrale della “Grande Prostituta” ha transato con gli altri gruppi, in questo
tempo, in lizza.
Andrea A.
Ianniello
Ci vuole la normalità, si deve alterare del tutto la “normalità”, questo è il vero potere, non gli strilli complottisti; poi “quel” giorno è, semplicemente, inimmaginabile.
RispondiEliminaL’economia globale oggi è ingestibile. Diciamo che, più che altro, è la sua (dell’economia capitalistica) crescita come **escrescenza** che l’ha portata fatalmente **oltre** il limite. Anche se rimane vero che nessuno c’ha voluto far qualcosa di vero contro, anzi ci sono stati tutti, “... e tutta la Terra ...”, **questo** - questo - **è** l’ “Apocalisse”, per questo viene la distruzione, ma la distruzione è **conseguenza**, **non** causa.
RispondiEliminaLe cucine saranno telecomandate a distanza; il cibo sarà trasmesso digitalmente, sarà ricostruito nelle proprie cucine, come in molte distopie degli anni '70 e '80, magari rese ultra popolari, ma il nocciolo loro rimane vero: un popolo che è un pubblico, lo spettacolo per tutto.
RispondiEliminaUn potere anonimo e tentacolare, occhiuto ma ottuso, di Corporation, nel **nulla** politico ed umano: questo è il futuro a breve, e, in parte, già è il nostro presente, non ancora pienamente tale per i residui novecenteschi, ecco tutto.
Ma davvero, se oggi ci fosse un leader, non questi tizi populisti, il mondo gli cadrebbe in mano, **da solo**, da solo ....
La tigre è un gattino, chi crede di cavalcarla cavalca un asino: sono i peggio, e non li ammiro affatto, anzi, massimo disprezzo; la post modernità è una maschera perché si vive della perenne decadenza della modernità, senza mai - e dico mai - accettare la vera sfida; di qui i fallimenti di "nuova" destra “et similia”. Come scrissi nel mio breve intervento sul futurismo, parte scritta della commemorazione a Caserta, nel 2009, **10 anni fa**, del Centenario del “Manifesto” futurista: tu o passi il Rubicone, o ti fermi sulle sue rive e stai lì, a sognare di passarlo, a discettare che cosa succederebbe se lo passassi, ma in realtà, il Rubicone non l'hai superato!!
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaTra l’altro, è interessante sottolineare come de Fontbrune (che ha – mal – interpretato le predizioni nostradamiche, e cui, al riguardo di queste interpretazioni, rispose “illo tempore” J. Robin, autore che ha scritto di R. Guénon in un vecchio numero della rivista francese “Elements”), stavolta non stravolgendole, interpreta certe indicazioni cronologico temporali delle “Profezie sui papi” attribuite, a torto o a ragione che sia, a San Malchia O’ Morgoir (o Malachia di Armagh, località quest’ultima dell’Irlanda del Nord, un dei posti dove sin ora s’è arenata la diplomazia per una Brexit ordinata); e de Fontbrune ha interpretato le indicazioni di Malachia a partire dal motto attribuito a Sisto V: “Axis in medietate signi”, cioè come metà del tragitto esaminato dalle “Profezie” dette.
RispondiEliminaDa tale interpretazione si giunge alla data del **2026** (che all’epoca di pubblicazione (1986) del libro citato qui su sembrava lontana un’eternità), in armonia con quanto detto in un precedente post, cf.
http://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/04/su-duna-non-sud-duna-ri-cor-renza.html.
La sindrome inglese contagia il mondo, altro che sindrome cinese!!
RispondiEliminaMoltissime visualizzazioni di questo post.
RispondiEliminaPS Non sorprende quel che sta succedendo in Inghilterra in questo periodo, le solite promesse illusorie populistiche. Il punto, però, è che tutto questo si inscrive bene in una fase di crisi dell’economia globale dovta alla crisi energetica in atto.