sabato 11 gennaio 2020

Del …















“«[…] Bene, non sono abbastanza erudito da esser convinto del libero arbitrio. Lascio ai filosofi la difesa di una simile fantasticheria. Mi sento troppo orientale per ritenermi un essere autonomo, scisso dal grande divenire cosmico … Quello là», e il dottor Steen indica la statua di Gengis Khan, «ha avuto la missione di passare sulla Terra come una tempesta devastatrice; l’ha fatto, ed il suo animo non è stata sfiorato dal marchio d’infamia di una volontà d’azione individuale … Gli si addice quanto si trova nella Bhagavad Gītā, nel più grande inno alla libertà da ogni colpa:
Quell’azione che quivi ha luogo, ha luogo per legge di natura. Io sono l’autore di codesta azione, questa è ciancia presuntuosa”. E’ proprio grazie al sangue orientale che scorre in me che io non faccio nulla, e non vengo investito dal contraccolpo d’ogni iniziativa; ne sono l’esecutore e nient’altro. E poiché faccio ciò che sono costretto a fare, so pure ciò che accadrà. Io ho sconfitto il sangue inglese in me e la sua follia di poter, grazie al libero arbitrio, fare o non fare qualcosa. Gli inglesi sono stati per secoli i dominatori del mondo; hanno adempiuto ad una missione, questo è chiaro, ma non sapevano che era una missione. A dire il vero, lo dicono – per poter giocare a fare gli innocenti – ma non ci hanno mai creduto, non avrebbero altrimenti coniato il termine “negro”, la missione va loro proprio a genio. Chi non sa che gli è stata affidata una missione, non lo sa dall’inizio, prima ancor di fare il primo passo, e, credendosi autore dell’azione, ne ha tutta la responsabilità».
«Tu credi quindi che il tramonto dell’Inghilterra sia prossimo?» riesce a dire Ismene. […] «Da quand’è che riesci a sentirti tedesco? Quella che parla in te e vera e proprio avversione teutonica! […] Dio maledica l’Inghilterra, già, già», aggiunge beffardamente. Lui solleva la mano.
«Che m’importa dei tedeschi? Non li odio, ma neppure li amo. Non odio neanche gli inglesi, come magari ti sarà sembrato. Odio la razza bianca menzognera, qualsiasi sia la nazione in cui si riconosca  … Ti prego, non interrompermi; so cosa vuoi dire. Tu pensi che gli orientali non siano migliori dei bianchi … Certamente non lo sono. Ma l’animo degli orientali è impregnato di materiale infiammabile, mentre quello degli europei è completamente carbonizzato e ciò che chiama amore è fregola che non riesce a riconoscere; ciò che chiama odio è rabbia fremente, istinto di vendetta o avidità di denaro, mascherata. Non sa che l’odio è qualcosa di metafisico. E come potrebbe mai sapere che l’odio è qualcosa di sacro, […] che è qualcosa di più di una forza […]. “L’odio è abominevole”, così dicono quelli che parteggiano per l’ “amore”. Amore! … Come se l’amore, che costoro hanno sempre in bocca, fosse qualcosa di diverso […] dall’odio divenuto impotente! Sciocchezze! … Se davvero dovesse esistere qualcosa come l’ “amore”, si potrebbe manifestare solo se alla fiamma dell’odio non fosse possibile bruciarlo, trasformarlo in cenere. E quando mai, da che mondo è mondo, è avvenuto ciò? Dal principio dei tempi, l’Angelo dell’odio […] è alla ricerca di quel misterioso Elisir che porta il nome di “amore” ma che è introvabile. Gli uragani, che il suo battito d’ali produce, alimentano le scintille dell’odio che covano nel cuore umano: la sua vampa ha nome “distruzione”» …”.
G. Meyrink, La Casa dell’Alchimista. L’Orologiaio, Libri del Graal, Roma 1990, pp. 99-100, corsivi in originale[1].










Come si è detto altrove, quel che abbiam visto sotto i nostri occhi è stato l’evitare una terza guerra, sì, ma non mondiale[2]: del Golfo, ed anche questo è stato detto[3].
Vediamo i passi dell’ Apocalisse di Giovanni, che ognuno può seguirsi a casa, indipendentemente, leggendoseli: cf. Ap., 16,12, dove il “sesto angelo” riversa la sua coppa sull’Eufrate che si “secca” per il passaggio dei cosiddetti “re dell’Oriente”. Si allude ad una crisi, mondiale, che riguarda quella zona e sembrerebbe che un’invasione sia inevitabile. Ma – nei passi successivi, cf. ivi, 16,13-14 – si vede che non accade nulla, nessuna super invasione. Ma, ed ecco il punto, bruscamente – bruscamente – l’azione passa nelle mani della “bestia” e dei suoi seguaci, che vogliono la fine del sistema della “Grande Prostituta”, per l’appunto.
Tra l’altro, appena dopo – cf. ivi, 16,15 – vi è il famoso annuncio: “Ecco: io vengo come un ladro”, interessante questo punto. Ma non perdiamo di visto la questione precedente: nessuna guerra, ed infine l’azione passa alla “bestia” ed ai suoi seguaci. Ciò non va interpretato nel senso che la “bestia”, e sodali, si manifestino apertamente, ma che loro divengono i “latori” dell’azione, che sfugge crescentemente dalle mani della “Prostituta”. E infatti, nei vss., già citati, cf. ivi, 16,13-14, la “bestia” libera i suoi “spiriti immondi” perché si diffondano sulla Terra (= la “bestia” non si manifesta ancora apertamente ma manda questi suoi “spiriti immondi” …), e questi detti “spiriti immondi” chiamano il mondo a raccolta per la battaglia “finale”, cioè spirituale, non quindi un mero confronto materiale fra “nazioni”, ma una lotta spirituale
Si è letto bene: la guerra non avviene, ed allora l’azione passa ad altre forze. Detto senz’alcun isterismo “apocalitticista”, quell’ ottusa isteria dalla quale tanta gente viene presa. Certe cose devono scendere in manifestazione fisica, cioè nel mondo della realtà cosiddetta “quotidiana”, dunque, per cui gli isterismi son del tutto fuori luogo.  


La cosa da spiegarsi, allora, è proprio che la guerra non avviene. E si spiega, si spiega … Tra l’altro: non ho parlato a vanvera, ma, si sa, ben pochi sanno leggere …[4]

Ma questo sposta il punto senza rispondere alla questione: come si è potuti giungere a tanto. La risposta dovrà esser trovata dal, si spera, “acuto lettor” … Noi qui si segue il “decorso” della cosa.
Niente di più, niente di meno.












Andrea A. Ianniello











PS. Per non concludere … La storia è una “giungla di fiere”, non credete agli pseudo vangeli della facilità, nati dalla “bolla” in cui si è vissuti per tanto tempo … Diranno, diranno tante cose, ma voi non ascoltateli: “Ci sono altre cose” … La storia è una “giungla di fiere”, cf.
Cosa conta, dunque, davvero? “Attingere ai Princìpi” e “Spogliarsi dell’accessorio” …


[1] Questo è l’ultimo racconto – postumo ed incompleto – scritto da Meyrink, scomparso, assai significativamente, nel 1932, un anno prima dell’ascesa di Hitler …
Il nome “distruzione” si apparenta quindi a quello di “Distruttore”, cioè l’ “Apollyon” dell’ Apocalisse di Giovanni, “Apollyon” che ha i tratti del volto nefasto di Apollo (al quale, tra l’altro, era sacro anche l’asino, non solo il lupo …). Su Apollo, cf.
[2] Di pseudo “terse” guerre mondiali ce ne sono state così tante che ormai l’aggettivo di “terza” fa ridere: cf.
[3] Cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2015/02/apocalisse-cap-16-leufrate-liraq-e-le.html. Tra l’altro, la centralità dell’Eufrate, “il fiume dei conquistatori”, è anche stata segnalata in un altro link: cf.
Tra l’altro, questo “passaggio storico” è stato segnalato anche in altri post: cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2015/11/e-forse-forse-qualcuno-stavolta-capira.html. Chiaro che quest’ultimo link non può che far sorridere … ah ah … Che qualcuno capisca, via, che pretese assurde: meglio rimanere nei propri desiderata. E’ giusto. All’uomo è stata data questa possibilità di scelta, non ha molto altro in più, ma comunque ce l’ha: non sono stato certo io a dargliela, ma rispetto la decisione. Quindi è giusto. L’assurdo sta nel fare una scelta e stupirsi delle conseguenze, il che fa capir bene quanta cecità ci sia nell’uomo: il “libero arbitrio”, grossa fregatura, ma comunque ci sta, presenta i suoi vantaggi se e solo se si accompagni alla discriminazione ed alla consapevolezza. Solo allora presenta dei reali vantaggi. In caso contrario, è il “pericoloso dono d’Iddio”, che può perderti, come il petrolio per l’Arabia e il mondo musulmano: l’ aqua diaboli non si chiama così certo per caso …




7 commenti:

  1. Cosa conta, dunque, davvero? “Attingere ai Princìpi” e “Spogliarsi dell’accessorio” …

    Saturno attualmente è a 22 ° Capricorno , Capricorno domicilio notturno di Saturno , tra 8 mesi circa Saturno entra in Aquario ( domicilio diurno di Saturno), e ne uscirà a fine febbraio 2023; ergo il processo di "spoliazione" sarà completato anche se con molta probabilità vi saranno strascichi.
    E per concludere ...2030 data che si evince dalla lettura dei testi di Guenon e/o dei suoi più validi studiosi ... tutto si tiene .

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  2. ...ed inoltre il passaggio tra i due domicilii si può anche interpretare come passaggio dal nascosto al manifesto; con tutto quello che ne consegue .

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  3. Cosa conta, dunque, davvero? “Attingere ai Princìpi” e “Spogliarsi dell’accessorio” …

    Saturno attualmente è a 24° Capricorno ( domicilio notturno) ,a fine marzo entrerà in Aquario ( domicilio diurno) e vi permarrà per tre anni, a fine marzo 2023 entrerà in Pesci.
    Se questo lungo transito di Saturno nei suoi due domicilii (Capricorno ed Aquario) non spoglia dell'accessorio m, nons o cosa altro possa farlo ...ed ultimo ma non ultimo il passaggio tra i due domicilii si può anche interpretare come passaggio dal nascosto al manifesto .

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Dal punto di vista meramente "astrologico" ,credo di aver centrato il tema della spoliazione;gli effetti della pandemia porteranno a questo , e col senno di poi il "passaggio dal nascosto al manifesto" ( leggasi covid19 un nemico nascosto che si manifesta) anche se in tutta sincerità il passagio dal nascosto al manifesto lo intendevo ad un livello più "profondo" .

    PS
    Questo post sostituisceil precedente a causa dei vari errosi ortografici del precedente

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    1. Grazie dei commenti, condivido quelli sull’astrologia, passaggio dal nascosto al manifesto? Probabile … ad esso il “Covid-19” senza dubbio contribuisce, direi più alla “praecipitatio” che alla “genesis” (del passaggio” in questione stesso …) ….





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