giovedì 15 febbraio 2024

Reminder 15bis [poi cancellato e ripresentato come: Reminder 5 ripresentato come Reminder 5bis]

 

 

 

 

Una leggenda d’oro avevamo inventata,

ma poi, strada facendo, in male s’è cambiata.

E sgomenti vediamo a sipario caduto

che qualunque problema è rimasto insoluto.

[…]

Deve cambiar l’uomo? O il mondo va rifatto?

Ci voglion altri dèi? O nessun dio affatto?”.

B. BRECHT, Teatro, Einaudi editore, Torino 1963 [l’anno in cui J. F. Kennedy fu assassinato, sessant’anni fa], p. 1651, “Epilogo” dell’opera teatrale intitolata: L’anima buona del Sezuan, corsivi e grassetti miei.

 

Stanchi, gli dèi riprendono il cammino”.

Ivi, , p. 1623, fine dell’atto VII.

 

La fuga nelle montagne del Nord”.

Ivi, p. 2069, incipit all’inizio dell’atto III de Il cerchio di gesso del Caucaso, corsivi in originale.

 

 

Cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2019/12/cose-di-piccolo-cabotaggio-1-della.html

 

Cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2019/05/secondo-me.html

 

Cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2019/05/copertina-di-una-biografia-di.html

 

Cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2019/10/eh-gia.html

 

Cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2019/02/tra-laltro.html

 

Cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2019/10/si-e-ormai-capito-che.html

 

Cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2019/06/masse-senza-politica-e-non-massa-e.html

 

Cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2019/03/guenon-amava-sempre-citare-questo-detto.html

 

 

@i

 

 

 

[cancellato = Khan!, c’è ‘l lato!]

 

 

NB.

Anche la Cina ha completato un suo ciclo, sempre nel 2019: cf.

https://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/2019/01/28/per-il-70-anniversario-della-repubblica-popolare-cinese-1-ottobre-1949-uno-scritto-di-22-anni-fa-comma-22/

 

 

[AGGIUNTA:]

 

Per conoscere le ragioni di questa perversione della spiritualità, bisogna per un momento lasciare la tradizione celtica e rivolgersi all’antica tradizione egizia, e meditare su una lettera dal Cairo, datata 22 aprile 1932, in cui Guénon  parla della sopravvivenza d’una magia molto pericolosa e d’ordine infero, d’ origine egiziana [più corretto: egizia, cioè della tradizione precristiana e preislamica], che sembra essersi rifugiata principalmente in certe regioni del Sudan. Non si può far a meno di stabilire una relazione fra queste tenebrose influenze — la cui terra d’elezione divenne la “remota regione del Sudan”, cui allude ancora Guénon nel Regno della Quantità (cap. XXVI) — e il “crepuscolo degli dei” che, oscurando la tradizione celtica ed egizia, ridussero gli antichi santuari abbandonati a luoghi di rifugio di questi “residui psichici”, i soli che permangono allorché lo Spirito si è ritirato [in nota, si legge una giusta osservazione: “Ecco perché il termine peggiorativo di “paganesimo” non dovrebbe applicarsi, in verità, che all’elemento residuale e deviato della tradizione greco-romana”, purtroppo – e sin troppo spesso! – si confondono questi due àmbiti, che sono, nella realtà, BEN DISTINTI!]. Vedremo più avanti che ci sono delle ragioni ben precise per cui si associano i destini pervertiti del Celtismo con quelli della tradizione egizia [punto interessante]. In ogni caso, il Belen gallico non fu maggiormente risparmiato del suo omologo greco — al quale, del resto, secondo Macrobio [in: I saturnali, I, 18], era consacrata la Lycopolis egiziana [la “città del Lupo” ma pure “della Luce”, in greco parole molto simili, quasi omofone] — e il Cristianesimo fece scadere il luminoso Apollo [al quale Apollo si è dedicato, nel passato percorso del blog, e soprattutto nella sua forma ETRUSCA, più d’un post] al rango di demone. Fu l’Apollion [meglio scritto: Apollyon] dell’ Apocalisse (IX, II) … Non ci sarebbe dunque nulla d’inverosimile nel fatto che, in terra celtica, il dio dalla testa di lupo [Belen/Belenus], dopo l’ occultamento del suo aspetto solare e propriamente apollineo [NB], abbia ceduto il posto a quel dio dalla testa d’asino [“sethiano”], d’origine egiziana, ma designato ad un “impero” universale [cioè al dominiotemporaneo – dell’intera Terra, il che NON SIGNIFICA, ed anche questo si è ripetuto più volte, che si debba pensare ad un cosiddetto “impero” in senso meramente “politico”, nel senso del XX e XXI secolo: No!, NON FUNZIONA così!], e «che altri non è se non Set o Tifone», il cui culto, secondo Guénon, «permane ancora ai nostri giorni, e alcuni affermano pure che esso dovrà continuare sino alla fine del ciclo attuale» [cap. XX di Simboli della scienza sacra di Guénon; ed è così, tal “culto” DEVE continuare “sino alla fine del ciclo attuale”, ma perché?, perché queste cose vanno al di là della piccola mente umana, in altre parola hanno una causa nel “male cosmico” che .- come s’+è detto varie volte, qui si ribadisce, NON È il male umano, altresì detto “male morale”; che cosa separò – irreversibilmente – Thor da Loki, che all’inizio combattevano insieme, nelle pianure della Russia e dell’Ucraina di oggi, contro i “giganti”? Loki poi si schierò con i “giganti” che doveva combattere, che pure, all’inizio, combatteva. Seth era fratello di Osiride ma poi si schierò con “Apep” – in greco Apophis, come il nome di uno dei, pochi, asteroidi effettivamente pericolosi –, cioè si schierò con il mostro del Chaos; e che dire del ben noto Lucifero che si schiera con le forze infere, con le forze del caos? La forza divina che si schiera col caos: queste sono tutte forme diverse però dello stesso concetto di fondo: ma la mente umana vacilla nel comprenderlo effettivamente: semplicemente l’uomo, in luogo di farsi sempre sedurre da quest’ “aspetto” del Kosmos, dovrebbe opporglisi e combatterlo: sta tutto qui, stop; quanto a comprenderlo davvero, va detto che non lo comprenderemo mai pienamente]”.

J. ROBIN, René Guénon. Testimone della Tradizione, Edizioni “Il Cinabro”, Catania 1993, p. 43, corsivi in originale, grassetti miei, mie osservazioni fra parentesi quadre. Sul Sudan – più corretto sarebbe: Sudàn (perché mai, nella pigra, pingue lingua italica, gli accenti non vanno mai messi?, risposta: la ben nota sciatteria italica) – cf. E. FORTUNIA, “Il segno dei Nove” in Sherlock Holmes in Italia, Delos Books, Milano 2012, pp. 293-321. Tra l’altro, vi s’immaginava un attacco a Londra … ma “strano” … e, per giunta, senza pastrano!  

 

 

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2023/12/reminder-5-2019-un-ciclo-si-e-concluso_14.html

Link cancellato

 

 

 

 

 

 

 

 

1 commento:

  1. Si termina qui questa serie che proviene dall’anno scorso.

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