666 ovvero Lo “Stigma” – ma **non** “Tôn
Martyrôn” - **non** “Stigmata Martyrum”
Roma non è solo il
Colosseo, ma vi è molto altro ancora. Per esempio, il Museo – piccolo ma l’insieme
però è molto evocativo – del Circo
Massimo[1].
Tra l’altro, l’incendio di Roma iniziò
proprio dal Circo Massimo.
Infine – last but not least – occorre sottolineare che, se il Colosseo può arrivare ad una capienza di circa 50.000 persone, il Circo Massimo può giungere fino a 250.000, ben cinque volte di più … E, inoltre, va sottolineato un punto cui si pensa raramente: cioè che, sebbene i ludi gladiatorii fossero stati condannati dal Cristianesimo, ciò non accadde per le corse di cavalli che si facevano al Circo Massimo, tant’è che Costantinopoli, la Seconda Roma, non solo fu costruita su sette colli, ma ebbe anche un Ippodromo con le note squadre identificate per colore, a Costantinopoli ridottesi da quattro a due, i Verdi e gli Azzurri Verdi ed Azzurri si lottavano duramente, ed ebbero un ruolo importantissimo nella “Rivolta di Nika”[2], che mise in serio pericolo il trono di Giustiniano.
E così, mi è capitato
recentemente (il 21) di aver del
tempo e conseguentemente, di poter andare – complice una bella giornata
invernale, dove Roma è molto meglio visitabile che le troppo calde giornate d’estate
– di vedere il Museo dei “Fora Imperialia” et
Mercati di Traiano.
Davvero merita, e si situa fra le tante cose meno considerate di Roma (per esempio il Museo al Palazzo Massimo vicino alla Stazione Termini, appena scesi dal treno, dove si possono vedere statuarie che ricordano l’importantissimo Museo Archeologico Nazionale di Napoli, fra le quali la famosa statua di Augusto come Pontifex Maximus).
Davvero merita, e si situa fra le tante cose meno considerate di Roma (per esempio il Museo al Palazzo Massimo vicino alla Stazione Termini, appena scesi dal treno, dove si possono vedere statuarie che ricordano l’importantissimo Museo Archeologico Nazionale di Napoli, fra le quali la famosa statua di Augusto come Pontifex Maximus).
Con una veduta,
incomparabile, sulla Via dei Fori Imperiali, vi è la Sala in cui si parla dello
“stigma” e si fa il nome non di Domiziano – come vuole la più
parte degli interpreti dell’ Apocalisse
di Giovanni -, ma di Caracalla[3].
Significativamente, fu questo l’imperatore che estese la cittadinanza romana a
tutti gli abitanti liberi dell’Impero stesso, ma fu lo stesso imperatore che perseguì chi non partecipava al culto imperiale.
Vi si dice – nella Sala museale detta - che però ebbe grossi problemi con gli schiavi e che, con una legge, perseguitò duramente chi gli si opponesse (per questo fu molto impopolare fra i Romani), statuendo un uso già presente: quello dello “stigma”, per l’appunto. Chiunque gli si fosse opposto – e non solo gli schiavi fuggitivi ripresi – stabilì che fosse “stigmatizzato”, che cioè un “segno” (stigma) fosse impresso sulla sua testa …
Vi si dice – nella Sala museale detta - che però ebbe grossi problemi con gli schiavi e che, con una legge, perseguitò duramente chi gli si opponesse (per questo fu molto impopolare fra i Romani), statuendo un uso già presente: quello dello “stigma”, per l’appunto. Chiunque gli si fosse opposto – e non solo gli schiavi fuggitivi ripresi – stabilì che fosse “stigmatizzato”, che cioè un “segno” (stigma) fosse impresso sulla sua testa …
Suona familiare? …
Qui è l’origine del “marchio della Bestia” – stigma significando marchio, per l’esattezza – di cui parlava l’ Apocalisse di Giovanni. E qui è l’origine dell’espressione “stigmata martyrum”, in quanto – ed è decisivo – Caracalla perseguitò anche chi si opponeva al suo “culto imperiale”. Ovviamente, i cristiani si rifiutavano di partecipare a tal culto (tra l’altro, Caracalla fu Pontifex Maximus dal 211).
Il che spiega molte cose.
Questa è l’origine dell’espressione giovannea, e non può esser fatta risalire a Domiziano, come spesso si legge, e neppure a Nerone.
Da lì in poi, si ebbe la diffusione di questo “signum” che l’ Apocalisse di Giovanni estende alla testa – com’era in uso in quei tempi – e alla mano. Il “marchio” della Bestia può infatti esser posto sulla testa o sulla mano, cosa evidentemente “symbolica”, senz’alcun dubbio.
La relazione tra
l’estensione della cittadinanza a tutti i liberi e l’unificazione religiosa
intorno al culto imperiale è diretta e viene spesso sottovalutata, ma non da Mazzarino: “Nel
212, dando la cittadinanza a tutti gli abitanti delle province (a esclusione
dei dedidicii [corsivo in originale]),
egli [Caracalla] dichiarava di voler
unificare sul piano religioso i
culti provinciali e dello stato”[4].
Di tale “unificazione”, il culto imperiale fu strumento di grande importanza,
anche questo fatto è spesso trascurato da molti osservatori.
NB: la forma “martyrôn” (genitivo plurale) ricorre 4 volte nel NT[5].
Altra osservazione, interessantissima - sempre dal Museo dei Fori e del Mercato di Traiano -, sono i frammenti delle statue di Daci un tempo adornanti il Mercato traianeo, ed oggi poste sul piano giù, quello di calpestìo in antico, il quale piano si trova oggi al di sotto del piano di calpestìo attuale, moderno cioè.
Vi si vede un nobile dacio con il berretto frigio, sì, quello reso famoso dalla Rivoluzione francese, e che era legato alculto mitriaco, al quale taluni - errando, a mio avviso, in quanto abbiamo solo delle influenze - voglion vedere l’origine dello yezidismo. In antico, tal berretto era detto pileus. Tal berretto era portato solo dai nobili daci.
Altra osservazione, interessantissima - sempre dal Museo dei Fori e del Mercato di Traiano -, sono i frammenti delle statue di Daci un tempo adornanti il Mercato traianeo, ed oggi poste sul piano giù, quello di calpestìo in antico, il quale piano si trova oggi al di sotto del piano di calpestìo attuale, moderno cioè.
Vi si vede un nobile dacio con il berretto frigio, sì, quello reso famoso dalla Rivoluzione francese, e che era legato alculto mitriaco, al quale taluni - errando, a mio avviso, in quanto abbiamo solo delle influenze - voglion vedere l’origine dello yezidismo. In antico, tal berretto era detto pileus. Tal berretto era portato solo dai nobili daci.
Andrea A. Ianniello
[1]
Nella
loro forma precedente – l’attuale è quella fatta costruire da Traiano più alcune aggiunte: “Dopo un grave
incendio sotto Domiziano, la ricostruzione, probabilmente già iniziata sotto
questo imperatore, venne completata da Traiano nel 103:[6] a quest’epoca
risalgono la maggior parte dei resti conservatisi. Sono ricordati ancora
restauri sotto Antonino Pio, Caracalla e Costantino I. Il circo rimase in
efficienza fino alle ultime gare organizzate da Totila nel 549” (da: https://it.wikipedia.org/wiki/Circo_Massimo).
[2] Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Rivolta_di_Nika. ‘A causa della iniziale politica lassista di Giustiniano le fazioni avevano acquisito una totale impunità. Anche i Verdi, che, a differenza degli Azzurri, compivano pure delitti e vendette personali e non solo azioni delittuose di gruppo, non venivano mai perseguiti. Questi estremisti (che appartenevano alla fazione degli Azzurri) avevano preso a devastare la città, distinguendosi anche nell’abbigliamento e nell’aspetto esteriore. Essi portavano i capelli tagliati alla maniera dei barbari, con la frangia sulla fronte, le tempie rasate e la chioma lunga sulla nuca “alla Unna”, come si diceva, o anche, abbandonata la consuetudine romana, tenevano barba e baffi alla maniera persiana. Anche gli abiti erano diversi da quelli consueti: avevano le maniche serrate sul polso e rigonfie sulle spalle. Questi teppisti ante litteram avevano preso l’abitudine di girare armati, con gli stili a doppio taglio legati alla gamba ed altre armi occultate nei mantelli. Così attrezzati, dopo aver adempiuto al loro “compito” di tifosi, la notte, (è sempre Procopio a riferircelo nella sua Historia Arcana), si riunivano in bande e percorrevano strade e vicoli della città rapinando chi incontravano e talora uccidendo chi temevano li potesse denunziare. Vista l’impunità degli Azzurri, appoggiati dalla coppia imperiale, anche molti Verdi avevano cambiato bandiera. Intanto tra le due fazioni gli omicidi si moltiplicavano, soprattutto a danno dei Verdi’ (ivi). Va segnalato, la pagina Internet appena citata non lo menziona, il ruolo sia di Belisario (https://it.wikipedia.org/wiki/Belisario), sia di Mundzuc, figlio di Attila: eh sì, per uno di quei paradossi che la storia spesso presenta, il promotore della salvezza del diritto romano, Giustiniano – con il suo Corpus Iuris Civilis – no avrebbe mai potuto portare a termine il suo “compito di una vita” senza l’aiuto del figlio di uno dei principali nemici di Roma, Attila, nome che significa “piccolo padre” in goto.
[4] S. Mazzarino, La fine del mondo antico. Le cause della caduta dell’Impero romano, Bollati Boringhieri, Torino 2008, p. 163, corsivi miei.
[5] Cfr. http://biblehub.com/greek/marturo_n_3140.htm. Interessante, tra l’altro, sia citato in Ap. 22, 20. Interessante, a tal proposito, anche il vs. Ap. 17, 6.
____________________________
Addendum (dell’11 gennaio)
Addendum (dell’11 gennaio)
Di fronte, lontano, ci sta Santa Maria Maggiore sull’Esquilino, molto bella, e l’Esquilino era la zona dove nell’epoca byzantina vi era molto gente dall’Oriente.
Via Sant’Agata de’ Goti - procedendo sulla strada -
Procedendo sulla strada verso l’Esquilino, s’incontra la
Via Panisperna, sì, quella dei “Ragazzi di
Via Panisperna”, quelli di Fermi.
Interessante sottolineare come l’ “età nucleare” sia nata qui,
da questa piccola strada di Roma ...
Scendendo da Via Panisperna s’incontra, a 90°, la Via dei Serpenti,
Scendendo da Via Panisperna s’incontra, a 90°, la Via dei Serpenti,
Prima della Via per il Colosseo s’incontra Via Cavour.
Ancora Via dei Serpenti.
Si procede fino a Santa Maria de' Monti, siamo infatti
nello storico Rione Monti
Eccola vista con il Colosseo alle spalle. Ka Via Leonina è sulla destra appena prima, ma, venendo
da Via dei Serpenti è sulla sinistra, ma sempre appena
dopo Santa Maria dei Monti.
Questa è Via Leonina con la fermata metro B Cavour sullo sfondo.
Ed ecco la Salita dei Borgia, cui si arriva procedendo sulla Via Leonina,
la prima salita a destra.
La Salita dei Borgia vera e propria, oltre la strada (Via Cavour) vi è Via San Francesco di Paola.
Alal fine di quest’ultima vi è Piazza San Pietro in Vincoli,
con la Chiesa di San Pietro in Vincoli, al cui interno vi è
il “Mosè” di Michelangelo nella Tomba di Giulio II.
Le ipotesi di A, Forcellino non son campate per aria, sia detto epr inciso. Ed ecco una foto del “Mosè”, con una luce
piuttosto scura ahinoi.
Ora riscendiamo per Via San Francesco di Paola e, poi,
scendiamo per la Salita dei Borgia, svoltiamo ancor a destra,
e riprendiamo da qui la Via Leonina.
Si arriverà a Piazza della Suburra, sì, la “Subburra”, il quartiere Monti un tempo era un quartiere popolare, che porta all’ex quartiere di stranieri orientali del Tardo Impero Romano e dell’epoca byzantina di Roma (eh sì, c’è stata ...).
Lì, in Piazza della Suburra, con a sinistra la fermata Cavour della Metro B, si legge l’antico nome di
“Subura”, con una “ere”, e il simbolo di Alessandro VI Borgia,
oui, lui même, richiamato dal nome di Salita dei Borgia,
non dunque a caso ....
Muy interesante, anch'io recentemente sono capitato a Roma (il 12) e da fine Gennaio mi ci trasferirò.
RispondiEliminaHo capito solo ora questo parallelo: la conformizzazione di tutto il mondo, cioè la l'occidentalizzazione, è il prodromo alla parodia del "culto imperiale" adveniens.
Il parallelo storico mette questo processo sotto una luce più chiara.
In un mondo che si disperde, dove ogni cosa si allontana, solo il culto di **un** uomo ha senso, soltanto che oggi questo avverrà “à rebours”, all’inverso.
RispondiEliminaHo sentito, parrebbe 0° al Polo Nord? Tutto normale?
RispondiEliminaTutto normale, discorsi “tutto bene”, il resto son allucinazioni.
Va bene, ma i conti li facciamo.
Alla fine.
Un minuto di respiro a tutti:
Trent Reznor & Atticus Ross - A minute to breathe (HD) -
https://www.youtube.com/watch?v=nf0NRRUb0xM
Buon respiro, adunque, per questo e ’l Proximo Jahr
Fatte piccole correzioni, il link alla pag. Wikipedia su Caracalla era in relazione all’ultima nota, e invece la nota su Caracalla ripeteva quella sul Circo Massimo ...
RispondiEliminaSi chiede scusa del refusino ...
In ogni caso, chi può si vada a visitare il **piccolo** Museo del Circo Massimo: estremamente evocativo, molto più del Colosseo, affogato dalle migliaia di piedi che lo traversano ogni dì, e la cui “aura” è compromessa.
Al contrario, al **piccolo** Museo del Circo Massimo quasi puoi ancora seguire i cavalli scalpitare: Roma è ancora “caput mundi”!
Questo infatti diceva uno dei turisti all’altro, qualcosa come: “Ti piace??”. E l’altro assentiva col capo.
Il primo, allora: “Questa non è la capitale d’Italia. Questa è la capitale del mondo”. Tra me e me pensavo: “Sì, ‘na vòta, mo’ manco è più capitale d’Italia!”. E **non** mi riferisco all’attuale amministrazione soltanto, mi riferisco a tutto, e da anto ma tanto tempo a questa parte.
Inoltre, la strutturazione stessa **symbolica** del Circo è altamente significativa e richiederebbe una riflessione. Essa imita il circolo del sole nell’anno.
Tra l’altro, poi, solo a Roma si son verificate le “Basiliche circiformi”, erano sette, e, ch’io sappia, c’è oggi visitabile solo quella delle Catacombe, e - mi pare, cito a memoria, dunque controlli chi vuole -, ne abbiano recentemente trovata un’altra.
La rilevanza della cosa si riferisce all’annoso problema di **come** si sia passati dalla Basilica romana a quella cristiana: la forma di “passaggio” è, per l’appunto, la Basilica circiforme.
Molto interessante, quando avrò occasione di andare a Roma farò sicuramente visita al Circo Massimo
EliminaLo merita in quanto, seppur piccolo, è molto evocativo, ben più del Colosseo, affogato da troppi turisti e, dunque, la cui “aura” è compromessa, oiaccia o non. Meno compromesso è l’Arco di Costabtino, poiché non puoi entrarci sotto, e lo devi vedere ad una certa distanza, il che è ottimo in realtà, per quanto piccola tale distanza sia.
EliminaMeno un posto è toccato, meglio è; inoltre la sala del “Gemius Augusti” al Museo dei Mercati di Traiano e dei Fori Imperiali, in certi giori è un posto impagabile, laddove tocchi con mano che gli italiani non sono nemmeno lontanissimamente all’altezza di quanto han ricevuto, come un’eredità ricchissima consegnata però ad un mediocrissimo individuo; in quella sala, tra l’altro, si parla di Caligola, e del “signum” che - **ovviamente** - non viene ricollegato al “marchio” dell’ “Apocalisse” di Giovanni, ma è far due più due ...
Dunque non Domiziano, come vogliono le interpretazioni correnti dell’ “Apocalisse” di Giovanni ...
https://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/2016/12/26/la-mossa-della-turchia/
RispondiElimina“Dies natalis” Federici II - Iesi 26/12/1194 - adunque deh, ri cor diamolo ....
RispondiEliminaIn carica: 22 novembre 1220 – 13 dicembre 1250
Incoronazione - il 22 novembre 1220
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina**Non è vero** che il ciclo **sessantennale** del Calendario cinese termini l’anno prossimo; esso è terminato, l’ultimo, nel 1983. Ora, 1983 + 60 = 2043.
RispondiEliminaIl che sarebbe **in accordo**, più o meno, con altre datazioni. Tra l’altro, leggendo il vecchio libro (sull’Anticristo) di Baschera - a parte le solite sciocchezze che “tutto si risolve in qualche battuta”, follie pure!, non siamo ancora al termine del “system failure” della Grande Prostituta, sistema certo agli sgoccioli, ma **non ancora** finito del tutto! -, leggendo il vecchio libro di Baschera, si diceva, si evince che tutta la storia dell’Anticristo **NON POTRÀ IN ALCUN MODO RISOLVERSI, NEMMENO QUESTA, IN DUE BATTUTE**.
Ma sarà, al contrario, una cosa piuttosto lunga (in termini umani, ovvio, e **NON CERTO** “cosmici”), sarà qualcosa che si prenderà il SUO tempo. Dunque, la “lunga guerra ‘a pezzi’ e ‘fasi’” si concluderà, secondo Incànus, nel 2019 (2011 + 18), e cioè nel decennio 20130 insomma – ché, anche qui, non è che termini senza conseguenze, e non è che tali conseguenze, a loro volta, non si estenderanno nel tempo e non avranno, a loro volta, conseguenze -. Dunque, il decennio 2030 e seguire sarà quello dell’effettiva “fine”, pertanto, il 2043 NON È UNA DATA IMPOSSIBILE, ma REALISTICA, al punto cui si è giunti. Certo, le scemenze “tradizionaliste” fanno ridere, quelle “complottiste” invece fanno piangere, in quanto sono la **PARODIA** di qualcosa che pur davvero è, ma **NON CERTO** nei termini da loro **SOGNATI**, in quanto è la DEBOLEZZA delle classi digerenti MONDIALI - che han reclamato il mondo ma non sanno gestirlo -, che porta tutto alla malora, alla DISSOLUZIONE, altro che il loro **SOGNATO** iper potere!!
Il ciclo **dodecennale** dei segni cinesi termina invece il **2019**, neanche questo termina il 2017: infatti mancano due animali ancora dopo il gallo (inizia il 29 gennaio dell’anno prossimo venturo e termina il 15 febbraio del 2018), e cioè il cane ed il maiale …
Una bella responsabilità conoscere queste date, non c'è che dire. Anche sapendo che è più un "intorno" che una data precisa, ovviamente inconoscibile, ma siamo lì. Tutto torna, anche l'apice dell'indice di Barbault del 2029, e che proprio nel'31 inizi il ciclo dodecennale.
RispondiEliminaMemento mori semper, ma nel 2043 dovrei compiere giusto 50 anni, un compleanno coi botti – nientemeno che con l'ekpyrosis, altroché! Chissà se non proveranno a vietare anche quello con un'ordinanza comunale...
Scherzando scherzando non è così distante dall'atteggiamento con cui le classi dirigenti stanno affrontando la realtà. Cioè che non la stanno affrontando proprio.
Quello che sto imparando più di tutto frequentando questo blog è infatti proprio questo, e cioè: "Se lo capisci, le cose sono così come sono; se non lo capisci, le cose sono così come sono".
RispondiEliminaCerto che sono “intorni” (come si dice nel calcolo differenziale), e non date precise, ma indicano dei punti di aggregazione della rilevanza degli eventi: eventi che sembrano di grosso valore possono averne meno di quanto si reputi, e viceversa. Infatti collima **anche** con il ciclo astronomico di Barbault – poi che il 2043 sia l’ “ekpyrosis” non è detto - …
“Scherzando scherzando non è così distante dall’atteggiamento con cui le classi dirigenti stanno affrontando la realtà. Cioè che non la stanno affrontando proprio.” Esattamente così. Nega che ti passa, sembrano pensare i “magnati” – ma “hammagnato” forse sarebbe un termine più giusto, giusto per scherzare … - di oggi, in perfetta sintonia con i tanti che han vissuto la fine di una civiltà, la fine di “un” mondo. “Se lo capisci, le cose sono così come sono; se non lo capisci, le cose sono così come sono”. Eh sì, l’uomo moderno crede sempre che parlando può cambiare le cose, che “il dialogo” sia la soluzione ai problemi: non sempre – eufemismo per dire: quasi mai - … E la classe dirigente l’antica Roma ben chiaro aveva il senso della sua fine, per questo diventò cristiana; quelli di oggi son zero a paragone … Eppur fallirono anche loro, alla fine ci f la fine …
Tra l’altro, tutto ciò **non** significa che l’anno prossimo “non ci sarà nulla” – la decisione non spetta certo a noi, tuttavia -, ma soltanto ricordare che ci son **fasi**, occorre PRIMA la “predicazione” e – POI - “la predicazione dell’Anticristo diverrà potenza politica” (Baschera), la “parodia del ‘Sanctum Regnum’”(Guénon) medioevale e dell’inizio (la “prima parte” (di nuovo, Guénon)) dell’età moderna e le cose inizieranno a precipitare. Ma – di NUOVO: PRIMA – occorre (“NECESSE EST”) che l’attuale sistema sia finito **senza NESSUNA POSSIBILITÀ di “ripararlo”**. Se noi, in effetti, osserviamo bene, NESSUNO, OGGI, ha la possibilità di rimettere in moto il mondo che si è infossato come una nave incagliata su degli “scogli cosmici” oppure su d’una “barriera corallina” cosmica. Né religione né filosofie, figuriamoci la politica!! Che fa solo ridere … ah ah ah ah …
E dunque, diventa possibile che la “falsa soluzione” s’imponga. Ma pure essa fallirà, e, conseguentemente, la fase **dopo** il fallimento della “falsa speranza” sarà decisiva.
https://www.youtube.com/watch?v=gETv_c9U9zA
https://www.youtube.com/watch?v=42rUAnufiG4
https://www.youtube.com/watch?v=J-v5HwiJTTg
RispondiEliminaYear Date Zodiac Sign
2016 February 8 (Scimmia)
2017 January 28 (Gallo)
2018 February 16 (Cane)
2019 February 5 (Maiale)
Definire certe forze come un’ “età degli eroi” (età degli “erori” andrebbe detta) rivela un’analisi completamente fuorviante dell’epoca in cui si vive.
RispondiEliminaUn libro sarebbe giusto consigliare a costoro sarebbe: “La maschera democratica dell’oligarchia”, dove si dice che le oligarchie hanno in mano il mondo e, mentre in Occidente devono mantenere le apparenze, fuori dall’Occidente ciò non è necessario. Ah, occorrerebbe aggiungere: le oligarchie si capiscono benissimo fra loro, come il caso delle relazioni fra Putin e Trump dimostra “oltre ogni ragionevole dubbio”.
La scelta fra l’essere spennati con la “democrazia” o il seguir qualche dittatore da XXI secolo – a chi legge la scelta di chi costui sia o possa essere -, seguire qualche dittatura “da XXI secolo” è infatti una cosa che ha sempre più successo anche in Occidente, tale apparente scelta A ME NON MI CAMBIA NULLA: SEMPRE SPENNATI siamo.
Il problema è come mantenere il potere d’acquisto delle classi medie, questo il problema – che, poi, le classi medie impoverite svoltino a destra è il “bignamino” della storia, nulla di più, nulla di meno: ma **NON È* che questo svolta sia una svolta vera e gli risolva il problema, non è così, hanno solo l’impressione che accada, ma da ciò deriva la merce che, nonostante tutto, rimane quella fondamentale: il **consenso** -.
Da un tal unto di vista – “come mantenere il potere d’acquisto delle classi medie” – Obama è stato un gran fallimento. Certo, ha scelto lo “spennare leggero” rispetto all’Europa, un tempo patria delle social democrazie, dove invece, soprattutto a Sud, si è scelto lo “spennare duro (hard)”, ma **NON HA** risolto il problema di fondo. Poteva farlo? Molto probabilmente NON POTEVA. Questo per dei meccanismi sistemici di cui s’’è brevemente detto in qualche post.
La domanda quindi diventa: È POSSIBILE che si possa – davvero, senza DEPISTAGGI e FALSE risposte che son de meri **palliativi** che NON CURANO – davvero rispondere al quesito fondamentale posto qui sopra … MOLTO ma molto probabilmente NON SI PUÒ.
Questo per dei meccanismi sistemici di cui s’’è brevemente detto in qualche precedente post. Ai quali si rimanda. Bisogna leggerseli, però, non leggiucchiarseli, che non serve a nulla, e poi, senz’aver letto nulla, straparlare secondo la moda degli “asocial” social. [Eccone qualcuno: http://associazione-federicoii.blogspot.it/2015/12/la-rovina-del-cash.html, http://associazione-federicoii.blogspot.it/2015/11/economia-globale-ed-il-dilemma-di.html, http://associazione-federicoii.blogspot.it/2015/09/appendice-al-post-precedente-per-chi.html, http://associazione-federicoii.blogspot.it/2015/09/liberi-di-non-scegliere-1995.html, http://associazione-federicoii.blogspot.it/2015/01/economia-e-finanza-condizionate-da.html, http://associazione-federicoii.blogspot.it/2014/10/un-vecchio-scritto-del-1997-la.html, http://associazione-federicoii.blogspot.it/2013/12/di-una-crisi-passata-che-si-e.html]
Se non si focalizzano i punti centrali, facciamo solo parole. Vero è che, tuttavia, la focalizzazione dei “nodi” e degli “snodi” portati può anche perfettamente portare alla risposta negativa in ordina ad una **reale** possibilità di rispondere all’interrogativo in atto e cioè “come mantenere il potere d’acquisto delle classi medie” ed evitare nuove forme di para-fascismo – da XXI secolo, la storia NON SI RIPETE, ma circostanze SIMILI possono DAR LUOGO AD EFFETTI SIMILI, **MAI uguali** però, sia ben chiaro. Per paura delle risposta negativa, ecco che molti han quasi paura di porre la domanda … A tanto siam giunti!!
Se allora non è possibile – nella presente situazione – cambiar quel puto fondamentale che s’è detto per delle ragioni afferenti al **funzionamento** del “System” stesso, e dunque si dovrebbe cambiare proprio le sue basi per poterlo risolvere, “ergo” è la fine di una civiltà, qualcosa di più grosso di una mera crisi economica interna allo **sviluppo** del “System” stesso. [Ed anche qui, cfr. http://associazione-federicoii.blogspot.it/2013/12/gli-imperi-nascono-gli-imperi-muoiono.html].
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaGrazie mille per le indicazioni. Finito "Il tramonto dell'occidente" *libro infinito* leggerò "La maschera democratica dell'oligarchia". In verità, le può sembrare sorprendente, ma concordo in pieno con quanto detto. Il mio messaggio era rivolto ad un'altra persona per poi discuterne in sede privata, per questo era sintetico e magari soggetto a parecchi fraintendimenti. Non penso che siamo in un'età degli eroi VERA, non sono un nostalgico delle dittature, il mio riferimento massimo è Platone e non nutro certo speranza nella Le Pen, in Salvini o in Trump. La mia era una considerazione di tipo diverso: sono perfettamente consapevole che più che nell'"età degl'eroi" ci troviamo nell'"età degli orrori" ma, presumo sia innegabile (e magari invece è negabile), che questi personaggi da film tragicomico sono, almeno a parole, gli ultimi oppositori della globalizzazione totale ed incontrollata. L'età degli eroi è una sorta di ritorno alle origini. La VERA età degli eroi si rifaceva all'età dell'oro, l'età degl'eroi che facilmente posso identificare nella storia: Roma, si rifaceva agli indoeuropei. Oggi ci si rifà alle proprie origini cioè quell'aborto chiamato "Stato Nazionale". Si capisce che siamo ben lontani da una qualche somiglianza con l'età degli eroi *quella VERA* ma è sensato secondo me identificarla come tale in questo miniciclo, che parte in questi anni con l'accellerazione incredibile avuta dalla globalizzazione, per capire dove stiamo andando. Ipotizzo infatti che questa sia l'ultima miserabile resistenza alla globalizzazione totale che ovviamente nei prossimi anni avverrà (secondo me quel periodo sarà identificabile con un'età dell'argento, mai dimenticare il contesto in cui si colloca però) poi arriverà con tutta probabilità la guerra più tremenda che l'umanità abbia mai visto (età del bronzo) ed in fine l'ultima mini età del ferro nella devastazione post bellica. Quindi quel mio identificare questi anni che stiamo vivendo con una "età degli eroi" serviva più che altro per sviluppare due ragionamenti in sede privata:
Elimina1) le età degli eroi sono momenti in cui la forza spirituale è più propizia rispetto al resto del ciclo in cui si trovano. Quindi A LIVELLO PERSONALE se si seguono discipline spirituali serie si possono fare progressi importanti. Quindi riconoscere questo momento propizio può essere da incentivo per praticare con più impegno;
2)Se siamo entrati nell'età del ferro del mondo moderno (e ogni età del ferro si apre con un'età degl'eroi) sarà più facile ipotizzare gli sviluppi dei prossimi anni avendo un punto di partenza. Tutto questo però non uno studio accurato (non ne avrei nemmeno i mezzi) ma un insieme di opinioni personali nate per essere sviluppate fra amici ed essere prese senza troppa serietà. Grazie per l'attenzione dedicata, leggero gli articoli ed il libro.
Va bene, nessun problema; la cosa fondamentale oggi è non cadere nelle trappole, di cui la nostra epoca è infarcita.
EliminaIl resto si può sempre aggiustare.
Lei è ovviamente libero di pensarla come crede, nessuna intenzione di far polemiche. La cosa importante sta nel non confondersi sull’ “età degli eroi” - **anche** di evoliana memoria - e non applicar questo a cose dell’ultimo momento, risolutive di un bel nulla.
Questo è fondamentale oggi, per non cadere nelle trappole, che non son certo finite: ce ne saranno di **altre** e in forme sorprendenti; viviamo nell’“età dell’illusione” infatti, e, questa sì, è una “novità” dei “noatri” tempi.
Ma tutte queste cose furon dette da altri ben più autorevoli di chi scrive ...
Si tratta di **non** dimenticarsene: ecco tutto.
Se mai un “ricordo” è oggi fondamentale, lo è questo. Si può rimandare alle righe finali de “La Crisi del mondo mdoerno” di Guénon, in cui si diceva che presto sarebbe venuto il tempo dell’illusione, delle false vie, delle false manifestazioni, ecc. ecc. Beh, “quel” tempo, in quei lontani giorni annunciato, è il **nostro** tempo ...
Se mai vi sia qualcosa da **ri-cor-dare** oggi è questo.
Ognuno poi faccia le sue scelte, delle quali non son responsabile **in alcun modo** e delle quali non posso esser giudice in alcuna maniera qualsivoglia. Lungi da me l’idea di “censurare” altri; certo, ci si consentirà di non condividere altri punti di vista qualora sia il caso, e di poterlo esprimere, spero questo ci sia accordato.
Nulla di più, niente di meno.
Infatti è da temersi che verrà un tempo, neppur troppo lontano, in cui anche queste minime cose non saranno più accordate ... se ne vedon segni chiari ... ovunque **non più** le varie “agenzie” operano censure di varia natura, bensì la massa stessa, divenute il “messia”, si scatenerà contro chi non sarà dell’“opinione” alla quale sarà stata condizionata ... E c’è ancora chi agita fantasmi di altre epoche (**non** mi riferisco a chi ha commentato e cui sto rispondendo) ...
Cosa sommamente difficile oggi (e, di nuovo, non mi riferisco al commento cui sto rispondendo, ma parlo **in generale**, come capita spesso, traendo spunto da un qualche evento o fatto o commento): **attraversare il “proprio” tempo con consapevolezza** ...
Proprio stanotte ho fatto un sogno attinente a questo discorso del periodo dove si vive. Infatti mi si diceva che a prescindere dal periodo storico e dalla situazione personale "L'uomo nasce libero e muore libero". Certo le insidie del mondo moderno sono innumerevoli e la censura ed il buonismo ipocrita sono dilaganti, ma comunque è molto confortante, per chi come me ancora non l'ha sperimentato direttamente, sapere che a prescindere da tutto "L'uomo nasce libero e muore libero".
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RispondiElimina“QUANDO VEDRETE IN TELEVISIONE IL PROSSIMO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, SAPRETE CHE È STATO QUI E CHE LO ABBIAMO CREATO NOI … PER FARE I **NOSTRI INTERESSI**” (“Il Grande Gioco” – “MARTIN MYSTÈRE” n°348, dicembre 2015 – gennaio 2016, , p. 141, grassetti in originale, segnati come “**”).
“- MMM … GIÀ, CHI È, POI? – [Martin Mystère] -. – IL SUO NOME NON VI DIREBBE NIENTE, MYSTÈRE: È SOLO UN POLITICANTE DI TERZ’ORDINE MA FOTOGENICO E BEN VESTITO … … NEI PROSSIMI QUATTRO ANNI, TUTTAVIA, FARÀ UNA **CARRIERA FULMINANTE**, GRAZIE AL **CARISMA** … ENTRAMBI I PARTITI LO VORRANNO COME LORO UOMO … MA LUI INVECE LAVORERÀ **SOLO PER NOI**! [capo della “Confraternita alessandrina”]” (ivi, p. 147, grassetti in originale segnati dal “**” come sopra).
Torniamo a noi. La consapevolezza di “certe” cose, ormai è dentro anche certe parti della “classe dirigente” attuale, a tal proposito cfr. https://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/2016/12/31/un-interessante-link-the-age-of-secular-stagnation/.
RispondiEliminaIl punto decisivo è che – quand’anche abbiano questa consapevolezza, ed è una RISTRETTISSIMA MINORANZA comunque … - il loro “quadro di riferimento mentale” rimane quello della “crescita”, e se fosse quest’ottica qui, ormai, ad esser logora?
Mai pensato?
“2017 and the echoes of 1933” http://joycehopewell.blogspot.it/2017/01/2017-and-echoes-of-1933.html
RispondiEliminahttps://3.bp.blogspot.com/-fwSkGeNaj_U/WGZaxqqWCkI/AAAAAAAAEwE/OD0gnIxkcjEACkzTdVhUv5zlZH_qQk7mQCLcB/s1600/1933hitler.bmp
RispondiEliminahttps://2.bp.blogspot.com/-LXXBvLlbjcc/WGjlLWn5aPI/AAAAAAAAEw8/q_v8DY-CCpoCB9N2LcmZcgypiUQwvm9UQCLcB/s1600/trump%2Binauguration.bmp
Se questo significa che stiamo vivendo un periodo analogo a quello, allora la mia deduzione (ormai famosa) su un'ultima età degl'eroi non è poi tanto strampalata. Io personalmente il periodo hitleriano lo collocherei come inizio dell'età del ferro di un miniciclo che ha avuto la sua età dell'oro/eroi a cavallo fra '700 e '800 con la rivoluzione francese e Napoleone, quindi età dell'argento nell'800 con la regina Vittoria al comando dell'Inghilterra che spadroneggiava su mezzo mondo, in fine fra '800 e '900 metterei l'età del bronzo, con i violenti nazionalisimi, che raggiunse il suo apice nella prima guerra mondiale, a questo punto ecco che inizia una nuova età del ferro che porta la suo interno un nuovo miniciclo. Questo parte come tutti i cicli con un'età dell'oro: il periodo dei regimi, in cui era esaltato quello che chiamerei l'"eroe di ferro": il soldato che combatte con macchine e armi industriali (è infatti la guerra degli aerei, dei carrarmati e delle bombe) e il mito dell'operaio eroico (soprattutto in Russia) non che un sentimento comune di una sorta di assorbimento dell'uomo da parte della macchina e del cittadino come ingranaggio della città. Oggi non saprei quale potrebbe essere la nuova figura "eroica" siamo così immersi nella dissoluzione che forse non riesce ad avere più attributi o forse è una sorta di "eroe" dalla mentalità borghese contrapposto al caos totale delle masse. Ormai mi sembra inutile precisare che con età degl'eroi non intendo nulla di davvero eroico ma, semplicemente, un nome per chiamare una ripetizione di una fase ciclica nel punto più basso dell'aspirale del presente manvantara. D'altronde se intendessi sul serio sarei matto da legare, infatti solo un ottuso positivista da fine '800 potrebbe definire seriamente l'illuminismo ed il periodo napoleonico "età dell'oro". Nel caso avessi frainteso e le carte del cielo non intendessero mostrare una situazione sincronica ammetto di non ever capito cosa si vuole dimostrare e le sarei grato se me lo potesse chiarire. Grazie.
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EliminaOk però attenzione ai “sincronismi”, in quanto non possono mettere in questione il ciclo più grande di cui son parte.
Vero si è che ogni ciclo, in **certa** misura, “riecheggia” il “Cyclus” più grande del qual è parte, vero. Però ad un patto, molto chiaro, e cioè che non può cambiare il “clima spirituale” del quale quel determinato “sottociclo” – nel caso da lei inteso: sottociclo di sottociclo, perché il sottociclo è più vasto e già dal Medioevo noi siamo nell’ “età del ferro” dell’ “Età del Ferro” -. Su questo bisogna esser chiari. Se, poi, per “età degli eroi” intendiamo “età di guerre”, allora certo, è chiaro.
Il sincronismo senza diacronismo è anacronismo.
"Però ad un patto, molto chiaro, e cioè che non può cambiare il “clima spirituale” del quale quel determinato “sottociclo" " Evidentemente. E' come nella teoria degl'insiemi se l'insieme A contine solo elementi gialli e l'insieme B e sottoinsieme di A gli elementi di B potranno anche tendere al rosso o al verde ma saranno sempre varie sfumature di giallo, questo è necessario. Quindi avevo capito bene, viviamo in un periodo analogo a quello hitleriano, la cosa non è affatto confortante, meglio sicuramente sapere che non sapere però
RispondiEliminaIn effetti, i “paralleli” con gli Anni Trenta son lampanti, seppur con alcune differenze, sulle quali sarebbe interessante riflettere.
EliminaPer ora sto finendo di leggere gli articoli che mi aveva consigliato ma se in quelli che sta facendo adesso vi sono tali riflessioni li leggerò sicuramente appena finito con gl'altri. Il momento contemporaneo ed il capire dove stiamo andando e perchè sono temi che mi interessano molto
EliminaNessun problema, ha tutto il tempo, tra l’altro il materiale ormai è molto, intendo quel che s’è andato accumulando, quindi capisco la tua necessità di tempo.
EliminaNessun problema.
Ed ovviamente **non si è tenuti ad esser d’accordo**, ma, piuttosto, van considerati come articoli di “spunto” per **maturare** delle proprie posizioni, **non** come l’uomo contemporaneo, che fa tanto mostra di pretese “autonomie” quanto più è prono ad ogni suggestione, anche quelle più banali: abbocca sempre.
Ma è incredibile l’ingenuità dei nostri contemporanei quando si trovino di fronte a scelte strategiche e ai “massimi sistemi” cosiddetti, una sorta di miopia globale colelttiva, dove le piccole cosettine sono ingigantite, mentre quelle di fondo rimangono sfocate, non si riesce una dannata buona volta a metterle a fuoco ...
Altamente significativo tutto questo ...
Dunque uno ragiona, si prende il suo tempo, “misura” (“sicut Guénon docêbat”) le ***conseguenze*** dell’una o dell’altra posizione (cosa che oggi non fa mai), e **matura** una **comprensione** reale.
Spiace dover citar nuovamente Guénon, ma lui sottolineava sempre come la prima comprensione non fosse la vera comprensione, che nasce solo dal tempo e dalla frequentazione con certi temi.
Chiaramente a tal proposito il nostro contemporaneo è fuori gioco, e per principio, perché per lui tutto dev’essere rapido ed immediato, “in tempo reale”, anche se questo tempo “reale” risulta - in definitiva - del tutto **irreale**, in quanto forza le conclusioni, ma senza le necessarie comprensioni.
Ed allora si proiettano le cosiddette “precomprensioni” che, nove volte su dieci, non son altro se non pregiudizi.
Ne deriva che mai tanto il termine “dialogo” è stato super usato - ed abusato - quanto meno ve n’è di **vero** dialogo.
Dunque uno legge cambia, rivede, con in vista le conseguenze delle varie posizioni.
Questo - il tragitto delle possibili conseguenze - lo (il tragitto) si capisce “proiettando” le varie posizioni su di un tema qualsiasi, proiettandolo (il tragitto delle cosneguenze possibili) nel corso del **tempo**, e chiedendosi: se “X” THEN “cosa”?
Se si tien fermo il fattore “a” **quali possibili conseguenze** si può giungere, tendendo però **sempre** ben presente la situazione data??
Quest’ultimo punto - tener ben presente la situazione data - è **decisivo°°, sennò si dà adito ad ogni fantasia, sullo style del cosiddetto “complottismo” - i complotti ci sono e fan parte della storia, che spieghino tutto è una illazione indimostrabile: si limitano ad esser **uno** dei fattori in gioco, ecco tutto -. Né ad ogni complotto è garantito il successo, ma invece avrà tanto più successo quel complotto che più avrà tenuto conto della situazione concreta: e torniamo al punto dirimente.
Qui mi vedo costretto a citare Gurdjieff: in un insieme dato le possibilità non sono mai infinite ...
In altre parole, è la situazione concreta che “preseleziona” un determinato numero di possibilità, tra le quali avverrà poi la “scelta”, nella cui espletazione - della scelta, intendo - concorrono anche fattori “sottili” e financo “divini”, ambedue fattori che possono spiegare il “perché”, fra le poche possibilità finali contenute in un particolare àmbito, poi, “alla fine”, ne venga fuori una determinata ...
Queste son solo degli spunti - piccoli, ovvero spuntini ... - metodologici che possono eventualmente esser utili a chi **studia** - eh sì, ‘ste cose si studiano, non si leggiucchiano (che eresia dir queste cose nel mondo contemporaneo! studiare, che brutta parola!) -.
E quindi possano aiutar coloro i quali vogliono capirci qualcosa in questa spessa “nebbia globale” che circonda tutti noi, oggi, senza pretesa di “capir tutto”, in quanto **necessariamente** ci mancano dei dati: un po’ come nella storia solo anni dopo si ha la maggior parte dei dati e si comincia a vederci più chiaro. Nessuna pretesa, però cercare di usare un **buon** metodo, ecco cosa può in concreto esser davvero utile.
EliminaSe dovessi “denotare”, **caratterizzare*, il “nostro” tempo specifico, l’ “HORA” (“ORA”), lo denoterei così:
“È IL TEMPO DELLA RIFORMA IMPOSSIBILE”.
Direi che tutto rientra in questo capitolo.
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RispondiEliminaVorrei qui segnalare: M. GABRIELE, “La ‘Porta Magica’ di Roma, simbolo dell’alchimia occidentale”, Leo S. Olschki editore, Firenze MMXV.
RispondiEliminaSi riferisce alla “Porta Magica” o “Porta alchemica” del Marchese di Palombara (ricollegato con Cristina di Svezia), che si può vedere – è l’ultima vestigia della Villa del Marchese – a Piazza Vittorio, a Roma, non lontano dalla Stazione Termini, tra le altre cose.
Tra l’altro, venerdì scorso, avendo un po’ di tempo, ho dato un’occhiata a due posti che avrò visto dal treno moltisisme ma davvero **stra** moltissime volte, senza però mai poterci andare: il tempio di Minerva, dove stanno facendo qualche lavoro di restauro (finalmente ...), e poi - scendendo giù - Piazzale Labicano e Porta Labicana, dove termina la Via Casilina proveniente da Capva, posto da cui mancavo “from time immemorial”, un po’ di vecchia Roma, ed ho visto come ci siano ancora delle case e villette, all’Esquilino, abitate spesso da italiani - come si vede anche dal fatto che si trovano posti dove si mangia a poco e non sono locali di cingalesi -, diversamente dalla vicina Termini, attorno alla quale vi son tantissimi locali di immigrati.
RispondiEliminaIeri (26/05/’17) son andato a visitare il Museo delle Terme di Diocleziano, appena fuori la Stazione Termini, per fortuna un museo poco noto e visitato, fortunatamente sfortunato in quanto vicinissimo a Termini ed alla folla che corre con problemi di orario, e così questo Museo, davvero eccezionale, è sfuggito al fato infausto di un Colosseo o di una Fontana di Trevi, resa sin troppo famosa dalla nota scena di “OTTO e MEZZO” di Fellini. Le volte son altissime – il che consente di “misurare” la romanità (“tarda”, stavolta) come il Circo massimo -; vi son poi “pezzi” ben noti, che “stanno sui libri e nei siti”, son qui, bellissima collezione epigrafiche che consente di “misurare” i cambiamenti nella grafia, in una cornice, nel chiostro grande disegnato da Michelangelo – dunque anche la “cornice” è notevole – pieno di statue (tantissime forme del “DM”, per esempio, interessantissimo) e con le teste di animali grandi a centro del chiostro con la fontana centrale e gli alti, vetusti cipressi, un gusto assai “vintage” … -; insomma, vi son tantissime ragioni per visitarlo, ma speriamo non divenga troppo famoso, sennò l’ignoranza di massa se ne impadronirà e se ne perderà l’ “aura”, come avrebbe detto E. Zolla. Una sola curiosità: vi era una della enormi, altissime sale dove si svolgeva la mostra, gratis, dei “Borghi d’Italia”, e, dietro ad uno stand, vi era il resto di un mosaico – ricostruito – con su scritto: “GNÒTHI SEAUTÒN” in caratteri greci. Quale involontaria ironia nel proporre quest’antico motto proprio **in relazione** a quel mondo che n’è la palese, chiara ed evidente negazione!! Quale ironia ….
RispondiEliminaMa veniamo a noi – sarebbe troppo lungo riassumere il visitato -, e cioè una cosa interessantissima vista (dopo averne ricordate tre, però, sulle quali non si può tacere: 1) una targa scolpita con su Mitra, ma **che mantiene resti dei **colori originari**** e il capo di Mitra in **oro**, interessantissimo, dimostrazione – se mai ve ne fosse bisogno ancor – che le statue e le figure scolpite antiche erano **tutte** colorate; 2) un “idolo” in bronzo, piccolo, interessantissimo, e **non** identificato, in cui si vede quest’idolo eretto, in piedi (piedi strettamente congiunti), con un serpente attorcigliato attorno al corpo e il cui (del serpente) capo saliva sin sopra la testa dell’idolo stesso: insomma, dal “MŪLĀDHĀRACAKRA” al “SAHASRĀRACAKRA”, chiara figura della “KUNDALINÌ”??; senza contar, poi, che questo serpe attorcigliato ricorsa da **vicino** il “KOSMOKRÀTÔR” del culto mitraico, il “Padre dello spavento” – tant’è che poi detto “KOSMOKRÀTÔR” nei Vangeli, anche “gnostici”, tese a divenire il “Princeps huius mundi”, soprattutto “Eph” 6, 12, al **plurale**, mentre, al singolare, prese il senso di Christus che domina il mondo, antenato del “Pantkràtôr” in sostanza, cf.
http://www.treccani.it/vocabolario/cosmocratore/, iconograficamente ricollegabile al “Salvàtor mundi”, di cui cf.
http://associazione-federicoii.blogspot.it/2017/02/bruciare-libri-ed-erigere.html/, che, a sua volta, fa riferimento a: http://associazione-federicoii.blogspot.it/2014/02/il-salvator-mundi-un-probabile-dipinto.html/ -: INTERESSANTISSIMO n’est-ce pas – e, infatti, quest’idolo “MYSTERIOSO” truovasi nella sala dedicata a Mitra e ad Iside, che havvi un ruol minore, per quanto sia detto poter vedere; 3) un mosaico – ricostruito – con la centro una testa di Medusa davvero splendida, con sotto scritto “In allestimento”, e, su Medusa’s Head, vi è tutta una serie di post qui, cf.
http://associazione-federicoii.blogspot.it/search/label/Medusa%20Head).
RispondiEliminaMa veniamo al dunque, ad unque, non pingue, “hypotheses fingo” eppur dipingo, e senza pin – né pin-up. La cosa molto interessante sta nella piccola, ma nutrita, zona dedicata alla magia, alla fonte di Anna Perenna, per l’esattezza, cf.
https://it.wikipedia.org/wiki/Fonte_di_Anna_Perenna/. E qui si legge una maledizione in cui si fa **esplicitamente** riferimento al dio “del male” antico egizio Seth … cf.
http://www.bollettinodiarcheologiaonline.beniculturali.it/documenti/generale/1_PIRANOMONTE.pdf/.
Insieme a Seth, si nota spesso il nome di “Abraxas”, la testa di gallo, cf.
https://it.wikipedia.org/wiki/Abraxas/. Ma “Abraxas” va quasi sempre assieme a “Gesù Nazareno **Figlio di Dio** Dio Dio Dio”, cioè con “Dio” ripetuto tre volte. Il che farebbe pensare a ciò che **oggi** vien detto “sincretismo”, ed è così che i curatori dell’esposizione permanente museale interpretano queste cose. A mio avviso, così si rimane molto, ma molto in superficie … vero è che vi sarebbe molto da dire, ma la cosa, qui, davvero interessante si è che si facci (sgrammaticatura volüta) riferimento a Seth, **con** Cristo ed Abraxas …
La presenza di Seth, in Occidente, dunque davvero è ben antica … .
“Ka Via Leonina” qui sopra va corretta in: La Via Leonina.
RispondiEliminaCome sempre, si scoprono nuovi erroridi battitura.
EliminaAnche per questo motivo (degi errori di battitura), bisogna sempre vedere un post **con** i Commenti, laddove ce ne siano.
L’11 gennaio qui sopra si riferisce all’anno seguente al 2016, cioè al 2017.
RispondiEliminaSu Anna Perenna cf. L. PIRROTTA, “Magia infera nel culto romano di Anna Perenna”, Edizioni Settimo Sigillo, Roma 2021, quest’anno, un testo interessante a tal proposito.
RispondiElimina«*Anna Perenna*. Antica divinità romana, celebrata il giorno delle Idi di Marzo [significativo] per festeggiare il perenne rinnovarsi dell’anno e quindi della natura e dei suoi frutti. Di sicura origine etrusca, deriva la sua origine dalla parola sanscrita “ann” (cibo). Analoga all’indiana *Anna Pūrṇa* (colei che dona il nutrimento), della quale riso e miele son gli attributi. Questo caso d’analogia fra le mitologie etrusca ed indiana è segnalato da Schopenhauer in **Die Manuskripte der Jahre**, 1830-52 (ediz. ital. “Il mio Oriente”, Adelphi 2007, pag. 35)», V. GRADOLI – A. DE MARCHI, “La filosofia degli Etruschi. Vita e pensiero del popolo più orientale d’Occidente”, Scipioni, Valentano (VT) 2012, p. 106, “**” = grassetto, “****” = corsivo, ambedue in originale, mio commento fra parentesi quadre.
EliminaE veniamo all’unica - e sola - decisione sinora prodotta - partorita fra lazzi, frizzi e foto e complimenti reciprochi - al G20, dove c’è stato il galà in un luogo eccezionale come le Terme di Diocleziano, dove lo spirito dell’antico imperatore rideva di certo alle loro spalle - e cioè la tassazione globale al 15%. bene, la decisione c’è ma poi va ratificata dai parlamenti: e qua s’inizia a sorridere, ma, poi, se davvero ci sta questa somma, **chi** la gestisce? E qui s capisce bene la differenza tra stato di emergenza e stato d’eccezione: quest’ultimo è la risposta - risposta - ad un’emergenza, dove qualcuno, qualche gruppo, qualcosa, ”prende il potere” dicendo: vi risolvo la situazione, **se** . . .
RispondiEliminaIl segreto è nel “se” . . .
Il problema, dunque, ha una **qualità** - cioè natura - differente. Prima cosa, occorrerebbe capir bene questo punto.
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