lunedì 6 maggio 2024

Frammenti 5, 6 (di J. VALLÉE)

 

Frammenti 5, 6 (di J. VALLÉE)

 

 

 

Sono le fate; chi gli parla è morto.

Ed io mi tappo gli occhi e mi fò quatto:

nessun mortale deve vedere ciò che fanno.

William Shakespeare, Le allegre comari di Windsor”.

In J. VALLÉE, Passaporto per Magonia, Venexia Editrice, Roma 2021 (pubblicazione dell’originale del lontano 1975!, con la Prefazione dell’autore [Vallée] aggiunta nel 2014, p. 171, corsivi in originale (poi non così “allegre” ‘ste comari …).

 

 

 

 

a) “Anche in Gran Bretagna si vanno diffondendo voci fantastiche [ma parliamo del 1975!]. Gli scienziati britannici, sostengono alcune persone, sono stati contattati da una misteriosa fonte via radio e coinvolti in attività sotto copertura su richiesta degli extraterrestri. Alcuni di questi scienziati son scomparsi. Attraverso tali contatti, si dice, gli extraterrestri sperano di controllare la nostra storia. A quale scopo? Io stesso ho ricevuto lettere di persone che affermano di esser membri di organizzazioni segrete la cui sede è, letteralmente, ‘fuori di questo modo’. Tali corrispondenti m’informavano che lo scopo di questi gruppi è impedire all’umanità di raggiungere altri mondi nello spazio. Naturalmente, altri ‘contattati’ fanno affermazioni esattamente opposte. Resta il fatto, che la credenza nel controllo non umano dei destini terrestri è antica quanto la politica. Così un giornalista di Madrid […] sostiene che Sesma lo avvertì tre mesi prima dell’assassinio di Robert Kennedy che il senatore sarebbe stato ucciso. Sesma allo stesso modo gli ‘predisse’ l’ondata di avvistamenti di UFO in Argentina (compito molto più facile!). Inoltre, lo stesso potere attribuito ai dischi volanti – ossia quello d’influenzare le vicende umane – era un tempo d’esclusiva proprietà delle fate. Questo era vero sia nelle credenze dei contadini medievali ignoranti che in quelle degli studiosi. Così, una delle prima domande poste a Giovanna d’Arco dai suoi inquisitori fu “se avesse avuto qualche conoscenza o se non avesse assistito alle assemblee che si tenevano alla fontana delle fate [come intorno al noce di Benevento …], vicino a Domrémy, intorno alla quale danzano gli spiriti maligni”. Un’altra domanda riporta: “Le chiesero se non credesse – prima dei nostri giorni – che le fate fossero spiriti maligni, [lei] rispose che non lo sapeva”[1]. Perseguire ulteriormente questa linea significherebbe riaprire l’intero problema della stregoneria, che ovviamente va oltre lo scopo di questo libro [saggia scelta]. È importante, tuttavia, notare la continuità delle credenze, perché conduce direttamente dalla magia primitiva, attraverso l’esperienza mistica, la ‘fede nelle fate’ e la religione, ai moderni dischi volanti. Lo studio della stregoneria ha dimostrato che questi soggetti son strettamente correlati tra loro […]. E anche che non c’interessano le credenze individuali in questo capitolo, c’interessano le implicazioni sociali di tali voci, che raramente sono state affrontate dagli studiosi del fenomeno”, J. VALLÉE, Passaporto per Magonia, cit. pp. 171-173, corsivi e grassetti miei, mie osservazioni fra parentesi quadre. E trattasi d’un punto MOLTO ma MOLTO importante. Direi …

 

b) “Che significa tutto questo? È ragionevole tracciare un parallelo tra le apparizioni religiose, la ‘fede nelle fate’, i resoconti di esseri simili a nani con poteri soprannaturali, i racconti di aeronavi negli Stati Uniti dell’Ottocento e le attuali storia di atterraggi di UFO? Direi con forza che lo è – per un semplice motivo: i meccanismi che hanno generato queste diverse credenze sono identici [il che però non vuol dire che le “credenze” stesse siano identiche!, ma il “parallelo” è ben reale, però]. Il loro contesto ed il loro effetto sugli umani sono costanti. E la mia conclusione è che l’osservazione di questo meccanismo così profondo è fondamentale [vero]. Ha poco a che fare con il problema di sapere se gli UFO siano oggetti fisici o meno. Tentar di capire il significato, lo scopo dei cosiddetti dischi volanti, come molti fanno, è inutile quanto lo era la ricerca delle fate, se si commette l’errore di confondere l’apparenza con la realtà. Il fenomeno ha caratteristiche stabili e invarianti, alcune delle quali abbiamo cercato d’identificare e catalogare con chiarezza. Ma abbiamo anche dovuto notare […] il carattere camaleontico dei dettagli secondari degli avvistamenti: le forme degli oggetti, l’aspetto degli occupanti, le loro dichiarazioni [“dichiarazioni, direi … non vere dichiarazioni!], variano in funzione dell’ambiente culturale in cui si manifestano. Le storie sulle aeronavi sono particolarmente rilevanti a questo proposito. Come abbiamo visto, un buon numero di personaggi barbuti scesero nel Midwest e altrove nel 1897, per chiedere acqua, solfato di rame, o altre cose simili. Le storie che raccontavano erano credibili, anche se in qualche modo sbalorditive, per i contadini americani dell’epoca. L’aeronave stessa corrispondeva al concetto popolare di una complessa macchina volante [… avrebbe potuto “inventarla” J. Verne …]: aveva ruote, turbine, ali, luci potenti. C’è solo un dettaglio: il fatto che l’aeronave, pur essendo credibile per i testimoni del 1897, non è più credibile pe noi oggi. Sappiamo molto bene che un marchingegno così come descritto non potrebbe mai volare, a meno che il suo aspetto esterno non sia stato progettato appositamente per ingannare i potenziali testimoni [sì, è così]. Ma se è così, perché? E che cos’era? Qual era il suo scopo? Forse l’aeronave, come gli scherzi delle fate, i dischi volanti, era una menzogna [certo, e ANCOR OGGI LO SONO], così ben congegnata che la sua immagine è riuscita ad andare a fondo della coscienza umana e poi essere dimenticata [si noti questo “meccanismo”, della dimenticanza …] – come son stati dimenticati gli atterraggi degli UFO e la comparsa di esseri soprannaturali nel Medioevo. Ma, poi, sono stati davvero dimenticati? [No che non lo sono stati: si son inscritti, però, nelle zone “subconscie” della mente umana, da cui potevano “ritornare”, cosa poi effettivamente successa] Le azioni umane si basano su immaginazione, credenze e fede, non sull’osservazione oggettiva [vero] – come ben sanno i militari e politici esperti [cioè quasi nessuno al giorno d’oggi, ma chi “sa” questo ha in mano il potere vero e può dunque “condizionare” (diciamola in modo più blando …) i politicanti, pupazzi di queste forze qui, intendo di chi “sa” questo …]. Anche la scienza, che sostiene che i suoi metodi e le sue teorie vengono sviluppati razionalmente, è in realtà plasmata dall’emozione e dalla fantasia, o dalla paura [MOLTO SPESSO da quest’ultima!]. E controllare l’immaginazione umana significa plasmare il destino collettivo dell’umanità [NB], a condizione che la fonte di questo controllo non sia palese al pubblico [PUNTO DECISIVO!]. E infatti, uno degli obiettivi delle politiche di qualsiasi governo è preparare la popolazione a cambiamenti inevitabili [quel che da qualche tempo stan facendo in preparazione della guerra contro la Russia e di conflitti generali, ma è solo un esempio eh, non ci si fermi alle sole apparenze, che anche queste “preparazioni” – note come “acclimatazioni” – sono strumentali dentro un piano più vasto: non ci si fermi al solo “anellino” del momento, please] o stimolare la sua attività in qualche direzione desiderata [acclimatazione o acclimatamento: che dir si voglia]. ”, ivi, pp. 193-194, corsivi in originale, grassetti miei, mie osservazioni fra parentesi quadre.

 

Andrea A. Ianniello

 

 

 

 

 

PS.

 

 

La mente d’una persona ch’esce da FairyLand

di solito è svuotata da ciò che è stato fatto e visto e fatto lì.

Walter Wentz [Evans Wentz[2]], Fate. Una fede celtica”, in ivi, p. 121, corsivi originali.

 

 

Per conoscere la vita umana bisogna andare in profondità

sotto il suo aspetto solare;

e per conoscere quel mar estivo che è la Fede nelle Fate

bisogna indossare un’armatura e tuffarsi sotto le sue onde

e osservare i coralli preziosi e le mobili palme di mare

e tutte le creature brillanti che si agitano tra quei coralli

e quelle palme di mare, e anche le creature orrende e terribili,

 creature che divorerebbero l’uomo se la sua armatura

non fosse d’acciaio –

che si mescolano tutte insieme nelle profondità di quel mare … 

celate alla nostra vista mentre navighiamo sulla superficie

delle sue acque illuminate dal sole.

Walter Wentz, Fate. Una fede celtica”, in ivi, p. 77, corsivi in originale.

 

 

 

 

 



[1] La fonte: “Quicherat, Processo di condanna e di riabilitazione di Giovanna d’Arco, I, 178”, ibidem, corsivi in originale. Questo testo di Quicherat fu pubblicato, in 5 volumi, dal 1841 al 1849. E l’anno dopo – 1850 – lo stesso autore scrisse: Nuove considerazioni sulla storia di Giovanna d’Arco.

[2] W. Evans Wentz: il traduttore – insieme a Lama Kawi Dawa Samdup – della prima edizione inglese del Libro tibetano dei morti, 1927. Edizione online, cf.

https://ia600802.us.archive.org/12/items/in.gov.ignca.16167/16167.pdf

6 commenti:

  1. Cf.
    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2021/09/j-robin-sui-contadini-arretrati-bretoni.html







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    1. Nei fatti l’unica è che la situazione scappi di mano sempre di più, cosa che sta discretamente facendo … Per il resto: nessuno si oppone davvero. Certo, vi è chi protesta, e sempre di più, ci fa molto piacere, ma le proteste non hanno forza. Basta manipolare l’opinione pubblica e, comunque, in un qualsiasi modo, il gioco è fatto, qualsiasi sia il “gioco” … Certe forze han preso il potere sulla Terra: e ciò CONFERMA che il “katèchon” ormai NON c’è più – “no more ‘katèchon’” baby – … **Se** ci fosse stato – davvero - **non** sarebbe stato così facile giunger allo stato presente, non c’è voluto nulla. Davvero. Dal punto di vista della teoria politica si chiama in tal modo: dallo “stato di emergenza perenne” (globale) sempre più allo “stato di eccezione” (C. Schmitt), cf.
      https://associazione-federicoii.blogspot.com/2020/01/lo-stato-di-eccezione-globale-c-schmitt.html
      Anche se siamo ancora in fase di “trasferenza” tra i due “stati” … si osservi come la cosa sia successa in fasi e mai “tutta d’un colpo” … anche questo è interessante da sottolinearsi. Siamo al pieno “stato di eccezione” globale? Non mi pare, ancora …!

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    2. Vi sono forze che desiderano, puntano all’uso del nucleare, in modalità da definirsi, che sia in modo “militare” o cosiddetto “civile”, cosiddetto “volontariamente” o per cosiddetto “errore” che sia, ma quello è lo scopo evidente. Finora non ce l’hanno fatta, la “diversione” ha funzionato, ma sembra funzioni sempre meno.
      Per un “uso” del nucleare – cosiddetto “uso” (tra l’altro, Anders (nel 1 9 6 3 !!) diceva che l’ “uso” del nucleare non è un “uso” quanto, piuttosto, una catena di atti incolori, insapori e inodori, privi di ogni consapevolezza, una catena di decisioni amministrative, ognuna delle quali ci porta sempre più vicini al loro “uso” (cosiddetto) in modo opaco, cosicché alla fine nessuno sarà parso “usarle” ma il mondo ci si ritroverà dentro senza “sapere”) – si necessita, infatti, dello “stato di eccezione”, al quale non siamo ancora giunti, ma ci avviciniamo sempre di più, passteto dopo passetto …









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  2. Interessante notare i cicli Saturno-Plutone - uno di essi era in azione proprio nell’epoca della costruzione – con primo “uso” – della bomba nucleare …

    Peraltro il 6 maggio c’è stato il semi quadrato fra Saturno e Plutone, all’inizio dell’Acquario (grado 2°), e, sempre questo stesso anno, ve ne sarà un altro il 25 settembre, però al 29° grado – “anaretico”, d’ “indebolimento” cosiddetto – del Capricorno. Ve ne sarà un altro ancora: il gennaio 26 del prossimo anno, sempre all’inizio dell’Acquario (1° grado) quando, di nuovo, potremo vedere qualche simpaticissima cosiddetta “escalation” sul lato “nuke” … qualunque forma prenda. Quand’anche fosse sul lato “civile” **cosiddetto** … Il progetto Manhattan nacque sotto l’ “egida” del **quadrato** Saturno-Plutone, portando all’uso effettivo. Qui si parla di semi-quadrato e quindi non sembrerebbe si giunga fino al termine, ma ritorna la famosa “minaccia” **non** fantasma … Il quadrato – sempre fra i nostri “due” astri, “quadrato” particolarmente destabilizzante – a settembre avviene in Capricorno, più che “tecnica” e “nucleare” sa di economia, **systemica** eh. Sarebbe d’aspettiarsi qualche pasticcio in tal senso?




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  3. Eh no che NON sono solo “interessi” … magari fossero solo “calcoli machiavellici” … NON è così, difatti. Non è così, affatto. Non vi è alcun “deep state” ma un “governo ombra” sì … E NON SONO affatto lo stesso! Vero invece che il famoso “Occidente” ha perso tutto quel pochettino d’ “indipendenza” mentale che aveva, tornando – sostanzialmente – alla Prima Guerra Mondiale, o giù di lì … per quel che riguarda la copertura mediatica delle guerre. Nessun dubbio su questo.






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  4. Cf.
    https://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2024/05/appendice-febbraio-2012-.pdf










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