“I disastri che colpiscono i signori del mondo provengono, in genere, dal non aver misurato la propria forza nell’utilizzare l’esercito”, Il libro del Signore di Shang, Adelphi Edizioni, Milano 1989, p. 180, grassetti miei. Molto “attuale” non è vero? …
“Con le vittorie nelle battaglie di Chou e di Hua, Ch’in [Qin] estese il proprio territorio verso est mozzando teste; è chiaro però che con quest’espansione verso est non trasse alcun vantaggio; ciò nonostante, i funzionari considerano questi eventi altrettanti successi considerevoli perché furono inflitte perdite al nemico”, ivi, p. 226.
“Colui che vince l’impero è uno che considera suo primo dovere vincere se stesso; colui che ha successo nel conquistare un forte nemico è uno che considera suo primo dovere conquistar se stesso. Un saggio conosce i giusti princìpi che si devono seguire nonché i tempi e le circostanze adatte all’azione. […]
Una gru gialla vola per mille li in una tappa sola perché è fornita delle qualità che la rendono atta al volo. Il Ch’i-lin ed il Lü-êrh coprono mille li in un sol giorno perché son forniti del potere della corsa. Tigri, leopardi, orsi ed orsi gialli non hanno pari nel combattimento feroce, perché possiedono una natura atta alla vittoria. Un saggio vede gli elementi fondamentali del governare e conosce il principio da seguire, sicché per lui guidare il popolo è come guidare l’acqua da un luogo alto ad un luogo basso, o il fuoco verso le cose secche e lontano da quelle bagnate”, ivi, pp. 243-244, corsivi in originale.
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