martedì 21 gennaio 2020

Il …


















Il ventun gennaio del 1793 si può considerare una data molto significativa. Il brano che si riporterà si prega però d’intenderlo senz’ alcun “nostalgismo”, e senz’ alcun “legittimismo” – e/o “tradizionalismo” di sorta –, ma va invece solo inteso per quel ch’esso è, in modo “nudo” ed asciutto. Niente di più, niente di meno.
Anche la Rivoluzione francese ha utilizzato dei simboli per esprimersi e rivelarsi al mondo. Il simbolo, che diviene gesto simbolico, a nostro avviso più significativo di questo periodo è la decapitazione del re. Pertanto il 21 gennaio 1793 è una data altrettanto se non più significativa del 1492, lo sbarco di Cristoforo Colombo nelle isole dell’America, del 1453, il crollo finale dell’impero bizantino, o ancora del 476, ultimo rantolo dell’impero romano d’occidente.
Apriamo una parentesi per precisare una cosa: il periodo rivoluzionario inizia assai prima del 1786 e continua anche dopo, benché attualmente si sia entrati in una nuova sua fase. Al proposito è pericoloso indicare date che non siano simboliche, ma è possibile individuare le tappe di questo processo […] che possiamo definire come la volontà di distruzione della visione del mondo e dell’ ordine tradizionale, è sempre esistita; il nostro mondo l’ha in sé fin dalle sue origini, è consustanziale ed in un certo modo partecipa della sua economia. Tuttavia per interi millenni essa fu dominata, tenuta a bada […]. Del pari diverse tradizioni riconducono questo stato di cose ad un episodio mitico, che ha consentito alla società degli uomini di conservare i legami col mondo celeste, mantenendo aperte le vie che vi conducono e continuando a ricevere le influenza vitali del sovramondo. Così la tradizione iraniana riferisce che all’inizio del suo regno (che s’identifica con l’età dell’Oro) Yima, il giorno dell’equinozio di primavera, chiuse la porta degli inferi. Alcune leggende mussulmane su Alessandro il Grande riferiscono che egli avrebbe costruito un bastione a protezione del mondo contro le orde demoniache di Gog e Magog, evocati anche nella Bibbia (Ezechiele [corsivo in originale], 38, 1-23; 39, 1-16). Nella tradizione scandinava gli dèi incatenano il lupo gigante Fenrir per impedirgli di devastare il mondo; ciò infine accadrà, ma alla fine del nostro ciclo. Allora i diversi bastioni finiranno per crollare e le potenze infernali, uscite dal mondo inferiore (da latino inferus [corsivo in originale], ‘che si trova di sotto’) irromperanno nel mondo degli uomini”, C. Levalois, Principi immemorabili della regalità, Il Cerchio, Rimini (FO) 1991, pp. 97-98, corsivi miei, quelli in originale son indicati fra parentesi quadre. C’era ancora la lira, ma già era stato firmato – nel 1998 – quella serie d’accordi che portavano all’instaurazione della “zona di cambio fisso” che, in effetti, è l’Euro.
Di quegli anni è un vecchio scritto, salvati su ed in questo blog, cf.

Importante capire che “alla fine del nostro ciclo”, per quasi tutti, ha questo senso: Mai.









Andrea A. Ianniello






















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