giovedì 14 luglio 2022

Link di vecchi post (ormai di nove anni fa), tra cui: “Che cosa è la democrazia”, e : “Il sogno della ragione genera mostri. Non il sonno…”

 

 

 

 

 

 


E ne ha generati, intendo di mostri, questo (**sedicente**) “predominio” della a “ragione”, “predominio” che, come **sempre** le accade (al “predominio” della “ragione”), ha portato solo allo scatenamento di forze sempre più incontrollabili (ma gli “apprenti sorcier” non imparan mai!), scatenamento che la crisi attuale - il cui scopo è il “Chaos systemico”, del quale parliamo da ormai molti anni - ha solo accentuato, non ha certo generato!

Ma veniamo ai link.


 

 

Cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2013/12/che-cosa-e-la-democrazia.html.

 

Cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2013/12/frasi-scelte-utili-il-sogno-della.html


Cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2013/12/di-una-crisi-passata-che-si-e.html


Cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2013/12/il-breviario-del-professor-dupin.html


Cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2013/12/due-utili-frasi-motti-dal-tao-te-ching.html.


 

 

@i

 

 





 

35 commenti:

  1. Alcuni governi nel mondo stan collassando? Eccerto! **Questo** era lo scopo **non** “di Putin” – come dicono i ciechi d’ “occidente indecente” (per usare un’espressione non mia) – ma di chi manipola **e gli uni e gli altri**! Chiaro. Nondimeno, in Europa la situazione si è particolare, come una gigantesca palude che cresce, sempre meno possibilità di “fare qualcosa” – ancora tante masse d’illusi credono che “la (cosiddetta) ‘politica’” possa “fare”, intendo **in particolare** la politica “democratica”, ma cosa vuol dire quest’ultima parola quando la **rappresentanza**si è svuotata di senso? Niente. Non riescono a capre, a percepire, nemmeno alla lontana la **radicalità** della crisi che ormai è in atto da decenni, ma che gli ultimi eventi han “precipitato” sulla via del “non ritorno” cosiddetto. In Occidente non abbiamo che delle oligarchie che indossano una fasulla maschera “democratica” e che, quando straparlano di “difesa della ‘democrazia’”, in realtà intendono: difesa delle oligarchie.

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  2. Il punto decisivo è uno solo: tu, con lo “stato d’eccezione” che ha proclamato, rendi le società più compatte o le disgreghi ancor più? quando c’era la “guerra fredda” l’ “anticomunismo” fungeva da “collant” per le società occidentali: vorrebbero che l’ “antirussismo” – vecchia conoscenza in “occidente”, che si era mascherato con l’ “anticomunismo” e che oggi si ripresenta “nature” e “déshabillé” – fungesse da siffatto “collant” ma è un “collant” sdrucito. In altre parole: ottieni un’aggregazione o rafforzi la disgregazione, le spaccature, i problemi ecc. ecc.? La seconda che ho detto. Ecco perché l’intera strategia, in apparenza fatta per “rafforzare”, nel profondo mina. Che la “politica” di oggi vada e funzioni solo per slogan, direttive imposte da forze non visibili apertamente, da gruppi di potere vari, è chiaro, poiché non si avvede di ciò che, per suo mezzo, si realizza.
    Partendo da tali considerazioni, non ha proprio alcuna importanza cosa “dicono”, quel che conta “misurare” si è che la “G.C. “ (“grande crisi”) non può che continuare: con quali fini da parte delle forze che spingono in direzioni che non possono esplicitare apertamente?, cos’hanno – davvero – in vista queste ultime?
    “Chaos ab ordine” pare la fase attuale, vi succederà un “Ordo ab chao”, ma *quale* “ordo” è in vista? Il “Nwo”? Non più, è stato tentato ed ha fallito. L’ “Amerika über alles”? Ma può davvero funzionare? Questo è un problema. Quel che appare – quindi è anch’essa solo un’apparenza – è che, oggi, **ogni forza presente sul terreno** – nessuna esclusa –, anche l’ “occidente”, con la sua ipocrisia “doc” e i suoi tipici, perenni “due pesi e due misure” – **ogni forza** agisce piuttosto nella direzione di “minare” la stabilità in luogo di rafforzarla, quand’anche parlino di “stabilità” le loro azioni vanno in direzione contraria, oppure fanno ‘10’ nella direzione del “minare” ma ‘1’ in quello dello stabilizzare. Molto interessante notar questo, che poi è l’essenziale, ma viene poco notato.
    In ogni caso, possono imporre ciò che vogliono: ma funziona? Ecco il punto. La società si “rimette in riga” o, al contrario, si spacca e divide ancor di più? Perché se accade il secondo punto, se, nel profondo (e non solo), accade l’opposto e le forze implosive si accrescono, si tratta della classica “vittoria di Pirro”. E nulla di peggio può accadere.

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    1. Il “come si è potuti giunger a questo punto” (il sistema dai “piedi d’argilla” misti a “ferro”, cioè lo stadio attuale) può esser molto interessante da studiarsi: qualche “flash” lo si è pur dato, ma richiederebbe svariate “tavole rotonde” di discussione: temo che non ne abbiamo più il tempo … (peraltro non sono mai neanche state fatte!! ah ah … tanto tempo a dire: “tutto bene madama la marchesa”, per poi giungere al – **più** che prevedibile – stato di crisi globale della globalizzazione, nel quale siamo) …
      Naturalmente, “personalmente” **non ho** alcuna “ricettina” per “uscirne”, sia ben chiaro eh: “chi è causa del suo mal pianga sé stesso”, la penso così, qui studiamo solo il decorso della “G.C.” (la “grande crisi”), ogni discorso sulle “cure” – si pensa qui – può derivare **solo e soltanto** da una corretta “eziologia” della cause della “malattia mortale” che affligge il mondo, e trovarla – come si è visto in nove lunghi anni – non è cosa facile …
      Non essendoci alcun consenso sulle “cause”, non può esservi alcun consenso sulle “cure”, semplice.
      Quel che accade si è che le oligarchie dominanti difendono, “con le unghie e coi denti”, le loro posizioni di vantaggio: esse sono disposte a rischiare una guerra mondiale pur di mantenersi al comando e di *estendere* il proprio comando, eventualmente lottando contro altre lobby, eventualmente in lizza contro altri gruppi di potere costituito, che poi è il significato del termine “lobby”, ma “gruppo costituito d’interessi” che però non si manifesta in modo aperto, ma sceglie la maniera indiretta per difendere o far espandere i propri interessi.
      Come ebbi modo di dire anni fa – citando, con parafrasi, Marx – “ogni gruppo di potere esercita il proprio comando fino alla fine”, a sua volta elaborazione – da parte di Marx – di un’osservazione presente nella “Guerra del Peloponneso” di Tucidide. Ci si ricordi come andò a finire quella guerra, poiché ricordarsene può esser molto istruttivo! Sennonché, ahi noi, vi è la variabile impazzita: le armi nucleari. Ora, la stessa, vecchia, immodificabile logica del “ogni potenza esercita il suo potere fino alla fine” senza concessioni **se non** costretta, cosa validissima per la Russia, ma **pure per l’America** (per la Cina, per i cosiddetti “Brics”, per tutti, solo per l’Europa non lo è, questo perché – l’abbiam visto – non esiste alcuna “altra Europa” e l’ “Europa” **non è altro** se non l’espressione del “contingente americano” in funzione anti russa), la stessa, vecchia, immodificabile logica **con le armi nucleari** porta verso scenari suicidi, a breve o meno breve tempo, in questa o quella forma … poco importa la forma: o è zuppa o è pan bagnato. Ma non solo la cosiddetta “politica”, che oggi vale zero, ma tutto l’insieme umano sul “nostro” pianeta, oggi, è totalmente incapace di aprirsi ad una logica “altra” che, sola, potrebbe cambiare il decorso “fatale”, oltre che “fecale”, sul quale tal pianeta è ormai ben istradatao da molto ma molto tempo. Ecco perché “fermare la guerra”, come sottolineava Gurdjieff, è molto ma molto difficile; ci vorrebbe che un’altra logica dominasse l’umanità, ma nessuno non è che “ce l’ha mai fatta”, la realtà è che nessuno manco ci prova, nella convinzione che sia “impossibile farcela”, e le cose, a tal punto giunte, per il principio del “selfulfilling prophecy”, confermano le premesse date. Non possono che confermarle, in realtà … A tal punto giunti, con una “débacle” così estesa ed evidente, diffusa in quasi ogni ambiente, diffusa sotto tutti i climi del pianeta, **davvero** “il tempo è vicino” nel quale “l’ ‘A.’” possa **effettivamente** manifestarsi …






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  3. Questa o quella manifestazione paritcolare, poco importa: quel che conta ormai è il processo in atto da molto tempo. Se non è zuppa, è pan bagnato . . .

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  4. Credono sempre che “se vince Tizio” o “se vince Caio” chissà che “cambiamento” ci sarà: ma son solo effetti esteriori; nella realtà, nulla cambia di sostanziale. Le cose vanno per la loro strada. Questo perché il sistema è siffatto, questo perché è marcio. Sei tu in grado di cambiare il sistema? O la sua forza inerziale si è di potenza tale da non renderlo modificabile? La seconda che ho detto. E, se l’ **intero** sistema, costituito di parti coordinate fra loro, va “in stato di crisi” – cioè oggi! – “chi” (sing. oppure plu.) o cosa interviene? Nessuno. Nessuno. Nessuno. In parole parole: nessuno è in grado di riportare il sistema ad uno stadio meno “chaorico”. Forse tranne qualcuno …? E ma non può certo venire dalla “politica” vecchio stampo, che vive delle spoglie del Novecento, rese caricaturali! Viviamo nella caricatura, nella farsa (secondo la nota espressione di Marx ne “Il 18 brumaio di Luigi Napoleone”) del Novecento!


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  5. Il 16 sera ha fatto la replica, su La7, del documentario di Oliver Stone, presentato e commentato da parte di A. Purgatori, sull’attentato a JFK, nel trentennale del film omonimo (“JFK”, 1991, sempre di O. Stone). A parte tante considerazioni storiche, interessanti, che si potrebbero fare – nell’intervista, divertentissime le affermazioni di Stone su Biden, all’oscura luce degli eventi seguenti: diciamo che si è sempre in ritardo d’un complotto, mettiamola così … –, come anche anche sull’inadeguatezza di Kennedy, come anche sui personaggi dell’epoca, De Gaulle in testa, la cosa interessante da notarsi è che il documentario dimostra il complotto, di quelli **veri**, non gli isterismi dell’oggi, come l’insabbiamento e talvolta persino la distruzione di documenti, una parte dei quali, recuperata, è stata esposta nel documentario.
    Il punto davvero interessante si è la menzogna di tanti anni, con il famoso “proiettile” che avrebbe “fatto tutto” lui: una cosa che non è **mai** stata in piedi, mai!, ma è stata tuttavia ripetuta per tanto tempo (mi pare, se non erro, che sia stato Goebbels a dire che tanto più incredibile una menzogna, tanto più va ripetuta perché divenga credibile: più o meno hanno usato tale tecnica di manipolazione delle masse). Per esempio, sugli “UFO” le cose sono andate nello stesso modo, “mutatis mutandis”. Ora, perché un governo che si è sempre comportato così – taciamo degli insabbiamenti sull’uso del nucleare sulle **proprie** truppe, usate come cavie, come su tante, ma tante, ma tante altre cose –, perché un governo che si è **sempre** comportato così ora direbbe la “verità”?

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    1. Tra l’altro, trattando di De Gaulle, lui parlava, “illo tempore”, **CONTRO** “i guerrafondai di Washington” e “i nostalgici di Mosca”, e mi pare che, a distanza di tanti anni, NULLA di sostanziale sia davvero cambiato su ed in questo punto, se non peggiorato nel senso di una tragica, sanguinosa farsa della guerra fredda.


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  6. Il “governo ombra” degli Usa **NON SONO** gli apparati statali americani. Infatti questa è la loro contraddizione: che gli apparati statali siano il “governo ombra” che ha in mano la situazione attuale: invece il copione vero **non sono** gli stati: sta qui ciò che non riescono a capire.

    Se non sono gli stati alcuni dicono che sono le multinazionali. o la cosiddetta “élite” finanziaria. Ma in realtà, essa è, a sua volta, uno strumento.






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  7. Gridano sempre “al lupo, al lupo”, poi, quando effettivamente “il lupo” viene, nessuno se ne accorgerà …
    Infatti attenti a gridar sempre “al lupo, al lupo”, perché … può venire!
    I miti scandinavi, difatti, son chiari, a tal proposito: per quanto il “lupo” ci sia sempre stato, sono **le azioni fuori centro** da parte degli uomini che “precipitano” (“precipitatio a diabolo”, semper i’ dicea nella vecchia community) la situazione del mondo nel senso di un definitivo squilibrio **A GAVORE** delle forze inferiori: “Il disordine, l’odio, la venalità, i tradimenti, l’egoismo, la violenza, il caos imperversavano [**imperversano**] nel mondo”, Ch. LEVALOIS, “Il simbolismo del lupo”, Arktos Oggero Editore, Carmagnola (To) **1989** - proprio “sull’orlo” dell’inizio della “G. C.”, grande crisi, ovvero: **parte finale** della “Crisi del mondo moderno” (Guénon) -, p. 14, mie note fra parentesi quadre. “Il lupo incarna, nella tradizione scandinava, il simbolo delle forze oscure, primordiali, che **intaccano poi corrompono** ed infine *dissolvono* il mondo”, ivi, p. 15, corsivi miei (indicati con: “**x**”) e grassetti miei (indicati con: “*y*”).
    “Il mondo che muore *è stato condannato dalle sue stesse colpe*: **è lui stesso a generare il lupo che lo deve divorare**. *La sua decadenza provoca la sua perdita*, e **siccome il lupo rappresenta l’onda d’urto**, *questo decadimento porta comunque con sé l’esigenza d’un mondo nuovo*, purificato di tutte le lordure precedenti. […] **Tutto il mondo caduto** chiama a gran voce il lupo, il vendicatore, *colui che ripaga il male col male*. **Esso stesso** s’ *infligge questo tremendo atto* di giustizia [considerazioni molto appropriate nel momento attuale]”, ivi, p. 22, corsivi miei (indicati con: “**x**”) e grassetti miei (indicati con: “*y*”), miei commenti fra parentesi quadre.




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  8. Manca un anello – importantissimo! – quello della **piena** “borsizzazione” della G.C. (“grande crisi”), ancora manca! È molto significativo sottolineare questo: oggi si è verificata l’esplosione dell’inflazione, in buona parte, anche se non del tutto, legata con l’aumento vertiginoso dei costi per la produzione d’energia, come gli anni Settanta, e, come in quel tempo, segna di nuovo una **fase “critica” SYSTEMICA**, per cui **NON** te ne puoi uscire stampando moneta, come si è “usciti” (mai davvero) dalla crisi del 2007-2008 – questo oggi **non è più** possibile.
    Poi vi è un’altra – non secondaria – osservazione; il dollaro viene oggi usato come strumento nella guerra ibrida contro la Russia, “ergo” il dollaro NON È più la valuta unica di riferimento dell’economia globale, non è cosetta di poco conto --- e che i cosiddetti “Brics” possano sostituirla con una pluralità di valute non può essere: l’economia globale necessita sempre di una moneta unica di rifermento, che un tempo si specificava secondo le varie “aree” del mondo, ma, da quando tutto il mondo è stato uniformizzato, è stata di volta in volta diversa e tuttavia sempre una sola. Per lo meno dalla fine del Gold Exchange Standard è sta il dollaro. Ed ora? Ed ora si apre una stagione di natura diversa, “grazie” alle politiche (pessime ma conformi a certi “desiderata”) delle hyper sanzioni occidentali.

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  9. La relazione – “sottile”, della quale si sa in varie dottrine tradizionali, quand’anche dette in modo “riservato” – della tensione collettiva con l’esplosione d’incendi è ben nota. Peraltro vi è anche una relazione tra incendi e guerra …





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  10. Quella di una (pseudo) democrazia – in realtà una serie d’oligarchie – “versus” un sedicente “autoritarismo” (addirittura “autocrazie”, altro grosso errore, perché sono lobby anche lì, ma di diversa struttura e natura), “autoritarismo” che “non ci sarebbe” nel mondo “democratico” (ma si tratta solo di “meccanismi di controllo” differenti, nient’altro), è una visuale sbagliata, errata, che spinge a proiettare immagini novecentesche sulla situazione attuale, la cui natura è profondamente differente. Vero è che il XXI secolo è più l’anagramma – farsesco e falso – del XIX che l’effettivo superamento del XX, ma rimane un’ottica falsa, che maschera le cose. Son tutti dei vecchi schemi interpretativi. La situazione, intanto, continua per la sua strada, ed ogni giorno che passa perdono controllo sulla “mega macchina” che pure, a parole, dicono di “controllare” …
    Si avvicina ciò che qui, ormai DA TEMPO, si è chiamato “il punto d’indecidibilità”? …?



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  11. Commento per farle sapere la situazione in India per quanto riguarda "marchi" ed eventuali...non so se conosce il sistema Aadhaar di identità digitale che stanno sperimentando lì, discretamente preoccupante...

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    1. Ne ho sentito parlare, pur non avendo approfondito la questione; in ogni caso non mi stupisce, non mi stupisce affatto. La via è quella, con l’importante nota che tutto ciò avviene **nelle macerie**, nella crisi, **sostanziale**, dentro un sistema che va verso l’ “indecidibilità”, e, tanto più digitalizzeranno, tanto meno stabilizzeranno.
      Ma è impossibile lo capiscano.
      Altra cosa da notare si è che i regimi cambiano, ma questo punto non cambia: dunque le sedicenti “differenze” dei “regimi” che senso hanno, se poi la via è, di fatto, una e, di fatto, indotta?





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  12. Ci vuol chi “ignirà” la rivolta “globale” de “laggente” . . . non c’è ancora, ma **questi** – QUESTI! – è il VERO “A.” . . .!






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  13. Questo è **IL** nodo, quello VERO: l’ “A.” **NON È** un “uomo moderno”, neanche a livello “personale”, (per usare un’espressione moderna, e mo’ ce vo’), non ragiona come loro, non ha le stesse priorità e un moderno non può capire cose del genere: nessun problema; il problema nasce quando uno che dice – dice …!, sono solo parole! - di non esser moderno **continua** a non capirlo: allora sì che c’è la contraddizione …






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  14. In riferimento all ID indiano notare la genialità dei vari WEF e oligarchi occidentali-l'idea sicuramente non è indiana,si vede benissimo -Cina docet- che la spinta a questi strumenti digitali viene da gruppi di potere oscuri occidentali:in un paese con un botto di lebbrosi prendono impronte digitali,iride in persone affette da questa condizione...
    Per quanto riguarda cambiamenti di natura sottile secondo lei che evoluzione avrà il fenomeno "fantasmini"-nei commenti al post di calendimaggio di un anno fa ne accennavo-?Sempre più persone ne saranno soggette?Sarà collegato all A.?

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    1. Infatti la piena digitalizzazione non solo non risolve nulla ma, in più, “grava” su di un paese che ha problemi gravissimi e “di base”, un po’ come il cosiddetto “PNRR” in Italia, in un paese che dovrebbe, prima cosa, riaggiustare le condotte dell’acqua e rivedere la produzione dei beni essenziali per le derrate alimentari, butta soldi sia nella piena digitalizzazione che nelle armi: mica per “risolvere” i “problemi” dei “cittadini” cosiddetti! Son **simulacri** di “progetti” politici – se possiamo usar il termine “politico” per le cose amorfe del presente –, simulacri che hanno pieno corso nel mondo attuale. Oggi la politica vive di simulacri perché lo è lei stessa un simulacro. Laddove non vi è alcuna posta in gioco ed alcuna vera “contendibilità” non può svilupparsi alcuna “energia” politica, ma solo un gioco codificato tra due fattori e forme intermedie. Un tempo due soli fattori funzionava, nel processo di degenerescenza continua degli organismi politici, processo che caratterizza il “nostro” tempo - e sul quale ci si è a lungo soffermati dentro questo blog -, ai due fattori, s son aggiunti frammenti sempre più polverizzati e frantumati, fermo restando, però, il quadro di base.
      Sulle realtà sottili. Che quini esse siano ricollegabili all’ “A.”, è chiaro, ma **NON** perché “ogni realtà sottile” sarebbe malefica: questo è un GROSSO errore! Ma perché le condizioni cicliche attuali rendono inevitabile che “certe” forze **usino** delle correnti “sottili” per dei loro scopi. Tra questo posso esserci i “fantasmini” cosiddetti? Occorre rispondere alla domanda: come, a che condizioni ed in che modalità - e fino a che punto (fattore decisivo) -, è possibile il “mescolarsi” della tecnica digitalizzata, che si vuol imporre nella sua forma spinta ed estrema (il digitale già da tempo è del tutto dominante), con fattori sottili?

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  15. come fa notare è evidente che dietro al PNNR si nasconde la strategia per digitalizzare il paese,le scuole cadono a pezzi ma avranno i nuovissimi schermi interattivi-provato da una vita che il digitale distrugge le facoltà di apprendimento anzi...il marchio di fabbrica dell "elettrificazione" è creare individui sempre più immersi in uno stato paraipnotico profondo,le loro energie dirette agli stimoli bassi-pornografia,junk food,abbassamento del livello culturale...secondo me ci stanno tutti gli estremi per dire che la digitalizzazione ha la capacità di aggredire i corpi sottili in qualche modo....credo che Steiner- con tutti i limiti del suo "evoluzionismo" quando è evidente siamo alla fine di un ciclo- ha centrato il punto su quelle che lui definisce forze arimaniche,i ragni mezzo vegetali e minerali che vogliono cristallizare l uomo.
    E qui torniamo alla domanda da un milione di dollari ovvero: in che modalità apparirà l'interfaccia tra certe realtà e la tecnica digitale? Forse un indizio potrebbe venire dal digital twins...visto in un'ottica sottile sembra una copia uscita male di una bambola vodoo una specie di doppio digitale ....brrrr

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    1. Non solo il famoso acronimo, ma è una scelta globale, in ogni paese del mondo, e per quanto i bisogni di tanti e tanti paesi siano tutt’altri! Come dissi tanto tempo fa – “illo tempore” –, avremo le ultime cose digitali e tuttavia difficoltà con il mangiare, col bere, con i bisogni **primari**, vitali … sui cosiddetti “ragni vitali”, ci sarebbe di che dire, fermo restando gli errori di Steiner comunque del mondo sottile qualcosa ne sapeva, solo che parlerei piuttosto di “succhioni” sottili, insomma: “trappole per l’attenzione”, che la deviano, su livelli legati ai bisogni vitali primari, come lei nota, “viscerali”, cosa che inevitabilmente non può che influenzare la cosiddetta “politica”, peraltro già massificata da tutto il Novecento, però il secolo passato ancor conservava qualche aspetto “mentale”, “concettuale”, pur già massificato. E non si sfugge a tal effetto, pessimo.
      Attenzione però ad un punto, molto importante, che sennò si rischia di **mal** intendere la questione: un conto è l’effetto “abbassante” di un sistema di dispositivi ancor corporei, **altra cosa** è l’influsso **sottile** “di per sé”, che si sviluppa. Attenzione al punto! Se così è, **NON È** un dispositivo – di un genere qualsiasi – il punto vero! Che sia questo, che sia quello: poco importa! La cosa fondamentale si è che la tecnologia digitale deve raggiungere la “sensibilità” – cosiddetta – sufficiente per poter “sostenere” un “influsso sottile” di un “certo” tipo (NON È che ogni influsso sottile sia cattivo, eh).






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    2. Peraltro cf.
      https://associazione-federicoii.blogspot.com/2021/09/due-frasi-di-paracelso.html



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  16. Era sottointeso che ogni paese del mondo ha il suo pnnr purtroppo,la cosa che mi fa veramente paura è il cosiddetto denaro programmabile,se riusciranno ad introdurlo il mondo diventerà uguale al villaggio della serie il prigioniero ma non tanto per il discorso privacy e sorveglianza quanto per l'impostazione profondamente antispirituale e "invertita",faccia una ricerca in rete sul tema social prescribing e le si aprirà un mondo di parodia che a contfronto il villaggio è nulla ...Chissà se il marchio e il regnum si manifesteranno prima o dopo la venuta dell A. oppure contemporaneamente?IL ruolo del WEF è stato importante per arrivare al regnum ma sicuramente verrà messo da parte a giochi fatti quando il mondo uscirà dalla "storia" ed entrerà nel "mito"

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    1. Certamente che “certe” cose saranno “messe da parte” una volta che il fiume, tempestoso e caotico, sporco e fangoso, della “storia” entrerà in quello del “mito” e, fra queste, anche la digitalizzazione, che, tanto più andrà avanti, tanto più sarà disgregante. Lo scopo di quanto accade ora – ma manca la piena a “borsizzazione” della crisi – è precisamente il passaggio – entro i limiti del possibile – che si va preparando: ed è chiaro che ci vuole una “grossa grisi” perché ciò sia possibile, perché ciò possa – “de facto” – imporsi a tanti e tanti “interessi”, legittimi e non.
      Sicuramente “The prisoner” è stato, per certi aspetti precursore, ma il punto è che tutto ciò è relativo ad uno stato passato e a d uno stato insufficiente, perché si passi dalla “storia” al “mito”. Come Achille si avvicina sempre più alla tartaruga, ma non la raggiunge mai, e quindi l’ “integrazione” – il “passaggio al limite” di cui ho accennato in un vecchio post – avviene **in un sol momento**, allo stesso modo tal passaggio, per quanto vi si avvicini sempre di più, non potrà mai avvenire per “accumulo” di fattori convergenti, per quanto quest’ultimo sia necessario (peraltro questo punto è d’importanza **decisiva** nelle cose iniziatiche: la virtualità non può passare alla realtà iniziatica senza una rottura di continuità, l’illuminazione è sempre “improvvisa” o non è affatto, solo che **non ti dicono** quanto a lungo avrai dovuto meditar prima per poter, poi, trovare “il luogo della Vita”). Di conseguenza, queste serie convergenti di fasi di crescente digitalizzazione, per quanto scompongano e polverizza sempre di più il “mondo umano”, ogni paese del mondo a suo modo, non può, per sua stessa natura, portare direttamente alla fase di emersione. Ne deriva che la domanda fatta trova questa risposta: non è l’ “A,” che opera nel senso della digitalizzazione radicale, ma la usa. Di conseguenza, questo stato del mondo – di completa ed irreversibile “perdita” – è necessario perché l’ “A,” si manifesti, ma non è “lui”, direttamente, l’autore della “digitalizzazione radicale”. Ne deriva che le opposizioni a quest’ultima sono, ancora una volta, uno specchietto per le allodole.


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    2. PS. Il passaggio dalla “storia” al “mito” fu tentato dal nazismo, dal suo lato “occulto”, per esser più precisi, però, al tempo, no poteva pienamente realizzarsi. Peraltro questo è il lato tanto poco “capito” di questo movimento storico che, come anche certe correnti “apocalitticistiche”, voleva che il mondo “entrasse” (1) nel “mito”, ma il punto si è che si richiede una serie di cambiamenti – anche nell’ “ambiente cosmico” – perché ciò possa “darsi” (in linguaggio filosofico).



      (1) Dal loro punto di vista: perché **rientrasse** … il modello essendo passato …

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  17. la ringrazio per le importanti delucidazioni,ho sempre sospettato che la digitalizzazione spinta non fosse opera dell A. ma delle varie correnti che cercano di accelerare il suo arrivo-beninteso colpa anche della fine del kali yuga, certe cose-tipo socials- non avrebbero fatto presa nella maggior parte delle persone un-mettiamo- trent anni fa altrimenti quest'ultima-la digitalizzazione spinta- si sarebbe vista subito-anche se è iniziata già dagli anni 50 del secolo scorso in embrione- visto che più che tecnologia trattasi di residui di applicazioni militari di decenni prima-i social non sono manco tecnologia informatica ma roba bassa a livello informatico- perchè l'"atmosfera" di una volta non avrebbe consentito una diffusione cos' ampia... ...

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    1. Esattamente così, solo che vi è “consonanza” fra gruppi che dominano il mondo – le “minoranza egoiste” –, le condizioni della fine del “Kali-Yuga” e l’emergenza dell’ “A.”, il quale ha necessità di determinate condizioni per potersi manifestare - “determinate” condizioni **sia** nell’ambito sociale che in quello **cosmico**; e, in tal modo, la modernità, iniziata dalla “frattur”a tra società e cosmo, rientra – ma “ex negatione” – nell’ambito cosmico, “malgré elle même”.



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  18. Tra l’altro, fra la “storia” e la “metastoria” vi è un “passaggio al limite”, sul quale cf.
    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2022/05/come-si-unopure-no.html,
    ma – la parte finale, mancante in tal link – è presente qui: cf.
    https://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2022/05/come-uno-si-uno-pure.pdf




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  19. “I nostri cuori […] temono una cosa […]: istinti e passioni rischiano di nuovo di convergere verso un’utilizzazione **del cristallo** … **come quella di dodicimila anni fa**. Ovvero […] per appagare le nozioni di potere che ancora rodono i cuori di molti […]: è di questo **vetriolo** che la Terra può ancor oggi soffrire”, A. e D. MEUROIS-GIVAUDAN, “Viaggio a Shamballa”, Edizioni Àrista, Giaveno **1987**, p. 204. corsivi miei (indicati con: “**”). E lo *sappiamo bene* come, da una parte come dall’altra, come pure da delle altre parti!, sin troppe …, ci son tanti che vorrebbero “usare il crystal” ma, come anche altre volte, rimarranno col palmo di naso … Ancora … e sempre! …
    A buon intenditor …


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    1. Che la dirigenza attuale USA questo abbia, e sin dal principio, avuto in mente, è stato chiaro sin dal principio, appunto, di tutta la vicenda, ma, come spesse volte - nei fatti - è accaduto a tale dirigenza, **per niente** occulta(palese, anzi), otterrà quel che non vuole.


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  20. Altra considerazione, molto importante: se uno si vede qualche vecchio film il cui tema era la “crisi globale” – chiamiamola così –, o anche l’ “invasione Ufo”, mettiamola così per intenderci, si accorgerà di un fatto evidente: che in tutti – e dico **tutti** – quei film si “dava per scontato”, ma **non è scontato affatto!!**, che la società, per così dire, “tenesse”, mantenesse dei centri decisionali “lucidi” quando proprio gli eventi degli ultimissimi dì danno l’idea d’una “débacle” quasi totale dei residui – in realtà, già eran “residuali” – di **lucidità** rimasti, e che le società mantenessero un nucleo “saldo”, per così dire, sostanzialmente costituito da una parte delle (ex) “classi medie” cosiddette. Nulla di tutto ciò! Nulla! E non parlo affatto della sola “deriva morale”, che c’è, però si è vista delle altre volte nella storia senza però il quasi completo declassamento delle cosiddette “classi dirigenti”, sorta di “candidati manciuriani” che si muovono come sorta di “zombie” a comando, e cioè si muovono secondo slogan e “parole di disordine” date da centri che non appaiono, di qui l’ “ubbia” dei “complottisti”, capaci di veder complotti dappertutto *salvo* dove ci sono: sotto il naso.
    In una parola: è proprio questa deriva senza fine che “apre la porta” alla “fine”, alle crisi generali.

    Detto altrimenti: senza questa “implosione” non saremmo dove siamo.

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    1. In altre parole: quel che non prevedevano era proprio la “conditio sine qua non” perché una “fine” potesse “darsi”, per usare il linguaggio filosofico …



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  21. Il 4 agosto (c.a.) ricevuti questi testi: 1) G. GALLI, “Hitler e l’esoterismo”, OAKS Editrice, Sesto San Giovanni (MI) 2020 (se capiterà, se ne parlerà, poiché trattasi dell’ultimo libro – a mia conoscenza – di G. Galli); 2) E. K. BIRD, “Rudolf Hess”, Edizioni di Ar, Salerno 1986. Inoltre, ricevuto – ritrovato – il volume della National Geographic, le ricostruzioni delle città antiche, dedicato a Luxor, l’ultima edizione.





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    1. Riguardo al libro di Galli citato qui sopra, il giudizio di Turone su Evola è in gran parte condivisibile, il noto giudizio de “Il mattino dei maghi” su Guénon è invece basato su di un grosso malinteso, quanto a Webb e la sua “ossessione su Gurdjieff”, di cui parlava Galli, non è altro che una cosa che accade sesso: quando ci s’immischia nel dominio “sottile” senza le adeguate preparazioni, si rischia: è un fatto, per lo meno di “questi” tempi, cioè dal XIX sec. (in poi) …



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  22. Vi è un revanscismo russo ed uno americano: siamo in pieno revanscismo americano. Il primo è il più noto, è pericoloso per i suoi vicini; il secondo molto meno, è pericoloso per il mondo.

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    1. E “in primis” il revanscismo americano (solo che non era Trump il suo rappresentante: qui tanti han “toppato”, alla grande, poiché Trump è rappresentante di un’altra tendenza degli Usa: quella verso il cosiddetto “isolazionismo”, in realtà una forma di nazionalismo) mette in pericolo la stabilità degli Usa stessi. Ecco un punto importante. Da non trascurarsi …



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