mercoledì 23 marzo 2016

“O il vento d’Oriente vince il vento d’Occidente, o il vento d’Occidente vince il vento d’Oriente” (Mao Zedong)





L’umanità si è messa sempre di più nelle mani di un sistema che non signoreggia! Questo è il vero problema: il sistema tecno-economica funziona “col pilota automatico”. Ed allora, le lobby, i vari gruppi - più o meno alesi, più o meno occulti - che ne sono in cima signoreggiano questo sistema?? Ecco la domanda-chiave.
Nonostante quel che pensino i complott(r)isti, neanch’essi signoreggiano le dinamiche sistemiche, ma si limitano a scaricarne le contraddizioni sui gruppi più deboli o sulla “massa anonima”.
Per questo il mondo va verso la Dissolutio!

Adesso vogliono chiuder le frontiere, quando ormai ce li hai dentro!!, quelle génie.

“O il vento d’Oriente vince il vento d’Occidente, o il vento d’Occidente vince il vento d’Oriente” (Mao Zedong) - e chi vinca oggi c’est clair -: Le Coq chantecler, dal medioevale Roman de Renart = di Regin hard, Reginald, di “duro consiglio”.

Integralismo islamico versus Occidente: “kappaò tecnico” ala prima ripresa: qualsiasi cosa facciano perdono; qualsiasi cosa. Che poi il cosiddetto “Integralismo islamico” sia strumento d’altre forze, è vero, ma non quelle che la gente crede. E ciò non toglie che, ora, allo stato, **qualsiasi cosa facciano**, è partita persa.
Possono solo dar fastidio ai cittadini occidentali

E s’arriverà al denaro virtuale ma ben poco virtuoso, come sempre, del resto, è stato il denaro: poco virtuoso; dal sito del The Guardian, “Perché dovremmo temere un mondo senza contanti”, condivisibile: http://www.theguardian.com/…/fear-cashless-world-contactless. Vi si legge: “Poor people and small businesses rely on cash. A contactless system will likely entrench poverty and pave the way for terrifying levels of surveillance”.


Come son sibariti gli europoidi, starnazzeranno, vesti stracciate, parole a iosa, ma nulla di fatto, ognun per sé, e la cosiddetta “iss’e isso” pour tous ...


Si son persi completamente, gli europoidi, e menano una vita folle, pensata per dar forza a macchinine e “aggeggini” vari elettronici - non c’è più nulla qui - “Il dessert de la Tartare è qui” - e non da ieri, han distrutto tutto intorno e dentro di sé, e mo’ vogliono fare i vegan o altre cose tutte esteriori, come se tutte queste cose ripagassero del legame sociale che è stato spezzato: “Skildir ro klofnir”, si legge nella Völuspà, le Profezie de la Völva, la Sibilla norrena: “Gli scudi [da cui l’inglese “shield”, che viene dal norreno, non il contrario] son rotti”, i limiti che circoscrivevano il legame sociale, dandogli però senso e provocando una **reciprocità**, son rotti, mo’ si alza uno, fa la pipì, e se ne va, e **nulla** accade! Nulla!
Ma è incredibile, eppur vero ...


Non c’è più nulla in Europa, signori, salvo tonnellate di parole. Ah, qualche buon piatto gastronomico e qualche giochetto elettronico.
Stop.
“The End”


8 commenti:

  1. “The shields are broken!”.
    “The shields are broken!”.
    Interessante che il lato “qualitativo” del “legame sociale” sia indicato con il termine scudi.

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  2. Gli scudi stanno per la "grande muraglia"?

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  3. Gli “scudi”, shields - “skildir” - nel “Völuspà” (i “Detti della völva”, la Sybilla norrena) sono i legami sociali che vengono rotti. Definitivamente rotti.

    Più in generale, sono i **limiti**, che oggi son saltati da tempo. I “Detti” parlano del “Fimbulvetr”, l’inverno (= “winter”) senza fine.

    E le solite storielle isteriche da web ne han parlato, a testimonianza della sopravvivenza “subconscia” di questi temi, senza però alcuna comprensione.

    Non è, infatti, che se non c’è ‘st’inverno senza fine, enorme, e c’è un caldo eccessivo, le cose allora son ben diverse. Perché il messaggio è l’ **eccesso**, la mancanza di Armonia: si è perso di vista l’ “Axis Mundi”, il **Centro** che regola i due fattori, opposti ma complementari, ognun dei quali cerca di predominare “definitivamente” sull’altro fattore, senza per questo poterlo annullare. Ed allora la tendenza ad un caldo crescente può improvvisamente letteralmente crollare, esponendosi alla rabbiosa vendetta dell’altro fattore, proditoriamente annullato, **falsamente* annullato. Falsamente annullato perché tu **non puoi** del tutto eliminare un fattore **cosmico**. Al massimo puoi squilibrare la relazione, che poi è quel che succede.

    Ora, se è vero che il libro “Völuspà” non parla della “Grande Muraglia”, è altrettanto vero che la “Grande Muraglia” tradizionale non è altro se non un **limite**, una sorta di gigantesco “Limes” - ma “sottile” -, che ha come scopo quello di tener lontane le “forze” dello “psichismo inferiore cosmico” (come lo chiamava, **eufemisticamente** - ché si deve veder bene che cosa le parole **velino** … -, Guénon).

    E allora, i due concetti - DIFFERENTI eh, per provenienza e significato -, comunque fanno riferimento allo **stesso** “nodo concettuale” di base: questo è fuor di dubbio.

    “Questo ‘sbarramento’ è uno dei grandi temi delle tradizioni medioevali, mantenuto vivo e pauroso dall’improvvisa comparsa delle orde mongole. Dice la leggenda che Alessandro aveva fatto costruire delle porte di ferro nei valichi di montagna e che la mostruosa genia degli unni, spargendosi sulle sconfinate pianure dell’Asia, era stata tenuta a bada dal suono di trombe proveniente dal passo, che significava la presenza di un conquistatore apparentemente immortale, l’eroe ‘bicorne’ di guardia ai passi. Ma improvvisamente le trombe avevano taciuto, e un **nano** dell’orda s’arrischiò a salire fino al passo e lì trovò la porta abbandonata. Le trombe erano soltanto delle arpe eolie, ridotte al silenzio da una tribù di gufi che vi aveva nidificato” (G. de Santillana - H. von Dechend, “Il mulino di Amleto. Saggio sul mito e sulla struttura del tempo”, Adelphi Edizioni, Milano 1985, pp. 371-372). Son le “Porte caspie”, a Nord del Caspio, “Gates of Alexander” (https://en.wikipedia.org/wiki/Gates_of_Alexander), fra Derbent e il Passo di Dariel.
    Poi, sono state portate più ad est, all’attuale Grande Muraglia, sempre **symbolicamente**. Ovviamente non si tratta degli Unni **storici**, come si dimostra dal fatto che un membro dell’Orda è un **nano** …; ed il messaggio è chiaro: è solo l’ombra di ciò che fu che tiene a bada le “stirpi di Gog e Magog”, le quali, poi, “alla fine”, se ne accorgono che si trattava solo di un’ombra. E prendono la “Fortezza Bastiani” del caso, ormai, in effetti, abbandonata.
    OGGI …
    E non vi è alcun “eroe ‘bicorne’” in giro …


    Un blog, forse utile, sul tema:
    https://chinkinthegreatwall.wordpress.com/




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    1. Grazie per la risposta molto esaustiva. Praticamente oggi siamo nella fase in cui il nano si sta arrischiando a salire fino al passo ed è ormai quasi arrivato. Tra l'altro dovrebbe arrivarmi in questi giorni proprio il secondo libro di J. Robin.
      Grazie anche per il link pubblicato a beneficio di tutti, che personalmente già conoscevo. In effetti devo dire che mi sono divertito ad andare a scovare tutti i link e tutti i vari blog e siti su cui hai sparpagliato le tue indicazioni!

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    2. Sulla “posizione” del cosiddetto “nano” (“dwarf”) e/o “gigante”: hai detto giusto .../

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  4. http://www.superzeko.net/doc_incanus/IncanusDueVisioniDellAnticristo.pdf

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    1. E non è un “pssce d’aprile”, peraltro cosa che “porta fortuna”, come spesso i pesci, tuttavia segno e symbol di moltiplcitade.

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