Ricordiamo questo passo, – peraltro già riportato, – ma in un’edizione posteriore. Quindi NON sono cose ch’erano NON conosciute, anzi …!
SENZA COMMENTO
“W. B. SEABROOK, Aventures en Arabie (Gallimard, Paris)[1][2]
Questo libro, al pari di quelli dello stesso autore che sono già stati tradotti (L’Ile magique e Les Secrets de la jungle), si differenzia in meglio dagli abituali «racconti di viaggio»; senza dubbio perché in questo caso si tratta di un personaggio che non porta appresso dappertutto certe idee preconcette, e, soprattutto, che non è per niente convinto che gli Occidentali siano superiori a tutti gli altri popoli. Certo, talvolta vi sono delle ingenuità, degli stupori singolari di fronte a cose molto semplici e molto elementari; ma anche questo ci sembra essere, tutto sommato, una garanzia di sincerità, in verità, il titolo è poco appropriato, poiché l’autore non è stato proprio in Arabia, ma solo nelle regioni situate a nord di essa, e per esaurire subito le critiche, diciamo anche che i termini arabi sono talvolta bizzarramente deformati, come da chi provasse a trascrivere approssimativamente i suoni che ascolta, senza preoccuparsi dell’ortografia, mentre alcun frasi citate sono tradotte in maniera piuttosto fantastica. Infine, abbiamo potuto notare, ancora una volta, un fatto curioso: nei libri occidentali destinati al «grande pubblico», la shahadah non è, per così dire, mai riprodotta esattamente; si tratta di un fatto puramente occidentale o non è piuttosto il caso di pensare che qualcosa si oppone a che essa possa essere pronunciata dalla massa dei lettori ostili o semplicemente indifferenti?
La prima parte, che è la più lunga, riguarda la vita dei Beduini ed è quasi interamente descrittiva, il che non vuol dire sia priva d’interesse; ma nelle seguenti vi è qualcosa di più. Una di esse, ove si parla dei Dervisci, contiene in particolare delle conversazioni con lo sheikh Mawlawi, ed il loro significato, senz’alcun dubbio, è stato riprodotto fedelmente: per dissipare l’incomprensione che l’autore manifesta nei confronti di certe turuq, questo sheikh gli spiega che «per giungere a Dio non vi è un’unica via stretta e diretta, ma un numero infinito di sentieri»; è un peccato che questi non abbia avuto l’occasione per fargli comprendere ance che il Sufismo non ha nulla in comune né col panteismo né con l’eterodossia … Per contro, è proprio di sette eterodosse, e della più enigmatiche, che egli parla nelle altre due parti del libro: i Drusi e gli Yezidi; e su entrambi vi son delle informazioni interessanti, senza peraltro alcuna pretese di far conoscere e di spiegare tutto. Per quanto riguarda i Drusi, vi è un punto che rimane particolarmente oscuro: il culto che hanno fama di rendere ad un «vitello d’oro» o ad una «testa di vitello»; si tratta di qualcosa che potrebbe dar luogo a moti accostamenti, dei quali l’autore sembra averne intravisto soltanto qualcuno; ma quantomeno egli ha capito che simbolismo non significa idolatria … Per quanto riguarda gli Yezidi, se ne potrà trarre un’idea discretamente diversa da quella che si ricavava dalla conferenza della quale abbiamo parlato ultimamente nelle nostre recensioni delle riviste (n ° di novembre): qui non si parla più del «Mazdeismo» e, almeno sotto questo profilo, è sicuramente più giusto; ma l’«adorazione del diavolo» potrebbe suscitare delle discussioni più difficili da risolvere, e la vera natura del Malak Tâwûs resta ancora un mistero. Quello che forse è più interessante, anche se all’insaputa dell’autore, che malgrado ciò che ha visto si rifiuta di credervi, è ciò che riguarda le «sette torri del diavolo», centri di proiezioni d’influenza sataniche nel mondo; che una di queste torri sia situata presso gli Yezidi non prova affatto che essi siano dei «satanisti», ma solamente che, come molte altre sette eterodosse, possono essere utilizzati per facilitare l’azione di forze ch’essi ignorano. A questo proposito,è significativo che i sacerdoti yezidi regolari si astengano dal compiere qualsiasi rito in questa torre, mentre alcuni tipi di maghi erranti vengano spesso a trascorrervi molti giorni; cosa rappresentano esattamente questi personaggi? In ogni caso, se la torre non è altro che il supporto tangibile e «localizzato» di uno dei centri della «contro-iniziazione» al quale presiedono gli awliyâ esh-Shaythân, non è affatto necessario che essa sia abitata permanentemente. Questi ultimi, tramite la costituzione di questi sette centri, pretendono di opporsi all’influenza dei sette Aqtâb o «Poli» terrestri, subordinati al «Polo» supremo, benché quest’opposizione non possa essere che illusoria, poiché il dominio spirituale è necessariamente precluso alla «contro-iniziazione»”, R. Guénon, Considerazioni sull’esoterismo islamico e sul taoismo – – La metafisica orientale, Arktos Oggero Editore, Carmagnola (TO) 1990, pp. 109-111, corsivi in originale[3].
Un MONDO FA (1990 + 35 = 2025). Un mondo fa, anche considerata anche la crescente velocità d’ogni cosa e degli stessi eventi. Ma rimane vero quanto detto.
Andrea A. Ianniello
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2020/03/30-anni-fa.html
[cancellato]
[1] Edizione originale: 1927. Si può scaricar – in inglese, trattasi dell’edizione inglese originale – al link, cf.
https://dn790007.ca.archive.org/0/items/AdventuresInArabia/AdventuresInArabia.pdf
[2] Peraltro testo citato nel link del link a cui si ricollega il seguente link: cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2024/01/link-di-link-sul-gemello-blog-gemello.html, nella nota n.7 a pie’ pagina, nell’edizione americana del 1937 - 98 anni fa però - e non in quella (originale) del 1927.
[3] Lo scritto La metafisica orientale in realtà è l’ unica conferenza pubblica di Guénon, “tenuta alla Sorbona il 12 dicembre 1925”, ivi, p. 140, corsivo e grassetto miei. 1925-2025 - E cioè CENT’ ANNI Fa!
Infatti - siccome BEN si sa - ... : REPETITA **NON** JUVANT ...
RispondiEliminaNo che la “Grande Parodia” **non si compone** né – tanto meno – si attua per mezzo delle falsificazioni sui droni! Proprio no! Sono solo tattiche di guerra e di confronto, cose note, cose vecchie: la “Grande Parodia” è un qualcosa di mai visto prima invece. Certa gente non ha mai capito nulla, e continua col non capir niente né capirà mai …
RispondiEliminaMa quanti se ne rendono conto che la “realtà stessa” sta pian piano divenendo evanescente? E con l’ I.A. quest’effetto crescerà senza dubbio.
RispondiEliminaMa questo era proprio “IL” cambiamento desiderato … “cambiamento” che, a me, ricorda il “CAMBIAMENTO” de “Nella fauci della follia” di J. Carpenter, peraltro del 1995 … Ovviamente – oggi va precisato a chiare lettere – inteso NON letteralisticamente, chiaro! Si tratta di un film, di “fiction” ma che ben descrive un certo “clima mentale” appunto …
Desolation (Main Theme) - Ennio Morricone - The Thing OST Deluxe Remastered (1982)
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=SsMH-sdznh8
10 dic 2017
Ennio Morricone: The Thing - Extended Theme Suite by Gilles Nuytens
https://www.youtube.com/watch?v=PVh-o8A9R9c
7 gen 2022
Quandoi questa “tornata” sarà terminata, sarà dunque il momento per monitorare la settima t.
RispondiEliminaDiciamo che si pò - concretamente - iniziare a pensare alla 7t. ...
EliminaDiciamo che si può - concretamente - iniziare a pensare alla 7ªt. ...
Eliminalunedì 18 agosto 2025
RispondiElimina1985-2025, QUARANT’ANNI dopo, 2 – “Passaggio al limite”, due link: uno su questo e l’altro sul gemello blog
Tra l’altro, fra la “storia” e la “metastoria” vi è un “passaggio al limite”, sul quale cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2022/05/come-si-unopure-no.html,
ma – la parte finale, mancante in tal link – è presente qui:
cf.
https://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2022/05/come-uno-si-uno-pure.pdf.
@i
Pubblicato da Blog **dedicato a** “Federico II Hohenstaufen” alle 00:15 Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su XCondividi su FacebookCondividi su Pinterest
Etichette: “Crisi del mondo moderno”, Cabala, eventi, R. Guénon
7 commenti:
EliminaBlog **dedicato a** “Federico II Hohenstaufen”18 agosto 2025 alle ore 21:55
Yes la stabilità del mondo, non solo sociopolitica, è in questione, il mondo diventa sempre meno “consistente” per così dire, le cose “sociopolitiche” non fanno che riecheggiar questo, dando un loro contributo aggiuntivo, ma **non** sono la causa del fenomeno.
Rispondi
Blog **dedicato a** “Federico II Hohenstaufen”18 agosto 2025 alle ore 22:01
“Nessun giocatore deve esser più grande del gioco stesso.
Rollerball”[1].
[1] In J. Baudrillard, “Della seduzione”, Nuova Casa editrice Cappelli, Bologna 1980, p. 181, corsivo in originale.
Rispondi
Blog **dedicato a** “Federico II Hohenstaufen”22 agosto 2025 alle ore 22:05
Il “Passaggio al limite” non vien capito, è difficile infatti ... non può esser “capito” solo dalla mente, infatti ...
Rispondi
Blog **dedicato a** “Federico II Hohenstaufen”8 ottobre 2025 alle ore 00:08
Dunque all’ora: “il cavallo di rincorsa” è ormai entrato nel – metaforico – “Palio” …??
Rispondi
Blog **dedicato a** “Federico II Hohenstaufen”8 ottobre 2025 alle ore 00:09
No!, che “Il Carnevale perpetuo” (Guénon) NON È – ancor – finito …!
DEAD CAN DANCE ~ The Carnival is Over {HD 24bit V Remaster}
https://www.youtube.com/watch?v=xpF36ZS32-k
22 lug 2022
Rispondi
Blog **dedicato a** “Federico II Hohenstaufen”8 ottobre 2025 alle ore 21:22
Cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/02/sul-carnabal.html
Rispondi
Risposte
Blog **dedicato a** “Federico II Hohenstaufen”8 ottobre 2025 alle ore 21:24
Siamo agli “ultimi fuochi” - cosiddetti - del “CARNEVALE PERPETUO” ..., cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2020/01/dal-sinistro-carnevale-perpetuo-r.html
Rispondi