martedì 2 dicembre 2025

“H. W.” (“Heaven’s War” album I) 1 - 2005-2025, vent’anni dopo 9

 

 

 

 

 

Non fu una nube composta d’ossigeno e d’idrogeno, bensì una sostanza sovramateriale divenuta visibile per accogliere il corpo che doveva penetrare nel cosmo superiore. Il ‘carro di fuoco’ di Elia ha lo stesso significato, così come il ‘globo di luce’ visto durante talune apparizioni della Vergine. Tutto ciò non ha alcuna relazione con i racconti di fate, né soprattutto con la ‘psicologia del profondo’”.

F. SCHUON, Forma e sostanza nelle religioni, Edizioni Mediterranee, Roma 1984, pp. 217-218, grassetti miei[1].

 

È del resto ingenuo ammettere che tutto sarebbe perfetto se l’uomo non soffrisse più e se non commettesse più delitti, giacché l’uomo medio dell’ ‘età oscura’, ancorché sia corretto il suo comportamento morale, è lungi dal rappresentare un puro bene, e il suo modo di considerare e il bene e il male è al livello della sua decadenza, ovverossia ciò non ha alcun nesso con gli interessi ultimi dell’uomo”.

Ivi, p. 160, corsivi e grassetti miei.

 

Nelle storie della Tavola Rotonda vi sono spade che si spezzano alla morte dei loro proprietari, e possono solo esser restaurate grazie alla virtù dei loro successori.

La riforgiatura della spada è, spesso, una condizione per la riuscita dell’impresa cui il successore si accinge. Questa è esattamente la situazione delineata nel Signore degli Anelli. Vari racconti di spade spezzate ricorrono in Le Morte Darthur di Malory.

Due importanti esempi si riscontrano nelle avventure del Sacro Graal. In questo racconto c’è una spada fatata che Re Salomone modellò su quella di Re David. L’elsa è tempestata di gioielli e di ossicini magici, nel fodero son incastonati pezzetti del legno dell’albero della vita.

Questa spada era stata fabbricata, su ordine di Re Salomone, per Sir Galahad, l’ultimo suo discendente di cui Salomone aveva avuto profeticamente notizia. Nessuno, tranne Sir Galahad, estrasse la spada, ricevette alcune ferite soprannaturali che non guarivano. Sicché fu chiamato il Re Invalido finché Sir Galahad non lo guarì, dopo aver portato a termine la ricerca del Graal. […]

Solo Sir Galahad aveva la virtù di far tornare sana quella spada, toccandola. Quella sera, la spada si sollevò ed emanò un gran calore, introducendo così un evento miracoloso”.

R. S. NOEL, La mitologia di Tolkien, Rusconi Libri, Milano 1984, pp. 178-179, corsivi in originale.

 

Allo stesso modo, i quattro numeri del Sole sono 6, 36, 11 e 666”.

I. REGARDIE, I Talismani. Come farli, come usarli, Edizioni mediterranee, Roma 1996, p. 14[2].

 

La scienza, separata dalla filosofia, è l’oppio della periferia.

1944”.

W. B. YEATS, Magia, Adelphi Edizioni, Milano 2019, p. 239, grassetto mio.

 

E le fantesche ‘si ritrassero gioiose innanzi agli occhi del bambino’ e ‘l’ora parve loro orribile’ mentre portano il bambino dalla madre:

E lei disse; “Adesso una terrestre negli occhi di mio figlio

s’è fissata,

Né si è ritratta innanzi al lor splendore, né ha saziato il tuo

amore stupita:

Io guardo te come guardava Sigmund – e io ero la casa del

tuo cuore –

Misera me pel giorno in cui non c’eri, e per l’ora in cui ci

separammo’.

Da On the Boiler, 1939”.

Ivi, p. 249, corsivi in originale, grassetto mio.

 

[…] questo flusso è il Tempo.  L’Eternità è l’abisso che riceve e crea”.

Ivi, p. 252.

 

 

 

Una breve introduzione.

Si tratta di un fumetto – soprattutto “parlato” e, di conseguenza, i disegni sono molto essenziali, e solo in bianco-e-nero …, con la prevalenza del nero! – in cui, nel 1938!, vi sarebbe il tentativo di Crowley di “portare” la “guerra in cielo” (ed ovviamente, si tratta d’un CHIARO riferimento all’ Apocalisse di Giovanni[3]) … Vi si mescola, inoltre, il tenebrosoAFFAIRE” di Rennes-le-Chateau – eran gli anni del “furoreggiar” di D. Brown, NON dimentichiamo! – con alcune *ipotesi* delle quali, si discuterà – SE sarà possibile – l’anno prossimo[4].

Se non sarà possibile, beh, pazienza: basti quanto detto qui. Inoltre, in questo fumetto “agiscono” delle insolite dramatis personae – gli “Inklings” (“Briciole”) – e agisce, soprattutto, Ch. Williams – il meno noto, ma il più importante, a mio avviso (SUPERIORE a Tolkien e a Lewis, NON per meriti letterari, ma per profondità di tematiche) fra di essi –; tali insoliti personaggi si confrontano con A. Crowley, che vuol “sovvertire” la – metaphysica – “guerra in cielo” facendo “vincere” gli “angeli ribelli”, di conseguenza, dando ai demònî la cosiddetta “palma” della vittoria.

E ciò Crowley tenta poiché può andare “oltre” il tempo, e tornare indietro nel passato – “ferrovecchio” della “fantascienza” – ma con modalità inusitate: andando nell’ “oltre il tempo” e poi – di “” – tornando nel passato: non, dunque, con andamento solo di natura “ORIZZONTALE”, come invece – DI SOLITO – avviene nella “fantascienza”, ma orizzontale-VERTICALE-orizzontale di nuovo.

Tutto ciò avviene alle “soglie” del Secondo Conflitto mondiale, NON “per caso”, CHIARAMENTE.

Non dimentichiamo – sempre fra tali personaggi, ma con un ruolo “minore” rispetto agli “Inklings” ed a Williams, che davvero recita il ruolo centrale – A. E. Waite, autore de L’Ombra sul Santuario, quel Waite così duramente criticato da Crowley. Ricordiamo le vicende – oscure – del “deragliamento”, VOLUTO da Crowley, della “Societas Rosicruciana in Anglia” detta IL “Golden Dawn” e che, in tale “società” così come in tal “tentativo”, Waite NON fu dalla parte di Crowley … donde il PROFONDO risentimento di Crowley verso Waite, le cui – cioè di Crowley – parole (CONTRO Waite) sono riportate LETTERALMENTE nel testo del fumetto, un fumetto molto “PARLATO” come ho detto, che va letto più che meramente “guardato” … grossa difficoltà de ‘sti tempi, si sa!

Altro nemico di Crowley (nel “G. D.”) era stato Yeats, odiato da Crowley ancor più di quanto disprezzasse Waite …

 

Qui di seguito si riportano solo alcune frasi di C. Williams – o su Williams –, ma solo allo scopo di stimolar l’interesse, nulla di più di questo.

Ricordiamo poi che nell’album si sottolinea come il cambiamento relativo a Il Signore degli Anelli di Tolkien – che all’inizio aveva il titolo de Il Nuovo Hobbit – è avvenuto anche per i consigli e delle discussioni avvenute tra Williams e lo stesso Tolkien.

 

“ “Per lui non vi era separazione tra il mondo visibile e quello spirituale. Se avessi dovuto trascorrere una notte in una casa infestata mi sarei sentito sicuro in compagnia di Williams …

Per lui il sovrannaturale era perfettamente naturale, e il naturale era al tempo stesso sovrannaturale. E questa particolarità gli dava la capacità di penetrare a fondo nel Bene e nel Male, fino alle altezze del Paradiso e nelle profondità degli Inferi …”

T. S. Eliot, introduzione ad

All Hallows’ Eve di Charles Williams

 

Tempo presente e tempo passato.

Forse entrambi son presente nel tempo futuro.

E il tempo futuro contiene il tempo passato.’

T. S. Eliot,  “Burnt Norton”

 

Ciò che è, ciò che è stato: ciò che sarà, già è.’

Ecclesiaste 3,15”, M. HARRIS - M. GAYDOS, “Heaven’s War”, album I (Parti 1 e 2), Bottero Edizioni, Lucca 2005, p. 3, corsivi miei.

 

“ “Parli bene,

Persimmons” disse Sir Giles.

Credi che questo dannato Graal ci sia più utile

di quella tazza di caffè?”

Credo sia il gran calice della loro iniziazione”, rispose Gregory.

E penso che possiamo usarlo …

Vi è del potere in esso: è una porta”.

Charles Williams

Guerra in Cielo”, ivi, p. 31, corsivi in originale, grassetto mio.

 

Pare  che l’universo sia sempre capace di trucchi peggiori di quanto possiamo immaginare. Ad esempio un virus non solo è distruttivo, è anche diabolicamente astuto.

[…]

Se avessi avuto le ricchezze di Saunière avrei costruito una chiesa dedicata a San Tommaso

Il Dubitante”.

Ivi, pp. 45-46, grassetti in originale.

 

La croce sceglie l’uomo o l’uomo la croce.

E malgrado tutto questo parlare di scelte, non è pur sempre una croce?”.

Ivi, p. 26, grassetto mio.

Già …

 

 

Utili – ancorché stringate – biografie dei personaggi (ed anche degli autori) nella parte finale dell’album.

 

 

Andrea A. Ianniello

 

 

 

 

 



[1] Il che NON vuol dire – affatto! – che tal “PHENOMÈNON” non possa esser parodiato e la stessa “sostanza sovramateriale” non possa servire ad “intenzioni” di “altra” natura! Sarebbe un errore – madornale! – crederlo Ed è così i “fenomeni” Ufo sono composti da tali “nuvole” – la “Nuvola” sul “Santuario” era qualcosa di tal genere –, ma che “portano” in un cosmo inferioreinferiore!

[2] In A. PEREZ REVERTE, Il club Dumas, edizione originale spagnola del 1993, Editoriale Diario, Milano 2006, pp. 375-376, si parla del quadrato magico cosiddetto, ma stavolta di Saturno – su “base 9” – la somma dei cui numeri (del “quadrato magico” - alias il “SIGILLO” di SATURNO -!) dà sempre 15 > 1+5=6. Il “quadrato magico” di si compone di tre righe, in tutte le direzioni: di conseguenza, tre volte il 6 > 666.

[3] Ap., 12-7. Cf.

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/4b/La_B%C3%AAte_de_la_Mer.jpg/1280px-La_B%C3%AAte_de_la_Mer.jpg

Cf.

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/dd/Liber_Figurarum_Tav_14.jpg

Cf.

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d8/BambergApocalypseFolio043WhoreOfBabylon.JPG

[4] Ed ovviamente si parla pure del tesoro del Tempio di Gerusalemme che i Templari avrebbero ritrovato e, IN PARTE, “ricostruito” nella zone del Sud della Francia … quindi legate all’ “affaire” di Ouradour sur Glane, cf. G. PATTON - R. MACKNESS, L’enigma dei Templari. Il mistero di Rennes-le-Chateau e il potere delle società segrete, Newton Compton editori, Roma 2009. Questa è la seconda edizione dell’originale, del 2000, da me talvolta citata, ed ormai più difficile a ritrovarsi, mentre quest’edizione (del 2009) è più disponibile.

Qualsiasi cosa vi SIA STATA – in passato –, con M. Bizzarri, occorre ribadir che NON È più là dov’era. È molto importante questo punto, che non è affatto un “dettaglio” secondario.

Va precisato che il – cosiddetto! – “Santuario” nel titolo del testo di Waite non è – in effetti – che il Tempio di Gerusalemme …