Finalmente (con gran
ritardo) è stato tradotto, anche in italiano, il Diario di M. Eliade, del quale avevo letto dei brani solo in
francese.
Di seguito – e a
seguire – qualche passo che ho trovato, forse, o chissà, interessante o degno di
riflessione.
“Gurdjieff sperava che
non si sarebbe più parlato del suo enseignement,
né scritto niente in proposito. Tuttavia, negli ultimi dieci anni sono apparsi
diversi suoi libri, senza contare le opere altrui sul suo enseignement.
Il fenomeno non è
isolato.
Si pubblica un sempre
maggior numero di testi esoterici, appartenenti alle tradizioni iniziatiche
segrete (quali il tantrismo, l’ermetismo, ecc.). entriamo in un’epoca che
oserei definire ‘panica’[1]:
vengono mostrati testi, idee, metodi, riti, ecc. che ‘in tempi normali’ son
tenuti nascosti, e il cui accesso è riservato solo agli iniziati. […] E, cosa
appassionate quanto paradossale, le dottrine e i metodi segreti (ossia
esoterici) vengono diffusi e messi alla portata di tutti perché non c’è più il rischio che vengano compresi.
O meglio, essi non possono che venire mal compresi o mal interpretati dai non
iniziati”[2].
Lo “yoga” preso per “benessere”
(= buona salute) è solo un minimo esempio di tutto ciò, fermo restando che
cercar di stare in buona salute è più che legittimo
eh, solo che non era lo scopo di
tante pratiche.
Secondo lo stesso Gurdjieff, tra l’altro, citato qui sopra – come riportato da Ouspensky – questa divulgazione attestava la pericolosità e terribilità dei nostri tempi, la rottura delle “linee iniziatiche” dunque il tentativo di perpetuarsi “divulgando”, sapendo dell’incomprensione – un po’ come il Cristianesimo delle origini, secondo Guénon – ma questo sarebbe (è …) l’ unico mezzo per poter perpetuarsi poi. E cioè, far parte del gran calderone.
Secondo lo stesso Gurdjieff, tra l’altro, citato qui sopra – come riportato da Ouspensky – questa divulgazione attestava la pericolosità e terribilità dei nostri tempi, la rottura delle “linee iniziatiche” dunque il tentativo di perpetuarsi “divulgando”, sapendo dell’incomprensione – un po’ come il Cristianesimo delle origini, secondo Guénon – ma questo sarebbe (è …) l’ unico mezzo per poter perpetuarsi poi. E cioè, far parte del gran calderone.
Tutto vero, ma il
principio d’ordine – nel gran calderone – non può venire dal calderone stesso e
dal suo “Chaos primordiale”, e né
può venire dalle forme iniziatiche, visto che tante han scelto questo cammino
(checché ne pensasse Guénon illo tempore,
o anche il miglior Evola), ma può venir solo dal Centro stesso, o da Dio
direttamente.
Questo è un punto dirimente, ma sensibile.
O “controverso”, come
dicesi oggi.
Andrea A.
Ianniello
[1]
Interessante qui un tal aggettivo, molto amato da Jodorowski, per esempio.
[2]
M. Eliade, Diario 1970-1985, Editoriale Jaca Book, Milano 2018, p. 104,
corsivi in originale.
Questo stesso
passo, tranne la parte iniziale, riferita a Gurdjieff, viene citata in A. de Dánann, Mémoire du sang, “contre-initiation”, culte
des ancêtres, sang, os, cenare, palingénesie, Archè, Milano 1990, p. 167, e la fonte di quest’autore
è il Diario in francese, ma solo
quello degli anni dal 1970 al 1978, pubblicato, a sua volta, in Francia nel
lontano 1982.
Il nome di “Alexandre
de Dánann” è il nome de plume di due ricercatori italiani, cf. http://www.alexandrededanann.net/.
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