domenica 3 aprile 2022

**NON VI È** ALCUNA “ALTRA” EUROPA

 

 

 

 

 

Ed ecco terminata la faticaccia (e pesca), ed è ancor più lungo, questo “pdf”, del precedente “pdf”: ahimè, me ne scuso; purtroppo ridurlo ancor più sarebbe stato lo stesso che non trattar proprio di tali temi, inoltre, su molti temi si è solo accennato, trattandosi solo di una scelta di temi; vero che il carattere usato è molto grosso, per cui poi non è così tanto lungo, però rimane una lunghezza un po’ troppo significativa in uno scritto che non ha la “forma” di libro.

Come che sia, questo è il link:

cf.

https://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2022/04/non-vi-e-alcuna-2.pdf

 

I passi citati all’inizio del testo non sono stati scelti per caso, ma con preciso intento.

 

 

Andrea A. Ianniello

 

 

 

 

 

 

 

 

6 commenti:

  1. Interessante link, cf.
    https://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/2022/04/01/un-colpo-di-qua-un-colpo-di-la-e-infin/


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  2. Sette teste con dieci corna: ciò significa che tre teste hanno due corna e quattro ne hanno una sola. La – cosiddetta – “Grande Prostituta” di – sempre cosiddetta – “Baby-Lo- Ne-I-a”, “siede” sulla “Bestia ‘dalle “sette teste” e dalle dieci corna’”, e poi ne viene “scalzata”, ed un certo “profeta” – sempre cosiddetto – “abbatte” (si fa per dire) “tre teste” … Ciò significa che “abbatte” (idem) le “teste” che hanno **due** corna, **non** le altre …
    Si dimenticano – sempre, perché non conforma a “certe” interpretazioni – che la cosiddetta “Prostituta” **SIEDE** sulla “Bestia”, SEMPRE cosiddetta … Siede, si legge: ciò significa ch’essa non si equivale, dunque, alla “Bestia”, sempre cosiddetta … Siede su sette colli – che sarebbe Roma, di qui tante interpretazioni, correnti ma sbagliate, che identificano con Roma, poi a sua volta identifica col Papato, la “Bestia” – quando è, invece, che Roma fu fondata sul “modello” delle “sette teste e dieci corna”, che, peraltro, sono identiche a Ràvana, il nemico di Rama (nel “Ramàyana”) così come con Kung-kung [Gongong] nella mitologia cinese antica, e significa il “potere” malefico, **indipendentemente** da “come” si mostri! Che poi, quest’ultimo, è sempre il punto dolente: la difficoltà con la quale si ragiona **non** di forme o apparenze bensì di forze soggiacenti”, che poi è la chiave di volta. Proprio questa evidente incapacità qui ha portato a tanti errori interpretativi, dove si “fa coincidere” una **forza** con un specifico individuo o una specifica istituzione, a piacere la scelta. Ma non può esser così, appunto perché trattasi di una forza, ben attiva, “hic et nunc”, mentre parliamo e che svolge il suo ruolo su vari tavoli – su tutti, nella realtà – con diversi coinvolgimenti a gradi diversi, e per mezzo di forme differenti, forme **anche confliggenti** fra loro, tuttavia con un’unica “ispirazione” soggiacente. In relatà, di solito si mettono assieme cose anche molto diverse, con un intento strumentale, per colpire i propri nemici politici o religiosi, o altre cose simili, così, per mezzo d’un tal uso solo strumentale, si confondono le acque. Alla fine non ci si capisce più niente. Se si ragiona per forze soggiacenti, le cose cambiano, non si è più vincolati ad una forma specifica e si capiscon così meglio gli **apparenti** “rivolgimenti di fronte”, a fronte di un continuo muoversi, però, in un’ **unica** direzione. Costante.

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  3. Che ognuna delle “sette teste” abbia su di sé una “corona” è segno di “potere”, cioè di dominio: “corona” e “corna”, peraltro, hanno la stessa radice. Legata con “cranio”, poi.
    Il valore del cranio come segno di potenza è ben noto: gli antichi Celti lo collazionavano – come poi, due millenni dopo, han continuato a fare i Dayaki – e, nell’antica Irlanda precristiana, persosi l’uso del cranio come tale (ci si ricordi, a tal proposto, della vicenda di Alboino: la cosa **non era per niente** limitata solo ai Celti!) –, un tal uso fu sostituito da quello di appallottolare il cervello dopo averlo mescolato con calce, per poi conservarlo.



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  4. Per “Chi ha orecchie per intendere intenda”, qui sopra, nel file linkato, si fa cenno all’ “idra (“Hydra”)” . . . che ha sette teste . . .


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  5. Mi è recentemente giunto il testo di T. LEGRAND, “Le sette teste del drago verde”, GRAAL edizioni, 2016, a cura di L. Bagnara (quello da me criticato per “L’altra Europa”, scritto con G. Galli e Rumor, ed ovviamente – le cose lo stan dicendo con ancor più forza – non vi è alcuna “altra” Europa, su di esso, in questo blog, cf.
    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2022/04/non-vi-e-alcuna-altra-europa_62.html)
    Nondimeno meritevole far apparire – in “i-taglia” - un testo pubblicato in Francia nel lontano 1933 … - “annus fatalis”, tra l’altro …


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  6. Per quel che riguarda il piccolo passo da un libro di V. Compassi, riportato nel “pezzo” qui sopra, son anch’io giunto alle sue conclusioni riguardo all’ “ubicazione” (di “Sham.”) leggendo il “Milione” di Marco Polo e lo scritto di Odorico di Pordenone … e ne scrissi – scherzosamente – in un libro scherzoso ma serio, di tanti anni fa: e a quel tempo non conoscevo Compassi, della serie: “unire i puntini” …




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