martedì 15 ottobre 2019

EU – FRATE –
















Come si disse tempo fa, l’Eufrate rimane centrale – e il suo “superamento” (non necessariamente nella direzione cui tanti pensano, cioè da est, ma pure da ovest, o, meglio da nord – la Turchia) davvero può cambiare molti squilibrati equilibri nei e dei quali il M.O. si è nutrito, da tanto tempo.

Ora qualche riferimento: cf.



Bene dunque: ci si potrebbe chiedere, giunti a questo punto, “che cosa succederà”, infatti. La risposta dell’ Apocalisse di Giovanni è chiara. Leggiamo[1].
“Il sesto angelo versò la sua coppa sopra il gran fiume Eufrate e le sue acque furono prosciugate per preparare il passaggio ai re dell’Oriente” (Ap., 16, 12)[2].
Interessante che, per esempio, la Turchia stia assediando Manbij da est, poiché detta città si trova ad ovest dell’Eufrate.
Senza contare che anche le forze siriane si siano disposte attorno a Manbij, per cui l’individuare i cosiddetti “re dell’Oriente” non è affatto quell’interpretazione pseudo lineare cui si son dati in tanti, della serie: gli stessi ottusi che stavan lì a “prevedere” chissà quante volte l’Urss doveva “invadere l’Europa”, come no! L’abbiam visto!
Il “comunismo” è stato il più grande spaventapasseri della storia, che è andata da tutt’altra parte, come fa spesso, tra l’altro, poiché guidata dalla sue forze interne, intrinseche, non da schemi “calati dall’alto”, come suol dirsi.
Ma questo pochi vogliono vederlo …
Ed è sempre la concreta situazione – in quell’intervallo di tempo e in luoghi specifici – che deciderà le sorti, non schemi astratti fatti “a tavolino”, di nuovo come suol dirsi. Quindi la storia viene decisa ora, nel qual mentre qui stiam parlando, ed è decisa dai concreti interessi che si stanno fronteggiando colà, a loro volta effetto di altri, più grandi interessi e di altre “direttive”, più o meno espressamente detto, o “direttive” implicite, nascoste, che pure ci sono … Il gioco è quello delle forze storiche, in atto.
Hic et nunc.
La qual cosa non esclude affatto che vi siano dei significati superiori, “metastorici”, che “passano” attraverso i fatti storici.
Ma tal aspetto “metastorico” si esprimerà sempre per mezzo dei fatti storici, non mai astrattamente.
Pertanto non si potrà mai esprimere in modo “puro” e diretto. Ma sempre in modo più o meno mediato. E sarà dunque alla sagacia di chi osserva saper leggere, “attraverso” il tessuto oscuro dei fatti, un senso superiore. Che dunque la storia possa poi avere un senso “metastorico” ed anche “sovrastorico” non è contraddittorio, ma semplicemente possibile[3].  
Ora però, se si controlla il versetto immediatamente successivo a quello appena citato, si vedrà che non vien fuori un conflitto nel senso novecentesco, ma, invece, qualcosa di molto particolare comincia quindi a mostrarsi apertamente …
La cosa veramente interessante sta qui, su ed in questo specifico punto particolare.  



PS. Una nota particolare va fatta al riguardo della “visioni” di chi ha intravista – pur per mezzo degli “specchi distorcenti” del lato inferiore del “mondo intermedio” (Guénon) – l’attuale attacco turco. Citerei a tal proposito, ed en passant, lasciando ad altri d’approfondire la questione (sempre che lo desiderino), un vecchio maestro Naqshbandi, che aveva conosciuto Gurdjieff, e il monaco Paìsios del Monte Athos, negli anni Novanta del secolo scorso, tempo nel quale una cosa del genere sembrava lontanissima e di là dal venire.






Andrea A. Ianniello








PPS (del 16/10/’19).
Poi effettivamente i “re dell’Oriente” passano, ed è la Russia che diventa l’ago della bilancia in M.O., senza per questo consentire una guerra di più vaste proporzioni.
Quanto alle previsioni appena ricordate (nel PS), esse prevedevano un espansionismo turco senza freni, la qual cosa non è vera. Anzi, l’espansionismo turco è servito al “passaggio dei re dell’Oriente”, che, poi, è anche – esattamente trent’anni dopo – la vendetta per il pessimo ’89, questo castello d’illusioni e d promesse inevitabilmente non mantenibili, castello d’illusioni che ancora, nel mortorio dell’Occidente che non ha capito mai – e continua, imperterrito – che quell’apparente successo è la causa profonda del suo fallimento. Questo perché “democrazia ‘liberale’ più capitalismo” (ambedue legati) può aver successo solo in certe parti del mondo. E’, cioè, non un modello “universale”, ecco la causa profonda dello scacco.
Inevitabile e che oggi si manifesta.
Dunque i “re dell’Oriente” son passati, non c’è alcuna pseudo “terza guerra mondiale”, che c’è stata in M.O., ed ha ridisegnato gli squilibrati equilibri mondiali. Ed ora tal nuovo stato è un dato di fatto. L’ex impero americano, al termine, non è più al centro del mondo. Certo, rimane la finanza, com’è successo all’ex Impero britannico che, dopo al sua fine, continuò per inerzia nella centralità della City londinese.
Ma in tal caso, molto ma molto probabilmente, il “decorso” sarà diverso …
Insomma possiamo dire (anche in relazione a quella data che si evince nel post segnalato nell’ultimo commento al secondo post dell’aprile dell’anno scorso) che il New World Order è definitivamente terminato, cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/12/and-so-nwo-is-definitively-over-sonido.html
Esso vien sostituito da una realtà diversa, che oggi èancor soltanto in fieri …  















[1] So bene che l’ Apocalisse di Giovanni è stata “stiracchiata” di qua e di là nel corso della stria, per servire degli scopi momentanei, e storici – gli scopi – essi stessi, compiendo, così, il grandissimo errore – nonché fondamentale – di far servire, nonché di asservire,  ciò che parla della “fine della storia” – non nel senso di Fukuyama! – ad uno scopo storico esso stesso! E cioè asservire un qualcosa che parla della fine della storia ad uno scopo ch’è ancora parte della storia stessa. E come può qualcosa di storico portare all’ “oltre storia”?? ….
[2] Cf.
https://www.bibliacatolica.com.br/it/vulgata-latina-vs-la-sacra-bibbia/apocalypsis-ioannis/16/, cioè, in latino:
“et sextus effudit fialam suam in flumen illud magnum Eufraten et siccavit aquam ejus ut præpararetur via regibus ab ortu solis”, Apocalypsis Ioannis, 16, Bíblia Católica Online. “Ai re dell’Oriente”, cioè “regibus ab ortu solis” non solo vuol dire, come spesso interpretato, una localizzazione, ma una caratterizzazione, anche “symbolica”, i re che (provengono) da (dove) sorge il sole, ma pure caratterizzati da questo segno “solare”, o da una siffatta natura. “E disse Dio: «Ecco, susciterò un popolo feroce e impetuoso i Caldeiche percorrerà i vasti spazi della terra per conquistare le dimore non sue. Popolo feroce e terribile, che dalla forza trae il proprio diritto. I suoi cavalli son più veloci dei leopardi, più agili dei lupi della sera. Vengono da lontano a cavallo dei propri destrieri, veloci come l’aquila che piomba per divorare. Superano ogni altra gente nella rapina. La loro faccia è color del fuoco come il vento d’oriente [si ponga mente a tal paragone]; ammassano i prigionieri come sabbia; se la ridono di re e di potenti; e si fan gioco d’ogni fortezza: vi ammucchian contro un terrapieno e la prendono d’assalto». La Bibbia, Abacuc, 1, 6-10”, citazione nell’esergo a G. Mandel. Gengis Khan. Il conquistatore oceanico, SugarCo Edizioni, Milano 1979 (quarant’anni fa), p. 7, corsivi in originale, mie commenti fra parentesi quadre. Per “Caldei” non si deve intendere né l’Iraq attuale né i Turchi come tali, ma “popoli nomadi” indeterminati e/o la potenza “del Nord” che fu inimica d’Israele tante volte. Nel corso della storia, quest’identificazione fra “Caldei” e popoli “nomadi”, è stata applicata pure ai Mongoli, come ha fatto Mandel, o a Tamerlano, cioè i Turchi, ma non quelli ottomani, che furono da Tamerlano sconfitti, tra l’altro: si veda la battaglia di “Ancyra”, cioè Ankara, quando Tamerlano – Timur-i-lenk, “Timùr (cioè ferro, dunque fabbro) “lo zoppo” – sconfisse Beyazed/Bayazìd, detto “la folgore” per la rapidità dei suoi spostamenti. Tamerlano consentì a Bisanzio di durare ancora degli anni, però alla fine gli Ottomani vinsero e conquistarono Costantinopoli, ribattezzandola Istanbul, poi.

[3] Cf. R. Guénon, Il simbolismo della croce, Adelphi Edizioni, Milano 2012, pp. 17-18.





3 commenti:

  1. Ricordate quel passo dell’ “Apocalypsis” Iohannis? Quei “tre re” che cadono quando quelli della “bestia” devon prendere il potere, “abbattendo” (ovvero: **sostituendocisi**) la “grande prostituta” di “Babylonia”, alias “il” System?

    Beh lo stiam vedendo sotto i nostri occhi …






    RispondiElimina
    Risposte
    1. E la “crisi Covid-!9” (o: “Effetto Covid-19”) ha di certo accelerato il fenomeno ….








      Elimina