“Questo libro è uno studio
dell’influenza esercitata su Hitler e sul nazionalsocialismo da un particolar aspetto
della cultura europea, sviluppatosi negli ultimi decenni del XIX secolo sono
allo scoppio del primo conflitto mondiale: si tratta delle derivazioni di una
cultura esoterica fortemente presente in Europa sino alla Rivoluzione
scientifica del XVII secolo, che questa rivoluzione aveva drasticamente emarginato,
ma che sopravvisse e riemerse, parzialmente
e paradossalmente [corsivi miei],
proprio agli albori di quel XX secolo che sarebbe stato dominato dalla cultura
scientifica. Il predominio di questa cultura scientifica ha fatto sì che le
principali correnti storiografiche abbiano trascurato il singolare intreccio
tra cultura esoterica e cultura politica, quell’intreccio che ha reso possibile
il particolare fenomeno del ‘nazismo magico’, preso in considerazione da una
letteratura che ha il suo antesignano nel Mattino
dei maghi e alla quale l’accademia nega una legittimità, appunto
storiografica, che con questo testo mi propongo di ripristinare, applicando i
criteri propri della disciplina.
E’ in questo contesto che
si colloca la figura di Adolf Hitler, sul quale sono a disposizione
bibliografie di tutti i tipi, che però trascurano
quest’ aspetto [corsivi miei] della
sua formazione culturale, ovviamente influente sui suoi processi decisionali,
prima di leader politico e poi di condottiero militare.
Il libro prende in considerazione questo punto di vista, che caratterizza in modo singolare una figura di assoluto rilievo nella storia del XX secolo, la cui importanza può essere ridimensionata in un quadro che vede il Novecento influenzato non [corsivo mio] da uno scontro tra democrazia e totalitarismi, tra mondo libero e comunismo, ma da una seconda Guerra dei trent’anni (1914-1945), guerra che ha dato avvio a una rivoluzione epocale: non quella comunista, esauritasi nel 1989 con l’abbattimento del Muro di Berlino e con l’implosione dell’impero sovietico, ma quella anticolonialista, che dura tuttora, nel mondo globalizzato del capitalismo delle multinazionali. Il periodo che va dal 1918 al 1939 non è infatti di pace, ma è costellato di conflitti minori, dalla guerra greco-turca del 1920, dalla quale nasce la Turchia moderna di Kamal Atatürk, a quella civile spagnola del 1939, nella quale vengono sperimentare armi e tattiche che saranno impiegare nel conflitto mondiale immediatamente successivo.
Il libro prende in considerazione questo punto di vista, che caratterizza in modo singolare una figura di assoluto rilievo nella storia del XX secolo, la cui importanza può essere ridimensionata in un quadro che vede il Novecento influenzato non [corsivo mio] da uno scontro tra democrazia e totalitarismi, tra mondo libero e comunismo, ma da una seconda Guerra dei trent’anni (1914-1945), guerra che ha dato avvio a una rivoluzione epocale: non quella comunista, esauritasi nel 1989 con l’abbattimento del Muro di Berlino e con l’implosione dell’impero sovietico, ma quella anticolonialista, che dura tuttora, nel mondo globalizzato del capitalismo delle multinazionali. Il periodo che va dal 1918 al 1939 non è infatti di pace, ma è costellato di conflitti minori, dalla guerra greco-turca del 1920, dalla quale nasce la Turchia moderna di Kamal Atatürk, a quella civile spagnola del 1939, nella quale vengono sperimentare armi e tattiche che saranno impiegare nel conflitto mondiale immediatamente successivo.
Si deve allo scrittore
Richard Hillary, un eroe della battaglia d’Inghilterra del 1940 (pilota della
Raf che, ferito e abbattuto una prima volta, tornò a combattere, ma non
sopravvisse a un secondo attacco), questa frase illuminante: ‘Combattiamo per
una mezza verità contro un’intera menzogna’. E’ una sintesi importante, per chi
si occupa di Storia […]. Le mezze verità da affrontare nella storia del XX
secolo è quella di una democrazia vittoriosa contro i totalitarismi, non è una
menzogna, ma, appunto, con Hillary, una mezza
verità [corsivi miei]. La seconda Guerra dei trent’anni e la successiva
Guerra fredda sono state anche questo
[corsivi miei], ma non solo [corsivi
miei]. Un’altra mezza verità del XX secolo è che sia stato da imperialismi in
conflitto. Lo è stato, ma, ancora una volta, non solo [corsivi miei]. Questo libro racconta la collocazione di
Hitler e del nazionalsocialismo in un contesto di ricerca che vuole indagare l’
altra metà della verità [corsivi miei]:
le democrazie hanno combattuto la seconda Guerra dei trent’anni e la successiva
Guerra fredda in virtù dei diritti individuali e dei valori di autonomia del
pensiero. Ma hanno combattuto anche per interessi geopolitici di tipo
imperialistico. Tuttavia non si esaurisce tutto nell’espansione dell’impero, espansione
che approda all’impero virtuale e immateriale di Antonio Negri e Michael Hardt.
Il XX secolo sfocia nel XXI con la trasformazione del capitalismo settoriale in
capitalismo globale: quello di circa cinquecento multinazionali che dominano il
pianeta, pur coesistendo con gli Stati nazionali e con i ‘Continental States’ come
Stati Uniti, Russia, Cina, Brasile, India, forse Sudafrica.
E’ in questo quadro [corsivi miei] che si può pensare a un ridimensionamento
della figura di Hitler, anche se rimane ovviamente un protagonista dello scorso
secolo”[1].
[1]
G. Galli, Hitler e la cultura occulta, RCS Libri Milano 2013, pp. 5-7, i corsivi
miei son segnati in parentesi quadre così come i miei commenti.
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