Si sa che la “magia” è
un termine molto fraintendibile oggi, per molti motivi. Parliamo allora di
relazione col mondo “sottile”, relazione che può essere cosciente o non, poi,
tra l’altro, e che può dar luogo a molti diversi casi e a differenti
eventualità.
Ora è altrettanto
chiaro che al scienza “quantitativa” si è costruita solo e soltanto al prezzo
di tagliar vi qualsiasi legame col “sottile”, negli ultimi decenni, tuttavia,
facendoli ritornare – tali legami “sottili” – ma dal solo punto d vista “psicologico”,
come dicesi oggi.
Diamo tutto ciò per
assodato. Ma chi volesse dedurne che tali legami col mondo “sottile” –
evidentemente indiretti – siano stati
assenti alla gestazione della tecno-scienza moderna e postmoderna, ed a quel
System di relazioni economico-tecnologiche che prende il nome di capitalismo,
sbaglierebbe. La “tentazione dell’occulto”[1]
ha, in realtà, spesso attraversato il XIX secolo, dopo la sua metà sempre più
mascherandosi ed insieme sempre più palesandosi. E, in tal senso, è
interessante segnalare questo libro, di dieci anni fa: La chiave di Salomone. Magia, incantesimi, rituali, sigilli,
invocazioni e talismani, Sergio Fanucci Communications, Roma 2009.
La prefazione è di S.
L. McGregor Mathers, quello della Golden Dawn, ed è datata “Londra – ottobre 1888”[2].
Si tratta di un membro di quel gruppo di massoni che fondò, come s’è detto, la
Golden Dawn, che tanta influenza
esercitò non solo sull’occultismo moderno, ma pure sulla politica e,
ripetiamolo, nascostamente su di un legame che è il “ganglio” vitale della
Grande Prostituta, del System. Da me
detto altrove il “Gran Lerevenant”, o il “Dybbuk”, il quale raccoglie, “stocca”,
del materiale morto … Vi è un legame
fra tutto ciò.
Ricordiamoci che la moglie
di McGregor Mathers era la sorella di Henry Bergson[3],
cosa che Guénon non mancò di notare …[4]
Oggi non è certo epoca per “evocazioni”, in
ogni caso, e spesso l’interesse per questo genere di cose spinge chi vi sia
interessato semplicemente ad affogare in cose di ultima categoria, la “bassa
magia”, come si diceva un tempo. Dunque attenzione.
Molta.
Si nota, comunque, in
quest’ondata di “occultismo moderno” precedente la seconda metà del secolo
scorso, la rilevanza che vi aveva il concetto di “razza”, variamente inteso. Per cui, quel che si ha è una mescolanza d’idee
moderne con altre precedenti.
Ed è da tale “mescolanza”
che sorge quel potere che oggi domina la Terra. Chiaro che non vien detto, ma non
sarebbe neppure capito, però; infatti, a livello di dibattito pubblico che è
strillo, ed è di bassissimo livello, cosa cavolo può mai importare un tale
legame … Domanda retorica, ovvio …
Tra l’altro, un tal “legame”
lascia molti problemi sul tavolo: cosa n’è di quest’antico “patto” in questo
momento? Nel qual mentre la scienza “materialistica” è sempre meno tale, non
può esser sostituito da dell’ “altro”, per cui questo vecchio patto è sempre
meno vincolante?
Ed avrebbe la stessa
forma del passato? Oppure un’altra forma, più adatta ai “nostri” tempi? …
Ai poster l’ardua
risposta … Dei poster recenti ….
Andrea A.
Ianniello
[1]
Cf. G. Pareti, La tentazione
dell’occulto. Scienza ed esoterismo nell’età vittoriana, Bollati
Boringhieri editore, Torino 1990.
[2]
Cf. La Chiave di Salomone. Magia, incantesimi, rituali, sigilli,
invocazioni e talismani, Sergio Fanucci Communications, Roma 2009, p. 16. Siamo
nel XIX secolo che fondò il capitalismo come sistema, ma, in quel tempo, non
era possibile che la natura di costruzione surrettizia e di “villaggio Potëmkin”,
il simulacro agitato da vita elettrica, nella tradizione di un’altra opera del
XIX secolo, divenuta famosa: M. Shelley, Frankenstein, Feltrinelli, Milano
2013, il cui titolo originario era: Frankenstein, o il moderno Prometeo, non certo casualmente. E qual è l’incubo costante della modernità?
Che le cose, le macchine, si “autonomizzino” e si muovano di vita propria, paura
che hanno pur sempre muovendosi nella direzione in cui si dà sempre maggiore
autonomia alle macchine stesse. E non possono che farlo, per di più, per cui la
contraddizione è solo apparente. Ora,
però, se ci si pensi bene – fuori da tutte le superfetazioni e le maschera
postevi su dal mondo moderno stesso – cosa significa una tale paura? Ha un
significato chiaro, ed evidente, in relazione al discorso che si sta facendo
qui …
Si parla di
Shelley in un libro di non pochi anni fa, cf.
G. Galli, La politica e i maghi, RCS Libri e Grandi Opere, Milano 1995, p. 254,
256-257; su Lovecraft afferma che, come Pound, ha “interesse per l’occulto, ma
nessuna iniziazione […]. Ma vi è una differenza: l’interesse di Pound è interesse
verso una cultura con la quale si sente in sintonia, mentre per Lovecraft è
esattamente l’opposto”, ivi p. 290. In
realtà, Galli, nelle pagine successive, si vede come Lovecraft fosse piuttosto
vicino, ma sempre solo dal punto di
vista teorico, ad una corrente di occultismo “negativo” presente in America,
nel New England in particolare: “In una lettera del 1930 presenta quella delle
colonie [americane] come una tradizione di magia
nera, per giungere a fare propria l’interpretazione di Margaret Murray sul
fenomeno della ‘stregoneria’ […]. Lovecraft faceva risalire l’arrivo dei suoi
avi materni alla seconda metà del XVIII secolo, dunque antenati e magia nera sarebbero giunti quasi
contemporaneamente dall’Europa”, ivi, pp. 291-292, corsivi miei. Altre
lettere, citata da Galli, attestano, di nuovo, la vicinanza di Lovecraft ad un
modo di pensare diffuso all’epoca (il “vero problema” non sono gli ebrei, ma i “neri”),
ma pure vicinanza a certi ambienti – da lui conosciuti solo in maniera teorica, conviene precisarlo – che avevano
un legame con l’ “occulto”, e si perviene così a notare l’esistenza di una
relazione fra certo tipo di “occultismo”
e certo tipo di “razzismo”, nel paese
dove il capitalismo ha dominato più di ogni altro paese al mondo, nel paese che
ha dato il dominio mondiale, “globale”, al capitalismo
stesso.
[3]
Cf. https://it.wikipedia.org/wiki/Henri_Bergson. Su Moina (Mina)
Mathers, la sorella di Bergson, appunto, cf.
https://en.wikipedia.org/wiki/Moina_Mathers.
[4]
Per chi volesse approfondire certi temi cf.
le opere di Guénon sullo spiritismo, la prima, e Considerazioni sulla via iniziatica dove parla di magia, la
seconda, e però approfondendo solo
alcuni passi; se ne ha la possibilità, per far prima, può consultare una
raccolta di passi dalle varie opere del detto autore: cf. R. Guénon, Pensieri sull’esoterismo, RL Gruppo
editoriale, Santarcangelo di Romagna (RN) 2011, le voci sono: “Magia”, “Magista”
e “Mago”, pp. 139-141.