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Riguardo
al “Trittico dell’Adorazione dei Magi” (1510 ca.), cfr. Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Trittico_dell'Adorazione_dei_Magi,
consideriamo il pannello centrale (1).
Per
tornare alla parte finale di un post precedente, dell’anno scorso (2), la figura che, all’interno della
capanna, sta “lì lì per” venir fuori, è l’Anticristo. Bosch riecheggia le
vecchie profezie, oggi considerate “anti-giudaiche”, sull’Anticristo di stirpe
ebraica, il Messia giudeo - Mashiach
- che i Giudei prenderanno per il “vero” Messia, nel frattempo già venuto, ma
che essi non han riconosciuto. Se si nota bene, questa figura, che viene dalla “vecchia
capanna” che è “l’Antica” Legge, ha i paramenti regali.
Ne
scriveva, illo tempore, una storica
dell’arte:
“La tradizione ebraica e la leggenda cristiana si trovano congiunte,
combinate nell’Anticristo di Bosch.
Egli veste il manto scarlatto portato da Gesù negli episodi della Passione e
della Resurrezione - che egli riuscirà a contraffare, per sedurre gli uomini -
e sul capo ha le spine, avvolte però intorno ad una mitria metallica, così che esse non possano ferirlo. Una delle
spine, contenuta in una capsula di vetro
- oggetto che si riferisce agli artifici alchemici - si converte in un ramo fiorito di gemme. Il prodigio ricorda un
miracolo dell’Anticristo il quale farà rinverdire un albero secco [si allude al
passo del “fico maledetto” in Mt 21,
18, 32, passo che, non certo casualmente, segue immediatamente dopo l’aver
scacciato i venditori dal Tempio, unico
episodio “violento” di Gesù, per cui il fico fu interpretato, nei primi secoli
cristiani, come simbolo della Legge antica giudaica, che l’Anticristo farà “rinverdire”,
e dunque il Tempio in un qualche modo, anch’esso “rinverdirà”; nota mia]. La
natura diabolica del Messia viene sottolineata da alcuni particolari minori che
insistono sul tema del Male. Ad un nastro - sul quale sono ricamate delle rane,
emblema dell’eresia - sta sospesa una campana che non solo è la campana del
povero lebbroso [un passo del Talmud
allude al Messia futuro che starebbe seduto fra poveri lebbrosi, nota mia], ma
anche quella del Cattivo Pastore. Lo strumento metallico che l’Anticristo tiene
in mano è, secondo la Brand Philip, uno degli attributi più noti del falso
profeta, il ‘forno’, allusione scoperta alle pratiche magiche. Esso presenta la
stessa forma d’imbuto rovesciato, dalle pareti scandite da ‘gironi’, dell’inferno
dantesco. A mio avviso, si tratta
piuttosto di un copri tiara, caratterizzato da un ampio foro sulla sommità,
che serva a far emergere la ‘provetta’ con la spina gemmata, e da un fregio che
rappresenta figure (non ben identificabili) che si affacciano da una balaustra
per afferrare il collo di certi volatili,
forse cicogne, o gru. In alto, su un trave della capanna, albergano gli spiriti
impuri, una lucertola ed una gufo. E una
falsa stella, fatta di paglia, è appuntata in cima alla capanna: è la stella del falso Messia
che contrasta con la stella di Cristo, splendente nell’alto del cielo puro. Il
regno dell’Anticristo è dunque il mondo, cioè tutto il paesaggio sullo sfondo;
la danza spensierata dei contadini annuncia le lascivie cui si abbandoneranno gli uomini dopo la
morte dell’Anticristo, prima del
Giudizio Universale; gli eserciti in marcia non sono che le orde di Gog e Magog, idealmente precedute dalle schiere
punitrici del leggendario Prete Gianni; e la città ignota è la Gerusalemme
Celeste, quale sorgerà dalla distruzione finale del mondo. Il trittico del
Prado non è che una terribile ammonizione ed una condanna dell’ignoranza umana, e, soprattutto, è la
prefigurazione dell’ inevitabile avvento dell’Anticristo. E l’Adorazione
non è soltanto un evento mitico, o storico, o leggendario, ma è anzitutto
evento simbolico, poiché è allegoria
del mondo e rappresentazione delle insidie del Male e dell’eresia, sempre presenti
ed attive, anche se occulte, accanto all’uomo. L’Adorazione è, infine, un
episodio destinato a ripetersi, evento già accaduto nel Bene dovrà necessariamente duplicarsi nel Male. I Magi [d’origine iranica, ma le forme iraniche pre-islamiche e non zoroastriane, tra
l’altro i Magi “buoni” son il “buon magismo”, quelli “cattivi” ne sono invece
il lato malvagio; nota mia] che ora vengono ad adorare il Bambino verranno
forse, nel futuro, ad adorare il falso
Messia, l’Anticristo” (3).
NOTE
(1)
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/7/7a/J._Bosch_Adoration_of_the_Magi_Triptych.jpg/1024px-J._Bosch_Adoration_of_the_Magi_Triptych.jpg.
Splendida la Città che si vede in lontananza, essa è la Gerusalemme Celeste, discesa
sulla Terra, https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d1/Jheronimus_Bosch_062_central_panel_03_detail_01.jpg.
(2)
http://associazione-federicoii.blogspot.it/2015/12/la-rovina-del-cash.html.
(3)
M.
Bussagli - Maria G. Chiappori, I Re Magi.
Realtà storica e tradizione magica, Rusconi Libri, Milano 1985, pp. 253-255,
corsivi miei.