I Corvi son dei gran
fetenti, come uccelli, e vi è una tribù nordamericana che si chiama “Crow”, il
Corvo essendo, evidentemente, il loro animale symbolico.
In altre mitologie, dei
popoli dei Totem, il Corvo ha un ruolo particolare, a volte con il trickster.
Rook - XTC cover -
https://www.youtube.com/watch?v=N9SnFbU30UQ
Questa musica sa d’Inghilterra
elisabettiana - Elisabetta I -, sa di quella riscoperta del “magico” sula quale
vi sarebbe molto da dire, per esempio John Dee, auctor del libro Monas Hieroglyphica ma pure insigne matematico,
cosa oggi dimenticata ma che, in quell’epoca (la sua, quella di Dee), contò molto. Come poi le cose
siano giunte ad oggi, all’Inghileterrucola di oggi, è molto interessante: ci
vorrebbero dei Trattati per spiegarlo. Ma questa è storia, comprendere, “misurare”
i movimenti fondamentali, che spesso non sono quelli che si vedono sotto gli
occhi, senza per questo rimanere sempre nascosti: perché, infatti, vi sono dei “punti
d’emersione”, punti che agli ingenui fan sempre
dire: “Ma com’è possibile? Com’è stato possibile”.
La risposta a questo
genere di cose è, sempre:
Ah ah ah
ah.
P.S.
Difficile trovare
qualcuno più “british” degli XTC, fermo restando che gli inglesi sono dei
maestri nel confezionare delle “polpette musicali” eduli … Per esempio, gli
italiani o francesi sono scontati, si tratta sempre delle stesse solfe oppure
vi è lo sperimentalismo: annoiato della solita solfa, il nostro caro “compaesota”
- ma i francesi non è che siano basilarmente differenti, nonostante le loro sin
troppo prevedibili proteste - si dà allo sperimentalismo, si allontana troppo.
Al contrario, l’inglese cui funziona il cervello fa la sua brava scontata
polpetta musicale, poi vi mette qualcosina di speciale (tipo i Pink Floyd dopo
aver lasciato la psychedelia), ma davvero poco, un sughetto, un po’ “spicy” e
così si rimane nel campo della musica di massa, ma con quel “qualcosina” di
particolare. Ecco perché gli inglesi eccellono nelle polpette musicali …