sabato 24 dicembre 2022

Rarità “bibliografica”

 

 

 

Si sa che, nella tradizione popolare, chi nasca la notte di Natale, fra il 24 e il 25 dicembre, a mezzanotte precisa, diverrà, se uomo, un lupo mannaro, se donna, una janara

 

Ecco allora, su questi temi, una vecchia “rarità bibliografica”, la Mostra del giugno del 1981 al Museo delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma: si riporta la scansione della copertina del piccolo Catalogo della Mostra del tempo, una Mostra che, comunque, aveva dei “pezzi” alquanto interessanti.

Vi sarebbe anche di che discuter degli interventi di presentazione al Catalogo, ma non vi è il tempo per farlo. Già ricordare quella Mostra è di per sé interessante, visto che gli studi etnografici versano in livelli di grave trascuratezza, in questi ultimi tempi. Giusto anche solo ricordarla, dunque.

 


Cf

https://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2022/12/museo-tradizioni-popolari-mostra-giugno-1981-roma-copertina.pdf

 Didascalia:

MUSEO di ARTI e TRADIZIONI POPOLARI; ROMA, copertina del Catalogo della Mostra del giugno 1981

(Precisamente si svolse dal cinque al trenta giugno del 1981)

 

 

 

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sabato 17 dicembre 2022

“Doglie …” Fasi di “PASSAGGIO”, con pioggia, [ma **NON** sempre … solo talvolta]

 

 

 

 

 

 

Velare l’orrore del dolore è offendere mortalmente chi soffre”.

S. QUINZIO, Un Commento alla Bibbia, Adelphi Edizioni, Milano 1973,  vol. II, (in relazione al Libro di Giobbe), p. 12, grassetto mio.

 

 

È inutile ripetere che per il samurai il guerriero ideale aveva come ultimo fine la morte e la sua prima preoccupazione era che il modo in cui vi giungeva non fosse sfiorato dall’onta del disonore. Di conseguenza, ingaggiare battaglia con superficiale idea della morte era considerato controproducente. È psicologia spicciola, come ognuno di noi ha potuto sperimentare. Tanto più quindi possiamo apprezzare le esortazioni rivolte da Uesugi Kenshin, uno dei grandi comandanti del XVI secolo, ai sui uomini: ‘Andate sul campo confidando nella vittoria e tornerete a casa senza ferita alcuna. Affrontate la battaglia decisi a morire e vi ritornerete sani e salvi; il desiderio di sopravvivere alla battaglia vi porterà alla morte. Lasciate la vostra casa convinti di non rivederla più e la rivedrete: se pensate di tornare, non vi tornerete’”.

R. STORRY, I Samurai, Istituto Geografico De Agostini, Novara 1978, p. 49.[1]

 

 

I soldati fanfaroni, siano essi nobili o plebei, cavalieri o conti, non valgono un teruncio. Il soldato che aspiri ad una grande sorte deve aver davanti agli occhi Giulio Cesare o uno di quei guerrieri famosi che avevano i Romani”.

PARACELSO, Scritti alchemici e magici, Phoenix, Genova 1981 (in mille esemplari numerati), pp. 63-64.

 

 

 

 

 

Fasi di passaggio, LENTE: il tempo sembra non passar mai. Eppure, anche queste fasi passano … Appunto: SEMBRA … 

 

 

Lunghe sono le notti nel Nord, e lungo l’inverno [anche se oggi non più così tanto freddo: il clima è cambiato, vero, ma la notte sempre lunga rimane …], che confluisce in un’unica notte. Si ha l’impressione che qualcosa si prepari [verissimo], quasi come durante le doglie del parto [e ad una sorta di “parto planetario” stiamo assistendo], come se l’azione si generasse [gestazione, in egizio antico: “kheper”, lo scarabeo sacro]. Un giovane di campagna, che possiede solo una spada e una casacca di lana si reca alla corte del re di Norvegia, dove, come succede a quell’età, piomba in una specie di apatia, d’assenza. Si stende dietro la stufa e se ne sta lì senza far niente, mentre quelli che passano non l’osservano neppure, se non per prenderlo in giro. Così trascorre l’inverno, finché lo scherno comincia ad urtare il sognatore. Allora esce da dietro la stufa ed ottiene il rispetto di tutti uccidendo il più forte dei berserker [corsivo in originale] del re”, E. JÜNGER, Avvicinamenti. Droghe ed ebbrezza, Multhipla Edizioni, Milano 1982, p. 149, corsivi miei, mie osservazioni fra parentesi quadre. Lunghe sono le notti nel Nord … Poi, qualcosa matura, la gestazione termina: il frutto – sano, avvelenato, misto che sia – si vede “in piena luce” [il Libro “(del tornare) ‘in piena luce’” = il “Libro dei Morti” egizio], finché ANCHE la “notte senza fine” passa. Ma, PRIMA che ciò avvenga, gli SPETTRI della Walpurgisnacht – ovvero della notte che PRECEDE il 1 maggio – “PLANETARIADEVONO venir fuori …

 

 

 

 

Andrea A. Ianniello

 

 

 

[1] Libro dalla bella copertina, che non v’è qui tempo per riportare (in altri tempi lo si faceva …).

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Appendice 1

 

 

 

Senza Nome” (22) [due commenti corretti]

 

 

 

Il file [che] qui [era] segnalato, nel Commento cancellato, è stato modificato (vi era un errore di trascrizione, per cui “alpha Draconis” era stato scritto con – al posto dell’ alpha – il segno zodiacale del Cancro …), ed dunque questo è il link dello stesso file con, però, la correzione fatta, cf.

https://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2021/09/ripubblicazioni-8-1-1.pdf

 

 

 

Non basta, dunque, che “il mondo moderno termini” – anche solo “virtualmente” – perché la “bestia” cosiddetta possa manifestarsi? No che non basta …

 

 

 

due commenti

 

1 al post

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2019/08/inno-al-nilo-cioe-hapi.html

 

Questo «mare» corrisponde al «Mar Rosso» (la relazione simbolica dell’ «uscire dall’Egitto» con l’ «uscire dal corpo» si trova p. es. nelle dottrine gnostiche riportate da Ippolito, Philos., V, 1, 6) da traversare, al «Nilo Celeste» [NB] o «Acque primordiali del Gran Verde» [NB] — di cui nella preghiera di Ptah della Papiro di Harris — nella più antica tradizione egizia attraversate dalla barca del Sole, condotta da Horo [Horus], il Dio [sic!] dei rigenerati. Un simbolismo analogo si ha nel Sogno Verde di Bernardo Trevisano, ove un Vegliardo, dichiarantesi il Genio dei Saggi, in visione fa attraversare all’autore le regioni aeree, ignee e sideree, infine lo avvolge in un turbine e lo fa trovare in un’isola circondata da un mare di sangue, cioè rosso”, ARVO ed EA, “LA DOTTRINA ESOTERICA DEI «CENTRI»” in Introduzione alla magia, a cura del “Gruppo di UR”, Vol. II, Edizioni Mediterranee, Roma 2011 (edizione originale: 1971), p. 28, corsivi in originale. Nella nota (2) a pie’ pagina, si legge: “Sul piano della tecnica si potrebbe qui pensare alla relazione della «ignificazione della luce astrale» col sistema sanguigno […]. Nell’ermetismo il Mare e il passaggio delle Acque si trovano distintissimamente nella tavola a p. 192 del Chymica Vannus (Amsterdam, 1666): vi si vede un uomo che esce dalla selva di Marte (Marte — dice G. BRACCESCO, Esposizione di Geber, Venezia, 1551, p. 58 — è solfo fisso, cioè l’elemento che nel fuoco supera il fuoco) e si accinge ad attraversare un «fiume» sull’altra sponda del quale si vedono esseri alati (gli esseri dell’ «aria»). La stessa tavola reca un mare salpato da una nave che va verso un litus secretus (simbolo corrispondente all’ «isola»); nella parte superiore vi è Mercurio, e, sotto ad esso, nella parte infera, la cosiddetta Fontana di Bernardo Trevisano, che non è azzardato porre in una certa relazione con la kundalinî ridestata”, ibid., corsivi in originale, n e d sottolineate sono pronunciate con la punta della lingua che tocca il palato.

 

2 al post

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2021/09/j-robin-sui-contadini-arretrati-bretoni.html

[il commento manca]

 

 

 

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Appendice 2

 

 

Questo è il vecchio (“Liberi di non scegliere, del 1995, sul “mercato”, e la sua tirannia …), cf.

https://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2022/12/liber-de.1995-a.d..pdf