Il 26 novembre è morto Fidel Castro, all’età di novant’anni e “dopo lunga malattia”, come suol dirsi. Sorvolo sulle reazioni “piccate” – nel 2016[1]!! – verso il “comunista”, cose che fan ridere.
E’ stato un dittatore??
Va bene, ma quanti ce ne sono stati?
E quanti hanno avuto il consenso?
Non è, dunque, proprio per nulla stato l’unico caso … Non è altro se non la conferma che il XX secolo è finito.
Uno ad uno i personaggi più importanti di quel secolo passato stanno sparendo. Ed anche questa non è certo una novità: “Fugit Irreparabile Tempus” un dì lontano vidi sopra un pozzo in un portone urbinate temporaneamente socchiuso.
Inoltre dicesi Sic transit Gloria mundi. Tutto verissimo, con questa piccola noterella a pie’ pagina: che se crediamo questo si applichi solo a chi ci avversa e non pure a noi stessi, siamo ben lontani da qualsiasi sentiero di Verità …
Veniamo alle cose serie … alle cose “sistemiche”.
Castro sino alla fine si è proclamato comunista e non ha rinnegato nulla. Ma il comunismo – come sistema economico, e non politico, dove ha riscosso dei successi e continua a riscuoterne (si veda la Russia dove la lotta decennale fra Pcus e Kgb si è conclusa con la vittoria di quest’ultimo che però non è che sia portatore di un principio “democratico” di organizzazione sociale, oppure la Cina) – il comunismo come sistema economico ha fallito e se ne son accorti gli stessi dirigenti dei paesi un tempo comunisti. Questi ultimi, difatti, non si son certo divisi sull’economia, ma sull’aspetto politico: cioè se mantenere il sistema autoritario (come in Cina), o dargli una nuova forma però rimanendo autoritario (Russia), oppure divenire più o meno democratici (Europa dell’Est).
Al contrario, il capitalismo – come sistema – ha avuto, e continua senza dubbio ad avere, il consenso, la cosa più importante. Per capirlo, produciamo questo “caso di scuola” mentale.
Tu hai successo nel commercio, in Borsa e/o nella produzione: lo attribuisci al caso, alla Fortuna (dea ben data), e un tempo a Dio, quando il legame fra Protestantesimo calvinista e sviluppo del capitalismo era forte. Tal legame fu importantissimo per la gestazione sistemica; una volta nato l’ingordo infante infingardo eppur gagliardo, non serviva più, e di conseguenza la “natura” divenne la “giustificazione” del Sistema stesso.
Dunque il tuo successo individuale comporta sempre e dovunque, senza eccezioni note ai più, un consenso al Sistema tutto.
Tu non hai successo nel commercio, in Borsa e/o nella produzione: lo attribuisci al caso, alla Fortuna (dea ben data), e un tempo a Dio, quando il legame fra Protestantesimo calvinista e sviluppo del capitalismo era forte. Tal legame fu importantissimo per la gestazione sistemica; una volta nato l’infante ingordo, non serviva più, la “natura” dunque divenne la “giustificazione” del Sistema stesso.
Ma questo non erode il consenso: ecco il punto! Decisivo!
Dunque il tuo insuccesso individuale comporta sempre e dovunque, senza eccezioni note ai più, un consenso al Sistema tutto.
Ecco il “meccanismo del consenso” che il comunismo non ha mai, mai e poi mai capito, che dico: nemmeno mai visto o solo semplicemente sospettato. Dico “comunismo” come sistema economico storico, non dico Marx, il quale invece questo lo sospettò sempre. Puoi quasi vedere Marx, da solo nella Biblioteca del British Museum, che combatte “il sistema” e che le pensa tutte per non dargli il consenso, consenso che poi, però, tra le righe e fra i denti, gli esce fuori da e in qualche passo lasciato lì. Puoi vedere che cerca “‘il’ limite sul quale ‘il Capitale’ (Das Kapital) infrangerà le sue potenti ed ‘illimitanti’ onde informi”, si auto convince: “mo’ l’ho inchiodato!, mo’!”, e poi ne dubita, spesso in passi che poi non divulgava …
Si mantiene il consensus, che si abbia successo o non. Ecco, dunque, il “meccanismo del consenso”: che il successo è attribuito – per lo meno indirettamente – al sistema, mentre l’insuccesso è attribuito all’ individuo …
Dunque, detto in “soldoni”, nel mondo “valoriale” del sistema in vigore, se un individuo ha insuccesso ne attribuisce la responsabilità a se stesso. Se ha successo ne attribuisce il merito al sistema stesso in cui e di cui vive.
Sta tutto qui …
PS.
Ora quindi: sarà Trump - o qualcuno a lui vicino - colui che, volontariamente o non, coscientemente o meno, scaglierà quel “qualcosa” che farà cader giù la valanga … come si vede all’inizio di questo video:
Spin 1ne 2wo – ‘Can’t find my way home’ - https://www.youtube.com/watch?v=dZ8pQbqTWcA. Ora, in tal video si vede molto ma molto bene tutto il “vitalismo” contemporaneo, “il barbaro vitale” lo chiamava Sri Aurobindo … E ai suoi tempi aveva una forze e una portata infinitamente inferiore a quelli contemporanei, codesta tendenza “cosmica” e sociale …
Per il resto – “Hora” – noi “Si” rimane fra “uomini vuoti” “The Hollow Men" by T.S. Eliot Poem animation, https://www.youtube.com/watch?v=RN4U4ZxUj3U. Sempre The Hollow Men, ma letto da Brando: https://www.youtube.com/watch?v=IPeHO1r8paU, qui il testo: https://www.youtube.com/watch?v=nwcP3NOCeiE, tra l’altro, dedicato a “Mistah Kurtz” …
Kurtz
Dies …
https://www.youtube.com/watch?v=Ca_4opiNcwg.
[1] Rottami
anticomunisti mai veramente “rottamati”: Giannuli ha ben spiegato come l’anticomunismo
sia stato un collante (o un “collant”, oggi sdrucito e strappato, ma sempre sin
troppo in auge …) per le società occidentali, mentre non è riuscito davvero “ad
abbattere il comunismo” che si è esaurito al suo interno, per varie ragioni e
con modalità molto diverse fra Russia, Cina ed Europa dell’Est.