giovedì 3 marzo 2022

L’emergenza, ormai, sarà lo stato “normale”, ovvero “Il passeggero di un aereo non è libero” (JEAN BAUDRILLARD)

 

 

 

 

 

 

E l’avvento del quarto impero, duro e fragile a un tempo, più vicino a Roma e al mondo antico che alla cristianità, nasce dalle macerie dell’ideologia di quell’impero sovietico che, a un dato momento, pretese di essere la terza Roma”.

J.-M. GUÉHENNO, La fine della democrazia, Garzanti editore, Milano 1994 (edizione orig. Francia 1993), p. 11, corsivi miei. E gli eventi di questi dì ci parlano dell’accelerazione di una “nuova fase” in un tal processo.

 

 

Come il cittadino romano dell’epoca di Caracalla, il cittadino dell’età imperiale relazionale si caratterizza sempre meno per la sua partecipazione all’esercizio della sovranità [ma tale £caratterizzazione” viene ottenuta per mezzo di “libertà e democrazia”, e non contro di esse] e sempre più per la sua possibilità di svolgere un’attività in un contesto dove le procedure obbediscano  a regole chiare e prevedibili [in tal senso, il certificato vaccinale non ha avuto alcun posto quando è stato usato per accedere a dei locali o come conferma di un’avvenuta vaccinazione, però ha funto da una sorta di “acclimatazione” quando è stato imposto per poter lavorare]. Queste [regole] variano, da Tokyo a Washington o a Parigi. A ogni funzione […] corrisponde una geografia specifica e gli spazi di diritto possono quini non avervi la stessa espansione: tuttavia, la compatibilità è la regola [ed dunque il modello NON È più lo stato “nazionale”, con una legislazione uniforme su tutto il territorio, ma un impero premoderno, che rispetta la variabili proprie alle sue varie zone]. Questo slittamento del diritto, un tempo espressione della sovranità unidimensionale di un corpo politico, oggi semplice processo operativo che poggia su una base funzionale […], rovina l’autonomia del politico [direi la rovina irreversibilmente] […]. Questa trasformazione metterà a poco a poco sullo stesso piano le regole che sono derivate dai processi, che provvisoriamente si chiamano ancora politici [infatti non so più se un tal termine sia oggi adatto o se parliamo di cose di archeologia recente, “modernariato”, come si dice, di certo parliamo sempre del passato], e quelle che risultano dall’azione concertata delle imprese. Poco importa che una norma sia imposta da un’impresa privata o da un comitato di funzionari. Non è più l’espressione di una sovranità [ecco il punto d’importanza DECISIVA], ma semplicemente un riduttore d’incertezze [vale lo stesso di qui sopra: IDEM] ”.

Ivi, p. 63, corsivi miei, mie osservazioni fra parentesi quadre.[*]

 

 

Quanto alla libertà, essa cesserà ben presto […]. Vivere dipenderà da una sottomissione assoluta a disposizioni rigorose che non sarà più possibile trasgredire [capito dove siamo entrati? in questo “stato”, in questo “REGNO nuovo”: a buon intenditor …]. Il passeggero di un aereo non è libero [questa è la libertà dell’oggi]. I passeggeri della vita futura lo saranno ancor meno [vi si ponga mente]: passeranno la loro durata attaccati al loro sediolino.

SAN ANTONIO”.

J. BAUDRILLARD, La sinistra divina, Feltrinelli Editore, Milano 1986, p. 96, corsivi miei, mie osservazioni fra parentesi quadre.

 

 

 

 

 

 

Prima tutto pandemia. Ora tutto guerra. Ed allora è come dico: di emergenza in emergenza non se ne uscirà più. Togliamocelo dalla testa di uscirne, salvo in modo simulato, apparente, quindi no sto parlando di stati formali che possono esserci, se del caso, ma di uno stato sostanziale: emergenza sistemica perenne, che diventa la “nuova normalità”, eccola la nuova normalità: solo in “Occidente” credono che, cambiando una legge, si cambia uno stato reale.

Vi sarebbe una classe dirigente “globale” se e solo se – in luogo d’ insediarsi nell’emergenza come unico, residuale, “principio di realtà” rimasto (J. Baudrillard) – essa fosse in grado almeno di ridurla, non pretendo la risolva (sarebbe chieder troppo!). Sia detto a chiare lettere: come diceva, per l’appunto, Baudrillard illo tempore – ma proprio tanti et tanti et tanti anni fa – perché questa corsa a rinchiudersi in un qualche “principio di realtà” residuale? Perché tutto è simulacro! La modernità, di fatto, ha perduto il suo “senso” (direzione, scopo, fine: la perdita del fine costituisce la sua potenziale fine però, in realtà, dà inizio ad una deriva senza fine), ma, in luogo di passare la mano – poiché manca un altro sistema di riferimento generale –, ecco che si è trasferita nel simulacro. Una realtà così è auto-referenziale oltre che auto-replicante: un replicante, appunto. Deve dunque, per poter sopravvivere, cercare un “principio di realtà” residuale. Prima è stato questo, poi quello – l’economia come “principio di realtà” residuale ormai ha fatto anch’essa il suo tempo –, sempre più trasformando la realtà residua quando essa venga toccata dall’infernale “sistema-simulacro” della postmodernità. Di discesa in discesa, di caduta in caduta, ecco che solo l’emergenza – senza fine – rimane come “principio di realtà” residuale. Poi, ci son solo gli Ufo …

 

La pandemia c’è stata. La guerra c’è ora. Vi è un qualche altro tipo di grosso shock economico sistemico in vista? Un terzo shock, l’ho scritto, sembra ormai non evitabile perché i due precedenti, bene o male, hanno mostrato dei limiti strutturali.

 

E dopo? Cosa ci aspetta “dopo”? Dopo può esserci solo “l’invasione Ufo”, come peraltro scrissi non molto tempo fa [**].

 

Ed ecco i “complottisti”, si dirà. Bene, allora parliamone, ma seriamente. Dove sta il loro errore: per fare un esempio, alcuni sostengono che tutto quest’ “ambaradan” ci sarebbe per “impedire” il gasdotto “North Stream 2” … E cioè, qui l’economia globale sta sotto attacco (e non potrà che mutare pelle come una serpe), ma questi se n’escono con una cosa che, sì, può anche avere una sua importanza, ma è secondaria: rientra in un’ottica novecentesca d’ “interessi”, un’ottica che sa proprio d’un mondo che già da tempo non c’è più. Il tutto per andar contro la cosiddetta “America”, che ha problemi strutturali, e che non è in grado di reggere l’intero pianeta, perché a questo ha portato il progetto del NWO, cioè al suo – più che prevedibile – fallimento. Anche per questo si parla di un “altro” stato del mondo, che ha un “altro” nome, **non** quello di NWO. Quale? … “quello lì”, sì, quello … Capiranno mai costoro che “l’America” non può durare com’è se dev’esserci una sorta di “pseudo” nuovo “impero”? Non gli entra in testa. Ma neppure la Russia di oggi può perdurare con le ambizioni neo imperiali. In altre parole, il quadro generale mondiale deve mutare (sto tacendo della Cina, ma pure lì mica che possa star come ora senza un termine o un mutamento). Difatti il quadro del mondo sta mutando, sotto i nostri occhi.  

Allo stesso modo, i “complottisti” vedono male – mal intendono, mal interpretano – la famosa “invasione Ufo”, che, secondo loro, sarebbe “in realtà” fatta dal “governo ombra” degli USA, per cui sarebbe “falsa”. Al contrario, essa sarà “vera”, per quanto un tal aggettivo possa esser usato in questi temi … Infatti essa non sarà “fatta” da “velivoli” cosiddetti “alieni” … Al massimo, alcune parti del detto sedicente “governo ombra”, più o meno, avranno cercato un modus vivendi con tali forze, non riuscendoci perché non son riusciti a capire che non ci sta un tal “modus vivendi” con “certe forze”, per cui detto tentativo, alla fine, fallirà, se non sta già fallendo, e la vera “finta invasione” lo attesterà “beyond any reasonable doubt”, come dicevano i telefilm americani (e gatti). Sarà usato quell’evento per un residuo “appello” all’ “ultima emergenza”, con lo scopo di sostenere un sistema in panne? Senz’alcun dubbio, sì. Ma ciò significa che sarà solo un falso evento? No. Ed ecco il punto: questi al contrario credono davvero che sarà solo un falso. Scusate, il virus era vero o falso? Vero. Ed è stato usato, non ha funzionato che in parte, ma lo è stato. La guerra è vera o falsa? Vera, e viene usata per ricompattare l’opinione pubblica verso “certi” scopi. Funziona? Molto di più del virus, ma pure qui ci son limiti, dovuti alla forma “vecchia”, quasi ottocentesca, che tutto ciò ancora riveste.

Ed ancora: se ammettiamo vi sia un crollo economico “serio”, anch’esso verrà usato, il che non vuol dire che il crollo eventuale, o il “problemone”, non esista e sia “solo” un falso “in quanto tale”. Quindi, che una cosa venga usata – o si tenti di farlo, più o meno bene – non vuol dire che quella cosa non ci sia, come invece **TUTTI** i “complottisti” credono. Come ho detto tante, ma tante volte, i “complottisti” sanno vedere “complotti” dappertutto **TRANNE** laddove ci son davvero! Armi di depistaggio di massa. Sui vaccini han fatto una cagnara pazzesca! Saranno però ripresi nel gioco quando dovranno far fuori quelli di ora, quando chi sta portando avanti la fase attuale dovrà passare, perché ognuno deve: ognuno, una volta svolta la sua funzione, pone le basi della sua fine. Funziona così questo gioco al massacro …

E così, pian piano – lento cum pede sed constante – si giungerà, dal vecchio mondo del “pecunia non olet”, a quello nel quale “pecunia olet”, cioè alla parodia dell’ “Impero”, cioè lo stato imperiale di cui parlava – senz’averne la piena consapevolezza, però con la giusta intuizione – Guéhenno nel suo La fine della democrazia, del lontano 1994. E poi, nello pseudo impero, entrerà Israele, dunque il problema della pace in M. O. Il centro globale dell’attenzione diverrà quindi la pace mondiale. E vi sarà la pace mondiale, vi sarà una spinta al “miglioramento globale”.

Fuori dalla follia nazionalistica – i cui ultimi, errati, fuochi vediamo in questi dì –, vi sarà uno stato diverso. Peccato instabile anch’esso, eh sì, perché la struttura portante del sistema – che attende ancor qualche altro shock decisivo – sarà stata così indebolita da non poter reggere a lungo, ma essi ci son stati costretti ad indebolirla, sennò come forzavano la mano nella direzione voluta? Ed eccola la loro contraddizione.

Ma questo è un altro discorso. Fondamentale, poi, aggiungere a Guéhenno quel che lui, al tempo (1993), non poteva intravedere: la necessità di un aspetto “sacralizzante”, tipo un’effigie, un segno, un simbolo, sulla valuta (ovviamente anche digitale) che farà da supporto del “nuovo” sistema che si vede sempre più chiaramente profilarsi di fronte: ed ecco il famoso “n.d.b.”, che, quindi, non ha niente a che spartire con i soliti isterismi, specialmente quelli slavi, completamente fuori bersaglio. Certa gente non si smentisce mai.

Bisognerà vedere i “posizionamenti” rispetto alla deriva ormai definitivamente in atto. Chi si opporrà? Soprattutto: in base a che cosa si opporrà? Perché queste “opposizioni” cosiddette “tradizionaliste”, “sovraniste” e d’altro genere, cioè i “pazzi per l’identità” che si pseudo oppongono ai “pazzi per la democrazia” (strano ma di “pazzi per lo stato” di nicciana memoria non ce ne son più!), han dimostrato, al di là di ogni ragionevole dubbio, di essere precisamente funzionali a quel sistema al quale credonosolo credono – di opporsi. Ed è quel che da tempo si è sempre detto qui: se tu reputi di opporti ad un sistema in base all’ “alternativa” che è parte dello stesso sistema, ne sei dentro: non è il nazionalismo che si oppone al globalismo, ma sono due facce di un gioco dialettico, ed è questa natura “dialettica” dei processi storici che sfugge a costoro, il fatto, cioè, che non può mai esserci una sola forza in gioco: se fosse così, la storia si sarebbe già fermata. Senza Putin saremmo dove siamo? No: e Putin è il figlio della scena tumultuosa della CSI, scena nata dall’errore – voluto – di voler “esportare la democrazia” in un paese non pronto per essa. Ed abbiam visto che i “pazzi per lo stato” non possono aver diritto di cittadinanza nel mondo del “nuovo” impero, “nuovo” impero che chi scrive chiama pseudo impero perché, se penso a Federico II di Svevia e lo metto a paragone con le attuali vicende, vedo il corpo del vecchio imperatore rivoltarsi nella tomba. Quindi è uno pseudo impero.

Il problema è questo: non ci può essere un “vecchio impero” se ci dev’essere il “nuovo” impero à la Guéhenno, intendo come modello eh: quest’autore non era favorevole alla deriva già in atto allora, sia ben chiaro, ma ne fornì un modello, un modello diverso dagli altri che straparlavano – all’epoca – dell’ “impero” in relazione ai Bush e all’ “Amerika”, questi ultimi che straparlavano sono da porre nel vasto novero di chi non capisce niente, non l’hai capito e mai lo capirà perché proietta il Novecento nella nostra situazione; come scrissi già nel 2020: il Novecento è (definitivamente) finito. Era chiarissimo.

Ma pure senza S. Hussein saremmo stati dove siamo?, per tornare al discorso precedente. Gli “utili idioti” ci son sempre …

Godetevi dunque “quel che resta della G. P.”, presto “pecunia olet” … Quanto a dei suggerimenti per poter affrontare questo “nuovo” – ed orribile – tempo che ci sta di fronte, consiglio il recente post: “Tempo di parole, tempo di silenzio”, tempo di silenzio che si approssima sempre di più …

Inoltre lo “pseudo” impero **NON È** il NWO, ecco un altro punto che va chiarito. Bisogna essere “all’altezza” dei “nuovi” tempi (come si dice nella parte finale de “Il mio nome è Nessuno”, ogni problema, infatti, trova la sua illustrazione in qualche film), tempi che nuovi non sono. Chi “era meco” nella vecchia community (2008) sa che di “certe” cose se ne discuteva “in tempi non sospetti”. Ora, i “tempi sospetti” – quelli de “I **Soliti** sospetti” … (ah ah) – son propinqui …

 

Per non concludere. Il passeggero di un aereo non è libero”, scriveva J. Baudrillard nella metà degli anni Ottanta. Regole, regoline dappertutto e non son certo i “populismi” che frenano questa deriva, è vero l’opposto! Ma verrà “qualcuno” che, in nome della “pace”, della condivisione, del “bene” – aprano le orecchie, se non le hanno foderate, i soliti “isterici dell’ ‘anticristo’ de noantri” – chiamerà quindi alla rivolta globale. Dirà “le parole che daranno inizio all’esplosione del mondo”. E potrà farlo proprio perché ci sarà questo sistema qui: ecco il punto decisivo. E potrà farlo proprio perché “il passeggero di un aereo non è libero” … Chi ha orecchie per intendere, intenda (in tenda vada, che il tempo si avvicina di “passare al bosco”, per dirla con lo Jünger de Il ribelle, ma per favore, spogliato del “ribellismo” di destra che, come sempre ha fatto la destra, e sempre farà, dà la volata a tutte le più restrittive ristrutturazioni del sistema: l’ha sempre fatto e sempre lo farà; quanto alla “sinistra”, è da tempo che non esiste per dei motivi che qui si è detto tante volte, ne restano solo dei simulacri) …

 

 

 

Andrea A. Ianniello

 

 

 

 

 

 

[*].

Sul libro di Guhenno, cf.

https://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2021/11/la-fine-della-democrazia-cancellato-vecchio-post-ormai-di-ben-quattro-anni-fa-2017-e280a6.pdf.

In quel tempo, si poteva riflettere ancora, relativamente senza pressioni …

 

 

 

 

[**] Cf.

https://associazione-federicoii.blogspot.com/2020/06/ma-verra-verra.html.

Dunque lo si è già detto, serve però, spero, il ri-cor-dare …

La coscienza è ricordo (smriti) secondo i Testi Sacri indù, infatti … 

 

 

 

 

 

 

11 commenti:

  1. Mettiamo caso che l’attuale governo tolga lo stato d’emergenza: sparirà esso dal mondo? Nient’affatto, perché il sistema rimarrebbe in “stato d’emergenza” lo stesso: ecco il punto. Non è un fatto meramente “legale”, che poi è stato l’errore di Cacciari, che però ha ragione quando capisce che, in effetti, la cosa non finisce più: lui lo vedeva come pericolo, è invece la realtà, la realtà che ci accompagnerà per lungo tempo.

    E perché? Perché solo con l’emergenza questi hanno un residuo controllo del sistema mondo.



    RispondiElimina
  2. Possiamo ipotizzare che il fattore "alieno" di manifesti intorno alla data del possibile impatto (ma ora si dice improbabile) di 99942 Apophis, ovvero nel 2029? Il nome dell'asteroide la dice lunga, la data pure. Ma le date sono sempre state un problema (come spesso si è detto) e la "forma", almeno apparente, di certe cose, ancora peggio...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti mi fa piacere tu capisca che le date – così come le forme, spesso assai ingannevoli! (e qui tanti ma tanti ci cascano “come pera secca”) – siano un problema: infatti è così, ma ringrazia Dio che lo vedi! Tanta gente, anche cosiddetta “spirituale”, niente, non c’è niente da fare, non lo vede. Ma perché forma e date sono un “problema”? Perché non le scegliamo noi le date; quanto alle forme nemmeno!
      La soluzione: bisogna esser flessibili e non fissarsi su date così come su forme. Il che non vuol dire, come un altro pregiudizio recita, che ogni discorso su tali temi è detto “cattivo” perché “ci sono gli spostati mentali”, non funziona così. È come un problema di matematica, complicato, tipo “ultimo teorema di Fermat”, che può richiedere secoli per esser risolto. Ma mica si sta con le mani in mano! Si tenta, si ritenta, ci si avvicina, e pian piano si giunge al tempo in cui si risolverà il nodo fondamentale. Quindi dobbiamo **ringraziare** non certo i signori “oh che cose cattive!”, ma chi ci si è “rotto la testa” per secoli, aiutandoci, quanto meno, ad **eliminare** delle vie senza uscite, dei cunicoli senza senso.
      Dopo quest’utile precisazione “metodologica”, veniamo al punto: Apophis. È cosa possibile quella che dici? Senz’alcun dubbio **sì**, è molto possibile. Forse anche probabile, ma certo non lo possiamo dire. Certo è l’aspetto symbolico – “nomen omen” – ma la forma potrebbe esser anche del tutto paradossale, come vediamo in questi giorni. Che “laggente” non sia preparata ad accettare la pluralità di forma e date, ci sta: sarebbe ingiusto pretenderlo da loro, ma che “spiritualisti” e “classi dirigenti” siano fissate con le loro “idee” – veramente loro o non, a questo punto, poca differenza fa – fa cadere le braccia”, che poi tutto ciò, questo fenomeno, **è** la “crisis”, noi siamo guidati da nessuna classi dirigente, spiritualismi e religioni han fatto fallimento, e alla grande, non riescono a “dar senso” al mondo. Ed ecco che la “via” per l’ “A.” - davvero – è sgombra. L’intero mondo, nessuna sua parte esclusa, ha fatto fallimento: non è una cosettina da poco.
      Il “Grand Default” mentale …


      Elimina


    2. Ma torniamo al punto. Che cosa – davvero – può darci un indizio fondamentale, in tal senso, nel senso della veridicità dell’ipotesi da te fatta ipotesi nient’affatto “peregrina” però, il che on significa sia necessariamente realistica.
      Cerchiamo di ragionare fuori dalle solite “tiritere isteriche” oggi dominanti e manteniamo la mente **fredda**; non ci schieriamo a favore di alcuno ma nemmeno siamo contro alcun altro. Prendiamo atto delle cose “che sono come sono” (Federico II di Svevia) e – solo dopo (dopo …) – noi prendiamo una posizione, cioè dopo che le cose abbiano preso una forma, e torniamo al punto di su: niente fanatismi su forme o date che siano. Le quali sono indicazioni, segnacoli sul cammino: **non sono** il cammino stesso, ecco il punto! “La Via che puoi dire non (è) la ‘vera’ (giusta) Via”, e cioè è solo **una** via e **NON** “LA” Via in se stessa. Quindi è una possibilità fra le altre.
      Procediamo con una serie di assunti. Il System sta sempre più in tilt, ma non è giunto ancor a quel punto lì. Altri shock seguiranno ed oggi l’unico modo che hanno le classi dirigenti – ma pure l’insieme della cultura, dall’economia alla religione passando per la filosofia, la politica “in primis”, ecc., ecc., insomma davvero una crisi onnicomprensiva, che non lascia né luogo né angolo del pianeta senza esser toccato dalla crisi stessa, perché questa è la vera “amplitudine” della cosa – oggi l’unico modo che hanno le classi dirigenti non per riportare il controllo systemico, ma solo per **mantenerlo** (dettaglio decisivo) è il prolungare lo stato d’emergenza, che sarebbe divenuto lo stato normale: non lo dico io, lo scriveva “illo tempore” P. Virilio!
      Domanda chiave: son sufficienti questi tre schock? Per generare lo stato d’instabilità – di “ebollizione” – systemico, sì, per far sì che il sistema stesso vada del tutto i panne: no. Ci vuol u altro passettino ancora: ed è la vera “finta invasione”, o finta “invasione vera”, ovvero il *crollo della coscienza cyclcica”. Cosiddetto “finale”, finale in un ciclo umano, **NON** finale in senso assoluto! Conviene sempre precisarlo, sennò la gente – già BEN “psychotica” di suo (!!) – lo diventa ancor di più … Ora ecco il unto: se interviene questa finta invasione troppo rapidamente, cosa succederebbe al processo nel suo insieme? Che si fermerebbe. Ma, in tal caso, si fermerebbe anche il processo implosivo! In tal caso, non accadrebbe che dei “residui” troppo grossi – come diceva Guénon “illo tempore” – rimarrebbero? Ed allora, che razza di “fine del cyclo” sarebbe? Sarebbe una grave crisi *dentro* ad un cyclo … il che ha diversa natura.
      Il tutto, dunque, si riassume come segue: per sapere se la data del 2029 è probabile, non solo possibile (che sia possibile, lo si è detto, è invece certo), si deve conoscere “l’entità”, la quantità di “dissolutio” systemica della quale c’è bisogno perché la finta “invasione vera” (o vera “invasione finta” ce dir si voglia) possa – davvero, realmente, non teoricamente – “darsi”, per usare il gergo filosofico (ma **non** “philosphico”) …
      Ecco il punto nodale.

      Elimina


    3. Come si vede, la risposta **non è** semplice, ma, purtroppo, pur essendo giusto che di tali temi si dibatta – pure pubblicamente, poiché ci stanno tonnellate di gente con le bistecche sulle orecchie, ma non è affatto vero che tutti siano così – gli spazi di libera, davvero libera, discussione vanno riducendosi e a vista d’occhio (un regalino dei fanatici dell’ “anti vaccinismo”, come sempre la famosa categoria degli “utili idioti” sono usati). Si farà quel che si può, purtroppo oppressi da mancanza cronica di mezzi adeguati “all’uopo” (la “pasta all’uopo”, diceva qualcuno, in vena di – sane – facezie …) …
      Vero si è che i “passaggi cyclici” – quelli veri, non quelli “fantasticati da scrittori e registi” (del typo del “Terzo Tempio di scrittori e registi”, come lo chiamo: la ricostruzione “filologicamente corretta” del passato: ma che senso avrebbe?, una sorta di “Disneyland del sacro”?, il Terzo Tempio = riprendere il sacrificio nel Tempio e cioè proprio quel che Gesù Cristo abolì, la missione **storica** – non il suo ruolo per i cristiani – di Cristo è stata, per l’appunto, proprio l’abolire il Tempio, ricordiamocene, = abolire **il sacrificio** all’interno di esso, sennò il Tempio è un guscio vuoto, magari bellissimo (non discuto), ma sempre guscio) – vero si è, si diceva dei “passaggi cyclici”, che questi ultimi avvengono **sempre** nell’oscurità, tuttavia è anche vero che qualcuno deve sopravvivere. O non è così? Deve capir bene cosa stia succedendo, impresa straordinariamente “super-stra-hyper difficilissimissima” oggi, a causa delle **migliaia** di voci discordanti. La qual cosa non significa, se lo tolgano da testa coloro i quali ancor lo credano, che ‘ste cose saranno detta da emittenti pubbliche, anzi, dicevo, la realtà è che gli spazi si vanno restringendo, non certo allargando! Le cose andranno in modo “laterale”, come, peraltro, è sempre stato, ma sempre più difficilmente: “strategie oblique”, direi. Oggi è l’epoca delle strategie oblique … Non è affatto detto che la via più diretta sia la più breve … Non è affatto detto.

      Elimina


    4. Dunque sì: la data proposta è plausibile, possibile. Ma ciò che conta davvero è seguire il **processo** nel suo prodursi, “chaotico”, siamo in stato “chaotico” (non “Ordo ab Chao” ma “Chaos ab Ordine”), per chi conosce le dinamiche dei fluidi o le dinamiche dei sistemi complessi: potrebbe applicarle benissimo a queste condizioni, peraltro è ciò che fecero Wallerstein e Hopkins “illo tempore”, quindi qui le scemenze “tradizionalistiche” non han libero corso. Una conoscenza è sempre tale: conoscenza. Il problema della scienza moderna sta nella sua epistemologie limitata che collide con le “scienze tradizionali”, *******non******* “tradizionalistiche”. Se tu mi dici: due più due fa quattro, argomentava “illo tempore” Guénon, **chiunque lo dica**, anche un bambino. Decisivo sarà, però, se *capisce* ciò che dice o ripete “a pappagallo”, o “app app a gallo” … trattasi di due “app” che simulano il canto del gallo a distanza di kilometri, così fai svegliare due vicini scocciatori nello stesso momento … sto scherzando eh. Un po’ di humour in questa sinistra, e insieme straordinariamente noiosa, fine del “Kali Yuga” è necessario; fa bene, diciamo che è terapeutico.
      Riassumendo: 1) Siamo insomma in stato di ebollizione. 2) Decisivo rimane il decorso della malattia sistemica in atto da tempo e che si sta notevolmente aggravando. 3) La data proposta è plausibile, con **tutte**, però, le “note a pie’ pagina” dette.
      A buon intenditor …



      Elimina
  3. Un altro indizio – e **non certo** di minore importanza! – favorevole alla data del 2029, seppur “con beneficio d’inventario” (come suol dirsi), è quella che si desume dalla “Profezia del Re del Mondo” contenuta in “bestie, uomini, dèi” di F. Ossendowski, che funse da “base”, da **spunto** (le inutili polemiche non han mani capito questo – semplicissimo , per altro – punto) per Guénon per il suo “IL Re del Mondo”, peraltro apparso prima in Italia sulla rivista “Atanòr” e dopo come libro, con delle aggiunte, in Francia.
    In breve – venendo sempre all’essenziale, dati i tempi – si dice che, nel 2011, sarebbe terminato l’ordine ato dalla fien del Secondo Conflitto Mondiale (così è stato, peraltro), e, dopo, sarebbero seguiti “18 anni di ‘guerra’”, dove noi **NON** dobbiamo intendere “guerra guerreggiata” – che ci sta eh, ma mica per diciotto anni continuativi **senza** interruzioni! – ma dobbiamo intendere la fine di un “ordine” e l’entrata in un disordine sempre più “chaotico”, insomma: OGGI!
    Se noi facciamo la semplice operazione: 2011 + 18 si ha, guarda caso …, 2029 …
    Peraltro il ciclo di 18 anni = 9x2, quindi si divide in due parti: la prima sezione di nove ai (2011 + 9 = 2020, ma guarda caso, di nuovo …) e la seconda, che inizia quest’anno. E tutto può dirsi che quest’anno non stia provocando terremoti politici ovvero l’entrata in una seconda “fase” del processo in atto, “in vista” del “R. A.” insomma (chi ha occhi per vedere, veda, chi ha orecchie per intender in tenda vada …).





    RispondiElimina
    Risposte
    1. Intorno a quel punto (cioè il 2029) la "Loggia orientale" dovrà, probabilmente, avere diggià il controllo della 7 torri, vincendo (per modo di dire) questa guerra. (Ma c'è poco da aggiungere, vedo che sono stato anticipato: dell'ultima possibile "torre" che ipotizzavo se ne parla già altrove). Immagino che ciò sia necessario per far sì che certe "manifestazioni aliene" avvengano.

      Elimina
    2. Esatto ci deve esser questo “cambiamento” perché la famosa “falsa (vera) invasione” si possa “dare” …






      Elimina
  4. E intanto senza che gli italiani se ne accorgono Colao ha annunciato la nuova diavoleria anti contante IDpay ...Per ora parlano di benefici economici cashless ma non ci vuole molto a capire il controllo che c'è dietro...figurarsi se la ggggente si rende conto che il denaro digitale porterà ad una serie di evidenti problemi.Cambiando discorso...l invasione UFO avverrà prima o dopo la venuta dell A.?Questo punto è importante...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo è così, questa è una ghiotta occasione per portare il mondo nel disastro e poi proporgli - imporgli - delle “soluzioni”, il processo è *dialettico*, cosa che i “complottardi” son incapaci anche a concepire.

      Certo che trattasi di punto molto importante, che richiederebbe però delle considerazioni ulteriori, giacché dirlo in modo “apodittico” non ha gran senso.

      Elimina