Il “bignami” della
storia recita: quando le classi medie sono impoverite vanno a destra, mai
a sinistra. E’ storia. Se capita che vadano a sinistra è solo perché ci
sono dei forti partiti che sanno indirizzare il malcontento delle classi medie.
Nel caso di Trump, però, l’America profonda (quella del finale del film “Easy
Rider”[1])
sta con lui di per sé, con l’aggiunta di parti di elettorato che non stavano,
però, con le destre repubblicane[2].
La “sinistra” stessa
non esiste più, la sua è una sconfitta storica ed irreversibile. La differenza
destra sinistra è sì sparita, ma a tutto vantaggio delle destre. Oggi vi è il
centro e la destra moderata, da un lato, e dall’altro le destre isolazioniste e
nazionalistiche. Le sinistre non esistono, al massimo sono una variante del
centro e della destra moderata. E giustamente le sinistre non esistono più,
poiché han fallito nel kulturkampf prima di fallire politicamente ed
elettoralmente[3].
Al centro vi sono il
mercato, l’individuo, la meritocrazia
ecc. ecc. Poi in America la libertà dell’individuo si misura dal fatto che
possa comprare armi senza restrizioni: ecco una manifestazione che in Europa
non si accetta, ma non è che Europa ed America siano diverse culturalmente in ordine
alla centralità di mercato, individuo e meritocrazia.
E quest’egemonia è dominante
da più di vent’anni, da quarant’anni direi, alla faccia di chi ancor oggi nell’italietta
parla di egemonia culturale della sinistra, che sta solo in alcuni cervelli rimasti
bloccati agli anni Settanta, in una situazione diversissima da quella odierna, diversissima
proprio dal punto di vista culturale
in primis. E la cura di queste cose
non è l’ “onestà”, infatti la critica “morale” non funziona, come dimostra per l’ennesima
volta - ma certa gente non impara mai –
proprio il caso di Trump, dove la Clinton ha fatto tutta la sua campagna sui
problemi “morali” del candidato Trump ed ha perso.
La critica vera la fai
cambiando le idee, fai un kulturkampf
prima. Dopo e solo dopo verrà un’eventuale
applicazione politica. Ora però, non ti puoi certo limitare a riproporre la
retorica dell’ “uguaglianza” che era il vecchio cavallo di battaglia della
sinistra – quando esisteva effettivamente – perché hanno ucciso proprio il
cavallo, e se lo son pure mangiato. Hai bisogno
d’idee nuove.
E qui si vede il vuoto spinto. Soprattutto nei residuati dell’ex sinistra.
Non
vi è nulla, nulla più. Nulla è rimasto e vivono alla giornata
senza prospettive di alcun tipo proprio. Puoi anche riciclare alcuni temi cari
alla sinistra, quando essa esisteva, ma con dei cambiamenti radicali.
Nulla di tutto questo.
Per questo, non c’è né
può esserci “sinistra”, e d’alcun genere, nella situazione attuale salvo
chiamar così politiche di centro oppure di destra moderata di una volta.
E ci si ricordi, una
buona volta e per sempre, che Hitler è stato eletto democraticamente ovvero
legalmente, mentre la Rivoluzione d’ottobre fu un colpo di mano con, sì, l’appoggio
della classe operaia di San Pietroburgo, ma con il consenso solo dei “soviet”
di “base”, se avessimo fatto le elezioni per decider se fare o non la
rivoluzione – ci si consenta quivi questo paradosso “per amor di discussione” –
certamente l’idea di “fare la rivoluzione” sarebbe stata sonoramente bocciata. Sì,
questa è una previsione, altrettanto – se non più – facile di quella che
sosteneva l’alta probabilità che Trump vincesse le elezioni[4].
Dal punto di vista
economico, come sempre, i soliti complott®isti han “toppato”, e Trump è un arrocco, fatto per difendere il dollaro, come si è visto subito. L’unica sarebbe che Trump
davvero voglia applicare il suo programma isolazionista e protezionista, allora
sì, come se lui, alleandosi con la Russia in senso anti cinese (speculare all’alleanza
di Nixon con la Cina in funzione anti russa), davvero s’inimichi la Cina. Ma tutto
questo è da vedersi da gennaio dell’anno prossimo. E non è affatto scontato che
sarà così.
In una parola, per
tornare al tema d’origine di questo post, è il patto socialdemocratico di dopo
la Seconda Guerra Mondiale che è – da tempo – saltato e non è che basti solo il mero
tentare di ripresentarlo, cui si riduce – tutto sommato – l’effetto del più tenace
duro spietato sforzo di pensiero dei residuati della sinistra storica[5].
P.S.
Ed han scelto Trump,
alla fine, ecco la cosa che i famosi e fumosi complott(r)istissimi non riescono
mai, ma proprio mai, a comprendere che possono ora appoggiare Tizio e domani
Caio, senza *****nessun***** problema, non lo potranno mia accettare perché
credono che chi manipola abbia le loro convinzioni o sia contro le loro
convinzioni: aprano le orecchie, NON HANNO convinzioni, difficile a capirsi
eh?? Intanto, la natura profondamente infida
dell’individuo è chiara.
Va detto che la gran
parte degli astrologi ha visto giusto. La differenza sta in questo, che alcuni
considerano Trump uno che le “spara grosse” per farsi eleggere, poi non sarà
così male; altri astrologi dicono che è pericoloso, altri ancora che è molto pericoloso.
Andrea A. Ianniello
[1] E quella è l’America vera, profonda, non N. Y. City, che è a parte, in America. E questo volto dell’America personalmente l’ho sempre temuto e ne diffido per principio e sempre. Naturalmente, “la natura umana è triste”, sentenziava Machiavelli, nel senso antico del termine “triste”, che non vuol dire sentirsi deluso ma d’indole poco positiva.
Per altro verso,
ricorderei “California Poker” (https://it.wikipedia.org/wiki/California_Poker)
come illustrazione di quell’America meno legata a questi “miti fondanti della
nazione americana” per quella relazione fra gioco e deserto del senso, tipicamente
americana (cfr. J. Baudrillard, L’America, Feltrinelli editore, Milano 1988,
p. 102) e che tutto il mondo in realtà invidia: “Miracolo italiano: quello
della scena. Miracolo americano: quello dell’osceno. La lussuria del senso
contro i deserti della banalità” (ivi,
p. 13). L’appena citato libro di Baudrillard è un “dialogo”, a volte critico, con Tocqueville e il suo
classico dell’analisi politica (La democrazia
in America), che talvolta si scioglie in osservazioni illuminanti, come
quella che l’America nasce moderna e che l’Europa, nello scimmiottarla, non va
da nessuna parte – nel che si vede già in
nuce la crisi attuale -, oppure nell’osservazione decisiva secondo cui in America si passa dal XVIII secolo al XX,
senza passare per la “coscienza infelice” delle grandi ideologie ottocentesche
ormai stra finite (cfr. ivi, pp. 74-75).
Scritto nell’epoca di Reagan – alla cui elezione è stata paragonata quella recentissima
di Trump (ma vi son differenze sistemiche rilevanti, pur se l’osservazione è
vera, occorre Make America great again)
– l’autore si chiedeva se la potenza americana stesse finendo, e si rispondeva che
non era la fine della potenza ma la sua iper realizzazione, pur facendo delle
osservazioni apparentemente paradossali ma in realtà preveggenti. Il libro
termina come inizia, nel deserto: “I
tramonti son arcobaleni giganteschi che durano un’ora. Le stagioni, qui, non
hanno più senso: al mattino, è primavera; a mezzogiorno, estate, e le notti del
deserto sono fredde senza che sia mai inverno. E’ una sorta d’eternità sospesa,
dove l’anno inizia ogni giorno. Con la certezza che sarà sempre così, che ogni
sera vi sarà quest’arcobaleno di tutti i colori dello spettro in cui la luce,
dopa aver regnato per tutto il giorno nella sua forma indivisibile, si
ricompone, prima di dissolversi, in tutte le sfumature che la costituiscono. […]
Incanto inviolabile del clima […]. Paese senza
speranza” (ivi, p. 97, corsivi miei).
Ecco, a me queste parole han ricordato istintivamente il film – ed il libro da
cui è tratto – “Non è un paese per vecchi” (https://it.wikiquote.org/wiki/Non_%C3%A8_un_paese_per_vecchi).
“Please, Revolution!”
(ivi, p. 98). Ci spiace deluderla: controrivoluzioni come risposta a blande, blandissime riforme ma rivoluzioni … via! Non scherziamo! Perso il mito della rivoluzione – come lo stesso
Baudrillard aveva spiegato benissimo altrove nella prima metà degli anni
Ottanta!! – la “sinistra” che si limiti a cercare la “buona amministrazione”
del sistema non ha più alcun senso,
e così è stato …
[2] E quella è l’America vera, profonda, non N. Y. City, che è a parte, in America. Chi non capisce questo, studi – per davvero, non si limiti a leggiucchiare qua e là com’è costume oggi - A. de Tocqueville, La democrazia in America, Cappelli 1957. In tal libro si parla pure della Russia, per cui chi l’ha letto non è affatto stupito dal “putinismo” e dalle vicende recenti russe. A tal proposito, spiace per Kasparov (cfr. http://www.nytimes.com/2015/11/08/books/review/winter-is-coming-by-garry-kasparov.html): osservazioni spesso giustissime, purtroppo condite dalla retorica della “libertà” e del “mondo libero” che non può che nascere da quelle profonde illusioni che tanti, nei paesi dell’ex blocco sovietico, hanno tanto inutilmente coltivato, con i risultati che abbiamo sotto gli occhi.
[3] Come si può leggere qui: http://ideeinoltre.blogspot.it/2014/05/andrea-ianniello-baudrillard-la.html, si osservi la data dei libri citati nel post. Sono cose non note, bensì arcinote.
Da
sottolineare come – leggendo il libro citato in questo post appena ricordato –
vi siano frasi incredibilmente preveggenti ed attuali, ed è un libro di ben trent’anni
fa!! In trent’anni, si è continuato per questa via e l’attuale elezione
americana non è altro se non un “arrocco”, in tal senso il contrario e l’ opposto
della cosiddetta “Brexit” (fa fede la reazione sulle rispettive valute). Certo,
a volte gli “arrocco” falliscono …
Anzi, spesso falliscono …
[4] Sempre su questo tema, cfr. R. Calasso, La Rovina di Kasch, Adelphi Edizioni, Milano 1983, il cap. intitolato “il taglialegna e il pescatore” (pp. 106-107), dove si citano le avventure americana di Talleyrand e ciò che scrive di queste due figure tipiche dell’America dell’epoca (da leggere, un “must”, come si dice); questo libro è stato più volte citato su questo blog.
[5] Sempre sull’America, cfr. T. K. Hoskins – I. Wallerstein, L’era della transizione. Le traiettorie del sistema-mondo 1945-2025, Asterios Editore, Trieste 1997 (si noti la data), anch’esso più volte ricordato in questo blog.
RispondiEliminaTonnellate di pseudo spiritualismo, necessarie a depistare, armi di devastazione mentale di massa ...
Sul complottismo, visto per ciò che davvero è, senza condannarlo, come ha fatto il residuo della “sinistra”, cfr. http://associazione-federicoii.blogspot.it/2016/11/due-passi-da-un-recente-libro-di.html.
RispondiEliminaUna posizione sulla lettura astrologica?
RispondiEliminale spara grosse (solo); è pericoloso; è MOLTO pericoloso ?!?
Ma sai, un conto è rispondere ad un quesito preciso, altro è un giudizio più vasto che, inevitabilmente, tocca le convizioni dell’astrologo stesso.
RispondiEliminaE quindi c’è chi dice che Trump abbia “sparato” per farsi eleggere, chi dice sia pericoloso, chi **molto** pericoloso.
Un link eventualmente interessante è questo: https://macroastro.wordpress.com/2016/11/08/first-salvo/, con qualche considerazione utile.
Secondo l’autore del post appena citato, Trump è solo l’inizio di un decennio di “passione” per gli Usa.
Un altro link interessante, del 20 ottobre del ****2015**** è:
RispondiEliminahttp://cosmologer.blogspot.it/2015/10/americas-date-with-destiny.html
Secondo quest’ultimo blogger: “The end of greatness
RispondiEliminaCosmologer’s blog - April 4, 2008”.
Poi: “Rise of U.S. Imperial Power
Cosmologer’s blog - March 7, 2010”.
Vale a dire: ‘“A predicted U.S. resurgence will likely take place in the coming Sun major period (2016-2022).”’.
La “ferita” del 2008 è stata risaldata? E tutto il mondo ... ?
RispondiEliminaLe prima decisioni annunciate già; fine Obamacare, e questo era ovvio e scontato, fine della **debolissima** quasi evanescente ““riforma”” di Wall Street voluta dall’amministrazione Obama, dopo lo shock del 2008, quando, l’anno dopo – il 2009 per l’appunto – si disse: “mai più! Mai più! Si ‘deve’ riformare la finanza”, ah ah. Da ridere.
Ma il punto è che l’amministrazione Trump vuol togliere anche ‘sta foglia di fico …
Ma non era “contro ‘le’ banche” e “contro Wall Street” … ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
Esaltato dai soliti populismi che servono a deviare il dissenso, quel po’ che ce n’è di reale …
Per il resto, come disse un famoso cardinale (che de ‘ste cose se n’intendeva …), “Vulgus vult decìpi”, cui **sempre** si risponde: “Ergo decipiàtur” …
RispondiEliminaah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
le panze de risa, non de riso eh
Come mai gli astrologi ci prendono (almeno così pare) in caso di eventi come Brexit e Trump? Forse che quando c'è un cambiamento del vento seppur minimo riescono ad esserne sensibili? In effetti questo poi dovrebbe essere il loro mestiere!
RispondiEliminaInteressante il link di Macroastro, le varie "sub-age" individuate dall'autore sono date tutte significative, tipo quella che finisce nel 1612, ma anche altre.
RispondiElimina**Dovrebbe essere** il loro mestiere, ma, come ho risposto ad un’altra domanda di un altro “avventore” del blog, mica è detto, qualora siano messe in questione le **opinioni**. E quindi, **non** certo casualmente, s’individua la tendenza dominate, ma poi ci si divide molto riguardo alle **conseguenze**, nel nostro caso cosa farà effettivamente Trump, anche se mi pare sempre più chiaro, nel senso dei miei commenti precedenti: il Grande Arrocco.
Certo che ogni “età” *+zodiacale** può essere a sua volta divisa in “sotto età”, a loro volta riferentisi ad un segno dello Zodiaco stesso.
Chiara l’allusione agli accordi di Westfalia e il 1612 ... quella Westfalia ricordata da Guénon come **effettivo inizio** della modernità dal punto di vista **politico**, come radici sono secondo lui la modernità risale alla fine del XIV sec..
RispondiEliminaSe Trump è un “Grande Arrocco”, la risposta dell’establishment, che **solo** negli USA poteva darsi, non certo nell’Europina piccola piccola, su di una cosa, però, possiamo esser sicuri, al riguardo di Trump: che se “i re dell’Oriente passano l’Eufrate” lui non si opporrà, causa “amicizia” con Putin & C.
http://associazione-federicoii.blogspot.it/2016/07/riflettendo-su-di-un-vecchio-libro-di-j.html
RispondiEliminahttp://associazione-federicoii.blogspot.it/2015/03/nuovo-medioevo-tuttaltro-che-nuovo.html
http://associazione-federicoii.blogspot.it/2015/04/ah-ah-ah-ride-bene-chi-ride-ultimo.html
https://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2014/03/il-e2809clibretto-neroe2809d-il-caffc3a8-30-dicembre-2003-anno-vi-n-48-274.jpg
http://associazione-federicoii.blogspot.it/2015/04/rene-guenon-vecchio-articolo-del-2007.html
RispondiEliminaCfr. http://associazione-federicoii.blogspot.it/2016/09/la-difesa-del-dollaro-continua-effetto.html
E non solo Fed, vediamo se i mariti delle tasse saran fatti alzare e se il petrolio si conferma in discesa ...
In ogni caso, My Life In The Bush Of Ghosts - America Was Waiting - ed ora l’hanno avuto, quel che aspettavano (si ascolti il etsto) ....
https://www.youtube.com/watch?v=fS4Q9OLJlAk
http://chineseposters.net/images/e13-801.jpg
http://chineseposters.net/images/e13-802.jpg
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/6/61/Tracks_in_the_Snowy_Forest_poster.jpg
RispondiEliminaSi sia Discreti - Discrezione, please -
https://www.youtube.com/watch?v=xe-mzPkW3JI
Brian Eno - I Dormienti - ma non i 7
https://www.youtube.com/watch?v=7qEu0kuoKEQ
Brian Eno & Harmonia '76 - Almost (2009 Remaster) -
https://www.youtube.com/watch?v=K2E48931o7Y
Brian Eno - Fullness Of The Wind -
https://www.youtube.com/watch?v=z_VluBnUns8
Harmonia & Eno '76 // Welcome
https://www.youtube.com/watch?v=gJbSQHz5WOg
Brian Eno interviewed in 1974
https://www.youtube.com/watch?v=uP4F4lKE7Qc
Vedo che America Was Waiting risale al 1981, 1980 in realtà la data degli elementi della campionatura, in relazione all'elezione di Reagan che fu un altro tassello non indifferente nell'avanzamento della crisi.
RispondiEliminaTi ringrazio pure per il non casuale intermezzo musicale, sono sempre stato un appassionato della musica ambient che però ho conosciuto "via" metal estremo, mentre Brian Eno lo conoscevo solo per aver fatto la colonna sonora di "Wall Street" (non mi bannare pleeease!)
My Life In The Bush Of Ghosts è una perla!
Tutte date casuali quelle degli album...
Date del tutto “casuali” ... ed “America Is Waiting” ci parla di quel sostrato profondo che ha dato - e contiüa a dar - il consenso al “System” della G.P., e che è ritornato, però **unito** a grosse parti dell’elettorato dell’ex “sinistra” (i “sinistrati”, mentali ovvio, con la loro **straordinaria** e **totale** incapacità di afferrare il “vento” dei tempi, lo “Zeitgeist” in somma e differenza): qui vi è una grossa differenza con Reagan che, giustamente, dici essere stato un altro “tassello”.
RispondiEliminaChe poi l’arrocco funzioni davvero, è dubbio: gli “ha rock” bene non portan, nella storia ...
Ma è **altro** discoso, qui siamo ancora alle analisi ...
Un altro link di astrologia, di riflessione: “Lessons from predicting the unpredictable”, link: http://cosmologer.blogspot.it/2016/11/lessons-from-predicting-unpredictable.html.
RispondiEliminaE quest’astrologo predice anche il risorgere della potenza americana, per la verità mai passata del tutto, appannata più che altro, già nel 2010: http://cosmologer.blogspot.is/2010/03/rise-of-us-imperial-power.html.
Temi di discussine, ovviamente, cui qui non si vuol dare alcuna risposta “certa ed assoluta”, ben sapendo che il paradossale si realizza, e la vittoria di Trump è tutto fuorché tale ...
Bisognerà davvero vedere se questo Grande Aroocco abbia davvwero “rock” o sia piuttosto “slow”, per citare - del tutto **ironicamente** - risibili “categorie” in voga ancor oggi, ma spearsi per poco tempo ancora ...
Altri due blog che hanno correttamente visto al vittoria di Trump: http://astrodynamics.net/i-did-predict-election-outcome/; http://darkstarastrology.com/president-donald-trump/.
RispondiEliminaQusto link http://www.bluelightlady.com/blog/2016/11/the-astrology-of-fear-part-two/, invece, punta l’attenzione sullo “stellium” in Capricorno, “stellium” che avverrà nei prossimi anni - dopo che Satrunro avrà superato ils ego tropicale del Sagittarius (che è stato una sorta di “Interregnum”, come correttamente visto sul sito austincoppock.com), “stellium” che sarà fondamentale per le sorti del “System” e del capitalismo.
RispondiEliminaTra l’altro, Trump pare esser stato appoggiato da quelle parti di Wall Street e della finanza **meno** legate all’elettronica, quasi una “vendetta” ...
Questo sito di riflessione astrologica punta il dito contro la totale incapacità di discussione reale al giorno d’oggi prevalente, http://www.astroinquiry.com/2016/11/american-dada-some-thoughts-about-your-life/.
RispondiEliminaRiassumendo da un lato la Grosse Coalition, dopo una fase di debolezza, potrebbe rafforzarsi ed è proprio la situazione apparentemente paradossale in cui i “re dell’Oriente passeranno l’Eufrate” ...
RispondiEliminaDa un punto di vista più “systemico”, l’elezione di Trump segnala una profonda spaccatura interna nel Systema della “Grande Prostituta”, al punto da “stanare” certi gruppi al suo interno. Se Trump pone davvero i dazi, beh quella sorta di bnaccia in atto non potrà più durare per sempre, ...
RispondiEliminaIn tal senso, ci si avvicina all’Ora ...
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RispondiEliminaLa rilevanza del link sul futuro “stellium” in Capricorn (1) sta in questo: che Trump ha Saturno in Cancro e, nonostante la fasulla “mitologia” su “Saturno contro”, aver, appunto, Saturno contro è **largamente** insufficiente: il problema dell’astrologia è appunto quello di **giudicare** le ***combinazioni*** fra gli astri. In una parola, l’astro “singolo” sta solo nella testa di chi studia, non esiste nella realtà …
Trump avrà, dunque, presto un bel po’ d’astri contro il suo Saturno natale, il che, a sua volta, ha senso solo nel’ambito di una riflessione più vasta: di novo, non puoi ragionare partendo da un astro solo poiché è procedimento **metodologicamente scorretto**, nel caso in questione, infatti vari segni lasciano intravvedere come D. J. Trump avrà problemi anche prima dello “stellium” il quale, quanto ad esso, al massimo potrebbe avere il ruolo di “detonatore” per varie contraddizioni, nel frattempo – anche grazie al suo governo – andate accumulandosi …
Questo se lo chiede chi ragiona per “scenari” (cfr. http://cassandralegacy.blogspot.it/2016/11/trump-on-way-to-scenario-3.html), anche se io non credo né allo scenario 2 – che non s’è mai e poi mai realizzato, nonostante gli “utopismi” style Anni Settanta e pria metà degli Ottanta – e né credo allo scenario 4.
Il più probabile rimane lo scenario 3, ch, però, NON POTRÀ ESSER REALIZZATO. “Ergo”,
(1) In relazione a Trump …
Ah, che belli i tuoi post che stimolano una scarica di tuoni e fulmini di intuizioni e collegamenti, di queste "cose difficili" ne fai venir fuori un gioco!
EliminaErgo, interregnum terminat...
RispondiEliminaSi vedrà allora, come scritto nel finale di "Bignamino 2", se questa "tendenza" che spunterà fuori dopo l'erosione delle due in atto non generi una contro-tendenza di cui molti sono assetati da tempo.
RispondiEliminaIl pensiero **necessita** di fuoriuscire dai sentieri “prefabbricati”, dagli “habitus” di pensiero sempre fissi: pensa solo a cosa è diventato il “guénonismo” a furia di ripetere pari pari, come papa-galli, o pappa-valli, le frasi di Guénon nel presupposto, così facendo, di “guadagnare” la stessa autorevolezza da lui – all’epoca – avuta, e col solo risultato di stancare e di fissarsi su cunicoli privi di vie d’uscita!!
Ma su ciò mi son espresso molte, tante, forse sin troppe volte …
Eh sì, siamo in vista del termine dell’ “Interregnum” …
‘Si vedrà allora, come scritto nel finale di “Bignamino 2”, se questa “tendenza” che spunterà fuori dopo l’erosione delle due in atto non generi una contro-tendenza di cui molti sono assetati da tempo’. – esatto, esattamente questo.
Dal programma dei primi 200 giorni di Trump si evince e **si conferma** la prima impressione che si è subito notata in questo blog: e cioè di essere una sorta di “Grande Arrocco”.
RispondiEliminaInfatti sparisce il muro - già c’è, per quanto imperfetto e discontinuo ... - e si mantiene (udite! udite!) l’Obamacare, ma il gran cambiamento avviene in ambito economico: si rifiuta e ridefinisce il Tpp, non solo, ma si va verso una politica espansiva che richiede un ulteriore rafforzamento del dollaro, del qual tema qui si è detto varie volte.
A questo punto, la Yellen non può avere più alcuna scusa per non aumentare i tassi e consentir così a Trump di diminuire le tasse.
Ma questo, a sua volta, ha delle definite conseguenze sui debiti pubblici di vari paesi ...
Insomma Trump crede davvero che ciò sia possibile senza ulteriormente squilibrar il Systema ...
Dunque nessuna sorpresa, tutto secondo previsioni: un ex di Goldman$Sachs al Tesoro ...
RispondiEliminaAlla faccia dell’esser “contro” Wall Street ...
E al Commercio pure non si scherza ...
Insomma il “ribellismo senza né capo né coda”, il “ribellismo senza oggetto o per cause ‘morali’” - “de facto” - agisce sempre in senso **sbalizzante** systemico
RispondiEliminaChe cosa si deve vedere in tutto ciò? ... Il “governo dell’1%”, ecco cos’è, “il governo dell’1%” che si vede sempre più sfuggir di mano l’**insieme’ della società, che vede sempre di più i fattori **degenerativi** sociali accrescersi e si rende conto che non può durare a lungo in tal modo ...
RispondiEliminaDecide allora d’**intervenire direttamente**, **non più** attraverso la “mediazione” della “politica”, qualunque cosa oggi possa significare il termine “politica”, ben poco comunque ormai ...
Questo è **altamente** importante, senza dubbio molto significativo.
E’come la rottura di un Patto non scritto e l’alterazione di un equilibrio. Nelle nazioni non “occidentali”, le oligarchie da tempo son entrate direttamente in gioco (ed ecco i vari Putin), mentre in Occidente rimaneva la “maschera democratica dell’oligarchia” (per citare il titolo di un libro recente).
Ora quindi la MASCHERA STA PER CADERE?
Questa qui è, a mio avviso, la questione fondamentale, “systemica”, ricollegabile al governo ed all’emersione di Trump. Che ha avuto - ed ha ancor più ora - il “consensus”, non nascondiamocelo: il “System” il consenso ce l’ha **semrpe** avuto, con buona pace delle “ubbie” nebbiose “comuniste” depistanti di un “popolo” rivoluzionario “naturaliter”, cosa ch’è sempre stata solo inc erte teste ....
Interessante link: https://macroastro.wordpress.com/2016/12/04/is-the-usa-in-retreat/
RispondiElimina
RispondiElimina“QUANDO VEDRETE IN TELEVISIONE IL PROSSIMO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, SAPRETE CHE È STATO QUI E CHE LO ABBIAMO CREATO NOI … PER FARE I **NOSTRI INTERESSI**” (“Il Grande Gioco” – “MARTIN MYSTÈRE” n°348, dicembre 2015 – gennaio 2016, , p. 141, grassetti in originale, segnati come “**”).
“- MMM … GIÀ, CHI È, POI? – [Martin Mystère] -. – IL SUO NOME NON VI DIREBBE NIENTE, MYSTÈRE: È SOLO UN POLITICANTE DI TERZ’ORDINE MA FOTOGENICO E BEN VESTITO … … NEI PROSSIMI QUATTRO ANNI, TUTTAVIA, FARÀ UNA **CARRIERA FULMINANTE**, GRAZIE AL **CARISMA** … ENTRAMBI I PARTITI LO VORRANNO COME LORO UOMO … MA LUI INVECE LAVORERÀ **SOLO PER NOI**! [capo della “Confratrernita alessandrina”]” (ivi, p. 147, grassetti in originale segnati dal “**” come sopra).
“Is Trump the New Caligula?”, https://macroastro.wordpress.com/2017/01/01/is-trump-the-new-caligula/.
RispondiElimina“It is now May’s task to tell Trump the truth about Putin” https://www.theguardian.com/commentisfree/2017/jan/02/may-trump-truth-putin-russian-aggression
RispondiElimina“In an ever-changing, incomprehensible world the masses had reached the point where they would, at the same time, believe everything and nothing, think that everything was possible and that nothing was true... Mass propaganda discovered that its audience was ready at all times to believe the worst, no matter how absurd, and did not particularly object to being deceived because it held every statement to be a lie anyhow.
RispondiEliminaThe totalitarian mass leaders based their propaganda on the correct psychological assumption that, under such conditions, one could make people believe the most fantastic statements one day, and trust that if the next day they were given irrefutable proof of their falsehood, they would take refuge in cynicism; instead of deserting the leaders who had lied to them, they would protest that they had known all along that the statement was a lie and would admire the leaders for their superior tactical cleverness...
The ideal subject of totalitarian rule is not the convinced Nazi or the dedicated communist, but people for whom the distinction between fact and fiction, true and false, no longer exists.”
Hannah Arendt, “The Origins of Totalitarianism”, dalla pagina intitolata: “The Great Temptation of Confusion and Complexity and the Rise of the Will to Power”, link http://jessescrossroadscafe.blogspot.it/2017/01/the-great-temptation-of-confusion-and.html.
Intanto vanno nella direzione della dissoluzione senza speranze: “A Stronger Economy Will Also Destroy Jobs, but It’s Necessary”, http://reason.com/archives/2017/01/02/a-stronger-economy-will-also-destroy-job. Ah ah
RispondiEliminaIntanto “Syria’s War Was Only Ever the Beginning”, http://landdestroyer.blogspot.it/2017/01/syrias-war-was-only-ever-beginning.html.
RispondiEliminaCome sempre, i risultati saran del tutto lontani dalle intenzioni, confessate o confessabili ....
RispondiEliminaQuel che vediamo in atto è: la lotta fra conservatorismo – in varie sue forme – e “fascismo” in **senso proprio** e cioè **nazionalismo estremo**, che nasce – come da manuale (cf. qui sopra) - dalla “rivolta” delle classi medie indebolite dalla crisi, come negli Anni Trenta.
Tre osservazioni necessitan ivi quivi: 1) la sinistra – a differenza degli Anni Trenta – è **irrilevante**, il recente libro di L. RICOLFI, “La sinistra e il popolo”, 2017 - “Luca Ricolfi torna sui temi che hanno fatto unanimemente apprezzare la sua ricerca, ripercorrendo i cambiamenti sociopolitici degli ultimi quarant’anni, dalle origini della globalizzazione alla crisi delle economie avanzate, per arrivare a una dolorosa, stringente riflessione. Ovunque in Occidente il popolo cerca protezione dalle conseguenze della crisi e dalle fragilità dello scenario globale, ma la sinistra inevitabilmente impegna le sue energie per sminuire i problemi che gli elettori percepiscono come principali: disoccupazione, politiche di austerità, immigrazione, terrorismo. I cittadini alzano aggressivamente la testa nei confronti di una Sinistra impotente quando non addirittura cieca di fronte all’onda montante di paura che li travolge, non è dunque così strano che il populismo si proponga come risposta, per quanto sommaria e inadeguata”, in
http://www.intrattenimento.eu/news/sinistra-e-popolo-luca-ricolfi/ -, non fa che **attestare** la situazione senza, tuttavia, rimedi
Su Trump, quel che sta succedendo è che i “neocon” si stan “cucinando” Trump “a fuoco lento” (come suol dirsi), un po’ alla volta cioè, prima ha dovuto “abbozzare” sul suo piano di “riforma” dell’ “Obamacare”, poi gli ha dato “scacco al re” quando l’han costretto a rinunciare alla centralità di Bannon, che non è cosa da poco, poi “correzione” in senso “neocon” della politica. Sulla Cina gli lasciano mano libera invece, là “se po’ sfoga’” ed anche sulla questione Corea.
Punto 2), fra “conservatorismi” e “neonazionalismi” il secondo è più insidioso.
RispondiEliminaPunto 3), “personalmente” son contrario ai “neonazionalismi” – nati dalla “rivolta delle classi medie”, prevista “illo tempore” dallo stesso Luttwak, fra degli altri, tra l’altro, ma son cose alquanto evidenti salvo nell’italietta … - in quanto il loro scopo è **securizzare** la fase di massima espansione della modernità e mantenerla e/o tornarvi (è impossibile / ma ovviamente la cosa non è pubblicamente riconosciuta, è dunque “come se” non esistesse …), e cioè si tratta di “neonazionalismo” che, come il “fascismo” in senso proprio, considera certe “conquiste” della modernità – lo stato moderno – irreversibili ma vuol chiuderle nel “nazionalismo”, a sua volta erede del “romanticismo” politico del XIX secolo. Ora questo – ad un “critico della modernità ‘di per sé’”, come me – non può esser gradito. Meglio, invece, che la “Crisi del mondo moderno” faccia il suo corso. Sta qui la divisione profonda che all’esterno appare poco in quanto la “sinistra”, sebbene **irrilevantissima** dal punto di vista politico, culturalmente è rimasta dominante, dunque “la modernità è ‘bene’” e chi vi si oppone è “male”, e i “fascismi” sono una “rivolta contro la modernità” (titolo noto di Evola), che però non fa capire che i “fascismi” ed i**i** “nazionalismi” son **pienamente** “moderni”, fan parte del “moderno” come “Begriff”, come “categoria”, per cui la “rivolta” contro il “moderno” **non è** necessariamente “fascismi” o “neonazionalismi” di un qualche genere. E qui si è – lungamente, lunghissimamente, non si sa quanto in buona fede o non - **occultata** la profonda “spaccatura” **interna** al “mondo de ‘la’ ‘tradizione’” che si vede benissimo nel diverso comportamento fra Evola e Guénon rispetto alla questione in oggetto: Evola, pur **sapendo** eh – ed è questo che i suoi seguaci tendono sempre ad occultare, per questo fra Evola e gli “evolisti” si è aperto uno iato, anzi è questo l’aspetto che sottolineano ad ogni pie’ sospinto -, che i “fascisti” e “nazionalismi” NON ERANO “la” Tradizione come lui la concepiva, ma *+sceglieva** di starci perché “era il meno peggio”, cosa che Guénon scelse di non fare, di qui ogni sorta di equivoci e malintesi. Il punto è – è sempre stato e rimane questo.
Tu non lo vedi **in evidenza** - di solito è sottotraccia, quando le superficiali “sciocchezze” delle “sinistra” facilone sono in auge - **non** quando “l’onda moderna” è alta, ma quando c’è la “Grande Bassa Marea” della modernità, allora c’è la “scelta” possibile **solo** conservatori “versus” nazionalisti, e la cosa appare. Chiara ed evidente. Come negli Anni Trenta, con l’aggravante – ma pure la semplificazione – d’irrilevanza della sinistra che, poi, per parlaci chiaro – Stalin era un dittatore pericolosissimo, non amo Putin, figurarsi Stalin!, ma le cose van dette chiaramente, la storia è storia, che piaccia o non -, senza Stalin,**sarebbe stata irrilevante anche begli Anni Trenta**, “an inconvenient truth”, ma quante ce ne sono di verità **sgradite**, e sgradevoli! Chiaramente qui si è contro i “neonazionalisti”, “dunque” …
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RispondiEliminaLa “fine della modernità” non può esserci né se i “potentati” economici agiscono da “‘nuove’ signorie globali” ma nemmeno se si rimane inchiodati agli stati nazionali finirà mai: può finire soltanto per una interna dissoluzione, che sta succedendo, i “neonazionalisti” più cercano di salvare gli stati nazionali e più si avviano nel processo di dissoluzione, quel che realisticamente si può tentar di fare è quel che ha tentato Obama, una sorta di non intervento per “salvare il salvabile”, però ha fallito – non dal punto di vista economico, ma da quello politico generale, ed anche l’economia risente di questo fallimento -. Ed or sul tavolo hai scelte complicate.
Se poi volessimo andare alla radice di questa “spaccatura ne ‘la’ Tradizione”, dovremmo risalire a ciò che – dal punto di vista economico – Wallerstein capì benissimo, che lo sviluppo tecnico logico e scientifico e capitalistico nasce da certe classi (qual è, due più due fa quattro, d ho detto già sin troppo, di qui si legga Massonerie, ruolo ambiguo delle chiese, ecc. ecc.), le quali facevano riferimento a determinati aspetti della conoscenza ermetica della “prima fase della modernità” (Guénon), e si veda com’è nata la “scienza moderna” **proprio all’origine**, le posizioni di Evola ne “La Tradizione ermetica” – in parte riviste, come faceva più spesso di quel che non si creda, in un passo nel suo volume sul Tantrismo, ma discuterne ci condurrebbe molto lontano – e in che “ambiti” ecc. ecc.
Potremmo parlarne a lungo, ma la questione, per essere ben affrontata, richiederebbe un **chiarimento dei termini** al principio e ben chiaro e netto. Questa questione del senso – e dell’insipienza – delle parole è centrale in questo blog, ma su questi temi, al momento e con i mezzi a disposizione **concretamente** - ho una visibile allergia verso le chiacchiere senza un “referente” concreto cui si rimandi e che s’inseguono come una cane la coda -, ci si deve accontentare di qualche “flash”, di **suggerimenti** al **cambiamento** degli schemi interpretativi, stantii e polverulenti, davvero inconsistenti, che abbiamo eredità dall’ultima fase della modernità “tarda”, schemi che **non ci aiuteranno**, NÉ ORA NÉ MAI, a **davvero** “superare la modernità”, non l’abbiamo affatto superata infatti, viviamo nel lungo, lunghissimo suo perenne “Autunno” e nel suo processo di auto dissoluzione, **non** nel suo superamento.
RispondiEliminaAh non si dimentichi un fatto tanto obliato quanto decisivo e fondamentale: la “rivolta delle classi medie” avviene da PARTE DI QUELLI CHE HAN DATO IL PROPRIO CONSENSO AL “SYSTEM” PER DECENNI, PICCOLO ma “irrilevante” particolare. Ed ora “cercano Maria per Napoli” o “per Roma”, la cerchino pure: Maria non ce sta. Pare sia espatriata …
Purtroppo questo punto non è irrilevante. Io chiamerei questo “la destra divina” che, come la “sinistra” anni Ottanta, voleva sostituirsi al sistema che non funzionava bene e dava dei primi segni d’impasse, or vuole sostituirsi al sistema così evidentemente nella fase dell’auto-mangiarsi e del ritiro, la Grande Bassa Marea”, come uso chiamarla …
Qui occorre ben precisare che un conto è il nazionalismo - nelle forme, attuali, di “neonazionalismo” o, passate, di fascismo -, un altro conto è l‘“hitlerismo”, bisogna esser ben chiari a tal proposito.
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