giovedì 16 marzo 2017

“La contraddizione fondamentale” - -




“La contraddizione  fondamentale” –

“Dell’una:  o l’una  o l’altra” -

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[venerdì, luglio 10, 2009]
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Come si è detto [altrove ...], la “contraddizione di base” oggi è questa:
è possibile trasferire i capitali da un qualsiasi punto della Terra ad un qualsiasi altro punto della Terra, nel rispetto di alcune convenzioni di base, ma in sostanza senza vincoli? Sì. E’ altrettanto possibile trasferire gli individui allo stesso modo, con gli stessi vincoli? NO, affatto. C’è dunque una contraddizione sostanziale, strutturale. Il sistema attuale, sebbene capace di aver instaurato la circolazione ‘libera’ dei capitali, mantiene ferma la distinzione fra circolazione di capitali e di uomini.
Ben diversamente, dunque, dall’Impero Romano, esso risulta incapace di proporre una cittadinanza globale, estesa a tutta la Terra (a ‘tutto sotto il Cielo’, come dicono i Cinesi), ad ogni essere umano. Ciò per motivi strutturali: terminerebbe quello scambio ineguale che è la base del sistema-mondo. Ecco, la sfida di un new-global, post-global, sarebbe questa: la cittadinanza globale di ‘tutto sotto il Cielo’ (Cittadinanza Celeste, ‘Celestial Citizenship’, “Civitas Cælestis” [concetto ispirato al Mencio]), l’unica vera soluzione allo scambio ineguale, e l’unica vera risposta al problema della cosiddetta ‘immigrazione’”.
Ora, osserviamo come la richiesta dei sedicenti “critici” non sia mai e poi mai pensata allo scopo di far “incartare” il “systema” nella sue contraddizioni, ma, invece, sia naturalmente succube della logica “sistematica” stessa… E per principio.

Essi, difatti, non chiederanno della contraddizione né del fatto che i capitali possano circolare senza limiti sul/nel/per il “Globo” terracqueo, piuttosto chiederanno che gli individui siano “liberalizzati” così come i capitali!
Non vi è nessuna più critica della logica “liberalizzante” stessa, e questo è catastrofico, ma solo la richiesta che gli individui possano circolare come i capitali, il che – naturalmente – aiuterà l’alzata di scudi dei “bempensanti” famosi: ma come si può fare, ma è impossibile accoglierli tutti, ma la nostra “identità”, parola che ritorna quando si è in crisi. Notato: le età con forte identità non parlano mai d’identità!!!

Si deve chiedere questo: delle due l’una, o si mettono limiti ai capitali ed agli uomini o si tolgono i limiti ad ambedue. Non v’è un terzo, tertium non datur.

Attenzione: qualcuno dirà che non v’è alcuna differenza con il modo di pensare dei sedicenti “‘rivoluzionari’”, ma è sbagliato.

La differenza c’è, eccome. E’ che i due fenomeni si guardano entrambi, come due forme della stessa cosa, e non li si separa, come oggi fan tutti!











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