“La consacrazione del tempio di Venere e Roma fu una specie di trionfo, accompagnato da corse di bighe, da spettacoli pubblici, da elargizioni di spezie e di profumi.
I ventiquattro elefanti che avevano trascinato fino al cantiere quei blocchi enormi, riducendo così il lavoro forzato degli schiavi, figurarono anch’essi nel corteo, monoliti viventi. La data precisa per questa festa era il giorno anniversario della nascita di Roma, l’ottavo giorno che segue gli Idi di aprile, dell’ anno 882 dopo la fondazione dell’Urbe. Mai la primavera romana era stata più dolce, più intensa, più azzurra. Lo stesso giorno, con solennità più austera, ma quasi in sordina, ebbe luogo una cerimonia dedicatoria all’interno del Pantheon.
Avevo ritoccato di persona i progetti troppo cauti dell’architetto Apollodoro”, M. YOURCENAR, Memorie di Adriano, Einaudi editore, Torino 1988, pp. 158-159, corsivi miei[1]. Ho sentito come alcuni “storcano il naso” al riguardo di questo testo: eh sì, senza dubbio IL RAZIONALISMO HA PICCHIATO DURO, ed i suoi risultati li vediamo nelle differenti esplosioni d’irrazionalità che si sono verificate nella storia recente, che SI VERIFICANO - e che SI VERIFICHERANNO sempre di più: la ragione NON può nulla contro queste cose.
Rimane da spiegare il PERDURANTE successo di tal testo, un cui passo m’era venuto in mente in relazione alla riscoperta - recente - di frammenti del pavimento “adrianeo” nella piazza intorno al Pantheon.
In ogni caso. l’edizione appena citata contiene anche il “Taccuino di appunti” della Yourcenar. In esso vi è un passo che può esser d’aiuto alla comprensione di quanto detto:
“L’esser vissuta in un mondo in disfacimento mi aveva fatto capire l’ importanza del Princeps”, ivi, p. 186, corsivi miei.
Il “principe”, appunto, non qualche dittatore dello “stato libero del Bananas”[2] (quando Woody Allen faceva film ancora divertenti), NON i “populisti” o “sovranisti” miserrimi del “nostro” tempo, e dunque NON un “neonazionalismo” che NON è altro se NON la parodia del nazionalismo “vintage”.
E noi viviamo in “un mondo in disfacimento” molto ma molto di PIÙ “in disfacimento” di quanto lo fosse quello in cui visse la Yourcenar, e lo scrisse (fra gli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso). Il suo “Taccuino” è interessante perché ne vien fuori tutto il suo percorso: dall’ “UOMO Adriano”, sul quale all’inizio si era focalizzata l’attenzione sua, vien fuori IL “Princeps”, ed È così.
Dietro il perdurante successo di tal libro non vi è affatto soltanto la riflessione, fascinosa, di un’età d’armonia, quando “l’uomo era l’uomo”, non vi erano terrori ultramondani eppure il mondo era ancora, seppur in modo discensivo e calante, legato a quel detto: omnia Iovis plena, ma vi è – ANCOR di più, MOLTO di più – la nostalgia del Princeps. Questo è, in realtà. Non dittatorucoli, non “populisti”, nessun Cola di Rienzo né Masaniello, ma nemmeno immondi burocrati o tecnocrati, e neanche realtà “elettive”, ma IL “Principe”, NON quello di Machiavelli, ma quello romano, quello reale, originale. Questo è, in realtà. Scriveva la Yourcenar:
“A torto o a ragione, quasi sempre l’umanità ha concepito il suo dio in termini di Provvidenza: le mie funzioni mi costringevano ad essere, per una parte del genere umano, questa Provvidenza incarnata.
Più lo Stato si sviluppa, serrando l’uomo nelle sue maglie fredde e rigorose, più la fiducia umana aspira a collocare al polo estremo di quest’interminabile catena l’immagine adorata d’un uomo protettore”, ivi, pp. 138-139, corsivi miei, grassetti miei.
E – duolmi dirlo – tale attesa, sempre frustrata, lo sarà di nuovo ancora una volta [scritto nel 2020: e così È STATO]. PESTE E CORNA SUI POPOLI CHE NON SANNO PIÙ DISTINGUERE FRA IL “PRINCEPS” E IL POPULISTA [frasi del 2020!], ma è chiaro che il tema rimane sempre quello già detto più volte: “CHI” decide?
“CHI” controlla “l’interminabile catena” di controlli? La risposta è molto semplice nel mondo moderno, TARDO moderno per dir meglio: NESSUNO. NESSUNO. NESSUNO.
La “bella verità” – una “verità sgradevole”, vero eh – si è che, nel mondo “tardomoderno”, nessuno controlla proprio alcunché. Ci si “arrabatta” e “si naviga a vista” come suol dirsi.
E né che un tal “uomo” apicale potrà mai esser “l’anticristo”, al cui riguardo continuano bellamente a circolare immagini distorte o caricaturali. Quand’anche costui si proponesse come questo “tal uomo” che “controlla” la “catena senza fine del controllo”, non sarà MAI vero. Perché l’ intento di costui è tutt’altro, l’avrò detto MOLTE ma molte volte [frasi del 2020].
[E va sempre ribadito, frase del 2025]
Andrea A. Ianniello
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2020/05/a-proposito-di-una-recentissima.html
[cancellato]
Sorpresa? Quale sorpesa? “PESTE E CORNA SUI POPOLI CHE NON SANNO PIÙ DISTINGUERE FRA IL “PRINCEPS” E IL POPULISTA [frasi del 2020!]”
RispondiEliminaNessuna sopresa, dunque. “NO SURPRISES”
Quale cosiddetto “popolo” sa - oggi, davvero, in concreto non a chiacchiere - “sa distinguere tra ‘princeps’ e populista” ?
EliminaNESSUNO. NESSUNO. NESSUNO. NESSUNO “popolo” sa farlo. Ma perché? Perché non hanno alcuna idea di cosa sia il “‘princeps’” ...
Lè zhö song fè. Ghyèn në va plü.
EliminaCosa vuol dire: Plutone in Acquario fuori dai limiti eclittici, dal 2025 al 2035, dal lato sud? “Lè zhö song fè. Ghyèn në va plü.”
EliminaRIPROPOSIZIONE 18
RispondiElimina“Il mondo nell’abysso” (e per davvero! ma con forme inusitate ...), cf.
https://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/il-mondo-nell/
“Laggente” si è cambiata? Oui ed in maniera “sottile” cioè “qualitativa” e cioè non ne puoi dare una “rappresentazione” facile, salvo un’immagine, occorre l’esser sensibili ai “cambiamenti d’atmosfera (**mentale**)” - mentale! -, chiaramente cosa non facile, che richiede consapevolezza. Ed è sempre lì l’asino sul quale si casca …!
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