giovedì 10 maggio 2018

Finalmente tradotto il “Diario” di MIRCEA ELIADE, frasi 1.









Finalmente (con gran ritardo) è stato tradotto, anche in italiano, il Diario di M. Eliade, del quale avevo letto dei brani solo in francese.
Di seguito – e a seguire – qualche passo che ho trovato, forse, o chissà, interessante o degno di riflessione.

“Gurdjieff sperava che non si sarebbe più parlato del suo enseignement, né scritto niente in proposito. Tuttavia, negli ultimi dieci anni sono apparsi diversi suoi libri, senza contare le opere altrui sul suo enseignement.
Il fenomeno non è isolato.
Si pubblica un sempre maggior numero di testi esoterici, appartenenti alle tradizioni iniziatiche segrete (quali il tantrismo, l’ermetismo, ecc.). entriamo in un’epoca che oserei definire ‘panica’[1]: vengono mostrati testi, idee, metodi, riti, ecc. che ‘in tempi normali’ son tenuti nascosti, e il cui accesso è riservato solo agli iniziati. […] E, cosa appassionate quanto paradossale, le dottrine e i metodi segreti (ossia esoterici) vengono diffusi e messi alla portata di tutti perché non c’è più il rischio che vengano compresi. O meglio, essi non possono che venire mal compresi o mal interpretati dai non iniziati”[2].
Lo “yoga” preso per “benessere” (= buona salute) è solo un minimo esempio di tutto ciò, fermo restando che cercar di stare in buona salute è più che legittimo eh, solo che non era lo scopo di tante pratiche. 
Secondo lo stesso Gurdjieff, tra l’altro, citato qui sopra – come riportato da Ouspensky – questa divulgazione attestava la pericolosità e terribilità dei nostri tempi, la rottura delle “linee iniziatiche” dunque il tentativo di perpetuarsi “divulgando”, sapendo dell’incomprensione – un po’ come il Cristianesimo delle origini, secondo Guénon – ma questo sarebbe (è …) l’ unico mezzo per poter perpetuarsi poi. E cioè, far parte del gran calderone.
Tutto vero, ma il principio d’ordine – nel gran calderone – non può venire dal calderone stesso e dal suo “Chaos primordiale”, e né può venire dalle forme iniziatiche, visto che tante han scelto questo cammino (checché ne pensasse Guénon illo tempore, o anche il miglior Evola), ma può venir solo dal Centro stesso, o da Dio direttamente.
Questo è un punto dirimente, ma sensibile.
O “controverso”, come dicesi oggi.




Andrea A. Ianniello





[1] Interessante qui un tal aggettivo, molto amato da Jodorowski, per esempio.  
[2] M. Eliade, Diario 1970-1985, Editoriale Jaca Book, Milano 2018, p. 104, corsivi in originale.
Questo stesso passo, tranne la parte iniziale, riferita a Gurdjieff, viene citata in A. de Dánann, Mémoire du sang,contre-initiation, culte des ancêtres, sang, os, cenare, palingénesie, Archè, Milano 1990, p. 167, e la fonte di quest’autore è il Diario in francese, ma solo quello degli anni dal 1970 al 1978, pubblicato, a sua volta, in Francia nel lontano 1982.
Il nome di “Alexandre de Dánann” è il nome de plume di due ricercatori italiani, cf. http://www.alexandrededanann.net/.





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