“Nessun giocatore deve esser più grande del gioco stesso.
Rollerball”[1].
“[…] un’umanità dagli occhi quasi spenti non regge a luci troppo gagliarde: non tollera l’idea che esistano santi, carismatici che perseguano il bene (il DIVINO, NON le buone azioni) fine a se stesso, perciò nemmeno può ammettere l’esistenza d’un satanico, consapevole esecutore di un male senza secondi fini. Che qualcuno ami la degradazione, si voti ad essa inflessibilmente, ne ordisca la TRAMA con dissimulazione, sofferenza e prudenza, questo è troppo per l’umanità che assiste AFFASCINATA, come uno scoiattolo sotto lo SGUARDO del serpente, ALLA DEMOLIZIONE SISTEMATICA dell’arte, della GRAZIA contemplativa, della VEGETAZIONE stessa, di tutto ciò che è elfico al mondo. L’intelligenza maligna che conduce quest’opera di rovina è non meno sovrumana di quella divina che s’infuse nel genio degli edificatori”[2].
“«[…] Non si trasformano gli uomini come la pasta del pane: per riuscire in un’impresa del genere ci vorrebbe un LIEVITO NUOVO … ma il Tempo NON È ANCORA VENUTO.»
«Maestro, cosa significano queste parole?»
«L’epoca in cui vivi è la fine di un Tempo, e quindi è già decadenza; POICHÉ È NECESSARIA UNA LUNGHISSIMA SICCITÀ PER ATTIRARE LA PIOGGIA DEL CIELO! Per agire in maniera EFFICACE durante questi difficili periodi di transizione, bisogna conoscere i ritmi e le Leggi dei CICLI. Ma […] non è un gioco da bambini: sarebbe inopportuno parlarne in questo momento»”[3].
Gli uomini NON cambiano, si sa; possono solo far gli STESSI errori, ogni volta, in salsa diversa, e in forma – spesse volte – peggiorata.
Ma NON cambiano.
Ciò NON dev’essere “odiato” negli altri, ma cambiato IN SÉ STESSI.
Cioè in noi stessi: facile a dirsi, difficile a farsi, ma la “TACCA” che il continuo sforzo segnerà in noi stessi ci aiuterà nel tener lontano molte suggestioni.
Di qui l’indubbia utilità reale dello sforzo fatto in modo CONTINUATIVO.
In ogni caso, davvero ci vorrebbe “LIEVITO NUOVO”, sennò – come oggi – puoi solo cucinar e cucinare le stesse vecchie vivande, finché non divengano pappetta immangiabile … Ed “il Tempo – per questo – NON È ANCORA VENUTO” …
Intanto ri-COR-diamo, ridiamo al COR cioè …
e ridiamo … quando al **COR** ri-DIAMO - …
L. SANGALLI, Pasolini e lo sguardo del Poeta. Uno studio sul film ‘Che sono le nuvole?’ di Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Vozza editore, Caserta-Casolla 2015.
Immagine della copertina, cf.
https://f36d79ecce.clvaw-cdnwnd.com/c2430a3208ee779cf257abd4143273e0/200000323-3fb583fb59/Pasolini%20e%20lo%20sguardo%20del%20Poeta.webp
Anche cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2018/08/gia-pasolini-un-giorno-di-san-lorenzo.html
@i
PS. Cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2021/03/recensione-l-sangalli-larte-dello.html
[1] In J. BAUDRILLARD, Della seduzione, Nuova Casa editrice Cappelli, Bologna 1980, p. 181, corsivo in originale, grassetti miei.
[2] Introduzione di E. Zolla in J. R. R. TOLKIEN, Il Signore degli anelli. Trilogia, Rusconi Libri, Milano 1977, p. 11, corsivo in originale, grassetti e maiuscole miei. Il termine “divina” qui non vi si addice: demoniaca è quello giusto. Ma un TEMPO “demoniaca” era “divina”? ANCHE …
[3] I. SCHWALLER DE LUBICZ, Her-Bak (Cecio), L’Ottava Edizioni, Milano 1985, p. 244, corsivo in originale, grassetti e maiuscole miei. Quelle “INEVITABILI Leggi della MUTAZIONE” di cui SI disse ALTROVE …