sabato 19 ottobre 2019

Eh già ….



















Dunque niente “Terza” guerra “mondiale”, nonostante le solite tiritere, le solite illusioni.
Vi è chi vive di proiezioni, e non imparerà mai e poi mai.
Quel che abbiamo, in realtà, è un cambiamento – profondo ed irreversibile[1] – delle relazioni internazionali, focalizzato al cambiamento systemico.
Ma sempre tanti vivono di proiezioni di desiderata, sempre.
Come la Russia sovietica doveva portare “i cosacchi a  san Pietro” – e s’è visto – e doveva “invadere la (buona, buonissima ed innocente) Europa occidentale”, ed anche questo s’è visto … il contrario!! Che poi tale contrario si stia a sua volta riversando nel suo opposto, è chiaro ed evidente, ma ciò nasce proprio dalle illusioni dell’ ’89 e dalle idee illusoria sull’ “esportazione” della “democrazia”, e dal fallimento – inevitabile – di quelle illusioni che, a sua volta, si è trasformato nella debolezza del sistema rappresentativo, la cui crisi continua. Non avendo altro modello – né concependone altro – ecco che son legati alla crisi di quel modello, la cosa è semplicemente una verifica del tutto assiomatica delle premesse in atto.

Veniamo ad un altro punticino.
Il “Terzo Tempio”, ma come farlo? Per mezzo d’una guerra? … Sarebbe l’eventualità più difficile da gestire, la più difficile.

Ora poi: qual è il “cambiamento systemico” in oggetto?
Quale lo “scopo”, tèlos?
Qual è lo scopo nelle intenzioni, intendo, ché la realizzazione non potrà mai esser totale, checché ne pensino i tipici “complott®isti”, ed è bene precisarlo; eccolo, cf.
La realizzazione di tutto ciò non potrà mai essere completa.
Ma è l’ intenzione di far arrivare a quel punto ciò che, inevitabilmente, non può che portare – ed accelerarne il processo – alla dissoluzione.
“In soldoni”, come suol dirsi, questo sosteneva Guénon.










Andrea A. Ianniello




















1 commento: