mercoledì 2 marzo 2022

Balena (in un baleno)

 

 

 

 

 

 

 

Il puzzo aleggiante nell’atmosfera di questi porti era leggendario. Ma il direttore di una stabilimento americano per la lavorazione delle balene proclamò non tanto tempo fa: «E chi se ne frega? Quello è il puzzo dei soldi, e per me è un buonissimo odore». Piaceva tanto ai norvegesi che subito dopo la prima guerra mondiale alcune delle loro baleniere di maggiore stazza si spinsero ancor più a sud […]. quando avvistarono i ghiacci permanenti del pack dell’oceano Antartico, scoprirono ciò che Herman Melville, il celebre autore di Moby Dick, credeva sarebbe rimasto sempre un rifugio inviolabile […].

L’ultimo rifugio non esisteva più”.

F. MOWAT, Mar dei massacri, Longanesi & C., Milano 1988. p. 146, corsivi in originale, grassetti miei. E così oggi noi, come le balene un tempo, non abbiamo più alcun rifugio …  In ogni caso, quel puzzo ci ricordi sempre cos’è stato – e cos’è ancora – la “Grande Prostituta” …

La “Grande Prostituta” è il dominio di pecunia non olet.

Noi stiamo andando invece verso il dominio di pecunia olet

A buon intenditor …

 

 

 

 

 

 

 

Non so se qualcuno ha mai visto come le orche vincono una balena. Ebbene, le orche la mordono di qua e di là, la sfiancano e la dissanguano. Vero si è che la balena, una volta finita o resa inoperante, galleggia per causa del grasso abbondante che la ricopre, e che la rendeva oggetto di una durissima, sanguinosa caccia (della quale Moby Dick ci ricorda la natura). Oppure la balena viene rimbambita, spesse volte proprio dagli attacchi ripetuti, ed allora talvolta si spiaggia: che è il nostro caso.

Allora ormai sanguinante, ormai esausta, però ancora viva, la balena si spiaggia. Le stesse orche – “poverine” – che tanto si erano adoperate per poter sfiancare la balena, una volta che quest’ultima si sia spiaggiata davvero, dovranno accontentarsi degli spuntini loro già forniti dai vari morsi nel frattempo dati, sempre con lo scopo di sfiancare, fiaccare la balena. In una parola: tanta fatica fatta ma niente gran pranzo per le orche …

Una volta spiaggiata, la balena è finita. Ci potrà voler molto tempo prima di morire. Vari animali se ne disputano le spoglie, prima il grasso – la parte più dolce –, poi la carne, infine rimarranno le ossa, che il mare provvederà a disperdere, mai del tutto però, per cui qualche osso rimarrà sulla spiaggia. Tra l’altro l’orca è in grado di poter salire sulla battigia – la “bestia dal mare” …! –, ci sono delle immagini impressionanti in tal senso, ma poi dovrà tornare alla sua esistenza nei mari, piaccia o non …

In un modo o in un altro, come s’è detto in un recente commento, l’economia mondiale riceverà un altro shock, ed è il vero scopo di tutto questo movimento (come ci siano giunti è interessante, anche dal punto di vista storico, si sa della centralità del revanscismo russo (da me studiato da tanto tempo e tanto tempo fa denunciato, nel 2003) e dell’assenza di una vera classe dirigente in Occidente, ma è un discorso che ci porterebbe ora troppo lontano, rimaniamo al “momento”); lo shock pandemico era, evidentemente, insufficiente. Se anche questo sarà insufficiente, ce ne sarà un altro. E un altro. E un altro ancora.

Finché la balena sarà spiaggiata. Definitivamente.

Per ora, si son avuti due shock: siamo nell’ “irreversibile” ma NON ancora nell’ “irreparabile”, ma non si sa se ad un terzo shock il sistema tiene. Chi sta DIETRO le varie forze in lizza nel mondo, apparentemente opposte, ha in mente di far spiaggiare la balena. Ho detto “apparentemente opposte”: e qui, fra i pochissimi ad aver capito che il “piano” È DIALETTICO, vi è stato A. C. Sutton, e cioè che non si può basare su di una forza sola, quella postulata dai “complottisti”, ma è un gioco di opposizioni, un gioco, però, che ha un fine comune. Se tu, infatti, fai tutti gli scenari, vedi che son orientati allo stesso fine. Ed è quel che qui s’è chiamato – “in tempi non sospetti” – “il punto d’indecidibilità”, dove qualsiasi decisione tu possa prendere, le cose vanno sempre sullo stesso cammino, ma, finché tu hai più d’una opzione, non ci sei.

Anche se ne hai due non ci sei, ma ci sei prossimo allora …

Il gioco è dialettico vuol dir questo: che “certe” cose le fa l’uno ed “altre” le fa l’altro, e si susseguono in cerchi sempre più concentrici, sempre più ravvicinati.

E così, che sia così o cosà, che sia zuppa o pan bagnato, si giungerà finalmente al punto in cui – per far funzionare “quel che resta della balena” – dovrai ricorrere al famoso “n.d.b.” (che non ha niente a che spartire coi vaccini, i certificati digitali al massimo ne sono stati un lontano ballon d’essai).

Vi sarà la “Pace”, dunque, “in fine”.

Dietro tutto ciò vi sono dei gruppi cosiddetti **pseudo** “neo imperiali”, che puntano ad una società col minimo di classe media possibile: una casta superiore, dei vassalli e una massa senza volto, questa sarebbe la loro intenzione, inevitabilmente votata, però, al fallimento. E tuttavia, il danno è davvero enorme, con costi sociali enormi: la “situazione straordinaria” senza leadership, questa la loro intenzione. Questi gruppi odiano la “G. P.”, ecco cos’è che li muove, per cui questi “odiano” il “System”, odiano il “patto sociale” – in realtà già in gran parte autodistrutto dalle dirigenze occidentali – che seguì alla fine del Secondo Conflitto Mondiale (perché, in realtà, certe forze, cambiando forma, si sono mantenute: il nazismo non è che un’etichetta [*]), patto sociale che è terminato – da tempo –, ed è la “fine del riformismo incrementale” di cui parlavano Wallerstein e Hopkins, qui spesso citati, all’inizio della seconda metà degli anni Novanta, quasi trent’anni fa, ormai. Essi odiano tutto ciò, e vogliono che la balena si spiaggi, che “Moby Dick” infine “cada”.

 

In vista, dunque, non vi è più – affatto – il NWO (che fa parte del passato), bensì il “R. A.” (o: “R.d.A.” che dir si voglia). Questo vi è in vista. E poiché il problema delle transazioni sta divenendo sempre più centrale, in un modo o nell’altro – qual che esso sia – si giungerà quindi al “n.d.b.” … Che non sarà un mero segno, vi è dell’ “altro”, come s’è detto più volte … Peraltro, tutti quelli che tanto parlavano contro i Bush erravano perché, sì, è vero che il NWO era destinato al fallimento, ma era l’ ultima chance per evitare d’andar verso il “caos sistemico”, come lo chiamavano Walelrstein e Hopkins (nel 1997!), e cioè il più gran pericolo, dal loro punto di vista, chiaro.

 

 

Andrea A. Ianniello

 

 

 

 

[*]

«Ma cos’è un’etichetta? Una forza decisa ad imporsi può portare tutte le etichette che vuole, a seconda di come gira il vento: nessuno può eliminare un’idea semplicemente cancellandone il nome, così vi dico che la potenza nazista è più che mai presente sulla terra; si è rivestita d’abiti onorevoli, e s’è perfezionata in una tecnologia che sarà ben presto capace di modificare i climi, quindi l’equilibrio economico fra le nazioni; si basa anche e soprattutto sulla scarsa resistenza fisica ed emozionale della maggior parte delle persone che sono in risonanza con ciò che potremmo chiamare “una certa lunghezza d’onda”», A. e D. MEUROIS-GIVAUDAN, L’incontro con Lui, Edizioni Àrista, Torino 1990, pp. 121-122. Si accenna all’ “A.”, di seguito, il quale vorrà, per così dire, “condizionare a non essere condizionati” … Ma, in sostanza, vorrà la “pace”, fuori dalle follie di un sistema che si va sempre più inceppando: “Lasciatemi dire, dapprima, che tra voi ce ne sarà uno, poi due, poi tre, poi altri ancora, che diranno: «Sono io, colui che aspettate» … e vi saranno uomini abbastanza sordi per starli a sentire: poi ne sorgerà un altro, più abile, che non si designerà da solo, ma che si farà designare da altri, un uomo dalle parole colorate di pace e di grande potere, un essere capace di soggiogare e che si farà ascoltare dai governanti … che poi, forse anche voi ascolterete! Probabilmente trarrà da voi, ipnoticamente, qualcosa di moto simile all’amore, perché saprà condurre uomini e donne fino ad un certo punto … ma vi condurrà, li condurrà fino all’Incontro? [“‘LA’ “fine”, infatti è l’ “INCONTRO” con quella Realtà che È SEMPRE ma NON si “MANIFESTA” in modo “aperto” nel flusso temprale cosiddetto “normale”] A voi il compito di rispondere. […] Vi dico che, in questo caso, ciò che chiamerete l’ “incontro con sé”, sarà più che altro l’incontro con il falsificatore: v’inciteranno allora a seguirlo come se fosse il capo del gregge … ci son trentaseimila modi di formare degli eserciti [i “36 stratagemmi” per mille …]. Il problema sarà di sapere in coscienza, ognuno, se è davvero importante formare un esercito, ovvero aprire la porta ad un nuovo condizionamento. Condizionare gli uomini ad essere scondizionati! L’ultima trappola [la più subdola e la più insidiosa]! Quando il chiaroscuro si mette ad usare il linguaggio puro della Luce, ci vuol ben altro che il vocabolario per non cadere nella trappola”, ivi, p. 183, corsivi miei, miei commenti fra parentesi quadre. Uno dei punti fondamentali che tanti – i quali straparlano di questi temi – NON HANNO MAI CAPITO (mai) è una semplice questione: a che punto deve discendere la realtà del mondo nella fase di dissoluzione, cioè, a livello sociale, d’ “implosione”, perché una cosa del genere abbia successo? Sta tutto qui.

 

 

 

 

 

 

9 commenti: