domenica 5 settembre 2021

Ricordo di Campanella

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ricordiamo che nacque un 5 settembre T. Campanella (1568), a Stilo in Calabria.

Ecco l’ultimo poema lasciato da Campanella:

Giano mi ha ascoltato a rovescio. La mia giusta preghiera la/ rivolgo a te, o Febo simbolo della mia scuola./ Io ti scorgo nell’Ariete, in tutta la gloria del suo sorgere, e/ vedo tutta la sostanza vitale diventare tua emula./ Sei tu che sollevi, rianimi e convochi a nuovi festeggiamenti/ tutte le cose nascoste, languenti, intorpidite, morte./ Come hai fatto per loro, rendi la vita anche a me, o potente/ divinità, a me che più degli altri ti ho caro e ti amo …”, A. SOPRANI, L’astrologia dei re, visionari, astrologi, iniziati a corte, Casa editrice MEB,  Padova 1991, p. 220, corsivi in originale.

Campanella scrisse un oroscopo di Luigi XIV di Borbone (“il grande”) – cf. ivi pp. 232-234. Peraltro Luigi XIV era nato nello stesso suo giorno, il 5 settembre, ma del 1638. prevedeva che Luigi sarebbe stato “quel” re che avrebbe generato quella “trasformazione” del mondo (insomma: la perenne speranza del “Gran Monarca”).

Fu comunque un re molto importante, per cui l’oroscopo era giusto: quella ch’era sbagliata era l’interpretazione nel quadro “più vasto” di cui pensava Campanella. Invece Luigi XIV di Borbone segnò il “sole calante”, come diceva – giustamente, peraltro – FULCANELLI, Il mistero delle cattedrali, cap. finale “La croce ciclica di Hendaye”, Edizioni Mediterranee, Roma 1972, p. 172, dove Luigi XIV è legato all’età del ferro, Carlomagno a quella di bronzo, Augusto a quella d’argento e Alessandro Magno è legato - sempre symbolicamente - al’età dell’oro

 

 

 

 

 

 

Andrea A. Ianniello

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2 commenti:

  1. Su Telesio, che Campanella seguiva, cf.
    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2017/08/b-telesio.html







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  2. Buon 5782. Al punto cui siamo giunti, oggi, è del tutto inutile continuare con “calamità” varie, che non portano mai quel numero – minimo, ma necessario – che ci vorrebbe d’individui che si chiedano il “perché” di certe cose, di tutti questi nefasti accadimenti, senza “dare la colpa”, che, poi, è praticamente, l’unica cosa che si sente dire: quest’umanità rimane **recalcitrante** ad ogni consapevolezza, ripeto, anche solo minima, minima davvero, delle sue responsabilità nella presente situazione. Per questo, qualsiasi altra cosiddetta “calamità”, in qualsiasi forma essa possa mai accadere, risulterà del tutto inutile. Direi, a questo punto, che la porta per l’apparizione de “l’a.” è sempre più aperta …





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