Eh sì - ci **SIAMO entrati** ormai, direi - ... con TUTTE le conseguenze del caso, tanto incalcolabili quanto non viste ...
Cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2022/10/noi-siamo-entrati-non-piu-entriamo-da.html.
@i
Eh sì - ci **SIAMO entrati** ormai, direi - ... con TUTTE le conseguenze del caso, tanto incalcolabili quanto non viste ...
Cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2022/10/noi-siamo-entrati-non-piu-entriamo-da.html.
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“Scrivere è di nuovo eroico come al principio. Si possono forse tentare degli appunti (etimologicamente da peng, pug: puntuale, puntuto, spuntare, punto come negazione, pugno, pugnale, pugnare)”.
S. QUINZIO, Cristianesimo dell’inizio e della fine, Adelphi Edizioni, Milano 2014 (edizione originale: 1967!), p. 40, corsivi in originale.
“Ciò che oggi non è credibile domani sarà un fatto, ciò che non è concepibile nelle nostre comode [sempre meno comode!] case si prepara forse nelle boscaglie dell’Asia dell’Africa [NON SOLO “nelle boscaglie”!]. La compattezza delle attuali strutture, a Occidente come ad Oriente, non garantisce affatto della loro durata [questo è sempre stato così ma è da tanto tempo che sono ben meno compatte!]: tutte le antiche civiltà sono crollate proprio quando il loro edificio era più imponente e massiccio. La forza che sorregge il vecchio è l’inerzia, e basta pensare per un attimo all’eventualità di un conflitto mondiale nucleare [parole del 1967!, non dimentichiamolo, ma “tornate d’attualità” (come suol dirsi)] per rendersi conto di quanto rapidamente potrebbero crollare [basta molto meno, in realtà!] rivelando il loro nulla. Perciò i vangeli parlano dei segni di distruzione come di segni del manifestarsi del regno. Un messaggio escatologico non può essere accolto. Ma esiste il piccolo e trascurabile resto d’Israele, tra i popoli che nella loro indifferenza o nel loro endemico torpore covano il rifiuto totale o la totale ribellione. A costoro il Signore, Gesù, manifesterà come ha promesso il suo nome nuovo, che nessuno conosce, dopo il lungo silenzio profetico che ha fatto dimenticare [DEL TUTTO] le voci dei profeti, da Iacopone a Gioacchino da Fiore a Savonarola a Campanella, e che precede [Nota Bene: precede] la parusia vittoriosa di Cristo come il primo silenzio profetico [NOTA BENE!] aveva aveva preceduto la sua venuta per la sconfitta e per la morte”.
Ivi, p. 153, corsivi in originale, grassetti miei, mie osservazioni tra parentesi quadre.
Va sempre, però, ribadito che il semplice “crollo di civiltà” NON È “l’apocalysse” la quale, come s’è detto altrove, pur contemplando “‘DISASTRI’ a iosa”, NON È una “semplice” collazione di disastri NÉ s’identifica con un singolo, “gran” disastro …
Va poi precisato che il “ritorno di Cristo” NON AVVERRÀ nella “carne” per cui chi dicesse d’esser “Cristo ‘ritornato’” è, quello SÌ, quello DAVVERO, e NON le solite “attribuzioni” di tal “titolo” ai propri nemici POLITICI …!, quello è “l’anticristo” … QUELLO VERO. Non le solite sciocchezze della storia, per quanto ricolme di sangue le vogliamo vedere, ma quello reale.
“LI. Voltandomi vidi altri giusti che venivano di lontano, e domandai all’angelo: «Signore, chi son quelli?» Ed egli mi rispose: «Son Elia ed Eliseo». E mi salutarono e io dissi loro: «Chi siete?» E uno d’essi rispose: «Sono Elia, il profeta di Dio. Sono Elia; e dopo ch0ebbi pregato, in seguito alla mia parola, il cielo non fece più cadere pioggia per tre anni e sei mesi, a causa delle iniquità degli uomini. Dio è giusto e veridico, e adempie la volontà dei suoi servitori. Spesso gli angeli pregarono il Signore per ottenere la pioggia, ed egli rispose loro: Abbiate pazienza fino a quando il mio servo Elia non mi pregherà in tal senso e allora io manderò la pioggia sulla terra»”.
Gli Evangeli Apocrifi, Testi scelti e tradotti da F. Amiot, Introduzione di D. Rops, Editrice Massimo, Milano marzo 2007 (edizione originale aprile 1979), p. 264 (dall’ “APOCALISSE [APOCRIFA] DI PAOLO”).
Ricordo un passo – citato da S. Quinzio – nel quale si riportava un passo dai “Manoscritti di Qumrân” (dal “Commento ad Abacuc”) che non riuscivo a ritrovare. Finché, per caso, cercando altro, l’ho ritrovato. Eccolo di seguito. Ma, prima, un breve commento. Certo che questo passo proviene da una VECCHIA EDIZIONE, cioè “scientificamente” non inattaccabile: mi spiace, ma COSÌ È; se si vuole, la si attacchi, ma non farà proprio alcuna differenza!
Unica domanda che conta davvero è questa: È VERO? Unica cosa che i nostri contemporanei si son dimenticati: se qualcosa sia vero!
A furia (come disse J. Evola – ma in altro contesto eh – sia chiaro), a furia di aver occhiali si son dimenticati degli occhi!
Ma oggi così è …
Veniamo però al punto, cioè al passo ritrovato.
“… La spiegazione del passo (II, 3 [Abacuc]) è che il tempo ultimo sarà di lunga durata [NB] ed andrà oltre tutto quel che han detto i profeti [molto importante]: mirabili sono infatti i misteri di Dio”, La Bibbia Apocrifa, a cura di P. Bonsirven, Introduzione di D. Rops, Ed. Massimo, Milano gennaio 1982 (edizione originale: gennaio 1962), pp 150-151 (dal capitolo “NUOVA ALLEANZA DI DAMASCO”, sottocapitolo: “Il Commentario ad Abacuc”), corsivi e grassetti miei, mie osservazioni fra parentesi quadre.[1]
Andrea A. Ianniello
PS. Il “Finalmente! … Trovato! …” (1), cf.
https://associazione-federicoii.blogspot.com/2021/05/finalmente-trovato.html
[1] Nell’Introduzione (di D. Rops) si trova scritto: “Per decantare il genere apocalittico da questo duplice aspetto di delirio verbale [sic!] e patteggiamento interessato [idem] dovrà intervenire Dio stesso, attraverso la voce ispirata di uno dei suoi apostoli: e ciò avverrà con l’ Apocalisse di San Giovanni [che con così tanta difficoltà – et pour cause – fu accolta (“IN FINE”!) dentro il Canone neotestamentario!]”, ivi, Introduzione (D. Rops), p. 11, corsivi e grassetti miei, mie osservazioni fra parentesi quadre. Difficile assommare – ma è molto diffuso – tanta incomprensione in così poche parole! Il “delirio verbale” non è che una notazione “di style” ma, si sa, lo stile detto “apocalittico” (appunto!) è barocco ed ESTREMO: quello è il genere letterario, può NON piacere, ma tant’è. Il “patteggiamento interessato” invece merita un po’ più d’attenzione. Si riferisce al fatto che gli Ebrei del tempo della “letteratura apocalittica” praticavano la Torah il più possibile, nondimeno il “silenzio di Dio” rimaneva tale! Questo è il punto: il “silenzio di Dio”. Dopo dei secoli più nessun profeta “parlava” dando la viva voce della divinità ma rimaneva sempre più la sola parola scritta, che si praticava, sì, però non “dava ragione” dei tempi sempre peggiori che “si” vivevano. Per “sopperire” al “silenzio di Dio” nasce il “genere apocalittico”. Nasceva per riempire un vuoto, ben reale. Su ciò, se capiterà, si ritornerà su, poiché s’è detto cosa NON È l’ “apocalisse” ma NON cosa essa È … Non solo le circostanze, ma occorre pur pensar bene ai termini da usare: non è semplice poiché trattasi di materia più che abusata, in vari sensi. Una pietra miliare, però, la si è posta: la letteratura apocalittica nacque per riempire il vuoto nato dal “silenzio di Dio” cioè dal silenzio dei profeti che avevano illuminato e – di fatto – spesse volte “guidato” Israele. Perché c’era questo – tremendo, per loro – “silenzio”? Già la domanda è oggi oziosa: noi viviamo NEL e DEL “silenzio di Dio”! Per noi oggi è la norma! Nondimeno, in quel tempo” era uno SCANDALO, uno scandalo quasi ASSOLUTO. Lo scandalo richiedeva una “spiegazione” che non poteva essere “discorsiva” – cioè una “teoria” –, ma DOVEVA essere una VISIONE. Il “silenzio di Dio” era un mistero terribile della divina Maestà che “voltava – symbolicamente! – le spalle” al mondo ed al “popolo eletto” in primis. Occorreva dunque “chiederne” ragione alla DIVINITÀ stessa. Ciò avveniva per mezzo di visioni, di estasi, NON di discorsi! Era così nato il “genere apocalittico”. Così nacque, per rispondere a questa pressante – al tempo! – esigenza. Per rispondere a questo problema. Non siamo autorizzati a parlare di “nichilismo”, certo, che al tempo ne n’esisteva nemmeno la parola: tuttavia, dei semi di ciò che – DOPO MOLTO tempo – sarebbe stato il “nichilismo” si piantarono allora. Il connubio nichilismo/apocalisse sarebbe venuto solo molto dopo, infatti: sarebbe avvenuto in Russia (cf. “Impolitiche Considerazioni”, tra l’altro, la seconda Conversazione).