giovedì 4 luglio 2024

Aquariana 11.

 

 

 

 

 

 

Per quanto – effettivamente – sia piuttosto lungo come “pezzo” (anche per i cosiddetti “standard” propri a questo blog ormai da tempo, ed entrati nell’uso), si tratta – mercé una fine giugno inusualmente poco calda – ed anche un inizio luglio, dopo aver “scavallato” quell’ondata tremenda (di calore) che c’è stata per la metà dello scorso mese – per cui mi son detto: approfittiamone! –, si tratta, si diceva, di uno scritto piuttosto importante, sul tenebrosoaffaire”, ED ALTRO.

In particolare, segnalo – come molto importanti – sia la nota a pie’ pagina n°10 sia la nota n°7 a pie’ pagina, che contiene qualche “chicca”, interessante …  Ovviamente, interessante per chi vi sia interessato … per gli altri: semplicemente non è interessante. Ed è bene, oltre che giusto, che sia così … [*]

Cf.

https://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/wp-content/uploads/2024/07/aquariana-11--1.pdf 

 

 

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[*] “Vi è chi è senz’armi. Ma chi ha armi, combatta — non c’è un Dio che combatta per coloro che non sono in  armi. Legge vuole che la vittoria in guerra sia ai valorosi: non a chi prega. Che i vili siano dominati dai malvagi — è giusto”, PLOTINO, “MASSIME DI SAGGEZZA PAGANA” in Introduzione alla magia a cura del “GRUPPO di UR”, vol. III, Edizioni Mediterranee, Roma 2006 (IIIª ristampa), pp. 151-151, corsivi in originale. Sono parole – terribili, soprattutto quelle conclusive – che in Italia dovrebbero essere scritte su tutti i muri, e a caratteri cubitali, su tutti i monumenti e dovunque, sulle carte intestate, sui documenti pubblici, sopra i libri di testo, nei telefonini e praticamente dovunque, cosicché quasi nessuno possa sfuggirvi (come fanno per le radiazioni elettromagnetiche, in pratica). E soprattutto da noi, nel Sud, queste parole dovrebbero essere in duplice copia, dovunque … Ah: l’eventuale vittoria è “di chi combatte non di chi prega” ma solo se combatte LE *PROPRIE* battaglie, non quelle che gli vengono “assegnate”, o che, di fatto, gli vengono imposte … Sennò è solo un mercenario.

 

Ricordo quell’apologo di (C.) Castaneda, quello dei due gatti, dei quali uno – con un ultimo guizzo – sfugge alla sua sorte, ché sarebbe stato ucciso assieme all’altro, mentre il secondo fa le fusa e si fa dolcemente accarezzare proprio da quelle stesse mani che stavano per consegnarlo all’uccisione.

Castaneda tanto esalta il primo gatto, quello che fugge, ma poi si rende conto – glielo fan notare, in realtà – che c’è anche l’altro gatto! Bene: la stragrande maggioranza degli uomini è COME IL SECONDO GATTO, quello che fa le fusa a chi lo ucciderà. Così è, così funziona. E, se guardiamo – ma per davvero! – dentro il nostro cuore, vi scopriremo il secondo gatto … Per il primo gatto, infatti, la liberazione fu dura lotta, e lotta, in primis, interiore.

Tanta lotta interiore fa dormir male … 

 

La verità si è che lo “spirito umano” è stato fiaccato – ma davvero nel profondo – dal predominio della tecnica. La libertà è solo una parola, uno slogan politico, niente di più. Chi si è opposto, infatti, è sempre stato sconfitto: e questo è “passato agli atti”. Così i “secondi gatti” han riempito il mondo … Puoi anche “vincere”, sì, ma se e solo se il tuo “padrone” – che spesso manco si vede – ti appoggia: può cambiare idea, può voler sbarazzarsi di te. Allora, in quel caso, gli farai le fusa lo stesso, come il secondo gatto.

Definizione di slogan: “È l’età degli slogan. Si pensi all’etimologia del termine “slogan”, che deriva dal verbo tedesco “schlagen”, “martellare”, che denota l’ossessiva ripetizione delle stesse formule”, M. MACALE, Il mito della Tradizione, Bastogi Editrice, Foggia 1991, p. 58. Così è, ma questo testo appena citato, pur avendo ragione sul punto, è – davvero – un testo MOLTO ma DAVVERO molto “datato” … In ogni caso, davvero siam “martellati” e mai tanto come oggi …!

 

 

 

 

 

 

14 commenti:

  1. Dpo questa faticaccia - e pesca -, grazie al clima altalenante (anche se parrebbe che ora non torni il pessimo anticiclone africano, ma quello, normale qui, delle Azzorre, parrebbe ...), vi saranno, in modalità estiva, cose di piccolo cabotaggio, come le chiamo.








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  2. Per prima cosa devo ringraziarti caldamente per il pdf e delle precisazioni sul tenebroso "affaire": non ho mai riscontrato chissà che difficoltà nel comprendere un argomento trattato su questo blog, ma la questione di Rennes-le-Chateau mi lasciava un pò confuso.

    Sulla "soluzione", invece (se così possiamo definirla), la "presa d'aria", il lasciar posto al Nome Segreto, in contrasto al "apnea" unilaterale di questi tempi ultimi, c'è da dire qualcosa, ovviamente, sull'umiltà (cristianamente intesa, soprattutto). Leggevo tempo fa l'anonimo " La nube della non-conoscenza", mi colpì la semplicità con la quale trattava la questione. Parlava di due generi di umiliazione: una "piccola" e una "grande", dove con "piccola" si intende la presa di coscienza causata dalle avversità della vita (in sostanza, quando ci si sente venir meno il gradino sotto i piedi) e con "grande" l'umiliazione volontaria davanti a Dio: mentre la prima ha un "effetto" transitorio, la seconda è radicale e definitiva. Sto blaterando delle ovvietà per chi comprende il vero significato della parola "umiliazione", che non è nient'altro che il mettere da parte (volente o nolente) noi stessi davanti alla volontà di Dio. Se volontaria, basta che accada (che si lasci che accada) una sola volta, per esserne completamente trasformati. Da qui, l'apparente ossessione (macchè, ossessionati saran forse gli "orgogliosi") di tutta la mistica cristiana per questa umiltà, senza la quale nessuna virtù è possibile e che tutte le virtù invalida. Allora anche i santi precipitano giù dal cielo se mancano di umiltà (semi citazione di un testo che non ricordo) e noi lo sappiamo bene (che precipitano!), giacché sappiamo che l'anti tradizione nasce dentro la Tradizione stessa, e non come un ente separato ed in opposizione con quest'ultima. Il significato di questa umiltà, in ciò che resta del mondo "cristiano", è ovviamente travisato e pervertito come tante altre parole fondamentali, e non potrebbe essere altrimenti in un mondo dove "[...] The best lack all conviction, while | the worst are full of passionate intensity." [W.YEATS - THE SECOND COMING]. Ci si auguri soltanto di diventare più umili possibile prima di essere "trascinati per i piedi" sotto il trono di chi comanda davvero.

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  3. In effetti, è un “affaire” davvero tenebroso … con un sottofondo che rimanda davvero a “certe” cose …
    Proprio così! Vi è una sorta di “apnea” oggi! Esattamente così funziona … ci tolgono il respiro, tutto assorbe: “casuale” …? Non credo proprio … Una sorta di apnea spirituale, che hai voglia di contrastare con solo parole! La parola (ma lo dicevo in “Impolitiche”) oggi ha perso potere, non abbiamo parole “potenti” ma parole impotenti. Il nostro problema non è più contrastare il “male” al solo livello “individuale” ma, invece, che abbiamo di fronte gruppi di forze “coagulati” realmente essenti, per quanto spiritualmente guasti all’estremo. Questo vuol dire che il “male” – sotto tante differenti forme, chiaro – ha “preso il potere” sulla faccia del disgraziato pianetino chiamato Terra.
    Esatto l’ “umiltà” – sostanziale – non è altro che il “farsi da parte” e lasciar posto alla volontà di Dio, tanto più lo si fa, tanto più si ascende nello Spirito. Ma noi sappiamo – ognuno di noi ben lo sa – che non c’è cosa più difficile! Ovviamente non ha niente a che spartire con l’ “umilitarismo militante” tutto esteriore né con le sole umiliazioni della vita che tutti vivono e però quasi nessuno poi cambia davvero. Esatto, l’anti tradizione (ed ancor più la **contro** tradizione) nasce *dalla* “Traditio” non più compresa precisamente su questo punto. Ma ormai tale “umiliazione”, si sa, è mal compreso e deviato. Come tutto, del resto! COME TUTTO. Non vi è cosa non alterata oggi: e come farebbe il “male” a prendere il potere se fosse altrimenti? Il che non toglie la colpa di chi devia eh, attenzione. Sono cose che ho spesso ripetuto: ma non le si ripete mai a sufficienza! Con la piena consapevolezza, però, che questo è un “dato della consapevolezza” e “dirlo” non è affatto sufficiente. Se bastasse dire – anche questo è stato detto varie volte – la cosa sarebbe molto meno grave: non saremmo alla “fine dei tempi” ma solo in una crisi ancora “storica” quando invece, ahi noi, non è così …
    Mi unisco – e **sottoscrivo** – il tuo augurio finale: ci si muove, dico sul serio, fino al punto in cui non vi sarà più alcuna possibilità di scelta salvo quella “di essere “trascinati per i piedi” sotto il trono di chi comanda davvero” … trono metaforico, chiaro …!






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  4. Stavo pensando al poema di W. B. Yeates (del 1919) intitolato “The Second Coming” e che, chiaramente, risente del Primo conflitot mondiale, però ha dei passi ancor attualissimi - anzi: OGGI più attuali che in QUEL tempo! -, come quando dice che il falco non ascolta più il falconiere - e veniamo a Federico II! - o che parlano del processo attuale di dissoluzione del mondo - l’anarchia che si diffonde sul mondo - o il fatto che ai migliori mancano le certezze mentre i peggiori son pieni di furiosa passione: OGGI! OGGI!

    Si cerchi una buona traduzione, ce ne sono anche su siti senza copyright.
    Per ascoltarlo invece diventa più difficile, se uno vuol ascoltare una buona recitazione senza il gracchiare ormai diffuso quasi ovunque.





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  5. Il problema è il “No” al fondo delle cose, oggi fortissimo - che, tra le altre cose, sta pure la centro dei corpi umani - e non è che questa cosa qui la si controlli o, addirittura, vinca con le traduzioni, con le dottrine, con le discussioni: sono forze manifestate! **Che hanno preso corpo**, ma *****letteralmente!*****
    E si manifestano - **anche** (ma significativamente!) - come “Hydra”.
    La visuale davvero - e **non** esteticamente o istericamente - detta visione “apocalittica”, e a buon diritto così denotata, sostiene appunto questo (non so se mai avremo modo di ritornarci, ma è così) e cioè che le “forze del male”, pur essendo incorporee, ad un certo punto ***PRENDANO CORPO*** - nella **misura del possibile**, mai, cioè, in modo cosiddetto “assoluto” (che comporterebbe “ipso facto” la fine della Terra, ma ciò è oggi NON possibile) -, ed è con QUESTE che abbiamo a che fare. Dunque la parole non bastano.


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  6. Gestore25 maggio 2024 alle ore 22:43
    Leggevo del vecchio materiale su “Henoch” e, nello specifico, quei passi dove parla della “decisione divina” sull’ “inevitabile” Diluvio – che portò alla fine di Atlantide –, tra l’altro; ma, in quei passi – sul “Diluvio universale” – NON si parla dei “popoli di Gog e Magog” sui quali, poi, si fan – pochi – riferimenti, ma riferiti (anche nei “Libri di Henoch” ed altri “libti apocalittici precristiani”, del “genere letterario” detto “apocalittica” cioè, nato **prima** del Cristianesimo, e poi da quest’ultimo fatto assurgere al “climax”, all’ “acme”, dell’ “Apcalisse” di Giovanni) alla “fine dei tempi” … Deduzione: nel Diluvio NON intervennero i “popoli di Gog e Magog” = oggi siamo in una situazione più “inferiore” – dunque peggiore – di quella che portò al Diluvio.
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  7. Cf.
    https://associazione-federicoii.blogspot.com/2021/01/in-relazione-alla-nota-finale-ni-di-un.html








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  8. Ho appena recuperato questo scritto. Davvero notevole. Adesso so che sono stati stampati almeno due libri belli a Cosenza! Eheh

    Quando dici che Dio deve dare una risposta, è un passo molto forte, che mi ricorda quello di Meister Eckhart quando afferma che nel fondo dell'anima Dio è costretto a riempirlo. È questa l'essenza della mistica di ogni tempo, il mettersi da parte.

    Gli spunti sono davvero tanti che mi riservo di commentarli a poco a poco.

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  9. Grazie del commento, e, sì, questa è l’essenza di ogni tempo, il mettersi da parte ma “verso l’Alto” mentre oggi si fa di tutto per aprire al “Basso” (“cosmico” chiaramente) …
    Ah il tempo ci sta per i commenti, nessun problema.
    Il tempo manca sempre di più, la contrario, al livello internazionale, ricordandoci sempre che abbiamo di fronte un gioco dialettico, di due parti, non di può esser superficiali sennò si fa come i “complottisti” che tanto protestavano sul Covid e si attendevano che da una certa parte venisse il tram, mentre poi la tramvata venne da tutt’altra parte!
    Cose del genere possono succedere sempre, di nuovo! E di nuovo! E di nuovo …
    La cura per tutte queste cose non può essere che una: uno sguardo il più possibile, nella misura del possibile, “complessivo” . . .
    Il particolare rivelato (“devil’s in the detail”) però in un quadra più vasto.
    Il “piano” non è il singolo complotto come una partita di scacchi, che pur si compone di varie mosse, non si riduce a nessuna di esse! Ricordiamoci poi che abbiamo una serie di forze ormai **manifestate** cioè che hanno “preso corpo” e quindi con queste forze abbiamo a che fare.
    Quel che scriveva Guénon “illo tempore” sul fatto che non sarebbe bastata una filosofia,”tradizionale” – foss’anche la migliore del mondo – oggi è vero, e “a fortiori” come suol dirsi …






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  10. In realtà, La Tour Magdala di Rennes le Cahateau è “in ottava” – cioè “in risonanza” – con “quella” torre lì ma ciò **non** vuol dire che le due realtà siano legate direttamente letteralmente.






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    1. Peraltro è proprio il corpo umano che mostra i suoi limiti profondi. Peraltro, domandina innocente: se Atlantide fu cancellata da una vento cosmico, pure non i si manifestarono le cosiddette “‘stirpi di Gog e Magog”, sennò la Tradizione – quella vera! - ne avrebbe lasciato traccia. Ma noi sappiamo che dette cosiddette stirpi devono manifestarsi nella “fine” cosiddetta: dunque vi è differenza – profonda - tra oggi ed Atlantide ...





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  11. Visto che sembra, per i motivi più vari e diversi ed apparentemente contraddittori, difficile arrivare la punto della cosiddetta “fine” “fine” – qualche indicazione sulla “fine” stessa – che può ritrovarsi se uno medita, ma seriamente – profondamente - su certi passi dell’opera di Guénon, laddove parla del “passaggio delle acque” -delle “figlie della balena” – e qualche altro.






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    1. Non ora - ché la vera e propria morsa di un calore che non solo è quantitativamente fortissimo ma è anche **qualitativamente** differente da delle altre volte (ma i nostri contemporanei **non sanno** percepire le differenze “qualitative”) -, ma di seguito, visto che, per un motivo od un altro non “si arriva mai” (= c’è una forza che “nega” fermamente, duramente, in maniera “intrattabile” (il “problema intrattabile” [1], quel che si potrebbe fare sarebbe il citare alcuni passi che possano dare “indicazioni” in “tal senso” e, poi, accompagnarli con qualche commentino … “On verra” (si vedrà) …


      [1] Cf.
      https://www.okpedia.it/problema_intrattabile










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    2. Solo che … “ci sono altre cose” avrebbe detto Chesterton … la “fine” avviene senza il nostro consenso, ma – ed è valido per ogni evento storico, figuriamoci ora!, per la “fine della storia”! – il subire un evento **non si equivale** all’esserne consapevoli … e la consapevolezza di un qualcosa qualsiasi è – sempre – un vantaggio, poiché “l’uomo” è “ciò-che-è-consapevole” …









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